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Il primo focolaio di resistenza ai mussulmani viene individuato nelle Asturie agli inizi del VIII secolo, a cui si
aggiunsero Navarra e Aragona. Si trattava di regioni montagnose in cui gli emiri(califfi dal 929) rinunciarono
ad estendere il loro dominio e a compiere incursioni. L’obbiettivo non era quello di porre sotto il proprio
dominio le piccole formazioni, bensì quello di portarle sotto la loro sfera d’influenza.
Un maggiore attivismo degli stati cristiani si ha fra il IX e X sec.
Solo raramente si ebbero vere e proprie campagne militari; si trattavano per lo più di in incursioni a scopo
di razzia o di interventi a favore e protezione degli uomini impegnati nell’opera di ripopolamento dei
territori poco abitati. Allo scopo si costruivano castelli e altre opere di fortificazione: da qui il nome
Castiglia. populatores Caballeros villanos
Sia i soldati che i erano quelli che in caso di guerra prendevano le armi. I
erano quelli che potevano disporre di un cavallo e godevano di esenzioni fiscali al pari dei nobili. Fra il X e XI
secolo il movimento assunse maggiore vigore, favorito dalla crisi politica del califfato di Cordoba,
scomparso nel 1301 e diluitosi in tanti stati. Fu allora che la Reconquista assunse impresa politica e religiosa
con un aspetto militare e colonizzatore. A questo vi contribuirono i legami sempre più stretti con
l’occidente dove la rinnovata iniziativa papale aveva avuto l’effetto di scaricare all’esterno del mondo
cristiano l’aggressività. Numerosi furono i cavalieri che arrivarono in Spagna ma questo non stravolse il
carattere nazionale dell’opera. I sovrani mostravano l’obbiettivo di perseguire e sottomettere
politicamente i califfati, ma non di sterminarli o cacciarli. Essi si accontentavano anche di un tributo annuo ,
proprio come faceva l’Islam.
All’inizio del XI secolo la Spagna era cosi divisa: Regno di Castiglia
Regno di Leon Regno di Navarra Aragona
Nel 1137 si unisce
Nel XI secolo si Nel XI secolo In forte crescita alla contea di
staccò la contea del ingloba la sin dai tempi di Barcellona, nata a
Portogallo dando Castiglia e il Ferdinando I sua volta dalla
vita a uno stato. Leon Marca Hispanica di
Carlo Magno.
I due stati danno
vita a un organismo
politico che fonde
tradizioni militari e
attitudine ai traffici
9 marittimi e
all’espansione.
Il principato di Kiev e la conversione dei Rus
Tra il VII e il IX secolo, pirati – mercanti provenienti dalla Scandinavia detti Varieghi si mossero lungo due
vie commerciali che costeggiavano il Baltico con l’Impero Bizantino e quello Arabo; questi stranieri erano
chiamati Rus dagli slavi del luogo, e si erano imposti grazie all’arrivo di altri Rus. L’aggregamento con altre
tribù slave permise di dare vita al principato di Kiev.
I principi di Kiev strinsero rapporti commerciali con Bisanzio. Una svolta si ebbe con il principe Vladimir che
per stringere intorno tutte le tribù slave promosse la conversione al cristianesimo. Si trattò del più grande
successo di missionari bizantini nella storia del cristianesimo. La guida della chiesa russa fu assunta a un
metropolita con l’incarico di creare una diocesi. A partire dal XI secolo il ducato comincio a declinare a
causa: di attacchi alle frontiere, della ripresa dei traffici nel mediterraneo e lotte dinastiche.
La comparsa dei mongoli di Gengis Khan (1155/1167 – 1227)
La prima ondata di mongoli apparve nel 1223 spazzando via un esercito russo. Incredibile fu la capacità
degli antenati di Gengis Khan di aggregare le varie tribù mongole e valorizzare le capacità guerriere del suo
popolo, oltre che di aggregarle sotto un unico capo e un codice di leggi. 1226 – 1227
1206 1220
Aveva già Si concentro Si mosse verso la
inglobato sull’occidente. Cina ma la sua
tutte le tribù morte glielo
Mesopotamia,
mongole impedì
Russia, Georgia
spingendosi
verso est
Con Gengis Khan i mongoli cominciarono a superare la vita nomade. Ai territori sottomessi fu imposta una
tassa e chi si sottomettesse subito traeva anche vantaggi economici. La sua morte non fermo lo slancio
espansivo dei mongoli che distrussero Kiev nel 1240. Il papa nel 1242 indisse contro di loro una crociata.
10
L’orda d’Oro e l’emergere di Mosca tra i principati Russi.
L’ultimo impero nato in seguito alle conquiste di Gengis Khan fu l’Orda d’Oro, che comprendeva un vasto
territorio eurasiatico. Esso acquistò una particolare fisionomia distaccandosi dal mondo mongolo e
integrandosi col mondo islamico e mediterraneo e rendendo impossibile un dialogo coi russi.
Ma soltanto gli abitanti dell’Ucraina meridionale e quelli di Odessa si trovarono sotto il dominio mongolo,
mentre gli altri rimasero sottoposti ai propri principi che dovevano riconoscersi vassalli del Khan. Il
protettorato Mongolo non influì sulla politica all’interno del mondo russo, i cui principi si contendevano
l’egemonia. La supremazia fu conseguita da Vladimir, che ottenne il titolo di gran principe. Una forte ascesa
ebbe anche Mosca, ma nel ‘300 grazie ai suoi principi come Ivan I che ottenne il permesso di riscuotere
tributi, riuscendo a costruire un esercito e sconfiggere i Mongoli nel 1380.
In seguito pero i mongoli sottomisero di nuovo i principi, ma non fu una battuta d’arresto perché i Mosca
riottenne la supremazia. Nel due – trecento l’unica formazione che poteva competere con Mosca era la
Polonia – Lituania, nata nel XIII secolo in seguito all’unione di Jagellone e la principessa polacca. Jagellone
prese in seguito il nome di Ladislao II. Caratteristica dell’unione fu la conversione al cristianesimo. Altra
importante forza fu il principato di Novgorod che tentò di bloccare le mire espansionistiche di Svedesi e
Teutoni, ma che alla fine fu assorbito da Mosca, alleata dei Lituani.
Il rallentamento dello sviluppo economico e la crisi demografica
Agli inizi del Trecento in Europa si registra un rallentamento nel processo di crescita. Una grave di crisi di
sussistenza si registrò fra il 1313 e il 1317. In Francia e Inghilterra la scarsità degli alimenti portò
all’aumento del 300% dei prezzi alimentari. La conseguenza fu un alto tasso di mortalità al quale seguì un
calo di natalità. A questo si aggiunse un cambiamento climatico. Con le crisi di sussistenza la popolazione si
spostò dalle campagne alle città dove l’equilibrio fra risorse e popolazione divenne ancora più precario con
conseguente diffusione delle epidemie che indebolì la popolazione. Infine su di una popolazione già
debilitata si abbatté la morte nera nel 1348.
La Guerra e le compagnie di ventura
Nel ‘300 un altro flagello si abbatté sull’ Europa: la guerra.
Le prime ad essere coinvolte furono la Sicilia, la Campania e la Calabria con la guerra del Vespro nel 1280.
Fu condotta da entrambe le parti con accanimento. Caratteristica di questa guerra fu l’utilizzo da parte
delle truppe Aragonesi di mercenari. Ciò diede vita a un nuovo tipo di guerra, combattuta da truppe
mercenarie e che prevedeva l’annientamento del nemico attraverso la distruzione delle sue risorse.
Queste truppe erano capeggiate da uomini della piccola e media nobiltà, che a causa dell’assottigliamento
del patrimonio e delle divisioni ereditarie erano in cerca di fortuna.
Fu in questo modo superato l’esercito feudale che a causa di un patto stipulato all’inizio del millennio
doveva prestare soltanto 40 giorni di servizio militare all’anno. I soldati inoltre rispondevano soltanto al
loro capo e non a comandava l’esercito. 11
Un modello alternativo fu fornito dalle milizie comunali, che riprendevano la tradizione germanica del
esercito di popolo. Esse pero sparirono con l’avvento delle signorie.
Nel ‘300 si ebbe una vera e propria esplosione del fenomeno mercenario con gravi conseguenze per la
popolazione. Bisognava innanzitutto far fronte alle spese militari, sempre maggiori per accaparrarsi i
migliori condottieri con il conseguente aumento fiscale.
Rivolte contadine e tensioni sociali
Guerre e carestie avevano un incidenza sulla vita delle popolazioni rurali contribuendo a far esplodere
rivolte contadine e tensioni sociali. C’è chi considera le rivolte come fatti accidentali legati a eventi ben
individuabili(carestie, pestilenze, crisi economiche, pressione fiscale) e invece chi metto l’accento sui
presupposti socio economici delle rivolte riconducendole alle condizioni di vita del ceto rurale, da sempre
difficili, ma adesso aggravate dalla pressione fiscale.
La più famosa rivolta è la jacquerie francese, esplosa nel 1358 nell’ Ile-de-France ad opera di Jacques
Bonhomme. Anche in Inghilterra le rivolte furono numerose .
Le rivolte nell‘industria tessile
L’industria tessile fiori nei comuni italiani, ma nel corso del ‘300 si ebbe una crisi con l’emergere della figura
del mercante – imprenditore che controllava tutto il lavoro, dalla materia prima fino alla
commercializzazione.
La rivolta più famosa fu quella dei Ciompi a Firenze, operai dell’industria tessile. La novità sta nel fatto che
non si limitarono a chiedere un aumento di salari, ma di modificare le condizioni di vita e i rapporti
all’interno della città. Chiesero perciò la loro tutela e ottennero la creazione di 3 nuove arti e la presenza
nel priorato, la massima autorità cittadina. Ma l’alleanza coi datori di lavoro si ruppe quando questi
chiusero le serrande. La corporazione fu soppressa e i ciompi condannati a morte
L’evoluzione del pensiero politico e il conflitto fra Bonifacio VII e Filippo il Bello
L’ampliamento della base territoriale e il consolidamento interno degli organismi politici non fu un
fenomeno rapido e omogeneo, bensì un processo lungo e contrastato che si svolse con caratteristiche ed
esiti particolari.
Bisogna precisare che non ci si trova davanti a una semplice linea di tendenza affiorata in maniera casuale
dalle lotte politiche del tempo ma a un fenomeno che ha alla base un elaborazione teorica. Nel due –
trecento in fatti si stava superando l’ideologia imperiale e il riconoscimento del pieno potere ai sovrani.
Il nuovo pensiero pero andava in contro a due ostacoli: Aggravarsi dei conflitti a ogni livello
Resistenza del papato che facevano sentire la necessità di
un autorità superiore capace di
assicurare pace e giustizia.
Nella contestazione
all’Impero vedeva messa
in discussione anche la
sua funzione di 12
regolatore supremo
della vita politica e della
cristianità.
Il problema del ruolo del papato si chiarì all’inizio del Trecento e il primo conflitto ebbe come
protagonisti: Filippo IV il Bello (1285-
Bonifaci