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- L’IDEA DELL’IMPERO RESISTE COME MOSTRA CARLO MAGNO E OTTONE
- L’IMPERO DI Ottone non include la Francia, è Germano centrico, resisterà fino a Napoleone
- Come viene percepito il 1000 dai contemporanei? Nel Rinascimento si associò l’anno 1000 alla
credulità e ignoranza degli uomini del medioevo: si sosteneva fosse interpretato come fine del
mondo. Ma per ogni epoca il mondo sta per finire, anche nella nostra, alcuni lo pensano, altri no.
- Ma l’XI rappresentò davvero un momento di frattura col passato?
- Mutazione feudale che porta alla nascita della signoria territoriale, fino alle monarchie del XII XIII
- Perché l’Occidente cresce al contrario di Bisanzio e Islam? L’Occidente svincola l’autorità, le
istituzioni politiche da quelle religiose e Ottone è un passo avanti rispetto a questo, i comuni
diverranno autonomi dai vescovi, ciò porterà a pensare più all’economia e al profitto.
- È una mutazione netta o graduale? Questione primaria: si era coscienti di essere nell’anno 1000?
Sistemi di datazione diversi (alcuni basati su anni di regno di imperatori, re papi)
- Pochi riferimenti nelle cronache del tempo all’anno 1000 come anno critico/fine del mondo
- Eccezione: Sigeberto di Gembloux: lo associa al terremoto e passaggio di cometa a forma di serpente
(con riferimento all’Apocalisse)
- Ne parla anche il cronista Rodolfo il Glabro nelle sue storie dell’anno 1000: pensa che Satana si
rivelerà presto perché 1000 anni sono giunti al compimento. È un’Europa stanca, invecchiata che
tenta di scrollarsi di dosso la vecchiaia affidandosi alla fede: si mettono a costruire Chiese. Europa
mossa da fervore religioso che porta alla prima spedizione in terra Santa.
- Persone in polemica con la Chiesa: corrotta, i vescovi comprano le cariche, nascono i primi movimenti
di protesta cittadini che si spogliano dei propri beni e richiede un ritorno all’origine alla chiesa
evangelica.
- Il III secolo aveva il calo di temperature, la rinascita dell’Europa nel 1000 coincide al miglioramento
progressivo delle temperature e del clima.
- Nel 1000 si è a metà di una crescita demografica che va da VIII a XIV
- Popolazione europea raddoppia perfino e triplica da X a XIV. Milano, Firenze, Parigi, Venezia le città
più popolose insieme a Genova.
- Storiografia moderna giustifica questa lenta e graduale crescita come una curva normale
dell’andamento demografico
- Urbanizzazione: prima città per consumo, ora centro di scambio (soprattutto Bari, Amalfi, Gaeta,
Venezia). 1082 Venezia con la bolla d’oro di Alessio Comneno ottiene libertà di commercio in tutte
le città dell’impero dopo aver prestato aiuto militare. 1015-1016 Genova e Pisa cacciano i Saraceni
dal Tirreno, Spagna e Sicilia.
- Nacque proprio nei borghi la Borghesia, fatta da contadini fuggiti in cerca di libertà rivolgendosi verso
il commercio e l’artigianato. Adalberone di Laon divise la società in Oratores, Bellatores, Laboratores.
- Si diventava sempre più indipendenti dai signori locali attraverso la città: i primi comuni d’oltralpe
sorsero nelle Fiandre per volere dei cittadini in collaborazione con personaggi di prestigio attraverso
trattati di pace e la carta Comune, se non si potevano sborsare ingenti somme di denaro si ricorreva
alla rivolta armata oppure era il signore stesso a permetterlo, in altre famiglie di tradizione militare
(Magonza), in altre ancora gli stessi borghesi o mercanti (Lubecca).
- Germania e Francia: signori fondavano borghi nei pressi di luoghi di mercato o i mercanti stessi ne
creavano nei pressi di castelli. Si creò una lega anseatica di città (da hanse “gilda”) che aveva il
monopolio sull’Europa settentrionale e Mar Baltico.
- Commercio: ampliamento dei mercanti di professione con la comparsa di Tedeschi, Boemi, Slavi e
crescita di fiere (Saint Denis. Arles, Colonia, Pavia). Commercio meridionale con paesi musulmani e
occidente cristiano, commercio nordico verso il mar Baltico, mare del nord, canale della Manica e il
settore atlantico. La fiera di Champagne forniva una scorta per i mercanti e agevolazioni fiscali,
famosa per il commerci dei panni franceschi, contribuì a formare lo spirito europeo.
- Miglioramenti tecnici delle rotte: navi più grandi, sicure, manovrabili che potevano fare 2 viaggi
invernali. Bussola (Cinese). Portolani (guide marittime compilate da esperti che descrivevano coste e
porti) e carte nautiche.
- Commercio per terra: buoi + carri a 4 ruote. L’intensificazione del commercio portò a creare nuovi
assi viari il più importante quello verso le Fiandre.
- No pericolo di pirati e briganti grazie alla lettera di cambio (scritta davanti ad un notaio, in cambio di
una somma di denaro si impegnava a pagare la somma in un altro luogo con altra moneta, quindi
non si trasportava il denaro in nave). Altri metodi erano le mude, le assicurazioni marittime,
investimenti con il contante di altri mercanti: il beneficio era per i finanziatori di far fruttare il loro
denaro partecipando agli utili delle attività mercantili senza muoversi dalla loro città. Alla commenda
si affiancò la societas maris (non era per un solo viaggio ma per molteplici operazioni commerciali).
Prendevano il nome delle famiglie che le gestivano e iniziarono ad avvalersi anche dei fondi dei
risparmiatori che depositavano presso di loro.
- Necessità di unità di moneta per commercio internazionale->1201, Venezia conia il Grosso d’argento.
Non basterà, si necessitava della moneta aurea araba e bizantina, ma l’Occidente non disponeva di
quel metallo. Solo con Federico II si conierà l’augustale d’oro nel Regno di Sicilia.
- Attraverso il mercante gli artigiani fecero fronte al commercio internazionale, creando opifici
decentrati che svolgevano singole mansioni per creare un prodotto finito (es. tessile).
- Settore armi: rinomata Milano
- Bottega: maestro + familiari/collaboratori (soci) + discipuli (imparavano il mestiere risiedendo presso
la casa del maestro, potevano poi avviare un’attività o passare tra i salariati) + salariati
- Corporazioni: ne facevano parte i maestri, i soci e i discipuli (i salariati erano soggetti solo al tribunale
delle corporazioni, ed erano quindi in stato di debolezza). Le corporazioni fornivano materiale alle
botteghe, regolamentavano i salari, , fissavano i prezzi di vendita, controllavano quantità (per evitare
sovrapproduzione e quindi abbassamento di prezzi) e qualità dei prodotti e mutua assistenza (come
confraternite, avevano infatti una chiesa e un ospedale)
- Buoi sostituiti dai cavalli, ma era più costoso anche da mantenere, non tutti potevano permetterselo
- La crescita è incoraggiata da innovazioni tecnologiche: mulini ad acqua (mulini su asse verticale più
efficienti), giogo frontale per i bovini, collare per i cavalli (non più stringente la trachea, ma lo sterno,
fa faticare meno l’animale), ferratura (prima non c’era abbastanza ferro e miniere, quindi non si
ferravano i cavalli. Ora c’è un mercato aperto in grado di far acquistare ferro), nuovo tipo di aratro
(prima leggero, simmetrico senza ruota col vomere e coltro, ora invece quello pesante con parti in
ferro con il vomere che scava zolle e il versoio le rivolta, prima invece il contadino doveva integrare
con la zappa il lavoro poiché non si facevano buche abbastanza profonde), rotazione triennale
(porzione di terra a riposo per fargli riacquistare fertilità + porzione semina autunnale i frumento +
porzione semina primaverile di avena e orzo: più superficie produttiva rispetto alla biennale, più
produzione, possibilità di mantenimento anche per gli animali, miglior e variegata nutrizione).
- Ma mediterraneo con primavere brevi e asciutte conservò la biennale, l’aratro leggero, i campi
quadrati e chiusi.
- Risultati migliori non conseguiti per assenza di concimi (animali allevati allo stato brado)
- A ciò si accompagna l’ampliamento degli spazi coltivati (zone incolte che costituivano la parte
integrante della curtis venivano cedute ai coltivatore dai proprietari terrieri sotto contratto: essi
fornivano tutto in cambio di un canone in natura)
- I signori laici si servivano di coloni per incrementare il loro potere e bonificare le zone (che poi
diventavano nuovi villaggi detti villenuove o borghi franchi) in cambio di privilegi di vario genere
(esenzioni fiscali, garanzie giudiziarie).
- La casa colonica era il centro di un’azienda agraria, in questa maniera si superava l’organizzazione
dispersiva dell’Alto Medioevo.
- Colonizzazioni: riguardavano anche aree prima desolate, come i Paesi Bassi, bonificate da paludi e
acquitrini con dighe e canali di drenaggio grazie ai conti della Fiandra.
- Germania l’opera più proficua: stimolata dai principi territoriali che incoraggiarono con privilegi e
carte di libertà i contadini ricorrendo spesso ad intermediari che in cambio di terre e diritti signorili
organizzavano l’opera di colonizzazione. Il fenomeno era legato all’incremento demografico e alla
volontà di migliorare le condizioni di vita. I signori quindi volevano impedire la partenza dei contadini
e capirono che l’unico intervento possibile era quello di venire incontro alle loro esigenze
(riconoscimento di usi e consuetudini locali, possibilità di gestire servizi di interesse comune (in
questo i contadini erano aiutati dall’economia del tempo che si era evoluta nella direzione tale da
necessitare l’aumento di produzione). I signori di contro potevano disporre di nuove entrate
utilizzabili sia per migliorare il loro tenore di vita che per accrescere la produttività della parte residua
della riserva padronale.
- Frisia, Fiandre, Westfalia, Slavi, i duchi di Sassonia, i vescovi di Meissen e Merseburgo, l’arcivescovo
di Magdeburgo furono grandi colonizzatori.
- Ancora si tratta di agricoltura estensiva (non intensiva)= caduta tendenziale del saggio di profitto
(Smith, Ricardo, Marx)
- Disboscamenti, bonifiche molto intensivi per tutto l’XI: più si ha bisogno di coltivare, meno i terreni
rendono (si va a finire in zone limitrofe poco fertili)
- Nel frattempo il sistema curtense entra in crisi: il dominicum comincia a essere frazionato e concesso
ai contadini: di conseguenza meno corvées, più tempo per ottenere di più dalla propria terra,
maggiori rendite dalla propria terra, maggiori investimenti tecnologici. Scompare la mentalità
feudale.
- Si riduce il numero di prebendarii
- In corso ivi era anche la mutazione feudale, cioè lo sviluppo della signoria territoriale
- Prima voleva sfruttare il contadino, ora stimolare il commercio, i contadini hanno prelievi alti e
l’aristocrazia pochi proventi dalle terre,