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Il simbolo del fascino che la civiltà romana esercitava su Teodorico è la costruzione del mausoleo, destinato a custodire le sue spoglie.

Il sogno di Teodorico fu di essere, nello stesso tempo, custode della libertà e propagatore del nome romano anche s'infranse contro le resistenze sia del mondo germanico sia di quello romano. Sognò una lega di regni romano-barbarici, una civiltà del mondo goto che avrebbe

 dovuto essere espressione di tutte le sue popolazioni.                                                                                                    &

 nell'Africa 

 settentrionale 

 occupata 

 dai 

 vandali, 

 nella 

 Spagna 

 meridionale 

 e, 

 soprattutto, 

 contro 

 i 

 goti 

 in 

 Italia. 

 

 La 

 guerra greco-gotica 

 durò 

 ben 

 18 

 anni, 

 e 

 può 

 dividersi 

 in 

 3 

 periodi: 

 

 primo 

 periodo, 

 dal 

 535 

 al 

 540, 

 con 

 il 

 sopravvento 

 dei 

 Bizantini. 

 1. Infatti, 

 questo 

 primo 

 periodo 

 si 

 concluse, 

 nel 

 540, 

 con 

 la 

 conquista 

 di 

 Ravenna 

 e 

 il 

 ritiro 

 oltre 

 il 

 Po 

 dei 

 Goti, 

 i 

 quali 

 tentarono 

 di 

 staccare 

 Belisario da

Giustiniano, offrendogli la corona di imperatore d'Occidente. secondo periodo, dal 541 al 552, con il sopravvento dei Goti. 2. Dopo la resa di Ravenna, Belisario fu richiamato in patria per combattere contro i Persiani che minacciavano i confini. I Goti, approfittando dell'assenza di Belisario, guidati dal re Totila, ripresero l'offensiva nel 542 che riconquistarono l'Italia fatta eccezione per Ravenna.

Belisario fu rimandato in Italia, ma

 faceva

 pochi

 progressi

 perché

 dotato

 di

 forze

 insufficienti.

 Fu

 allora

 sostituito

 da

 Narsete.

 

 terzo periodo, dal 552 al 553.3. Il terzo periodo vede Narsete sconfiggere gli ultimi re goti Totila e Teia e che con unesercito potente, comprendete tra le sue file anche i Longobardi, la disfatta dei Goti aTagina.La riconquista fu accompagnata dal tentativo di restaurare gli antichi rapporti sociali e di dare alterritorio un nuovo assetto amministrativo sulla base della Prammatica sanzione che Giustinianoemanò nel 554, su richiesta di papa Virgilio (la Prammatica sanzione sancisce il ritorno dell'Italiasotto il dominio diretto dell'impero).Gli atti emanati da Teodorico e dai suoi immediati successori furono considerati ancora validi,mentre furono annullati quelli di Totila, definito nefandissimo.Terre e greggi furono restituite ai vecchi proprietari.

E lo stesso si fece con gli schiavi. Le chiese cattoliche ottennero buona parte delle terre confiscate alle chiese ariane, a titolo d'indennizzo dei danni subiti durante la guerra. L'Italia fu divisa in distretti, nei quali l'amministrazione civile era affidata ad un iudex e quella militare a un dux, tutti posti sotto l'autorità di Narsete, il quale rimase in Italia fino al 568, quando fu richiamato a Costantinopoli dal nuovo imperatore Giustino II (morì, però, a Roma alla vigilia della partenza). Il regno dei Franchi. Le tribù dei Franchi non avevano partecipato alle grandi invasioni del V secolo ed erano rimaste stanziate nelle regioni del basso Reno, frazionate in piccoli regni. Fu solo

Alla fine del secolo V - VI che, unificati sotto il regno di Clodoveo (482 - 511), i Franchi realizzarono un'espansione territoriale ai danni dei vicini regni romano-barbarici, occupando la maggior parte della Gallia.

Clodoveo, re dei Franchi Salii (inizialmente, all'interno dei Franchi, esistevano due suddivisioni principali: Franchi Sali e Franchi Ripuari) e iniziatore della dinastia dei Merovingi, detta così dal nome del suo,

 forse

 mitico,

 antenato

 Meroveo,

 avviò una

 fortunata

 politica

 di

 conquiste:

 

 sconfigge

 gli

 Alamanni

 (intorno

 al

 496)

 e

 conquista

 le

 regioni

 dell’alto

 Reno;

 •

 batte

 i

 Burgundi

 (intorno

 al

 500),

 ma

 non

 riesce

 a

 impadronirsi

 del

 loro

 regno

 per

 •

 l’intervento

 del

 goto

 Teodorico.

 

 sconfigge

 i

 Visigoti

 nel

 507.

 •

 

 Nel

 511,

 Clodoveo

 controllava,

 ad

 esclusione

 della

 Provenza

 (un'antica

 provincia

 del

 sud-est

 della

 Francia),

 tutta

 la

 Gallia

 romana

 e

 anche

 una

 fascia

 di

 territori

 al

 di

 là

 del

 Reno.

 

 Alla

 base

 di

 questi

 successi

 c’era,

 oltre

 al

 dinamismo

 militare

 dei

 Franchi,

 la

 collaborazione

 con

 la

 colta

 e

 ricca

 aristocrazia

 gallo-­‐romana

 e

 con

 l’episcopato

 cattolico.

 Ne

 è

 prova

 la

 tempestività,

 oltre

 che

 spettacolare,

 della

 conversione

 di

 Clodoveo

 e

 dei

 capi

 franchi

 dal

 politeismo

 pagano

 al

 Cattolicesimo,

 avvenuta

 intorno

 al

 498

 per

 mano

 di

 san

 Remigio,

 vescovo

 di

 Reims.

 

 In

 questo

 modo

 vi

 furono

 le

 basi

 per

 la

 fondazione

 di

 un

 vasto

 stato

 unitario

 sul

 modello

 romano-­‐imperiale

 e

 per

 l’avvicinamento,

 fino

 alla

 fusione

 totale,

 tra

 l’aristocrazia

 franca

 e

 quella

 gallo-­‐romana.

 

 Già

 alla

 fine

 del

 VII,

 pertanto,

 il

 termine

 franco

 aveva

 perso

 ogni

 contenuto

 etnico

 e

 indicava

 semplicemente

 l’uomo

 libero,

 contrapposto

 a

 chi,

 soprattutto

 abitante

 delle

 campagne,

 era

 soggetto

 a

 vincoli

 di

 servitù

 di

 varia

 natura.

 

 Alla

 morte

 di

 Clodoveo,

 avvenuta

 nel

 511,

 il

 regno

 venne

 diviso

 in

 parti

 uguali

 tra

 i

 suoi

 quattro

 figli:

 

 1. Neustria

 2. Austrasia

 3. Aquitania

 4. Borgogna

 I

 longobardi

 I Longobardi e la rottura dell’unità politicaNella

 seconda

 metà

 del

 VI,

 nel

 569,

 sedici

 anni

 dopo

 la

 fine

 della

 guerra

 greco-­‐gotica,

 il

 popolo

 germanico

 dei

 Longobardi,

 primitivo

 e

 guerriero,

 giunse

 in

 Italia

 attraverso

 il

Formattazione del testo

 Friuli,

 sotto

 la

 guida

 del

 re

 Alboino.

 I

 Longobardi

 non

 avevano

 avuto,

 in

 precedenza,

 contatti

 significativi

 con

 il

 mondo

 romano

 e

 il

 loro

 trasferimento

Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
26 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher S.L. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Urso Carmelina.