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I LONGOBARDI E LE DUE ITALIE
I longobardi sono entrati in Italia nel 568 attraverso le alpi Giulie comandati da re Alboino. Secondo il mito detto Origogentis Longobardorum essi discendevano dalla Scandinavia. Erano soprattutto un popolo in armi, e il re che era il capomilitare, era contrassegnato dalla lancia, ed era elettivo. Tra liberi e servi esisteva uno strato giuridico intermedio, quello degli aldi, e la fara era un raggruppamento famigliare con funzioni di unità militare. I capi delle fare erano i duchi e la loro religione era basata sui culti germanici. I bizantini hanno sottovalutato l'irruzione longobarda, e nel 572 Pavia fu conquistata e divenne la capitale del nuovo regno. Dopo la morte di Alboino e il breve regno di Clefi, fu un decennio senza re, e i duchi spinsero l'esercito sia a ovest che verso il centro e il sud. Venne eletto re Autari, a cui furono donate metà dei beni dei duchi per costituire il fiscoregio. Sposò Teodolinda, figlia del...
duca di Baviera. Morto Autari nel 590, il nuovo re Agilulfo tentò di condurre una politica ecclesiastica autonoma, ma Teodolinda aveva un buon rapporto con papa Gregorio Magno. Gradualmente i longobardi istituirono i ducati, una nuova rete di distretti pubblici, e nelle loro attività i duchi potevano essere affiancati da funzionari minori, come i centenari e i decani. In ambito rurale avevano grande importanza i villaggi fortificati. Il consolidamento del regno longobardo, avvenuto nel corso del 7 secolo, è testimoniato dal ruolo crescente della capitale e dalla promulgazione di alcune leggi: nel 643 l'editto di Rotari comprendeva le norme dei longobardi (la proibizione della faida). Sotto il regno di Liutprando fu conquistato vicino a Roma il castello di Sutri, poi ceduto al papa nel 728. Nella seconda metà dell'8 secolo, a causa della nuova alleanza tra papi e franchi: nel 751 grazie a re Astolfo fu conquistata Ravenna, per cui il papa Stefano IIchiese l'intervento dei franchi, che grazie a due spedizioni guidate da Pipino il Breve riconquistarono a vantaggio di Roma i territori precedentemente persi. L'ultimo re longobardo, Desiderio, cercò di interrompere i legami tra chiesa e popolo franco, e per questo fu celebrato il matrimonio tra Carlo Magno ed Ermengarda. Papa Adriano I temendo un risveglio dei longobardi chiamò Carlo che ripudiò la moglie e scese in Italia tra il 773 e il 774. Solo i longobardi di Benevento mantennero la loro indipendenza, che fu spazzata con l'arrivo dei normanni nell'11 secolo.
6. L'IMPERO ARABO-ISLAMICO
Alla morte di Maometto nel 632, i suoi seguaci avevano già convertito tutta la penisola. Questo territorio era meno urbanizzato di altri paesi, vi prevaleva la pastorizia, e la popolazione era aggregata in clan tribali. I bizantini e i persiani la tennero a bada grazie a stato cuscinetto. Le rivelazioni di Maometto avvennero intorno al 610, con il
Radicale rifiuto adogni politeismo. Dalla Mecca a causa delle accuse di indovino, si trasferì a Medina nel 622. Alla sua morte Maometto lasciava agli arabi una nuova concezione di comunità capace di oltrepassare il livello dei clan tribali. Non sapendo come dovesse avvenire la successione di Maometto, si aprirono due strade: califfo come semplice sostituto, califfo come discendente. Questa discussione si accese in particolare dopo il periodo dei primi 4 califfi "ben guidati". Il primo di questi, Abu Bakar, cominciò una politica di espansione, e le prime conquiste ebbero come effetto la costruzione di città-fortezze; il secondo califfo, Omar, sostenne che gli arabi dovevano essere un'élite militare. Nel 660 ebbe il culmine la lotta tra le due fazioni, e venne assassinato Alì, riferimento principale degli sciiti. Nel primo periodo di affermazione della dinastia omayyade, che stabilì la propria corte a Damasco, vi furono nuove
Stratificazioni sociali e l'afflusso verso le città di immigrati provenienti dalle comunità conquistate ma non islamizzate. Venne meno il principio di separazione, e la lingua ufficiale fu l'arabo. Il processo di conquista spagnola avvenne tra il 711 e il 715, e fu fermato in Francia da Carlo Martello nel 732. La rivolta che nel 750 portò gli abbasidi al potere fu sostenuta dai persiani islamizzati, e l'impero non si occupò più di nuove conquiste ma costituì un organismo politico del tutto nuovo, con il consolidamento dell'amministrazione centrale. Venne fondata Baghdad come nuova capitale, che divenne la città più grande del mondo; costituirono un apparato burocratico distinto in tre rami: cancelleria, esattoria fiscale, amministrazione delle spese militari. Il wazir era il capo dell'amministrazione. Nel 945 a causa del malcontento popolare una dinastia locale si fregiò del titolo di califfo.
Lasciando gli abbasidi come semplice autorità nominale.
7. I FRANCHI E L'EUROPA CAROLINGIA
Dopo la morte di Clodoveo, il regno fu diviso dai suoi 4 figli; Clotario II riuscì ad assumere per breve tempo il controllo di tutto il regno e i suoi figli Chilperico e Sigiberto avviarono un periodo di conflittualità, dove anche una donna, Brunilde, vedova di Sigiberto giocò un ruolo importante. Clotario II, figlio di Chilperico, come atto simbolico della presa del potere fece uccidere Brunilde in modo estremamente violento e rafforzò l'organizzazione politico amministrativa del regno consolidando la sua articolazione nei tre regni regionali; emersero grazie al loro appoggio al re Arnolfo e Pipino il Vecchio, e la figlia di quest'ultimo sposò il figlio del primo, unificando così le due famiglie. Dopo la battaglia di Poitiers, il figlio di Carlo Martello, Pipino il Breve fece deporre Childerico III nel 751, sostituendolo così.
alla guida del regno, edando vita alla nuova e sacralizzata dinastia dei carolingi. Essi iniziarono una lotta di espansione, partendo dalla cacciatadei longobardi tra il 754 e il 756. Dopo la sua morte, il regno fu spartito tra Carlo Magno e Carlomanno, ma poichéquest’ultimo morì precocemente, Carlo fu l’unico controllore del regno. Egli avviò una guerra contro i sassoni (sud dellaFrancia), contro la Germania meridionale, e una spedizione in Spagna che terminò con una sconfitta nel 778 (chanson deRoland). Difendendo il papa e sconfiggendo i longobardi, Carlo Magno si presentava come il nuovo re cristiano (liberònell’800 il papa Leone III dall’aristocrazia romana): fu incoronato imperatore il 25/12/800. Fu eletta residenza principaleAquisgrana, dove esercitavano l’amministrazione centrale il conte palatino e l’arcicappellano; fu elaborata la carolina efurono chiamati a corte i più grandi intellettuali dell’epoca.
Nell'806 con un atto ricordato come divisio imperii fu deciso che il regno sarebbe stato diviso tra i suoi 3 figli, ma quando morì nel 814, a causa della morte degli altri figli, l'impero passò a Ludovico detto il pio. La sua ordinatio imperi del 817 decise che il regno sarebbe stato diviso tra i suoi 3 figli, e nel 824 la constitutio romana vincolava la consacrazione papale a un precedente giuramento di fedeltà all'imperatore. A partire dall'830 vi fu una forte conflittualità interna alla famiglia, che sfociò nel 842 con i giuramenti di Strasburgo, dove Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico si giurarono reciprocamente fedeltà, e nell'843 a Verdun i tre fratelli trovarono un accordo: Ludovico avrebbe regnato sui territori a est del Reno, Carlo sui territori a ovest, e Lotario sulla Lotaringia e il regno d'Italia. L'impero carolingio cessò di esistere nell'881, quando non c'erano più.eredi (Ludovico II) e chi governava era un incapace (Carlo il Grosso).
8. CONTI E VASSALLI, FEUDI E COMITATI
Effaci forme di organizzazione sociale e politica si realizzarono nel regno dei franchi tra il 7 e l'8 secolo. Una di queste fu la formalizzazione dei rapporti vassallatico beneficiari. Si usa far risalire questo fenomeno ai primi decenni dell'8 secolo, durante l'età di Carlo Martello. Si trattava di un contratto stretto liberamente tra due persone, una delle quali si impegnava alla fedeltà, l'altra al mantenimento. Con il giuramento di fedeltà il vassallo entrava nella clientela del potente; questi si impegnava a mantenerlo, o direttamente nella propria casa, oppure indirettamente, concedendogli fonti di reddito quali terre o altri beni di diversa natura. L'oggetto di tali concessioni fu definito beneficio, al quale nel tempo fu preferito feudo. La stessa organizzazione economica della grande proprietà tipica del mondo franco,
Il sistema detto curtense, contribuiva a consolidare tale situazione. Le grandi aziende, le corti, tendevano infatti ad assorbire la piccola proprietà. All'interno dei diversi regni vennero designate delle circoscrizioni pubbliche dette comitati, al cui interno un funzionario regio, il conte, amministrava la giustizia. Nelle zone di confine furono istituite le marche, territori più ampi coordinati da un marchese, in cui era particolarmente importante l'organizzazione militare. Questi funzionari erano legati al re tramite il rapporto vassallatico beneficiario, e venivano scelti per la loro posizione sociale e il prestigio di cui godevano, ma non era facile indovinare la loro fedeltà: furono istituite così forme di controllo, quali i missi dominici (portavoce diretta dell'autorità imperiale) che diffondevano sul territorio i capitolari, cioè le leggi emanate dal sovrano. L'architettura ecclesiastica vide ogni vescovo diventare missus.
della propria diocesi. L'immunità comportava la concessione formale da parte del sovrano a taluni proprietari di una particolare prerogativa che rendeva le loro proprietà immuni dall'esercizio del potere regio da parte dei funzionari pubblici preposti al territorio.
9. ECONOMIA E PAESAGGIO
Nei 4 secoli tra 200 e 600 la popolazione europea diminuì drasticamente, per ricominciare a crescere solo verso il 700 e toccare intorno al 1000 un livello vicino a quello di partenza (30-40 milioni). I contadini del tardo impero avevano visto il diffondersi della conduzione indiretta, ossia la concessione di lotti di terreno a famiglie di contadini, tenuti al pagamento di un affitto in denaro o in natura. Si trattava di casati se le famiglie erano schiavi, coloni se erano coltivatori liberi e quindi non obbligati a risiedere sulla terra. Fra 3 e 4 secolo anche i coloni furono legati alla terra. Quando le terre rendevano di più che per la sopravvivenza, il surplus era
metà assorbito dalla fiscalità imperiale, il resto era per il mercato. Dal 550 non si trovano più tracce di un fisco pubblico, anche a causa delle popolazioni barbariche. Una prima conseguenza fu la contrazione degli scambi in moneta. Cominciarono a dilatarsi le macchie di boschi, e crebbe l'importanza dell'economia forestale (a