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Hildebrand (economia naturale,monetaria,creditizia),mentre Karl Bucher suddivise la
complessità economica in economia: domestica,di villaggio,o di marca( economia
cittadina o del popolo). Da qui Karl Marx identificò attraverso lo studio storico 4
modi di produzione: asiatico,schiavistico,feudale e capitalistico borghese. Nel
medioevo si accentuò l’economia feudale e quella borghese. IL positivismo sostituì
lo studio del medioevo con i soli termini ideologici o evocativi, con l’indagine
di strutture socioeconomiche e giuridiche del tempo. In aggiunta ci fu
l’orientamento della storia della cultura,che intendeva ricostruire le
manifestazioni di vita di un popolo. Il più importante esponente fu Jacop
Burckhardt che fece come riferimento il rinascimento italiano,con la sua
complessità politica ed artistica delineata da un’educazione cristiana. Invece
Karl Lamprecht
_ Storia e scienze sociali in Francia e Italia
In Francia la ricerca storica fu caratterizzata da un forte orientamento positivista,nel
1876 venne fondata la “Revue historique” con il compito di favorire la ricerca
storica,secondo cui lo storico doveva lavorare sui dati ricavati dall’esame diretto delle
fonti. Charles Langlois e Charles Seignobos scrissero “ l’introduction aux etedes
historique” un manuale con le tecniche della ricostruzione storica erudita promossa in
quei tempi. Un personaggio di spicco fu Numa Fustel de Coulanges, che con studio
delle istituzioni antiche e medievali,interpretò le organizzazioni sociali e le istituzioni
erano come un sistema organico che una rispondeva alle esigenze dell’altra.
_ 5 La scrittura della storia nel medioevo
Medioevo e la cultura storica
Nel medioevo vi furono persone che si dedicarono a ricordare per iscritto gli eventi
importanti di cui erano testimoni. Queste scritture hanno forme letterarie diverse;la
produzione di opere storiche fu continua,ma la quantità variò secondo le condizioni
dell’istruzione e della cultura. La ricerca moderna ha spesso manifestato diffidenze
e fastidio e pregiudizio riguardo tali fonti, poiché da un lato manca la completezza
dell’informazione ,dall’altro non si è sicuri che la fonte sia attendibile a causa
dell’ispirazione religiosa che pervase quei tempi. Adolfo Bartoli, un erudito italiano
raffigurava lo storico medievale come un monaco. La tipica storiografia medievale
era una narrazione divisa in 3 parti : la prima ricorda la creazione dell’uomo e le
vicende del passato, la seconda le vicende dell’epoca più vicine all’autore, la terza
predice la fine dei tempi,essa viene definita “storia universale”ovvero un resoconto
del misterioso progetto divino,poiché la cultura medievale interpretava la storia in
rapporto alle verità della fede, anche se il realtà in quei tempi la storiografia aveva
le stesse funzioni di oggi, e spesso nei resoconti vi sono scritti avvenimenti e
spiegazioni delle circostanze,per questo motivo non è più possibile considerare
questi testi come semplici repertori inaffidabili, poiché al loro interno vi sono
dottrine,idee sentimenti e attitudini mentali che costituiscono aspetti essenziali
della cultura di quei tempi.
_ Autori,forme,pubblico
Le opere storiche nonostante le invasioni,non smisero di essere prodotte,ma rimasero
nelle mani di ceti eminenti delle società romane; questi cronisti continuarono a usare i
metodi diffusi nella tarda antichità oppure la storiografia cristiana nata al tempo di
Costantino. Eusebio di Cesare, tentò di sintetizzare tutta la storia
dell’antichità,scrivendo la “Cronografia” cercando di armonizzare le differenze tra i
popoli e affrontando il problema del sistema di calcolo del tempo. L’importanza della
storia nell’educazione cristiana fu sancita da San’t Agostino,che si serviva della storia
per dimostrare la gloria del cristianesimo e la sua diffusione. La cultura
medievale,eredito e si ispirò alle “storie “ di Orosio,come le “storie dei franchi” di
Gregorio di Tours. Nell’età barbarica la storiografia non ecclesiastica fu prodotta per
fini amministrativi,effettuando registrazioni cronologiche i “fasti” segnando gli eventi
importanti anno per anno. Nel VII sec la scrittura si sposta nei monasteri
benedettini,che rimarranno i principale centri di produzione storiografici. Nel medioevo
i monasteri erano importanti centri economici e politici,importanti centri scolastici e
intellettuale ,fondati e protetti da re o nobili famiglie, esempi di storiografia
benedettina sono “Storia ecclesiastica del popolo degli angli” del monaco Beda,
“Storia dei Longobardi “ scritta a Montecassino da Paolo Diacono (700), un altro
monaco Winduchino Corvey narrò la storia della famiglia degli ottoni (900); sempre nel
VII in alcuni monasteri franchi,fu avviato l’uso di registrare le notevoli vicende
contemporanee anno per anno le “tabulae paschales” cioè calendari liturgici con su
scritto il giorno della Pasqua partendo la cronologia dalla nascita di Cristo,fu questo
l’inizio dell’annalistica medievale ( Nel 525 il monaco Dionigi Piccolo mise a punto un
sistema di conteggio degli anni che partiva dalla nascita di Cristo,usato ancora
oggi),che aveva lo scopo di documentari i fatti accaduti,Carlo Magno volle che un
resoconto annalistico delle vicende del regno fosse tenuto nella sua corte,per poter
documentare la sua grandezza ed il suo valore. Nel XI e XII sec, recuperò vigore la
cronaca universale,opere composte da monaci come Bernoldo di Costanza e Lamperto
di Hersfeld,essi si dedicarono aalla storia per cercare nel passato prove del ruolo che
le 2 istituzioni supreme (impero,papato) erano chiamate a svolgere nelle guida della
cristianità,poiché nelle storia dell’umanità redenta da Cristo una sola doveva essere la
chiesa,uno solo l’impero; per rendere credibile ciò fu usato il termine di “traslazione
dell’impero” con il quale s’intendeva dire che l’impero romano si era trasferito
nell’impero bizantino. LA riorganizzazione della conoscenza storica impegno altri
monaci e cronisti dell’epoca come Mariano scoto,che ridatò l’intera storia universale.
Nel XI sec la cultura progredì,la storiografia monastica recuperò i modelli storiografici
antichi, presentando i documenti correlati dai punti di vista che spiegavano il
significato dell’accaduto. La cronaca universale raggiunse la sua espressione migliore
con “storia delle due città” del vescovo Ottone,in cui espresse le preoccupazioni
religiose e in particolare lo scisma tra impero e Chiesa,inoltre descrisse l’apocalisse
come catastrofe prossima. Sempre nel XI e XII sec signorie militari,dinastie nobili e
principati regionali volevano qualificare e legittimare il loro potere attraverso la
narrazione di imprese compiute dai loro avi o loro stessi,fu così che iniziò la genealogia
e la biografia, i quali autori erano spesso monaci; fino ad allora le biografie erano state
redatte solo per Santi ed imperatori carolingi o sassoni, la più nota è “Vita di
Carlomagno” di Eginardo,un dotto vissuto alla corte dell’imperatore. Nel X sec la
biografia iniziò a prendere campo tra i normanni,principalmente per Riccardo I,il
conquistatore d’inghilterra e successivamente dei normanni in Sicilia, come Roberto il
Guiscardo che usarono le biografie a scopo politico. Nelle biografie l’ idea comune è
quella della fortuna. Nel XII e XII sec la storiografia si concentrò sulla formazione e
l’attività dei regni,il più importante fu il monastero di ST.Denis a Parigi,dove gli abati
raccolsero le biografie dei regnanti precedenti e stesero una compilazione unitaria
sulla storia di Francia, che fu tradotta in francese dal monaco Primate,permettendo
che l’opera fosse disponibile per un pubblico più ampio. Negli stessi secoli, le crociate
o i comuni italiani diedero origine produzioni distinte; gli autori di queste opere sono
laici, nelle crociate alcuni partecipanti del ceto feudale hanno scritto resoconti con
dettagliate annotazioni ed efficacia di sentimenti,questi testi hanno carattere
memorialistico; mentre la storiografia comunale nasce da 2 aspetti fondamentali :
ricordare con precisione la cronologia delle magistrature, e le imprese salienti del
comune; gli autori di queste memorie furono per lo più funzionari coinvolti nel governo
delle istituzioni, una figura di essi è del mercante genovese Caffaro di
Caschifellone,che ne 1152 presentò al comune di Genova i suoi annali, d ali altri lo
susseguirono. Un’altra componente della storiografia comune si trova nelle “lodi della
città” composizioni letterarie, che celebravano i pregi le tradizioni comunali. Dall XI
sec la composizione di opere storiche legate alle tradizioni divenne sempre più
compiuta, a Milano si scrisse della chiesa milanese, ,a Pisa si scrisse dei successi
militari nei porti musulmani, a Brescia in particolare Mosè dal Bromo scrisse sulla lega
lombarda; Nel duecento la storiografia cittadina,cronologico-istituzionale e quella
politico-ideologica si fusero dando luogo ad opere più complesse ,come gli “annalI” del
notaio piacentino Giovanni Codangelo, o i Gesta Florentinum del fiorentino senza
nome,tali testi avevano funzioni più disparate dalla propaganda politica all’uso privato
per la stessa famiglia, i testi venenro scritti ancora in altino,dalla seconda metà del
200 compaiono le prime opere in volgare,tra cui i primi vennero fatti a Firenze da
Ricordano Malespini con la “Historia Fiorentina” e anche da Dino Compagni e da
Giovanni Villani fiorentino e mercante. LE forme storiografiche del XII e XIII sec si
moltiplicarono negli anni e continuarono ad essere applicate nei vari paesi
europei,insieme anche ad un tipo di opere a carattere enciclopedico,di cui gli autori
per lo più monaci francescani e domenicani, volevano solo raccogliere e divulgare più
informazioni possibili con finalità eruditi che e didattiche, le opere di rilievo sono
“Specchio della storia” di Vincenzo Beauvis ,che sintetizzava la storia di diversi
popoli,dall’antichità fino al 1200 tra cui estratti del Corano.
_ Utilizzazione delle storie medievali
Nel periodo medievale restò sempre vivo l’interesse per la storia,nonostante le
avversità come il fondamentalismo religioso, e nonostante questo gli storici del tempo
riuscirono a valorizzare gli aspetti che ritenevano degni di nota, tanto che
l’interpretazione delle vicende non andò a deperimento dell’attendibilità della
fonte,poiché gli storici del tempo si impegnavano a r