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Omero, tra VIII e VII secolo, vogliono descrivere quest'epoca eroica, che trova i propri primordi
nella tradizione orale, forse nate nei palazzi minoici e micenei, con unfluenze orientali. La guerra di
Troia, evento storicamente provato, viene narrato come invenzione poetica, creando mitche origini e
nobili alberi genealogici. Questo concetto di identità comune sarà alla base del mondo Ellenico.
Il passato, comunque, aveva un certo fascino sulla mente greca: ritrovamenti di età Micenea
venivano utilizzati come amuleti, inoltre sicuramente la presenza di grandiose rovine della civiltà
palaziale, avranno suscitato grande impressione.
Il mediterraneo poi è un bacino di scambi culturali, doni e relazioni, che introdurranno Creta prima,
con la formazione della civiltà minoica, poi la Grecia continentale, con quella micenea.
2) La Creta Minoica:
Siamo nell'antica età del Bronzo, 3100 – 2000, e nascono numerosi insediamenti in questo periodo,
con un conseguente aumento degli scambi commerciali e culturali. Il periodo è florido anche per le
innovazioni agricole, come l'uso dell'aratro, lo sviluppo della pastorizia e l'introduzione di olivo e
vite nelle colture.
E' nel 2200-2000 che l'evoluzione tra Grecia centrale, meridionale ed isole, fino ad esso proseguita
quasi in parallelo, diverge: si iniziano a vedere forti sengni di degrado nella Grecia centrale e
meridionale e nell'egeo nord orientale; Creta sembra salvarsi. A lungo si è ipotizzato un flusso di
invasioni, ma a livello archeologico non è stato possibile confermare, semmai emergono delle cause
di tipo naturale, come un degrado del territorio e un clima più arido che hanno causato conseguenze
catastrofiche.
Creta invece, tra il 1900 e il 1700, possiede una discreta continuità nelle varie fasi. Fanno in questo
periodo la loro comparsa le strutture di tipo palaziale (fase protopalaziale), presso Cnosso, Festos e
Mallia, con edifici monumentali a più piani, organizzati attorno ad una corte centrale. Questi palazzi
erano inizialmente visti come sedi di re-sacerdoti (Evans), ma Renfrew li collocherà come centri di
potere Economico, fondati sul sistema della ridistribuzione delle risorse, controllate da una ristretta
cerchia di “aristocratici”, distribuiti in cambio di prestazioni lavorative. Si mostrano in questi
palazzi i ritrovamenti di sigilli di una scrittura sillabica, la linerare A, usata per redigere documenti
amministrativi.
Presso creta si nota l'assenza di tendenze militaristiche: semplicemente il palazzo era in grado di
acquisire surplus di beni da distribuire in cambio di prestazioni di lavoro. Le strutture di culto di
questo periodo sono i “santuari delle vette”. Un esempio interessante delle variazioni di utilizzo del
palazzo è il sito di Mallia, che mostra una struttura proto-urbana con il palazzo probabilmente
utilizzato non come centro delle attività sociali, ma per uso comunitario vario.
Il palazzo di Cnosso era il più grande dell'isola, aperto a sud verso il monte Ioukta, sulla sommità
del quale c'era un grande santuario. A Festos invece è inqadrato a nord dal monte Ida, il più alto di
creta. Questi centri sembrano esser stati distrutti dall'oggi al domani, forse da un violento evento
sismivo del 1700 circa.
Dal 1700 al 1450 circa inizia la fase neopalaziale, dove si ricostruiscono i palazzi distrutti e
proliferano nell'isola numerosi centri monumentali. Si diffonde in maniera più ampia la lineare A e
si incrementa il commercio internazionale. L'influenza di Cnosso nelle sfere della cultura materiale
è evidente, sia in ceramica che metallurgia, avorio e pietra raggiungono livelli altissimi. Le relazioni
internazionali sono attestate dai ritrovamenti, presso nelle tombe e fossa di micene, di numerosi
oggetti provenienti da Cnosso.
Sarà necessaria una breve digressione per spiegare la curiosa omogeneità culturale dei centri di
Creta: o vi sono numerosi centri con forte spirito di emulazione per i centri più importanti, oppure
entità statali di una certa ampiezza ideologicamente legate a Cnosso.
Riguardo la così detta “talassocrazia” di re Minosse sll'Egeo orientale è bene domandarsi se fosse
un dominio egemonico oppure più culturale, infatti le evidenze archeologiche non riescono a
portare prove di un vero e proprio dominio.
L'esplosione del vulcano Santorino, presso Tera, a 100 km da Creta, ha indebolito in qualche modo
alcuni di siti cretesi, che hanno visto la loro fine, anche se non direttamente per la suddetta causa; si
ipotizzano invece distruzioni operate dai Micenei o rivolte interne a Creta.
3) La Grecia Micenea:
Il termine nasce da Micene, nell'Argolide, e segna il periodo nella tarda età del bronzo, tra 1600 e
1070 circa.
La scoprta in quest'area, operata da Shilemann, di due gruppi di tombe che racchiudo la più alta
concentrazione di ricchezza mai scoperta nell'area Egea, mostra la creazione di una fascia elitaria
della popolazione, con caratteristiche guerriere, in grado di acquisire beni di prestigio. Queste elites
delle tombe a fossa probabilmente furono in grado di accaparrasi il dominio sulle rotte commerciali
con l'oriente, dunque il controllo delle materie prime. Su questo controllo si instaura il loro potere
politico. Le più antiche tombe Micenee sono del 1600 nel Peloponneso, ma presto questi gruppi di
elites si formano anche in aree ben distanti.
La realtà Micenea non deve essere vista come unitaria, ma strettamente legata alle realtà territoriali:
nei siti principali, quelli visti come “capitali” degli stati territoriali, hanno restituito tavolette di
Lineare B, considerata una forma di greco arcaico, una lingua sillabica composta da 89 segni,
derivata dalla lineare A minoica.
I palazzi sorgevano in zone importati dove si potevano controllare le rotte dei commerci, in
particolare con Rodi e Creta, seguendo dunque anche l'approvvigionamento di beni di prestigio. Il
palazzo accumulava ricchezza e le distribuiva alla popolazione in cambio di prestazioni lavorative,
sotto forma di feste, banchetti e razioni.
Le strutture tipiche dell'età micenea sono appunto i palazzi e le cittadelle (siti fortificati che non
sempre includono anche un palazzo, come esempio il sito di Gla in Beozia).
Il palazzo più antico è quello trovato nei pressi di Sparta, il così detto Menelaion.
Il nucleo focale del palazzo è il Megaron, una struttura tripartita isolata dal resto del compesso, al
cui interno c'è un trono ed un focolare, dunque probabilmente centro dell'autorità amministrativa.
I palazzi Micenei sono più piccoli di quelli Minoici e più compatti. Chiaramente avevano funzioni
amministrative sia politiche, economiche che religiose. Attorno al palazzo si sviluppava l'abitato.
Nel Tardo Minoico IB è riscontrata la presenza di gruppi Micenei presso Cnosso, dunque si mostra
una miceneizzazione dell'isola. La distruzione della civiltà minoica segna la fortuna e l'espansione
di quella Micenea.
Il periodo di massima espansione è attestato tra il 14° ed il 13° secolo: la cercamica micenea si
sostituisce totalmente a quella minoica. Il commercio era controllatissimo dalle elites palaziali, ma
si deve anche ammettere il successo dei commerci in base alla posizione geografica, in particolar
modo trovandosi sulle rotte del vicino oriente, i cui rapporti sono attestati da scambi epistolari e
tavolette che citano, presso gli ittiti, gli scambi con gli Ahhiywa, forse gli Achei.
Come tutte le civiltà anche quella micenea ha una fine: si riscontrano all'inizio del 13° secolo si
iniziano ad attestare le prime distruzioni ( Gla), poi arrivate al proprio culmine alla fine del secolo
(Micene, Tirinto, Tebe, Pilo ed il Menelaion a sparta). Questo enorme segno di frattura non è
fenomeno circoscritto all'egeo, infatti nello stesso periodo si verificano cadute di imperi anche nel
vicino oriente. In questi anni, sotto Ramsete III si registrano in egitto numerosi attacchi da parte dei
Popoli del Mare. Me l'ipotesi dell'invasione Dorica nella grecia non nregge il confronto
archeologico, malgrado la coparsa di singoli manufatti. Semmai possiamo ipotizzare una catastrofe
climatica che ha dato il via a rivolte interne. Anche l'idea di gruppi mercenari, da identificare con i
popoli del mare, non regge il confronto con un fenomeno così vasto.
Sicuramente il crollo di societè così complesse non può essere trovato in singoli episodi, ma si cerca
in una concomitanza di fattori: anche l'eccessiva centralizzazione delle risorse potrebbe essere una
risposta all'interrogativo sul collasso.
4) Le Dark Ages:
Dunque tra il 12° e 9° secolo viviamo quel periodo detto Dark Ages, età oscura, visto come periodo
di ristagno sociale e culturale. Tuttavia il ritrovamento di grandi centri, quali Lefkandi in Eubea e
Kalapodi in Focide hanno aiutato a rivedere questo periodo. Sul crollo miceneo, secondo alcuni, si
venne a creare una complessa società basata sul rango individuale, simili agli eroi omerici. Si crea
una società fortemente gerarchizzata che vedrà la sua fine nel 9° secolo, vedendo nell'8° la nascita
della polis.
Secondo alcune teorie nel 9° secolo arriveranno presso la grecia i Dori, lo si potrebbe vedere dalla
sepoltura individuale, dall'incinerazione e l'utilizzo dello spillone in bronzo e in ferro. Non sono
basi sufficienti per confermare questa teoria, però queste novità oggettivamente riscontrate pongono
qualche interrogativo. La tradizione dell'arrivo dei dori verranno utilizzate in età arcaica e classica
in modo funzionale, inventando al fine di riscontri politici e culturali.
Le dark ages non sono un fenomeno unitario, mostrando forme di regionalismo spiccato, dove
luoghi come creta proseguano sulle basi della tradizione Minoico.
La civiltà che nasce sulle ceneri di quella micenea è diversa da quella del passato: non si attorna più
a grandi palazzi, non fa più uso della scrittura. Alcuni centri, come Lefkandi in eubea, Atene in
Attica e Kynos in focide, mostrano come, però, alcune società ancora siano legate alle elites;
sopravvivono nella nuova società, sepolture multiple, la pratica elitaria della caccia, le navi da
guerra e da trasporto.
L'uso del ferro in questo periodo sposta il baricentro d'atenzione, perchè se per ottenere rame e
stagno, necessari per creare il bronzo, ci si rivolgeva a Cipro, il ferro è presente in buona quantità
in grecia.
La forte gerarchizzazione si mostra in distinzioni di rango, dove generalmente spicca un singolo
uomo di grande prestigio.
In questo periodo Atene e l'Attica sono quelle zone che sembrano esenti dalle distruzioni, anzi