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Estratto del documento

IN CROAZIA…1918: via dall’impero → terminata la prima guerra mondiale, viene creato il regno di Jugoslvavia,formato da Serbia, Montenegro (piccolo regno indipendente dal 1914), Bosnia - Erzegovina eSlovenia (amministrate da Vienna, fino al 1918) sotto la guida dell’antica dinastia serba deiKaradjordjevic a cui, il primo dicembre, si unisce il regno di Croazia (già parte dell’ImperoAsburgico).

Queste regioni non sono omogenee fra loro sia dal punto di vista dell’economia, e da quello etnico.Infatti, ospitano al loro interno, popolazioni molto diverse tra di loro; croati e sloveni sono cattolicie utilizzano l’alfabeto latino, mentre i serbi sono ortodossi e fanno uso dei caratteri cirillici. InBosnia e in Erzegovina esiste una minoranza di mussulmani.

1920: Rapallo → con il primo Trattato di Rapallo (12 novembre) l’Istria, Zara, Cherso, Lagosta ePelagosa passano all’Italia. Nel 1924 sarà la volta di Fiume. A partire

Dal 1929 la Croazia entrerà a far parte del regno di Jugoslavia.

1941: Invasione nazista → i tedeschi invadono la Jugoslavia. Il 10 aprile, per volontà di Hitler, il paese è smembrato (la Slovenia è annessa al Reich, mentre Lubiana e la Dalmazia diventano italiane); il capo dell'Ustascia (nazionalisti dell'estrema destra) Ante Pavelic proclama lo stato croato indipendente. Questo nuovo territorio comprende, oltre la Croazia, anche la Bosnia-Erzegovina. Alle forze degli invasori e degli ustascia si oppongono due movimenti di resistenza, che non operano mai insieme sebbene il nemico è comune. Il primo comprende i cetnici, partigiani nazionalisti serbi fedeli alla monarchia; il secondo, guidato da Tito, è di orientamento comunista.

1943: Tito → il 29 novembre i combattenti partigiani guidati dal maresciallo Tito costituiscono lo stato federale di Jugoslavia, in seguito al collasso dell'esercito italiano (8 settembre).

1945:

Libera → il 29 novembre viene abolita la monarchia e proclamata la Repubblica Popolare Federativa di Jugoslavia: da presidente, Tito cercherà di mantenere uniti i diversi popoli del nuovo Stato. Il Maresciallo muore a 88 anni il 4 maggio 1980, Slovenia e Croazia cominciano a ribellarsi al potere centralistico di Belgrado.

10IN ITALIA…1943: Esodo → esodo degli italiani di Istria e Dalmazia accusati dai partigiani di Tito di collaborazionismo con i fascisti. Cominciano anche le esecuzioni delle Foibe.

1945: Sistema → dopo la liberazione di Trieste, la città è sotto il controllo dei militari di Tito. Eliminati ex fascisti e antifascisti ritenuti d’ostacolo all’espansione jugoslava.

1947: Parigi → il trattato di pace di Parigi siglato il 10 febbraio 1947 dalle potenze vincitrici (Usa, Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica) toglie all’Italia le province di Pola, Fiume, Zara e parte dei territori di Trieste e Gorizia. Ha inizio

L'ondata maggiore dell'esodo (circa 300.000 persone).

5 ottobre 1954 → a Londra, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti siglano con l'Italia e Jugoslavia un Memorandum d'intesa con il quale la parte del costituendo Territorio Libero amministrata dagli Alleati viene restituita all'amministrazione italiana. Il 26 ottobre Trieste torna all'Italia.

1975: Osimo → l'accordo italo-jugoslavo (10 novembre) prevede, tra l'altro, indennizzi agli esuli giuliano-dalmati per i beni loro confiscati, la rinuncia italiana alla sovranità su Capodistria, la creazione di una zona franca italo-jugoslava.

11Foibe: il lungo elenco

Abisso di Semich - "…Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich (presso Lanischie), profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi.

Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo. Questa è stata fina delle tante Foibe carsiche trovate adatte, con approvazione dei superiori, dai cosiddetti tribunali popolari, per consumare varie nefandezze. La Foiba ingoiò indistintamente chiunque avesse sentimenti italiani, avesse sostenuto cariche o fosse semplicemente oggetto di sospetti e di rancori. Per giorni e giorni la gente aveva sentito urla strazianti provenire dall'abisso, le grida dei rimasti in vita, sia perché trattenuti dagli spuntoni di roccia, sia perché resi folli dalla disperazione. Prolungavano l'atroce agonia con sollievo dell'acqua stillante. Il prato conservò per mesi le impronte degli autocarri arrivati qua, grevi del loro carico umano, imbarcato senza ritorno..." (Testimonianza di Mons. Parentin - da La Voce Giuliana del 16.12.1980).

Foibe di Opicina, di Campagna e di Corgnale -

"Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere..." (G.Holzer 1946).

Foibe di Sesana e Orle - Nel 1946 sono stati recuperati corpi infoibati.

Foiba di Casserova sulla strada di Fiume, tra Obrovo e Golazzo. Ci sono stati precipitati tedeschi, uomini e donne italiani, sloveni, molti ancora vivi, poi, dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l'imboccatura veniva fatta saltare. Difficilissimi i recuperi.

Abisso di Semez - Il 7 maggio 1944 vengono individuati resti umani corrispondenti a ottanta -cento persone. Nel 1945 fu ancora "usato".

Foiba di Gropada - Sono recuperate cinque salme. "Il 12 maggio 1945 furono fatte precipitare nel bosco di Gropada trentaquattro persone, previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Tra le ultime: Dora Ciok, Rodolfo Zuliani, Alberto Marega, Angelo Bisazzi, Luigi Zerial e Domenico Mari"

Foiba di Vifia Orizi - Nel mese...

Di maggio del 1945, gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro, scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati.

Foiba di Cernovizza (Pisino) - Secondo voci degli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare.

Foiba di Obrovo (Fiume) - È luogo di sepoltura di tanti fiumani, deportati senza ritorno.

Foiba di Raspo - Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. Imprecisato il numero delle vittime.

Foiba di Brestovizza - Così narra la vicenda di una infoibata il "Giornale di Trieste" in data 14.08.1947. "Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si

sacerdote don Antonio Santin, il quale fu ucciso con un colpo di pistola alla testa. Inoltre, sono state trovate anche tracce di violenze sessuali su alcune vittime. Le foibe sono state utilizzate come luoghi di esecuzione e di occultamento dei corpi durante il periodo della dittatura comunista in Jugoslavia. Questi crimini sono stati perpetrati principalmente contro italiani, sloveni e croati considerati nemici del regime. Le foibe sono diventate simbolo di una delle pagine più oscure della storia del Novecento.

parroco di S. Servolo, Placido Sansi. I civili infoibati provenivano dalla terra di S. Dorligo della Valle. I capodistriani, infatti, venivano condotti, per essere deportati ed uccisi, nell'interno, verso Pinguente. Le Foibe del capodistriano sono state usate nel dopoguerra come discariche di varie industrie, tra le quali un salumificio della zona "Foiba di Vines - Recuperate dal Maresciallo Harzarich dal 16.10.1943 al 25.10.1943 cinquantuno salme riconosciute. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, gli assassinati dopo essere stati torturati, finirono precipitati con una pietra legata con un filo di ferro alle mani. Furono poi lanciate delle bombe a mano nell'interno. Unico superstite, Giovanni Radeticchio, ha raccontato il fatto.

Cava di Bauxite di Gallignana - Recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 ventitré salme di cui sei riconosciute. Don Angelo Tarticchio nato nel 1907 a Gallesano d'Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16

settembre 1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca. Foiba di Terli - Recuperate nel novembre del 1943 ventiquattro salme, riconosciute. Foiba di Treghelizza - Recuperate nel novembre del 1943 due salme, riconosciute. Foiba di Pucicchi - Recuperate nel novembre del 1943 undici salme di cui quattro riconosciute. Foiba di Surani - Recuperate nel novembre del 1943 ventisei salme di cui ventuno riconosciute. Foiba di Cregli - Recuperate nel dicembre del 1943 otto salme, riconosciute. Foiba di Cernizza - Recuperate nel dicembre del 1943 due salme, riconosciute. Foiba di Vescovado - Scoperte sei salme di cui una identificata. La testimonianza di un infoibato Riuscì a sopravvivere Giovanni

Radeticchio di Sisano. Ecco il suo racconto: "Addì 2 maggio 1945, Giulio Premate accompagnato da altri quattro armati venne a prelevarmi a casa mia con un camioncino sul quale erano già i tre fratelli Alessandro, Francesco e Giuseppe Frezza nonché Giuseppe Benci. Giungemmo stanchi ed affamati a Pozzo Littorio dove ci aspettava una mostruosa accoglienza; piegati e con la testa all'ingiù fecero correre contro il muro Borsi, Cossi e Ferrarin. Caduti a terra dallo stordimento vennero presi a calci in tutte le parti del corpo finché rinvennero e poi ripetevano il macabro spettacolo. Chiamati dalla prigionia al comando, venivano picchiati da ragazzi armati di pezzi di legno. Alla sera, prima di proseguire per Fianona, dopo trenta ore di digiuno, ci diedero un piatto di minestra con pasta nera non condita. Anche questo tratto di strada a piedi e per giunta legati col filo di ferro ai polsi due a due, così stretti da farci gonfiare le mani ed urlare."

dai dolori. Non ci picchiavano perché era buio. Ad un certo momento della notte vennero a prelevarci uno ad uno per portarci nella camera

Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
31 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Sociali Prof.