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Loro utilizzavano anche lo
stereoscopio inventato da Brewster nel 1849. Anche nei bordelli si diffuse questo mercato di foto
oscene che fruttava, sia ai fotografi che alle modelle stesse, molto denaro.
Il destino fece incontrare la fotografia pornografica con quella coloniale: i fotografi-‐viaggiatori spesso, oltre a testimoniare
•
l’arretratezza dei coloni, immortalavano anche le indigene in pose lascive.
Ma la storia della fotografia pornografica toccò anche l’ambito poliziesco: Vidocq, un criminale, chiese la libertà in cambiò di
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collaborazione. Alla sua morte lasciò circa 100.000 immagini di testimonianza che riguardavano per lo più crimini sessuali e
prostitute.
Riassumendo, l’800 mostra un dualismo di nudo fotografico che contraddistinguerà tutto il 900: la continuazione “pittorica”
d’identità formale e la svolta, cioè l’immagine concettuale apparentata ai nuovi strumenti extra-‐pittorici (ready-‐made..).
La fotografia si dichiara interessata non solo a quella oscenità ostentata dalla fotografia pornografica, ma anche al
territorio
della finzione e dell’ideale. Bayard, arrivò a scoprire il metodo positivo diretto quasi in
contemporanea a Daguerre, ma fu invitato da Arago a tenere la bocca chiusa. Per protesta lui
si autoritrasse seminudo, come annegato, nella Senna.
1840. Bayar da così vita ad una performance fotografica, la prima nella storia.
Da un lato la fotografia gioca la carta di certificazione della realtà, dall’altro è in grado di
ribaltare quell’attributo di veridicità che le deriva dal suo battesimo scientifico, mostrando
come anche la finzione e il sogno facciano parte del suo territorio d’azione. Con Bayard la
fotografia sta scoprendo che al di là delle pose da atelier di nudo esiste un’energia che
fornisce all’immagine il brutale e violento shock della realtà. Siamo di fronte a quell’uso della
fotografia che sta sulla linea dei voyeurs che acquistavano immagini pornografiche e che si
allontanavano da un nudo che s’incentrava sui tagli, le luci e la composizione. (Bisogna
anche notare come in questa
foto la persona importante non è chi ha scattato la foto, ma
Bayard che è nell’immagine).
Ciò che distingue, allora, Bayard e le immagini pornografiche dalla gran quantità di nudo
accademico fotografico, sta nella prospettiva di un abbandono alla linea pittorica fino
ad allora predominante e all’apertura di un’idea di corpo e corporeità che sarà un
forte elemento nelle produzioni degli artisti del 900.
Nel 900 continueranno ad esistere entrambe le possibilità: quella dell’identità pittorica e quindi del NUDO e quella dell’identità
concettuale, cioè del CORPO.
Quali saranno gli artisti che nel 900 sosterranno la linea del nudo come prosecuzione di esaltazione delle forme, dell’eleganza
della composizione e delle luci?
Altissimi sono i risultati dei nudi di Weston, così come le sue serie di conchiglie rocce e peperoni. Per Weston il nudo è parte
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di una natura che si offre al suo obiettivo per essere innalzata ad una perfezione formale assoluta. Il suo nudo non è erotico, ma è
il riconoscimento alla bellezza e alla sapienza. Poi c’è Kertész che distorceva i suoi soggetti.
Entrambi osservanti di una lettura e concezione della fotografia pseudopittorica,
formale e compositiva, che sacrifica l’universo concettuale.
Il rilancio della corporeità, invece, non è stato solo sintomo della progressiva caduta di
censure, ma anche un contributo all’avvento dei media. Questa linea di corpo,
quest’apertura esperienziale ha 2 diramazioni:
1. IL CORPO A GRADO ZERO: presentazione del corpo in sé che provoca uno
sguardo
straniante.
2. IL CORPO FANTASTICO: finzione e trasformazione della realtà.
Nel 900 rimane solo il corpo a grado zero. E’ la provocatoria esibizione dell’inquietante
normalità dell’essere.
Diane Arbus ha fotografato negli anni 60 bambini con bombe a mano giocattolo,
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nudisti in poltrona: La mostruosità che si cela nella quotidianità senza storia.
August Sander schedò per tipi il popolo tedesco, scegliendo uno stile fotografico volutamente ripetitivo e antiartistico.
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11. LA FINZIONE IMMAGINARIA.
Resta ora da individuare quali sono stati gli esempi ottocenteschi dell’idea di corpo immaginario.
Parliamo di 3 ritrattisti che hanno convogliato le loro passioni e i loro desideri su dei corpi resi fantastici dalla fuga del reale.
Lewis Carroll (scrittore di Alice nel paese della meraviglie), appassionato anche di fotografia,
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scattò oltre tremila ritratti (che vennero scoperti a metà 900) in particolare a delle bambine, i suoi
soggetti preferiti. Carroll si appostava dietro alla sua macchina fotografica chiedendo alle fanciulle
di farsi ritrarre su sfondi sognanti dall’ambientazione fiabesca, tipica della sua letteratura. La
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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