Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La contesa per la successione di Enrico VI
Romagna; arbitro nella contesa tra i due pretendenti alla successione di Enrico VI: Ottone di Brunswick(figlio di Enrico il Leone e capo del partito guelfo) e Filippo di Svevia (fratello dell’imperatore defunto); lascelta cade su Ottone che ottenne a Roma la corona imperiale nel 1209; l’intesa col nuovo imperatore duròpoco, perché egli si dimostrò meno docile alle direttive papali di quel che aveva dato a intendere primadell’incoronazione, puntando a impadronirsi del Regno di Sicilia. Il papa lo scomunica come traditore espergiuro, e la corona imperiale fu assegnata al giovane Federico II, mentre si dava vita a una grandecoalizione, animata dal re di Francia Filippo Augusto , che nel 1214 sconfisse Ottone a Bouvines;contemporaneamente Innocenzo III trovava modo di seguire da vicino le vicende dei regni di Aragona,Portogallo, Bulgaria e Serbia, i cui sovrani gli prestarono l’omaggio feudale, così come fecero il red’Inghilterra,
L'imperatore latino d'Oriente, il titolare della corona di Gerusalemme, i duchi di Atene e vari signori minori.
La crociata contro gli Albigesi e il IV Concilio Lateranense.
Minaccia degli eretici, Catari: eretici che con capillare organizzazione da tempo impensierivano le autorità ecclesiastiche, numerosi in Provenza, Linguadoca e nella città degli Albi, facente parte della contea di Tolosa, detti Albigesi.
Tolosa: principato territoriale francese, dotato di grande autonomia, su cui la sovranità del re di Francia era solo nominale (così come contea di Fiandra, ducato di Normandia, contea di Bretagna, contea di Angiò, contea di Champagne, ducato di Borgogna, ducato di Aquitania); intervento di Innocenzo III mette in moto un complesso meccanismo politico, fornendo alla monarchie francese l'occasione per estendere la sua influenza e il suo dominio diretto sulla Francia meridionale.
Inizio nel 1208, quando l'uccisione di un legato
Papale indusse il pontefice a bandire contro di loro una crociata alla quale accorsero molti cavalieri ed esponenti della feudalità francesi. Successo decretato dalla prospettiva di guadagnare gli stessi meriti spirituali che erano garantiti ai crociati di Terrasanta e dalla speranza di fare un ricco bottino in una regione allora in piena fioritura economica e culturale. Risultato: stragi e saccheggi. Il papato, avvalendosi dell'opera preziosa dei canonisti, rivendicava a sé il diritto di indicare volta per volta i nemici della fede (Saraceni, eretici, nemici politici), indicendo tra Due-Trecento numerose crociate contro sovrani e principi ghibellini. Fine ideale della crociata: da fenomeno religioso, maturato nel seno di una società in piena fioritura in tutti i campi, a strumento politico nelle mani del papato.
1215 IV Concilio Lateranense: per la prima volta in Occidente partecipazione di prelati, vescovi e abati, nonché di rappresentanti di principi e re;
Definizione di una strategia globale contro eresia + organizzazione complessiva della vita religiosa, con richiami puntuali ai doveri sia degli ecclesiastici che dei fedeli.
1216 muore Innocenzo III, successori in difficoltà, perché crescevano la potenza e la capacità organizzativa dei sovrani che avevano tratto vantaggi dalle iniziative politiche del papato (Francia e Sicilia).
3) La restaurazione del potere monarchico in Francia.
Re di Francia Filippo Augusto, dinastia dei Capetingi, impegnato a rilanciare l'immagine della monarchia: grande energia e notevole abilità politica, operò con grande impegno sia all'interno del regno, imponendo ai feudatari l'adempimento dei loro obblighi feudali e proteggendo le città, sia in politica estera, tentando di indebolire il suo potente vassallo inglese. Suscitò rivolte della nobiltà nei domini di Enrico II e fomentò contrasti in seno alla famiglia reale, attirando dalla sua.
parte il figlio del re, Riccardo Cuor di Leone, che nel viaggio in Terrasanta strinse un’alleanza con Tancredi di Lecce, in lotta con l’imperatore Enrico VI per la successione al trono di Sicilia; al ritorno, Filippo si schierò dalla parte di quest’ultimo: Riccardo, caduto prigioniero dell’imperatore, venne liberato solo dopo aver prestato il giuramento di vassallaggio, con il connesso impegno a fornirgli aiuto militare e il divieto di appoggiare i nemici. 1199 morte Riccardo e Enrico VI, nuovo scenario politico in Europa: lunga fase di declino, al trono inglese sale il debole Giovanni Senza Terra. Nuovo conflitto, che Filippo seppe condurre con molta prudenza e abilità diplomatica, recuperando alla Corona, tra 1203-1207, Normandia, Maine, Angiò, Turenna, Alvernia e Bretagna, lasciando agli inglesi solo la Guienna e parte della Guascogna, lungo la costa atlantica della Francia meridionale. 1213 progetta di conquistare l’Inghilterra, ma dovetteFermarsi in seguito alla sottomissione di Giovanni a Innocenzo III, al quale diede il suo regno come feudo.
Situazione politica della Germania con Ottone di Brunswick: Filippo Augusto aderisce alla coalizione contro di lui guidata da papa Innocenzo III diventandone il perno principale perché tra gli alleati dell'imperatore c'erano Giovanni Senzaterra e alcuni grandi feudatari della Francia settentrionale.
27 luglio 1214 battaglia di Bouvines, vittoria di Filippo Augusto, che ottiene il riconoscimento di tutti i territori da lui incorporati negli ultimi anni; alla sua morte, nel 1223, il territorio soggetto al dominio diretto della corona si era triplicato. La sua opera fu continuata dal figlio Luigi VIII: annessione Linguadoca.
Luigi IX, santificato dalla Chiesa per la sua pietà religiosa, alla quale univa la sua capacità di governo, con cui consolidò il controllo regio sull'aristocrazia e contribuì a rafforzare nell'animo popolare la
fedeltà alla dinastia capetingia, portando ai livelli più alti il prestigio del re di Francia in Europa. 4) La Magna Charta e le origini delle istituzioni parlamentari in Inghilterra. Dopo la sconfitta di Bouvines, Giovanni Senzaterra dovette affrontare la reazione dell'opinione pubblica e della nobiltà inglese, irritate per il carico fiscale sempre più pesante finalizzato a una politica di potenza sul continente priva di risultati concreti e grande malumore per la decisione di dichiarare il regno feudo della Chiesa. Nel 1215, a Londra, tra i centri commerciali più importanti dell'Europa settentrionale, baroni e grandi ecclesiastici passarono alla rivolta aperta, imponendo al re la concessione della Magna Charta Libertatum Ecclesiae et Regni, confermata e redatta in modo definitivo da Enrico III nel 1217. Il sovrano si impegnava a rispettare i diritti di cui godevano i nobili, gli ecclesiastici e tutti i liberi del regno, le concessioni operate inpassato dai suoi predecessori a favore di Londra e delle altre città, il diritto dei sudditi di condizione libera di essere giudicati da tribunali di loro pari nonché le consuetudini vigenti in materia di liberacircolazione dei mercanti, obbligo a non imporre nuove tasse senza l'approvazione della nobiltà e del clero, riuniti nel "Consiglio comune del regno", e a farsi assistere negli affari di governo da una curia di 25 baroni = meccanismi di controllo sull'operato del sovrano, ma i rivoltosi non volevano introdurre una nuova costituzione, ma soltanto garantire il rispetto della tradizione, limitando gli abusi dei funzionari regi in materia giudiziaria e fiscale. La promulgazione della Magna Charta peggiorò la condizione di Giovanni Senzaterra, sconfessato da Innocenzo III che annullò le concessioni da lui operate: i ribelli lo dichiararono decaduto e offrirono la corona a Luigi, figlio di Filippo Augusto; la morte di Giovanni nel1216 cambiò il quadro politico per cui si preferì, in nome del nascente sentimento nazionale, lasciare la corona a suo figlio Enrico III, di soli 9 anni.
5) La ripresa dell'iniziativa imperiale e la restaurazione del potere regio nel Regno di Sicilia. Federico II, nel 1212 in Germania, dove più volte aveva rischiato di perdere la vita a causa dell'ostilità dei sostenitori di Ottone; appoggiato da vescovi e principi ecclesiastici, che gli fornirono aiuto militare e contribuirono a orientare verso di lui l'animo dei Tedeschi, per cui il 9 dicembre 1212 fu possibile all'arcivescovo di Magonza incoronarlo re di Germania. 12 luglio 1213 Federico emana la Bolla d'Oro di Eger (in Boemia) con la quale rinunciò ai diritti che il concordato di Worms del 1122 aveva riconosciuti al potere imperiale nelle elezioni di vescovi e abati, mentre Innocenzo III aveva tentato di risolvere il problema della separazione della corona di Sicilia da quella imperiale,
Per evitare che lo Stato della Chiesa venisse a trovarsi stretto tra i domini di uno stesso sovrano. Fece condurre Federico da Messina in Germania e nell'aprile 1220 gli fu conferito il titolo di re dei Romani; Federico, prima ancora di essere incoronato imperatore, designava già il suo successore al trono, mostrando di volere introdurre anche nella carica imperiale il principio dell'ereditarietà, e ciò fu possibile grazie alla bonarietà del nuovo pontefice Onorio III, che aveva come unico pensiero la riconquista di Gerusalemme: fu così possibile a Federico, in cambio della promessa di partire per la crociata e di intraprendere una lotta a fondo contro l'eresia, ottenere l'unione delle due corone: 22 novembre 1220 Federico viene incoronato imperatore a San Pietro e subito dopo si trasferirà nel Mezzogiorno, rimasto in balia dei comandanti militari tedeschi, che vi erano giunti al seguito di Enrico VI; inoltre, feudatari ecomunità cittadine avevano approfittato della debolezza della monarchia per estendere iloro domini e le loro autonomie. Federico rivendica da subito tutti i diritti regi che erano stati usurpati neltrentennio precedente nel 1220 con la Dieta di Capua: abbattimento castelli abusivi, annullamentoautonomie cittadine più avanzate e riesame privilegi concessi a partire dal 1189 e tutti gli atti compiuti daOttone nel periodo in cui aveva il controllo del Regno di Sicilia; superata la resistenza dei baroni, affrontò ilproblema dei Saraceni, sconfitti e deportati a Lucera, nella Puglia settentrionale, dove poterono viveresecondo le loro usanze e professando liberamente la loro religione: atto di tolleranza del tutto inconsuetonell’Europa cristiana che suscitò l’indignazione dei contemporanei ma si rivelò una felice scelta politica, datoche poté contare sulla dedizione dei Saraceni che gli fornirono le guardie del corpo e formarono il nerbo
Del suo esercito, insieme alle truppe tedesche; adozione serie di misure per risollevare le condizioni economiche del regno, facilitando gli scambi, costruendo porti e garantendo la sicurezza delle strade; nel 1224 fondò a Napoli la prima università statale del mondo occidentale.