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Estratto del documento

La diffusione della radio fu però piuttosto lenta. In questo periodo, infatti, solo poche famiglie potevano

spendere per beni non di prima necessità. Inoltre la radio aveva anche i suoi limiti: era perfetta per la

musica o per l'informazione, ma non lo era per l'intrattenimento. Proprio per questo motivo, la radio

non è mai riuscita a sovrapporsi ad altre forme di intrattenimento come il cinema o la televisione. Fin

dagli anni 20 furono fatti una serie di esperimenti per cercare di superare il principale limite della radio:

l'assenza di immagini in movimento. Lo sviluppo dell'immagine comincia nel 1842 con l'invenzione

della fotografia da parte di Daguerre, mentre nel 1888 fu inventata la Kodak, una macchina fotografica

che era in grado di riprodurre copie tutte uguali attraverso un particolare procedimento chimico.

Successivamente il cinema aveva costruito le immagini in movimento, costituite da una sequenza di

fotogrammi che scorrevano rapidamente. Questi rapidi progressi hanno fatto sì che già nella seconda

metà degli anni 30 si era pronti per la televisione, ma il lancio della tv fu ritardato a causa di una

crescente tensione internazionale che sarebbe poi sfociata nella guerra. Solo dopo la guerra, tra il

1945 e il 1955, la tv si diffuse rapidamente in tutto il mondo.

L'occhio artificiale

La tv riproduce contemporaneamente sia un suono che un video, per questo motivo essa richiede

poco sforzo da parte dello spettatore. La televisione appariva quindi come un perfezionamento sociale

e tecnico dell'occhio umano. Sociale, perché permetteva all'uomo di entrare in luoghi che altrimenti gli

sarebbero stati preclusi; tecnico, perché permetteva di osservare un evento sotto più punti di vista. Il

tempo televisivo è però concentrato, accorciato e selezionato rispetto al tempo naturale, ma è anche

artificiale perché l'evento reale non si è svolto così come viene rappresentato.

Un sistema aperto per l'uso del tempo

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, grazie anche a un periodo di forte espansione economica

e demografica, aumentano gli acquisti e i consumi da parte delle famiglie, di conseguenza la

televisione comincia a diventare uno strumento indispensabile. La televisione, dal punto di vista

sociale, ha contribuito a unificare le lingue nazionali e a costruire la società fornendo esempi di stili di

vita. La televisione, quindi, non è solo un bene di consumo ma ha anche la capacità di rispondere alle

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esigenze più profonde della popolazione. A questo proposito le persone colte o quelle che fanno parte

del mondo politico tendono a considerare la tv in maniera più riduttiva, cioè solo come strumento di

informazione, mentre la gente comune usa la tv soprattutto per rilassarsi. 3

CAP. 2 - VIA ETERE

L'invenzione del broadcasting

La televisione può essere considerata un perfezionamento della radio, che è stata la prima forma di

broadcasting, cioè di trasmissione via etere di un segnale. La radio è stata inventata da Guglielmo

Marconi nel 1895, e inizialmente il suo obiettivo era quello di superare i limiti del telegrafo. La

radiotelegrafia o telegrafo senza fili era in grado di trasmettere attraverso l'etere lo stesso codice

morse lanciato attraverso i fili dal telegrafista, e in questo mondo permetteva di comunicare a

distanza. Marconi si recò a Londra e insieme all'ammiraglia britannica, centro direttivo della più grande

marina del mondo, fondò la Marconi Company, dove fu sviluppata la radiotelegrafia che si estese

presto in tutte le navi. A partire dal 900 furono fatti una serie di tentativi per trasmettere al posto del

codice morse la voce umana. Il tentativo si realizzò con l'invenzione del triodo, chiamato Audion, da

parte dell'americano Lee de Forest. Questa invenzione avrebbe consentito anche l'utilizzo della radio

nel broadcasting. A questo scopo la marina militare degli Stati Uniti cercò di prendere il posto della

Marconi Company. La manovra però non riuscì, così la marina costituì nel 1919 la RCA (radio

corporation of America) nata da un accordo tra la marina e la General Electric, la principale industria

radioelettrica. Alla RCA, l'American Marconi fu costretta a cedere le sue attività e successivamente

entrarono nella società l'American Telegraph and Telephone, la Westinghouse e l'United Fruit. Le

trasmissioni radiofoniche della RCA iniziarono nel 1920. I primi anni della radio furono però

caratterizzati da una aspra concorrenza tra la RCA e molti radio amatori che avevano fabbricato

apparecchi e diffuso alcuni programmi. Inoltre sorsero contrasti anche all'interno della stessa RCA.

Questi contrasti si risolsero nel 1926 con la fondazione di una società controllata, la Nbc che creò due

reti nazionali; l'anno successivo nacque invece la Cbs, una rete nazionale concorrente. Nel 1927 fu

emanata una legge che affermava che chiunque poteva effettuare trasmissioni radiofoniche purché in

possesso di una licenza. I privati da parte loro dovevano finanziarsi con i proventi delle vendite di

apparecchi e con la pubblicità. In seguito la Nbc fu costretta a rinunciare a una delle sue reti. Così una

rete fu venduta diventando l'Abc. La Nbc, la Cbs e l'Abs sono ancora oggi i principali network

radiofonici e televisivi americani.

Sulla nostra riva dell'Atlantico

Negli Stati europei il compito di effettuare le trasmissioni radio fu assegnato allo stato, in quanto era

una convinzione diffusa che lo Stato dovesse provvedere alla crescita materiale e morale della

popolazione e al suo benessere; in questo senso, la radio appariva come uno strumento ricreativo e

culturale per tutti cittadini. L'esempio più lampante è quello inglese. Qui, la Bbc, una società privata

formata da industrie elettriche nazionali, divenne nel 1926 una società pubblica la cui missione fu

delineata dal suo primo direttore, John Reith e cioè " dire, informare e intrattenere". Il modello della

Bbc che non prevedeva la pubblicità ma si finanziava solo attraverso il pagamento di una tassa, si

diffuse sostanzialmente in tutt'Europa, tra cui l'Italia. Qui, in particolare, il governo fascista non si era

lasciato sfuggire le opportunità propagandistiche della tv, così aveva assunto il controllo dell'URI

(unione radiofonica italiana) più tardi chiamata EIAR, che operava in regime di monopolio. Dopo la

sconfitta rimediata nella seconda guerra mondiale, l'EIAR fu sostituita dalla Rai che si ispirava al

modello della Bbc.

Tra meccanica ed elettronica

La radio si è quindi sviluppata sulla base di due modelli: il modello americano, privato e commerciale

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finanziato dalla vendita degli apparecchi e poi dalla pubblicità, e il modello europeo caratterizzato da

società pubbliche, finanziate da un canone di abbonamento e solo in piccola parte dalla pubblicità. In

entrambi i casi le aziende erano di grandi dimensioni, dotate di apparecchi sofisticati e di proprie reti di

diffusione. All'inizio fu il cinema il primo a sperimentare l'emissione contemporanea di suoni e

immagini. Trasmettere a distanza le immagini in movimento è un processo molto complesso: esso è

caratterizzato dalla scansione, dove un'immagine viene scomposta in linee e ciascuna di esse viene

letta come una successione di punti. L'apparecchio che riceve deve essere in grado di ricostruire

ciascuna immagine. Più elevato è il numero delle linee di scansione, migliore sarà la qualità

dell'immagine. Lo scozzese John Baird propose un metodo di riproduzione essenzialmente meccanica

dell'immagine, dove la scansione avveniva per mezzo di un disco traforato. Successivamente, si arrivò

a un metodo interamente elettronico, dove l'immagine captata dall'obiettivo colpiva una tavoletta

ricoperta di materiale sensibile alla luce; la scansione veniva compiuta da un pennello elettronico che

trasmetteva impulsi elettrici. Da qui si è giunti poi al tubo catodico, uno strumento elettronico in cui un

altro pennello illumina da dietro uno schermo di vetro ricoperto da una sostanza fosforescente. Il tubo

catodico per molto tempo è stato pesante e di notevole profondità mentre attualmente sono apparsi

sul mercato schermi piatti e di grandi dimensioni.

Nasce la televisione

In Europa: nella Germania della dittatura nazista, nasce nel 1935 il primo programma televisivo del

mondo. Nel 1939, invece, fu annunciato il lancio di un apparecchio televisivo popolare, ma la

produzione fu interrotta subito causa dello scoppio della guerra. Le trasmissioni proseguiranno

durante la guerra, finché la stazione trasmittente di Berlino non fu distrutta dai bombardamenti. In

Gran Bretagna, invece, le trasmissioni televisive iniziarono nel 1936, ma allo scoppio della guerra

furono sospese. In Francia, la televisione fa la sua apparizione all'esposizione universale del 1937.

Nell'unione sovietica le prime trasmissioni iniziano nel 1938 Mosca e Leningrado, mentre in Italia

cominciano a Roma nel 1939, fino allo scoppio della guerra.

In America: la televisione si sviluppa inizialmente soprattutto negli Stati Uniti. Le trasmissioni

sperimentali della RCA iniziarono nel 1932. Nel 1939 la Nbc organizzò una grande dimostrazione

pubblica della tv, ma lo scoppio della guerra mondiale catalizzò di nuovo l'attenzione sulla radio,

considerato il mezzo più affidabile per l'informazione.

Il mondo diviso in due

Riguardo gli standard di trasmissione, gli Stati Uniti adottarono il sistema a 525 linee, puntando sulla

diffusione a scapito della qualità. In Europa fu invece adottata una definizione migliore, di 625 linee in

bianco e nero. La stessa definizione fu adottata dai paesi sovietici e dalla Cina. L'Inghilterra rimase

fedele alla suo vecchio standard di 405 linee, mentre la Francia adottò una definizione di 819 linee.

L'Italia, invece, scelse lo standard europeo, mentre solo negli anni 60, tutti paesi europei a adottarono

le 625 linee. 5

CAP. 3 - E' ARRIVATA LA TELEVISIONE

L'America in tv

La tv si diffuse in America molto rapidamente. Il modello americano della televisione era fondato

sostanzialmente sulla competizione tra più catene televisive indipendenti, che erano finanziate dagli

investitori pubblicitari ma che potevano essere fruite gratuitamente dallo spettatore. I programmi erano

basati sull'intrattenimento, fondato su giochi e quiz, sullo spettacolo di varietà e sulla fiction.

La fiction: la fiction adottò subito un modello seriale in modo da abituare gli spettatori ad

appuntamenti fissi. I personaggi della fiction erano quindi familiari, l'ascolto era spesso prevedibile e

non c'erano praticamente rischi di produzione. Possiamo individuare tre tipi di fiction: la soa

Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
17 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valja di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dei giornalismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Gallotta Vito.