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FINE DELLE
IDEOLOGIE. Ideologie: sistemi di pensiero forti che pensano di trovare una verità e la difendono.
Anni 80: instabili, deboli, ma deboli di modelli culturali.
Questa nuova condizione permette di guardare alle cose con un
pensiero elastico.
Il ruolo che ora è affidato alla fotografia: l’esibizione continua di oggetti e modi di essere proposti al tempo stesso come sofisticati e
raggiungibili da tutti.
Kitsch non è la foto-‐in-‐sé propostaci, ma la filosofia di rapporto con il mondo che la fotografia prodotta dall’industria culturale ci porta
ad assumere.
MESCOLAMENTO
• In ambito generale: SI MESCOLA IL CONCETTUALE CON IL PITTORICO.
• In ambito specifico: SI MESCOLANO I FOTOGRAFI-PURI CON I FOTOGRAFI-ARTISTI.
Fino a quel momento c’era stata la questione tra i fotografi-‐puri, attenti alle qualità stilistiche e formali delle loro opere e i fotografi-‐
artisti che ritenevano questa questione del tutto trascurabile. Con gli anni 80 queste due identità iniziano a mescolarsi.
L’identità dell’artista si divide, si mescola, perché non è più costretto ad una dimensione unica del fare.
Di riflesso il fotografo-‐puro e l’artista-‐fotografo si sovrappongono e così, se negli anni 70 il disinteresse per la tecnica rappresentava
uno dei tratti distintivi dell’artista-‐fotografo, ORA, questi si sentono liberi di recuperare nel proprio lavoro certe componenti tecniche
che fino a quel momento parevano esclusive dell’operatore di moda o di pubblicità.
Si mescola l’ARTE PURA* con l’INDUSTRIA CULTURALE ˚.
* arte di ricerca.
˚ moda, design, comunicazione.
Gli artisti si trovano a trattare in particolare i temi sociali come: IDENTITà , GENERE , SESSUALITà.
• Mapplethorpe. La totale fusione arte/vita accompagnerà tutta la sua opera. Atteggiamento che si nota
benissimo anche in un opera di qualche mese prima della morte, appena quarantaduenne, dove il suo volto
emerge dal buio dello sfondo portando in primo piano un bastone con al pomolo un piccolo teschio.
Moltissimi autoritratti: continuo bisogno d’interrogarsi sulla sua identità.
Idea di costruirsi un’immaginario se consideriamo le foto nelle quali si cala negli stereotipati panni di un
teppista metropolitano o di un terrorista con un mitra in mano. Mapplethorpe ha il merito di aver coniugato
arte e vita senza censure, anche agli aspetti più scabrosi della sessualità.
-‐ Primo passaggio: strappava le immagini dalle riviste pornografiche, rielaborandole poi con la pittura. Il
primo Mapplethorpe usa il ready-‐made, ma intervenendo anche “artisticamente”.
-‐ Secondo passaggio: con la Polaroid ricrea le immagini delle riviste, ma in modo formale.
Recupera i valori
formali (cancellati negli anni 70), ma
senza eliminare la parte concettuale. In fondo anche nella vita viveva
in una sorta di contraddizione, chi lo conosceva bene: “Robert viveva al centro di una contraddizione: aveva l’aria di un ragazzo di
chiesa, ma frequentava locali malfamati”.
La sua vita e la sua opera: tra apollineo e dionisiaco, tra formale e concettuale.
1978. “Helmut e Brooks”. E’ nelle immagini accattivanti come questa, quelle dedicate alle pratiche
sadomasochiste gay sviluppatesi della Ney York alla fine degli anni 70, che notiamo questa
contraddizione. Il soggetto è quanto di più estremo si possa immaginare, ma tutto si congela nella
rigorosa composizione spaziale.
Da un lato c’è questo messaggio concettuale enorme: ci mette in faccia il problema dell’identità, e
dall’altro c’è moltissima formalità.
Mescola CONCETTUALITà ESPERIENZIALE con FORMALITà OGGETTUALE. I titoli dei lavori sono i
nomi dei suoi amici: ne sottolinea il carattere familiare e quindi esperienziale dell’opera.
• Newton. Nella moda trova il suo ambiente ideale, costruendosi una fama tra la fine degli anni 50 e i primi 70.
1975: svolta d’identità e anno in cui Newton espone per la prima volta in galleria. I motivi di questo cambio sono, da un lato, l’ibridità
tra arte e industria culturale e dall’altro, la sua capacità d’interpretare i gusti e gli atteggiamenti di vita che caratterizzeranno gli anni
80 come l’ossessione sessuale, l’ostentazione della ricchezza, l’esibizione di un fitness muscolare, un’immagine di
donna post-‐femminista
aggressiva e dominatrice e un gioco dei ruoli che vedeva uomini femminicizzati e donne maschilizzate.
Da questi temi ne derivano delle nuove donne, donne bioniche, ambientazioni da déplian, interpretazione spinta con realistiche e
credibili finzioni che non fanno altro che rappresentare il tema del Kischt degli anni 80.
C’è anche in lui una componente formale, ma è ovviamente accompagnata a quella concettuale.
Come Mapplethorpe, anche Newton fotografò la culturista Lisa Lyon, ma venne adottata da entrambi, non per la
plasticità scultorea, ma per l’ambigiutà sessuale che riusciva ad esercitare: corpo di donna maschilizzato.
Tutti i nudi di Newton sono accenni a s