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V
L’adolescenza delle crociate
1102 – 1187
Crociati o pellegrini?
La notizia dei disastri avvenuti in Palestina nel 1187 fece maturare il movimento nella coscienza
degli europei occidentali. Questo accade novanta anni dopo la prima crociata, mentre per quasi
tutto il XII secolo il movimento era rimasto informe. Intorno al 1107 tre monaci francesi
Roberto il Monaco, Guiberto di Nogent, e Balderico di Bougeil avevano rielaborato le idee dei
primi crociati in un accettabile interpretazione teologica del loro trionfo, interpretazione che
vedeva negli eventi la prova del miracoloso potere interventistico di Dio e raffigurava i crociati
come laici che temporaneamente avevano vestito una specie di abito monastico, che avevano
lasciato il mondo per entrare in una comunità religiosa nomadica i cui membri avevano scelto
l’esilio volontario per andare in guerra spinti dall’amore dio verso il prossimo.
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Questo modo di presentare era utile alla chiesa ma non dava una soluzione al ruolo dei laici.
Non era una risposta reale quella di trattarli come se non fossero laici. Può darsi che i singoli
individui prendessero la croce in qualunque momento senza il requisito della proclamazione
papale.
La guerra penitenziale scaturì dalla lotta alle investiture e i fautori della riforma non tardarono
ad applicare l’idea dell’antica lotta ai simoniaci, ora rafforzata dalla crociata. I crociati erano
facilmente identificabili, infatti la vista di coloro che avevano preso la croce avrebbe mostrato a
tutti che era in corso una spedizione o che sarebbe stata pianificata. Nel corso della prima
crociata le regole relative all’uso delle armi e della penitenza da parte dei pellegrini erano state
riviste. Antecedentemente era previsto che i pellegrini diretti a Gerusalemme viaggiassero
disarmati. Gettate le armi molti de crociati intrapresero il viaggio di ritorno portando soltanto
delle foglie di palma a testimonianza che avevano compiuto un viaggio in terra santa,
nonostante tutto questo viaggio doveva essere pericoloso, adesso ancora di più dato che il
mondo islamico era stato provocato.
Ma è anche vero che gli uomini descritti come pellegrini, dopo il 1100 venivano spesso arruolati
in Palestina. Forse vi erano anche uomini che non erano crociati ma pronti al combattimento. Di
conseguenza i pellegrini avevano accesso alle armi ma il loro servizio nell’esercito seguiva un
particolare schema: non si offrivano volontari se prima non avessero adempiuto agli obblighi
religiosi. Questo è importante perché sembra che mezzo secolo dopo la prima crociata il
pellegrinaggio attirasse molti più pellegrini. Nel 1153 quando l’esercito del regno era
impegnato nell’assedio di Ascalona ai pellegrini venne impedito di tornare in occidente senza
prima prestare il servizio militare. I pellegrini del XII secolo si comportavano in una maniera
diametralmente opposta ai primi crociati che avevano volontariamente lasciato la terra santa
dopo aver liberato Gerusalemme. Si ha quindi solo l’impressione che in gran parte dell’Europa
occidentale il movimento delle crociate si assopì dopo il grande impegno della prima crociata.
Erano quindi tornati alle loro tradizionali forme di devozione quando furono richiamati nel 1146
da Bernardo di Chiaravalle per un'altra crociata.
Le prime crociate del XXI secolo
Tuttavia gli anni tra la Prima e la Seconda crociata non furono privi di avvenimenti, infatti in
Spagna si ha la definitiva espansione del movimento crociato. Nel 1118 papa Gelasio II
legittimo la guerra che sarebbe stata condotta da Alfonso I di Aragona contro Saragozza. La citta
fu conquistata il 19 dicembre. Bisogna osservare che questa campagna da parte di un re che
poteva mettere a disposizione tutte le risorse del suo regno trionfo contro un ricco e potente
stato. L’impresa in spagna sarebbe stata condotta contemporaneamente con quella d’oriente.
Inoltre la remissione totale dei peccati valeva anche per la crociata in Spagna, nominando
Oleguer vescovo di Tarragona legato pontificio.
Da prima del 1130 il papato era coinvolto in guerra contro i normanni nel sud dell’Italia. Nel
1135 il papa tenne un concilio a Pisa decretando che tutti coloro che combattevano i nemici del
papa avrebbero usufruito della stessa remissione dei peccati dei primi crociati.
Nel frattempo una nuova crociata venne deviata dal suo percorso. Boemondo di Tranato e di
Antiochia dopo aver subito una prigionia da parte dei Turchi intraprese un giro trionfale in
Francia, donando alle chiese alle chiese molte reliquie. In un concilio a Poitiers, Boemondo
assieme al legato papale Bruno Segni proclamò una nuova crociata appoggiato da papa
Pasquale. 20
Descrissero la nuova crociata usando il linguaggio della prima ossia un viaggio verso il santo
sepolcro. Ma le ambizioni di Boemondo erano ben altre: era venuto in Europa per cercare aiuto
per il principato di Antiochia. Infatti dopo il suo rilascio dovette far fronte alle invasioni
Bizantine nella Cicilia e nella Siria. Aveva tenuto un consiglio ad Aleppo in cui si era deciso che
l’unica possibilità era chiedere aiuto all’occidente. Prima dell’ottobre del 1107 il suo esercito
che contava molti reduci della prima crociata si raduno in Puglia. Il 9 ottobre sbarcava a Valona
per assaltare Durazzo, ma non ci riuscì poiché i greci tagliarono i rifornimenti dal mare e nella
primavera del 1108 i Bizantini lo accerchiavano. Alcuni suoi compagni continuarono il viaggio
verso oriente, altri senza i mezzi per continuare tornarono in Europa. Abbattuto dalla sconfitta
Boemondo si ritirò nei suoi possedimenti in sud italia.
La sconfitta della battaglia di Campo di Sangue del 1119 fece scalpore in Europa e papa Callisto
II proclamò un'altra crociata.
Il papa programmò la crociata su vasta scala. Scrisse a Venezia, in Germania e Francia. Decise
anche di promuovere contemporaneamente una crociata in Spagna, convocando il primo
concilio Lateranense che decretasse l’indulgenza ai crociati e prendendo seri provvedimenti
contro chi non sarebbe partito. La partenza era prevista entro la Pasqua del 1124. Venezia aderì
con entusiasmo. Il doge e i cittadini ottennero dal papa un vessillo di San Pietro. Nel 1122 una
grossa flotta parti da Venezia, raggiungendo la costa della Palestina nel 1123 e distruggendo una
flotta egiziana a Ascalona. Aiutarono anche ad assediare Tiro che cadde il 7 luglio del 1124.
Come ricompensa ebbero un terzo della città e del suo territorio e importanti privilegi
commerciali che gli erano stati promessi. Pochi anni dopo il maestro dei Templari Ugo de
Payns viaggiò in Europa in cerca di nuovi crociati che lo accompagnarono nel 1129 in Palestina.
L’iniziativa della spedizione sembra fosse partita dallo stesso Baldovino. La crociata venne
lanciata senza nessuna autorizzazione da papa Onorio II. Questo esempio sottolinea la
differenza tra le prime spedizioni prive di alcuna regolamentazione e le successive effettuate nel
XIII secolo sulle quali l’autorità papale era saldamente affermata. Già nel 1103 l’imperatore
d’occidente Enrico IV si era impegnato in una guerra penitenziale in Oriente senza alcun
richiamo al papa. Con molta probabilità Enrico cercava di riconfermare la propria autorità
tradizionale di difensore della fede cristiana, autorità usurpata da papa Urbano. Non ebbe
successo ma la chiesa non aveva ancora consolidato il suo controllo sul movimento.
La pubblicazione del Decretum di Graziano nel 1140 fu molto significativa. Sarebbe infatti
diventata compilazione standard di una legge ecclesiastica che avrebbe confermato il diritto alla
chiesa di dirigere il movimento. La sezione della Causa XXIII trattava il problema della
soppressione dell’eresia tramite l’uso della forza. I lettori clericali cosi venivano portati a
credere che la guerra non era necessariamente un male, un peccato. Poteva essere giusta se
voluta da Dio e in nome di Dio.
La Seconda Crociata
È stata già descritta la presa di Edessa da parte di Zengi nel 1144. Papa Eugenio III nel 1145
emanava la Quantum praedecessores, nella quale chiamava alle armi nuovi crociati e concedeva
una remissione dei peccati più ampia di quella decretata da Urbano II.
La notizia del disastro era giunta in Francia alla corte di Luigi VII, uomo leale alla chiesa che
forse premeditava di fare un pellegrinaggio a Gerusalemme. A natale la corte si riunì a Bourges,
dove il re voleva stabilire un piano di aiuti ai crociati. Il vescovo di Langres tenne un sermone
che chiamava tutti ad assistere il re nell’impresa.
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La risposta della corte non fu calorosa e si stabili di discutere la questione in occasione della
Pasqua dopo aver consultato l’abate Bernardo di Chiaravalle. Fu Bernardo a decidere la
questione, a quel tempo era la figura di maggiore rilievo della chiesa occidentale. Bernardo
affermò che la questione era talmente importante che la decisione doveva spettare al papa.
La risposta di Eugenio fu una nuova emanazione con qualche variante della Quantum
preadecessores nel 1146 e l’autorizzazione a Bernardo a predicare la crociata . a Vezelay il 31
marzo Bernardo lesse alla folla la bolla e pronuncio un discorso a favore della crociata. Emano
anche delle lettere, che sono la più potente forma di propaganda mai fatta prima. In esse vi era
una descrizione toccante sulla crociata intesa come un’ occasione offerta da Dio agli uomini
peccatori affinché potessero redimersi dei loro peccati.
Bernardo fu anche costretto a recarsi nella Francia settentrionale e in Germania per controllare
le passioni scatenate dall’opera non autorizzata di un altro monaco cistercense. Anche Corrado
aveva preso la croce nel 1124. Ma la Germania era dilaniata da fazioni interne che avevano
contrastato la sua ascesa al trono. I due uomini più potenti d’Europa si trovavano ora impegnati
nella crociata e tutto lasciava prevedere una gloriosa spedizione. Eugenio rispose
favorevolmente alla richiesta di re Alfonso VII di Castiglia di estendere la crociata alla Spagna,
e acconsenti che ad essa si unissero i Genovesi, e gli abitanti delle citta portuali del sud della
Francia. Nel marzo del 1147 alcuni crociati tedeschi presentarono domanda perché fosse indetta
una crociata contro gli slavi pagani vendi a est dell’Elba. Bernardo permise loro di portare la
croce e persuase Eugenio a indire la crociata contro i vendi.
La bolla emanata da Eugenio, Divina dispensatione del 1147 rivelava la strategia che andava
sviluppandosi, poiché in essa il papa si riferiva alla spedizione in Oriente e a quella in Spagna
nello stesso momento in cui autorizzava le campagne contro i Vendi. La crociata veniva
progettata su scala colossale. Con il tempo conversero in Oriente cinque eserciti, quello di Luigi
di Francia, quello di Corrado di Germania, quello di Amedeo di Savoia, quello di Giordano di
Tolosa, e una forza anglo-fiamminga