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L'ASSUNZIONE DI CARICHE PODESTARILI IN ISTRIA NELLE TERRE DEL PATRIARCATO E NEL VICINOVENETO DI MEMBRI DELLA CASATA DEI DELLA TORRE

Un altro aspetto è quello attinente all'assunzione di cariche podestarili nelle terre del Patriarcato e nei territori. La famiglia dei della Torre ci ha fornito lunghi elenchi di podestà attivi nelle città dell'Italia Settentrionale, proprio nel periodo in cui i Torriani erano gli esponenti dello schieramento guelfo italiano. Essi assunsero numerose podesterie tra gli ultimi anni del Duecento e i primi del Trecento: gli incarichi si concentrano soprattutto nella seconda metà del XIIII secolo, una buona metà sulla signoria di Milano ed ebbero come teatro i Comuni lombardi e piemontesi su cui la casata avrebbe voluto estendere il proprio dominio, mentre successivamente la casata si concentrò sulle vicende di Milano e sulla guerra con i Visconti.

Tra coloro che vengono nominati più spesso ci...

ruolo era spesso influenzata dal Patriarca stesso, che preferiva nominare persone di fiducia per garantire il controllo sul territorio. Inoltre, le comunità locali non avevano una forte tradizione di autonomia e autogoverno, quindi non sentivano la necessità di un magistrato esterno. Tuttavia, l'assunzione della carica di podestà durante il patriarcato di Pagano della Torre aveva un significato particolare. Pagano era impegnato in una guerra contro i Visconti e aveva bisogno di nuovi fondi per finanziare la sua campagna militare. Le podesterie rappresentavano una fonte di entrate fiscali che potevano essere utilizzate per questo scopo. In conclusione, durante il patriarcato di Pagano della Torre, l'assunzione della carica di podestà era vista come un modo per rafforzare il controllo del Patriarca sul territorio friulano e per reperire nuovi fondi per la guerra contro i Visconti.

ruolodoveva essere approvata dal patriarca e doveva provenire dal Friuli o da terre istriane, conesclusione di persone di origine veneziana. Le città istriane avevano invece dato a Venezia lapossibiltà di scegliere il podestà. In quegl’anni i lombardi ebbero modo di ottenere dai patriarchitorriani un numero di gastaldie e capitanati. Attraverso le gastaldie avrebbero avuto la possibilitàdi: Amministrare la giustizia;⇒ Incamerare le multe e le altre pene pecuniarie;⇒ Riscuotere i censi, i dazi e le mude.⇒In ogni caso, essi non garantivano solo un introito di tipo economico, visto che comunque idetentori avevano la possibiltà di presiedere all’arengo o al consiglio dei comuni insieme a coloroche erano stati eletti dall’assemblea di vicinia. Le comunità friulane non raggiunsero mai una loroautonomia e continuarono per tutto il Trecento ad essere presiedute da un rappresentante delpatriarca che poteva essere:

  1. Il gastaldo;
  2. Il podestà.
Il capitano: 3. Il podestà.
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 I Torriani che assunsero la carica di podestà nel XIV secolo lo fecero soprattutto nel Patriarcato di Raimondo della Torre, periodo in cui esistevano le possibilità di ritorno al potere in terra lombarda ottenendo i ruoli di podestà in: TRIESTEISTRIA.
Ad essi, non spettarono solo le cariche podestarili nelle cittadinanze istriane, ma riuscirono a ottenere attraverso favori il ruolo di marchesi patriarchini, carica ottenuta da: GOFFREDO DELLA TORREFRANCESCO DELLA TORREERASMO DELLA TORRE.
I Torriani furono gratificati anche dalle podesterie triestine: MOSCHINO DELLA TORREERECO DELLA TORRE.
La consuetudine di nominare nel ruolo di podestà dei Torriani sarebbe continuata anche nel periodo successivo e l'ultimo torriano ad ottenere l'incarico fu: FRANCESCHINO DELLA TORRE. Il patriarca Pagano della Torre si occupò di proporre direttamente la nomina dei.

Podestà per il ruolo difficile e di potere che essi gestivano. Il padestà era tenuto, infatti, a portare nella città che lo incaricava un dato numero di persone, con lo scopo di affiancarlo nel suo mandato:

  • Milites;
  • Giudici;
  • Notai;
  • Banditori;
  • Servi;
  • Scudieri.

Erano persone di fiducia che potevano garantire una buona amministrazione del Comune di cui si era ottenuta la podesteria. I della Torre assunsero cariche podestarili anche al di fuori delle terre del Patriarcato, come ad esempio a Padova, in cui numerose famiglie si stanziarono al seguito di Pagano della Torre.

L'assunzione di cariche podestarili da parte dei membri della casata torriana fu frequente negli anni in cui Raimondo della Torre reggeva il Patriarcato e può essere considerata la continuazione di una pratica di assumere le podesterie in terra lombda al fine di aumentare il controllo sul territorio.

11. MAESTRI E MEDICI DI ORIGINE LOMBARDA

Tra i lombardi che si

erano spostati in Friuli vanno indicati anche maestri e medici che avrebbero operato nelle cittadine friulane pagati dai Comuni in cui erano stati assunti. Tra di essi compaiono:
  • Maestri di scuola
  • Dottori
Dal XIII secolo i Comuni friulani avevano iniziato ad aprire scuole laiche in cui erano impiegati i maestri, che spesso provenivano da lontano. Furono assunti a questo scopo nelle località maggiori:
  • Cividale
  • San Daniele
  • Gemona
  • Sacile
  • Udine
Le strutture scolastiche erano, concretamente, delle scuole giuridiche dove si contemplavano corsi di diritto romano e che servivano a forgiare il ceto emergente dei notai che conobbe un forte incremento nel Trecento. Quest'esigenza rispondeva all'incremento delle esigenze di:
  • Amministrazioni comunali
  • Classe mercantile e artigianale
Prima di queste scuole laiche esistevano in Friuli scuole legate agli enti ecclesiastici. Se prendiamo in esame i libri.noteremmo sicuramente quanto essi ponessero attenzione nei confronti dellacultura giuridica. Durante il patriarcato di Raimondo della Torre, si ristabilì un nuovo impulso anche per le scuole ecclesiastiche in cui insegnarono numerosi maestri provenienti da varie zone dell'Italia. Il patriarca stesso ne invitò numerosi per poter insegnare il diritto nelle scuole capitolaricividalesi. Tra i maestri assunti, compaiono anche persone di origine lombarda e la loro assunzione non fu prerogativa delle sole città maggiori. Oltre ai maestri, seguito dei patriarchi torriani, compaiono anche numerosi medici di origine lombarda, che svolsero la loro professione nel Patriarcato e all'interno della Curia e dei Comuni. Per i medici di origine lombarda si può parlare solo di casi sporadici e il loro arrivo ha dovuto solamente al legame esistente con i patriarchi eletti in seno alla famiglia torriana. Come nel caso dei maestri, anche per i medici il Patriarcato diventava.

Il luogo, dove praticare la propria professione una volta che si era stabilito di trasferirsi in quelle terre.

I LAPICIDI LOMBARDI

Nel Friuli del Trecento operavano molti lavoratori di origine lombarda, tra i quali spiccano coloro che si occupavano dell'edilizia nella realtà udinese. Durante questo periodo, il primo nucleo urbano della città cominciava a conoscere una prima estensione verso i borghi e i villaggi che erano situati nelle vicinanze. A differenza dei villaggi rurali, gli insediamenti lungo le principali vie di comunicazione, pullulavano di attività artigianali e commerciali e avevano subito l'espansione urbana. Il processo che contribuì all'espansione dell'area extraurbana fu l'inclusione del territorio circostante a Udine entro le mura cittadine. In una prima fase, assistiamo alla costruzione delle mura, con l'obiettivo di racchiudervi i borghi e i villaggi. La forza lavoro impiegata nella costruzione era costituita

da persone di origine friulana e da forestieri. Tra i lavoratori specializzati, alcuni sono anche di origine lombarda: si trattava dei lapicidi che a partire dagli anni 70 del secolo sono menzionati nelle note di spesa del Comune Friulano. Abbiamo informazioni scarse sulle loro condizioni lavorative, la retribuzione e le ore di lavoro. La presenza della componente lombarda è attestata già dal 1371 e ci fornisce dati interessanti sulla retribuzione e sulle modalità di pagamento che vedono una retribuzione unica affidata al magister, che avrebbe poi pagato i dipendenti a seconda delle qualifiche.

Nel campo dell'edilizia il ruolo più importante venne svolto dall'edilizia pubblica tra il Trecento e il Quattrocento, nella costruzione delle grandi opere. Per eseguire questi lavori venivano siglati dei contratti con falegnami e maestri muratori, che assumevano a proprie spese i manovali di cui avevano bisogno. In genere, in questo caso, sembra risultare dai

quaderni come il salario non fosse differenziato a seconda del lavoro svolto. Per i maestri, invece, il compenso stabilito poteva subire variazioni a seconda delle prestazioni eseguite e dalla difficoltà del lavoro svolto. Per i lombardi vengono confermate le stesse modalità contrattuali dei lavoratori di origine locale. Udine non è l'unico caso che vide l'impiego, nel settore edilizio, di maestranze di origine lombarda, che vediamo agire in tutto il territorio patriarchino. Anche a Cividale fu sistemata più volte la cinta muraria e ovunque furono abbellite e ampliate le principali opere pubbliche. Tra i lavoranti nel campo dell'edilizia in città si segnalano alcuni lombardi che avevano svolto la professione di muratori accanto a persone di origine locale. Concludendo, possiamo affermare che vi sia stata una presenza di lavoratori di origine lombarda, in prevalenza muratori e in minima parte falegnami, lungo tutto il Trecento e con presenza in

Tutte le maggiori città del Patriarcato, dove vi fossero in costruzione opere di natura pubblica:

  • Dall'edificazione di mura;
  • Alla riparazione ed erezione di ponti.

Si tratta di maestranze specializzate in grado di gestire la manodopera di origine lombarda e locale e di lavorare in maniera polivalente.

13. L'esercizio della tutela: il ruolo e le scelte dei tutori di origine lombarda nel Friuli tardo medievale.

In età comunale, la tutela era considerata un dovere di carattere pubblico e si pensava dovesse essere compito del Comune proteggere i pupilli. I consiglieri del Comune erano incaricati di dirimere le eventuali contese che fossero nate, in seguito all'esecuzione delle successioni ereditarie e all'istituzione di tutela dei beni nel caso dei minorenni. L'incarico spettava ai membri della magistratura che avevano il co

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A.A. 2012-2013
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessicabortuzzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Cammarosano Paolo.