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LA NASCITA DELL'EUROPA

Economia e società nell'alto Medioevo.

  1. Il paesaggio e l'ambiente.

    Occidente, VI-VIII sec.: decadenza dell'urbanesimo antico, processo involutivo, paesaggio abbandonato e degradato. Scomparsa città totale o parziale (abitata solo la parte difendibile). Fenomeno a diversa densità da un luogo all'altro. Spostamento abitanti verso città vicine, più facilmente difendibili. Scomparsa villaggi nei pressi dei grandi assi di traffico: rete viaria antica non solo deteriorata, ma anche distrutta, fatta di fango e polvere, dovuto al venire meno degli scambi e della vita di relazione, che il più delle volte trova nuovi punti di aggregazione, abbandonando antichi percorsi e creandone di nuovi. Regresso nell'organizzazione del territorio, peggioramento condizioni ambientali: si cessa la manutenzione degli argini dei fiumi, la canalizzazione delle acque, la sistemazione dei pendii. Aumentano le terre.

incolte.

2) Il bosco tra realtà e rappresentazione mentale. Dilatazione foreste, a intensità diversa: zone a clima secco, popolamento e sfruttamento suolo intensi, non si assiste al fenomeno; regioni al di là del Reno, intaccate solo in parte le zone boschive dall'agricoltura; oltre a Elba e Danubio, steppe asiatiche dell'Europa orientale, intervallate da foreste e paludi. Foreste come regno delle meraviglie e del mistero, popolato da streghe, diavoletti, mostri, briganti, eremiti e santi, molto in voga nei racconti popolari. Caccia: abbondanza di animali, scarsità di cacciatori, parte importante dell'alimentazione contadina. Agricoltura: raccolta frutti spontanei, bacche, legna per riscaldamento e costruzione (uso raro della pietra, ricavata spesso dalle costruzioni romane, trasformate in vere e proprie cave di pietra e marmo); importanza castagno e faggio, sia per i frutti che per le costruzioni. Allevamento: porci.

3) Il calo

demografico. Spopolamento città e campagne: declino iniziato tra II-III sec.; tentativo di ripopolamento tramite inserimento popolazioni germaniche; guerre e devastazioni, epidemie, malaria, peste, vaiolo, tubercolosi, debilitazione generale della popolazione, abbassamento indice di natalità, contagi frequenti. Italia: guerra greco-gotica, peste, dal 568 devastazioni longobarde; 2 milioni di abitanti su 7 del I secolo.

4) La centralità della campagna. Calo demografico: diminuzione terre coltivate e scambi (che fungevano da collegamento tra città e campagna). Livello basso della produttività, diminuzione capacità gestionale dei proprietari terrieri (si dedicano alle armi), crisi città, crisi artigianato, scarsa disponibilità di denaro dei contadini, tendenza all’autoconsumo e alla diversificazione della produzione (famiglia coltiva una serie di appezzamenti in zone a diversa vocazione agricola – orto, vigna, cereali).

Nuovo

modello organizzativo: esistenza intorno al villaggio di tre zone concentriche caratterizzate da unaproduttività che diminuisce mano a mano che ci si allontana dal centro.

1 – terre intensamente coltivate aorto e vigneto (uso concime animale, buona produttività);

2 – ampia zona coltivata a cereali (dove dopo ilraccolto pascolavano gli animali, rendita di due-tre volte la quantità seminata e solo poca con cereali minoriquali orzo, segale; minore capacità produttiva;

3 – fascia dell’incolto, dei boschi, dei prati in generale(accessibile a tutti per pesca, caccia, raccolta frutti spontanei e legna); schema usato tuttavia poco inmaniera completa.

Integrazione con caccia e pesca necessaria perché parte dei frutti dell’agricolturaandavano conservati per la semina seguente, mentre un’altra parte andava versata al proprietario terriero.

Integrazione non facile nell’area mediterranea, dove l’agricoltura non

è agevole a causa dell'aridità del terreno che non consente un'aratura profonda che ridurrebbe ulteriormente l'umidità del terreno, mentre la scarsa disponibilità di animali da lavoro impedisce l'uso di aratri grandi; la bassa produttività impedisce di procurarsi i mezzi necessari; l'allevamento di pecore, capre e maiali non fornisce concime perché gli animali sono allo stato brado. La scarsità di concime animale viene compensata con tecniche alternative come il sovescio (interramento di parte delle piante), il debbio (incendio delle stoppie) e il maggese (riposo dopo ogni raccolto). Nell'area mediterranea si pratica una rotazione biennale: un anno a maggese con il pascolo del bestiame, un anno di coltivazioni; la divisione del terreno in sole due parti contribuisce a mantenere basso il reddito familiare. 5) L'organizzazione delle curtis. A causa della necessità di uomini, si tende ad accasare gli schiavi, dotandoli di un pezzo di terra e di una casa (manso), permettendo loro di mantenersi.

La famiglia. Al padrone erano tenuti a corrispondere una parte del raccolto e certe giornate lavorative (corvées) in determinati periodi dell'anno, oltre a prestazioni in natura (uova, oggetti di artigianato domestico) a Natale e Pasqua con valore simbolico.

Coloni liberi: privi di terra, il grande proprietario concedeva loro terre in cambio di una minore quantità di raccolto e un numero basso di giornate lavorative; mancando la protezione dello stato, si trattava di piccoli proprietari che cercavano i grandi per essere protetti o creavano piccole residenze fortificate; preferiscono vendere o donare le proprie terre a grandi proprietari e diventare loro coloni, riprendendo in affitto le terre cedute, gravandosi del pagamento di un canone (in natura, in denaro o misto), ma si legavano a un potente e ne ottenevano la protezione. In Italia non sparì mai la piccola proprietà terriera.

Grandi proprietà terriere: articolate in terre date in concessione a coloni

Liberi o in condizione servile (massaricio) e terre gestite dal proprietario attraverso amministratori fidati (riserva padronale); frequentemente formavano un blocco compatto: l'insieme delle due parti era chiamato curtis o villa (inizialmente residenza del proprietario e complesso edifici indispensabili per funzionamento azienda, poi indicò tutto l'insieme dei beni). Esistenza di una terza parte (boschi, prati, stagni, terre incolte) su cui i coloni avevano diritti d'uso legati al manso che tenevano in concessione.

6) Il ruolo delle prestazioni d'opera. Polittici: inventari dei beni dei grandi monasteri; il più antico è quello di Irminone, abate presso il monastero di Saint-Germain-des-Prés, che possedeva 25 ville, redatto tra 811-829, e fornitrici di 50.000 giornate lavorative all'anno. Rapporto tra parte coltivata della riserva e quella formata dai mansi, quasi interamente coperti da arativi: proprietà monasteri meglio organizzata.

ma si tentava di dare equilibrio tra terre in affitto e terre a conduzione diretta, nel senso che l'estensione di queste ultime era in rapporto al numero di prestazioni d'opera su cui era possibile fare affidamento. L'estensione della curtis era soggetta a continue variazioni: nel caso degli enti ecclesiastici, a causa di donazioni di terre, nel caso di patrimoni laici, a causa delle divisioni ereditarie. Economia curtense: integrazione tra riserva e massaricio, resa possibile dalle prestazioni d'opera dei contadini dipendenti. I prodotti dell'agricoltura e dell'artigianato non venivano consumati sul posto, ma venivano trasportati alla residenza del padrone: organizzazione trasporti, legato anche alle differenti zone di produzione delle varie curtis. Divisione delle terre derivante dall'età romana, ma il collegamento tra le due parti sembra essere avvenuto in area franca e da qui diffusosi dalla fine del VIII sec, ma non coprirà mai

L'intero territorio franco, in quanto vi coesistevano forme di produzione della piccola proprietà contadina e perché non ci fu ovunque uno stretto collegamento tra riserva e massaricio. Le origini dei poteri signorili. Proprietario-signore ha pieni poteri sui suoi servi prebendari e su quelli casati; miglioramento condizione schiavi grazie a Cristianesimo, ma chiesa non denuncia la pratica. Coloni diversi da schiavi, ma col tempo il padrone esercita il suo potere di giustizia e di comando anche su di loro. VIII sec documenti relativi all'uso di riconoscere per iscritto l'autorità del signore in cambio della sua promessa di protezione e aiuto sia nel reperimento dei mezzi di sussistenza sia nei confronti di pericoli esterni: pratica della commendatio (=affidarsi a qualcuno, per averne protezione). Pratica derivante dal mundio delle popolazioni germaniche, ovvero la protezione su donne e bambini, e su tutte le categorie bisognose. Le stesse prestazioni.

d'opera siconfiguravano come un segno di soggezione, per cui appena possibile si tentava di riscattarle con canoni indenaro.

8) Economia naturale ed economia monetaria.

Economia monetaria ≠ economia naturale: economia priva di commerci a circolazione monetaria assailimitata, presente nell'Europa altomedievale. VI-VIII impoverimento, ma documentata presenza scambi, fiere,mercati locali nei quali i contadini vendevano le loro eccedenze per procurarsi il denaro necessario perpagare il canone al padrone; molte volte gli abitanti delle curtis vivevano vicini. Città ospitavano artigiani,molti erano i motivi per recarsi lì: contratti agrari prevedevano che i coloni portassero in città direttamentedalla casa del padrone i prodotti che gli dovevano; bisognava recarsi alla chiesa cattedrale per riceverebattesimo e cresima. Commercio di pochi tipi di beni e di valore modesto, uso monete d'argento coniateanche da piccole zecche; monete d'oro ottenute

dell'autorità dei Pipinidi. Carlo Martello sconfigge gli Arabi a Poitiers nel 732, arrestando l'avanzata musulmana in Europa occidentale. Successore di Carlo Martello: Pipino il Breve, che nel 751 depone l'ultimo re merovingio Childerico III e si fa incoronare re dei Franchi. Inizia così la dinastia carolingia. 2) Carlo Magno e l'Impero carolingio. Carlo Magno, figlio di Pipino il Breve, diventa re dei Franchi nel 768. Durante il suo regno, che dura fino al 814, Carlo Magno conquista un vasto territorio, che va dalla Francia all'Italia settentrionale, dalla Germania all'Austria e alla Boemia. Nel 800, Papa Leone III incorona Carlo Magno Imperatore del Sacro Romano Impero. L'Impero carolingio raggiunge il suo massimo splendore sotto il regno di Carlo Magno, con un'organizzazione politica, economica e culturale di grande rilevanza. 3) Le origini del feudalesimo. Con la morte di Carlo Magno nel 814, l'Impero carolingio entra in crisi. I suoi successori non riescono a mantenere l'unità dell'Impero e si verificano lotte per il potere tra i vari nobili locali. Nasce così il sistema feudale, in cui i nobili locali diventano signori delle terre e dei contadini che vi abitano. Il feudalesimo si basa su un rapporto di reciproca protezione tra signore e vassalli, in cui il signore garantisce protezione e sostegno militare al vassallo, mentre il vassallo presta servizio e fedeltà al signore. 4) La società feudale. La società feudale è divisa in tre classi: i nobili, che detengono il potere politico e militare; i chierici, che appartengono al clero e si occupano delle questioni religiose; e i contadini, che lavorano la terra e forniscono i prodotti necessari alla sopravvivenza di tutti. La vita dei contadini è dura e segnata da pesanti tasse e obblighi verso il signore feudale. La mobilità sociale è molto limitata e la posizione sociale di una persona dipende dalla classe di appartenenza. 5) La cultura nell'Impero carolingio. Durante l'Impero carolingio si sviluppa una rinascita culturale, con la promozione dell'istruzione e della cultura da parte di Carlo Magno. Viene promossa la creazione di scuole e monasteri, dove si studiano le arti liberali e si copiano e conservano antichi testi. Nasce la scrittura carolingia, un nuovo stile di scrittura che semplifica la scrittura latina. La cultura carolingia influenzerà profondamente l'Europa medievale, aprendo la strada al Rinascimento.

Potere in tutti i 3 regni, riprende Aquitania, respingendo Arabi (vittoria a Poitiers 732) si guadagna il titolo di difensore della cristianità; alla morte del re merovingio Teodorico IV nel 737, trono vacante, si comporta da re fino alla propria morte nel 741; diventa così il primo sovrano carolingio.

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
11 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilithiya di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Figliuolo Bruno.