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DELL'ALTRO.
solo l'intenzionalita ci può far capire che ci troviamo di fronte ad un vero testo della
nuova lingua.
es indovinello veronese VIII sec due note scritte in corsiva --> si tratta di stabilire
quale fosse la coscienza linguistica dello scrivente.
GLOSSARIO DI MONZA --> X sec, in rustica romana, paragone tra latino-romanzo
e greco-bizantino. non si può considerare l'atto di nascita del volgare ma va
riconosciuto che esso individua il filone delle glosse bilingui --> in francia glossario
di reichenau fine VIII sec
ISCRIZIONE DELLA CATACOMBA DI COMMODILLA --> pur con aspetto
latineggiante rileva il suo carattere di 'registrazione' del parlato. probabilmente la
cappella fu usata come luogo di culto fino al IX sec mentre l'affresco che ospita la
scritta è databile tra il VI e VII sec. capitale romana + onciale. a bboce= ad alta voce.
tipico parlato: rafforzamento fonosintattico e beticismo.
ISCRIZIONE DELLA BASILICA DI SAN CLEMENTE --> affresco con didascalie
sopra personaggi --> il latino è adottato nelle parti più elevate del testo mentre il
volgare è per i discorsi dei personaggi, che scendono fino al turpiloquio. databile tra il
1084 e il 1128. li va letto gli --> tale era la pronuncia nel lat volgare del III sec, la
grafia del lat non offre ancora nessun mezzo per indicare il nuovo fonema.
ENTRAMBI SONO LOCALIZZATI A ROMA, ma cronologicamente nel mezzo
troviamo il PLACITO CAPUANO --> 960 chi lo scrive è perfettamente consapevole
di usare il latino notarile e il volgare parlato. --> causa discussa davanti al giudice
arechisi, quello che oggi chiameremo usucapione. solitamente si traducevano in latino
i giuramenti e il processo fatti in volgare --> nel PC si includono formule testimoniali
in volgare autonomo, che contrasta con il testo latino del documento. (nel latino
comunque troviamo delle sgrammaticature) --> non è un frammento di volgare parlato
ma una formula già assoggettata a una certa formalizzazione.
POSTILLA AMIATINA --> testo aggiunto al rogito vero e proprio. [notai bolognesi
età di dante --> versi di dante] commenti e osservazioni personali. 1087. [utilizzo u
sull'amiata].
CARTA OSIMANA --> 1151 il volgare affiora all'interno del vero e proprio testo
larino. l'unica spiegazione è uno slittametno nel codice di comunicazione verso il
colloquiale e familiare. utilizzo di mo (meriodionale) al posto di ora (toscano) e
adesso (settentrionale). marche --> da cui provengono anche carta fabrianese 1186
alterna latino e volgare e la carta picena 1193 con possibilità che la parte in volgare
indichi quella riguardante un accordo non formale tra i due.
LE TESTIMONIANZE DI TRAVALE --> 1158 il volgare talvolta indica vere e
proprie citazioni di dichiarazioni.
DICHIARAZIONE DI PAXIA --> liguria 1178-1182 x come fricativa palatale
SARDEGNA --> numerose testimonianze del 1000-1100 --> volgare logudorese (con
el simili al latino)
FORMULA DI CONFESSIONE DI NORCIA --> 1037-1080
CARTA PISANA --> XI-XII ritrovata a philadephia
primi documenti letterari --> XIII Federico II scuola siciliana
[carattere ritmico era pero già presente nell'indovinello veronese e nella postilla
amiatina] forse si trovano dei ritmi --> nome generico per componimento in versi
delle origini - del XII [la chanson de Roland francese era del 1000) tra cui ritmo
laurenziano
XII --> quando eu stava in le tu' catene --> tra le più antiche testimonianze di poesia
lirica d'amore in volgare. FA NASCERE IL DUBBIO CHE SIA ESISTITA UNA
TRADIZIONE POETICA IN LINGUA ITA ANCHE PRIMA DELLA SCUOLA
SICILIANA
VI
200
Magna Curia di Federico II di Svevia. All'epoca grande fascino della letteratura
provenzale in lingua d'oc --> poesia d'amore, trovatori. erano imitati anche da autori
italiani, ma la scuola sic fu la prima a imitarne i modelli utilizzando la lingua locale, il
volgare di sicilia. Fed II in realtà aveva trascorso solo la giovinezza a palermo,
determinante per la scelta del sicialiano e non di un altro dialetto meridionale fu forse
il fatto che l'iniziatore della scuola , giacomo da lentini, era siciliano. vi sono
introdotti termini provenzali o forme francesizzanti
[credenze su che volgare fosse --> condizionate dalle trascrizioni dei copisti medievali
e dalla scomparsa delle opere di epoca sveva con l'arrivo degli angioini --> ecco
perchè dante e altri poterono credere che fosse un volgare eliminato dagli el locali.
Galvani ha avanzato l'ipotesi della corruzione dei testi siciliani ad opera dei toscani
messo sulla via dagli studi cinquecenteschi di barbieri fatti su libro siciliano, oggi
perduto, in cui i tratti siciliani erano vistosi.
di questo libro fa parte l'intera canzone di stafano protonotaro PIR MEU CORI
ALLIGRARI e un frammento di re enzo + s'eo trovassi pietanza di re enzo [confronto
tra carte barbieri e codice vaticano 3793] --> viene chiamata rima siciliana --> rima
imperfetta e diviene normale in poesia il condizionale meridionale in -ia
1250 --> muore federico II --> si passa ai poeti siculo-toscani
[nel frattempo, parallelamente alla lirica d'amore, troviamo tracce di lirica religiosa
'cantico di frate sole' di san francesco 1223-24 vi si riconoscono el umbri. Le laudi
religiose si svilupparono fino al 400 di area mediana, con grande diffusione] +
[esperienze di letteratura in volgari settentrionali nel 200]
area toscana a cui si fa riferimento --> quella tra pisa e lucca. qui si sviluppa la poesia
siculo-toscana --> tematica cortese che riflette quella sicula, gallicismi e sicilianismi.
Dante attribuisce il ruolo di svolta a guinizzelli e allo stilnovismo anche se si può
notare una sostanziale continuità --> permangono gallicismi, provenzalismi,
sicilianismi. e rientrano anche alcune forme che richiamano il bolognese + tratti
toscani.
DANTE--> fiducia profonda nel volgare + istanza di divulgazione e comunicazione
più larga ed efficace: nel convivio reputa il latino superiore in quanto utilizzato
nell'arte mentre nel de vulg eloq il volgare è considerato superiore per via della sua
spontaneità, ma la letterarietà del latino deve essere uno stimolo per la
formalizzazione del volgare. de vulgari el --> condanna del toscano rispetto al
bolognese e al siciliano illustre, nascita del linguaggio ripercorso attraverso il
racconto biblico. ricerca del volgare in italia definito illustre o aulico-curiale-
cardinale. non ne trova. ricerca di nobilitazione del volgare attraverso la letteratura.
la lirica di dante appare inquadrata nella cultura fiorentina dell'epoca anche se si nota
una diminuzione degli apporti tradizionali, come le parole in -anza, le dittologie
sinonimiche, cresce il lessico poetico
PROSA --> il latino nel 200 ha il predominio assoluto in ogni tipo di testo. si hanno
volgarizzamenti di testi classici. nelle strutture si ricalcano spesso quelle latine o
talvolta quelle francesi [milione di MP] + francesismi che pero non sopravvissero
oltre il 400. per i volgari domina una sostanziale varietà. domina il settentrione -->
guido faba gemma purpurea e parlamenta e epistole, quest'ultimo con forte presenza
di volgare.
VII
300
DANTE --> migliorini in storia della lingua italiana gli dedica un capitolo.
effettivamente nella Commedia dimostrò aldilà di speculazioni teoriche le potenzialità
che aveva il volgare. già dal 300 autori che si sforzavano di toscaneggiare imitando
dante.
QUINDI --> LA FORTUNA DEL FIORENTINO è DOVUTA ALLA PRESENZA
DELLE TRE CORONE E ALLA FORTUNA DI CUI GODETTERO LE LORO
OPERE MAGGIORI, COMMEDIA, CANZONIERE E DECAMERON.
DIVENNERO ESEMPIO DI LETTERARIO. INOLTRE C'ERANO DELLE
MOTIVAZIONI INTRINSECHE AL FIORENTINO, DI NATURA SOCIO-
ECONOMICA [POSIZIONE MEDIANA, RICCHEZZA, CON
CARATTERISTICHE SIMILI AL LATINO]. ESSO NON AVREBBE AVUTO
QUEST'INFLUENZA NELLE SORTI DELL'ITALIANO SE NON FOSSE STATO
PER LA LETTERATURA: EMERGE COSì IL RUOLO UNIFICANTE CHE EBBE
LA LINGUA NELLA STORIA DELL'ITALIA.
elementi della commedia che restituirono ai lettori la sensazione di una lingua matura
e completa:
-latinismi provenienti da autori classici, dalle sacre scritture, dalla filosofia tomistica e
la scienza medievale. [conosceva l'astronomia]
-termini forestieri, plebei, parole toscane e alcune non toscane.
-dal turpiloquio al sublime teologico
-provenzalismi
nel suo complesso pero è opera fiorentina
-polimorfia
-detto ciò non si può prescindere dal fatto che si tratti di linguaggio poetico in cui
entrano el di natura ritmico-metrica e retorica
PETRARCA --> selettività, inoltre il canzoniere era un divertimento rispetto alla
molto più ampia e ragionata produzione latina. volgare come strumento di
esercitazione letteraria. dante aveva progetto culturale. ha però polimorfismo. molti
artifici retorici.
BOCCACCIO --> decameron, non c'era tradizione precedente di prosa narrativa.
secondo serianni non si può parlare di plurilinguismo programmatico visto che
prevale uno stile nobile come costante ricerca di regolarità. tuttavia aderisce spesso ai
moduli del parlato. tratti arcaizzanti ma perlopiù fiorentino coevo.
1339 --> scrive un'epistola imitando il napoletano --> primo documento che
possediamo in volgare napoletano.
siccome nel 500 gli intellettuali selezionarono in maniera rigida i modelli venivano
esclusi quelli alternativi
VIII
400
petrarca protoumanista --> il gusto classicista orientò verso una concezione della
lingua intesa quale frutto di imitazione dei grandi modelli letterari --> crisi del
giudizio che gli studiosi dettero di questa lingua --> disprezzarono la lingua moderna
o la ignorarono.
valutazione meriti di dante indipendentemente dalla lingua usata -->linea che va da
bruni ad alberti
il quattrocento letterario è dominato dal movimento umanistico, il quale si esprime in
latino e nel latino si riconosce
nel 400 anche le scritture quotidiane presentano delle contaminazioni, soprattutto le
formule rituali vengono per consuetudine espresse in latino
da qui si sintetizza!
LEON BATTISTA ALBERTI --> iniziatore dell'umanesimo volgare ed elaborò un
vero programma di promozione della lingua. attribuisce la causa della corruzione
linguistica del latino ai barbari.--> compito del volgare è dunque quello di riscattare se
stesso facendosi ORNATO E COPIOSO come il latino. nei suoi testi l'imitazione del
latino si unisce però all'uso disinvolto di molti tratti popolari coevi della lingua
toscana. elaborò inoltre la prima GRAMMATICA DELLA LINGUA TOSCANA -->
grammatichetta vaticana. non data alle stampe