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La pace come obiettivo della concezione liberale Wilsoniana

Proprio la "pace" costituiva uno degli obiettivi primari della concezione liberale Wilsoniana, ispirata alla convinzione di una insita bontà della natura umana che usufruendo della ragione fosse in grado di creare delle regole di comportamento idonee ad evitare il verificarsi di conflitti internazionali. (Visione Legalistica-Liberale del Diritto Internazionale.)

5) La definizione delle dispute coloniali secondo modalità che tenessero conto degli interessi tanto delle potenze occupanti quanto delle popolazioni soggette;

Soddisfacimento delle aspirazioni coloniali, attuato in spirito di libertà, generosità e imparzialità assoluta e basato sulla rigorosa osservanza del principio che, nella soluzione di tutte le questioni di sovranità, gli interessi delle popolazioni in questione debbono essere considerate alla stessa stregua, che le eque pretese degli Stati dei quali il giusto titolo è in discussione.

I principi contenuti

Dal 5° al 13° punto Wilsoniano potrebbero essere globalmente considerati come l'esemplificazione applicata alle varie situazioni geopolitiche degli stati occupati durante la prima guerra mondiale e antecedentemente, del cosidetto principio di Autodeterminazione dei popoli, che costituisce uno dei principi essenziali del Diritto Internazionale contemporaneo.

L'Autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo sottoposto a dominazione straniera ad ottenere l'indipendenza, ad associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Questo principio è oggi una regola di Diritto Internazionale positivo prevista non solo in note Convenzioni Internazionali, (ad es: Patti ONU sui diritti umani), ma che ha sempre avuto ed ha oggi più che mai, un carattere consuetudinario (non scritto) raggiunto soprattutto attraverso la prassi sviluppata dall'ONU.

Inoltre tale principio costituisce una norma di diritto

internazionalegenerale, cioè una norma che produce effetti giuridici (diritti e obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. In estrema sintesi esso rappresenta anche una norma di jus cogens, cioè diritto inderogabile (Significa che è un principio supremo ed irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale).

In realtà anche se tale concetto si è affermato ufficialmente come principio giuridico nell'epoca successiva alla fine della seconda guerra mondiale (Carta ONU-CONFERENZA DI SAN FRANCISCO- Art. 1 par 2 e art. 55 /1945), bisognerebbe risalire più indietro nel tempo per rintracciare la sua origine-ideologica. Infatti, ripercorrendo un viaggio ideologico a ritroso, si potrebbe imputare al grande Voltaire (1694-1778), padre dell'Illuminismo, il merito e la responsabilità di aver tentato di riformare già nel XVIII sec. tutta la situazione.

geo-politica-sociale al fine di creareuna società più giusta, in cui "il lume della Ragione" riuscisse arischiarare "Il buio dell'ignoranza, dell'egoismo e delladisuguaglianza" permettendo di raggiungere il Bene e la Pace per l'uomo.

Egli si rese conto, con grande lungimiranza e visione prospetticadel contesto socio-politico-culturale della sua epoca, di non poterriuscire a riformare la società partendo "dall'alto", cioè cercandoalleanze con i sovrani (Federico II di Prussia).

Di fronte all'inattuabilità di tale progetto deciderà di conquistare ilmondo con la diffusione delle sue idee illuministe (Liberté, Fraternité, Egalité) cercando di riformarla "dal basso" eraggiungerà questo suo immane obiettivo con lo scoppio postumodella Rivoluzione Francese (1789).

Proseguendo nel tempo Immanuel Kant (1724-1804) purcollocandosi a pieno titolo come

l'ultimo e massimo esponente dell'Illuminismo Tedesco, presenteva già nel suo pensiero molti aspetti della concezione Romantica, collocandosi così in una epoca di transizione tra Illuminismo sfumato e Romanticismo embrionale. Nel 1795 egli scrisse un'opera politica che ispirerà le idee-cardine della teoria filosofico-liberale successiva intitolata "La Pace Perpetua", allo scopo di trovare una struttura del mondo e un'impostazione di governo per i singoli stati tale da favorire la Pace. Con questo suo progetto politico-giuridico e non etico, egli sperava non nella naturale bontà degli uomini, ma auspicava la costruzione di un ordinamento giuridico tale da evitare e mettere fuori legge la guerra. Questa sua opera prevedeva sei articoli preliminari e tre articoli definitivi, che possono essere considerati come una anticipazione dei contenuti dei futuri quattordici punti Wilsoniani. Potremmo dunque dire, come in una ideale linea ideologica di continuità,che Wilson abbia in un certo senso riproposto, nel Trattato di Versailles (1919) con i suoi 14 punti una evoluzione orielaborazione dei principi Kantiani espressi nella Pace Perpetua. Infine, proseguendo cronologicamente, ciò che Wilson non riuscì a realizzare concretamente ai suoi tempi a causa del sospetto dei governi e degli ambienti economici europei, che ravvisavano nelle sue idee liberali un tentativo statunitense di invadere i mercati e l'economia Europea, fu invece realizzato con ben 25 anni di ritardo dal presidente americano Franklin Delano Roosevelt. Questi infatti nel 1945, attraverso gli 8 punti della cosiddetta "Carta Atlantica" stipulata con il primo ministro Inglese Winston Churchill, impose i principi-cardine o principi-antenati dell'attuale organizzazione delle Nazioni Unite (1945). 6) L'evacuazione dei territori russi occupati, Sgombero di tutti i territori russi ed adozione, in tutte le questioni riguardanti la Russia, delle soluzioni.

più adatte adottenere la migliore e più libera collaborazione di tutti gli altripaesi del mondo ai fini di assicurare alla Russia la possibilità digiungere, senza intralci ne ostacoli, ad un proprio assettopolitico indipendente ed ad una propria politica nazionale; di 5garantire ad una Russia governata da istituzioni di sua liberascelta, una accoglienza cordiale nella società delle nazionilibere e, più che una accoglienza cordiale, anche ogni aiuto dicui possa aver bisogno o che possa essa stessa desiderare. Iltrattamento che le nazioni sorelle faranno alla Russia nei mesia venire sarà la pietra di paragone della loro buona volontà edella loro comprensione dei bisogni di essa indipendentementeda quelli che possono essere i loro propri interessi e della lorogenerosa e disinteressata simpatia.

7) Di quelli belgiQuanto al Belgio, il mondo intero converrà che deve esseresgombrato e restaurato, senza tentativo alcuno di limitare

La sovranità che gode al pari delle altre nazioni libere. Nessun atto singolo potrebbe, meglio di questo, servire a far rinascere fra i popoli la fiducia nelle leggi che essi medesimi hanno stabilito ed adottato per regolare i loro rapporti reciproci. Senza questo atto di giustizia riparatrice, l'intera struttura dell'autorità del diritto internazionale sarebbe per sempre minacciata.

68) Di quelli francesi, compresa l'Alsazia-Lorena; Tutto il territorio francese dovrebbe essere liberato, le regioni invase dovrebbero essere ricostruite ed il torto fatto dalla Prussia alla Francia nel 1871 con l'occupazione dell'Alsazia-Lorena - evento che ha turbato per quasi cinquant'anni la pace nel mondo - dovrebbe essere riparato affinché quella pace possa di nuovo, e nell'interesse di tutti, regnare sicura. Dopo la sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana, tra il 1871 e il 1918, Alsazia e Lorena orientale furono annesse.

alla Germania. Dal 1919 al 1940 le regioni tornarono sotto il controllo della Francia, per essere poi riprese dalla Germania dal 1940 al 1945 (solamente i dipartimenti di Meuse, Meurthe-et-Moselle, Vosges rimasero francesi). Alla fine della seconda Guerra Mondiale i territori ritornarono stabilmente alla Francia. 9) La ridefinizione dei confini italiani secondo "criteri di nazionalità chiaramente identificabili"; Dovrebbe essere attuata una revisione dei confini dell'Italia, sulla base della facilmente riconoscibile frontiera etnografica. Trattato di Saint-Germain (10 settembre 1919) con l'Austria trasformata in repubblica e ridotta alle sole popolazioni di lingua tedesca, dal vecchio Impero si discattano: L'Ungheria, la Cecoslovacchia (Boemia, Moravia, Slovacchia, Rutenia), la Jugoslavia (Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Montenegro); il Trentino, l'Alto Adige, l'Istria e Trieste vengono annessi all'Italia. 10) L'autonomiadelle diverse popolazioni entro l'Impero austro-ungarico; Ai popoli dell'Austria-Ungheria, cui desideriamo salvaguardare e assicurare un posto fra le nazioni, dovrebbero essere concesse più ampie possibilità di sviluppo autonomo. 11) La risistemazione dell'area balcanica che ricostituisse tra l'altro il territorio di Serbia, Montenegro e Romania, assicurando alla prima adeguati sbocchi al mare; La Romania, la Serbia e il Montenegro dovrebbero essere sgombrati e le zone occupate ricostruite; la Serbia dovrebbe ottenere un libero e sicuro accesso al mare; i rapporti reciproci tra i diversi Stati balcanici dovrebbero essere regolati da accordi amichevoli che tengano conto delle affinità politiche e dei confini etnici stabiliti attraverso i secoli; dovrebbero essere conclusi accordi internazionali per la garanzia dell'indipendenza politica ed economica e dell'integrità territoriale dei diversi Stati balcanici. 12) L'autodeterminazioneper le popolazioni non turche entro l'Impero ottomano e il controllo internazionale degli stretti dei Dardanelli. Dovrebbe essere conservata all'Impero Ottomano la sovranità sulle regioni del suo attuale territorio abitate da turchi; alle altre nazionalità che si trovano attualmente sotto il dominio turco dovrebbe essere assicurata assoluta sicurezza di vita e possibilità indisturbata di sviluppo autonomo; i Dardanelli dovrebbero essere aperti permanentemente al libero passaggio delle navi ed al commercio di tutti i paesi sulla base di garanzie internazionali. 13) La costituzione di una Polonia indipendente con accesso al mare; Dovrebbe essere costituito uno Stato polacco autonomo comprendente tutti i territori abitati da popolazioni indiscusse.
Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Storiche Prof.