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STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Lezione 15 - Surrealismo
Brassaï
Brassaï ama la fotografia notturna. Nella notte emergono le passioni, personaggi particolari. Potremmo vedere la fotografia come una sua compagna di strada.
Brassaï, Due malavitosi, la malavita quasi romantica parigina. Due apaches a Parigi.
Brassaï, Brassaï ama i bar notturni e la gente che li affolla. L'amore del marinaio.
Brassaï, Di notte cade la censura, si scoprono altre vite, altre situazioni. Giovane coppia.
Brassaï, bordello monacale. Fotografava anche i graffiti, in quanto tracce, impronte, creatività anonima.
C. Beaton
C. Beaton, usa la fotografia come un quadro, costruire un Nancy nelle vesti di Maria Teresa d'Austria, immaginario da sogno.
C. Beaton, vecchio stile
C. Beaton, comparsa della moda. Intoccabilità della moda mentre il mondo sta crollando, foto di vogue, Beaton per "Vogue" del 1941, Londra, donna ben vestita, alla moda, tra le macerie.
Sharon Widmer Bologna
06.10.2009
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Lezione 2 - Introduzione
ARTE MODERNA 1839 ARTE CONTEMPORANEA
1839: data di registrazione del brevetto della macchina fotografica.
Dall'arte moderna a quella contemporanea
Vi sono due grandi livelli superati con la nascita dell'arte contemporanea:
- superamento del sistema di rappresentazione prospettico - rinascimentale.
- Rivoluzione totale del concetto di arte.
Dal 1'400 fino al 1'800 circa, infatti, il sistema di rappresentazione era lo stesso (prospettiva), gli stili cambiavano, ma il metodo di disegnare creato da Brunelleschi e Alberti rimane lo stesso.
Si passa quindi da un sistema ordinato (arte moderna: prospettiva fatta di linee che convergono verso un punto di fuga) a un sistema più complesso.
La camera oscura
Il concetto di "camera oscura" esiste in realtà dal 1'550 circa. Essa era nata come strumento scientifico:
"data una camera completamente chiusa, con sulla parete solo un
piccolo foro, l'immagine si proietta nellacamera sulla parete opposta; ribaltata". Dal 1'680 circa, si è pensato di utilizzare questa camera anche in pittura e nel frattempo si scoprì che aggiungendo delle lenti al foro, l'immagine era più nitida. Quindi si metteva un obiettivo al foro, sulla parte dove si sarebbe proiettata l'immagine si metteva uno specchio e sul "soffitto" della scatola chiusa un vetro, per ricalcare l'immagine.
Canaletto, fu un pittore Veneziano tra i primi grandi nomi ad usare questo strumento. Questo strumento era interessante perché dava una garanzia di verità: l'occhio può ingannarti, lo specchio no, quindi era più affidabile della pittura completamente a mano.
La macchina fotografica
La macchina fotografica ha quindi un principio noto da secoli: la camera oscura, appunto. Grazie alla chimica si è potuti arrivare al ragionamento che alcune cose reagiscono alla
luce colorandosi (pelle,foglie,…) e si è cercato di unire questo alla camera oscura per “catturare” l’immagine.
La fotografia è l’erede del sistema prospettico rinascimentale, è la stessa immagine che otterremmo se dipingessimo son i concetti di Brunelleschi e Alberti di prospettica rinascimentale.
La fotografia
La fotografia nasce esattamente quando nasce Paul Cézanne, importante personaggio che mise completamente fine all’era della visione prospettica rinascimentale e all’arte moderna.
Ciò nonostante essa non può essere posta all’interno dell’arte contemporanea: la sua derivazione dal sistema visivo prospettico la inserisce nell’arte moderna, in quanto strettamente legata ad essa, anche se nata alla fine dell’epoca di questo tipo di arte, essa non sembra essere morta con essa.
Ancora in molti, però, discutono sull’artisticità della fotografia, a causa della sua
automaticità: una macchina che sostituisce l'autore. La risposta più frequente a questo problema è questa: "attraverso un abile controllo dei propri strumenti (inquadratura, composizione, luce, ecc.) il fotografo supera le limitazioni derivanti dall'uso di una macchina, riuscendo ad imporre una propria visione". La fotografia viene quindi concepita come immagine. Come bella immagine, esteticamente, la ricerca dei giusti strumenti per ottenere un buon effetto; tutti questi criteri riportano la fotografia alla logica del quadro.
Sharon Widmer
Arte e tecnica
Nel suo significato etimologico, la parola "arte" rimanda al concetto di tecnica, cioè di un fare con abilità, con buona tecnica.
Arte Ars Techne Tecnica
Italiano latino greco
Artista = colui che realizza direttamente qualcosa con buona tecnica, con abilità.
Sharon Widmer Bologna, 07.10.2009
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Lezione 3 – L'arte contemporanea
Arte
Prima del '900 l'arte era considerata tale solo se era ovvia una presenza di tecnica. Oggi è anche un modo di presentare le cose. Ad esempio un collage di giornali: il giornale non ha bisogno di tecnica, è già fatto, ma il modo di presentarlo (in questo caso il collage) può essere artistico.
Gli anni '60 e '70 sono di grande innovazione.
Nel 1913, Marcel Duchamp creò un'opera considerata l'apice della rivoluzione, che più ha determinato lo sconvolgimento dell'arte come era conosciuta prima (tecnica). Quest'opera è il massimo dell'antitecnica e il massimo della realtà che diventa arte.
Christo crea opere d'arte impachettando (ad esempio 90km di costa Australiana, il palazzo del parlamento di Berlino). Per lui l'arte è un modo per combattere la perdita di interesse per qualcosa: se noi vediamo sempre qualcosa, non la guardiamo, ma se fosse impachettata
attirerebbe la nostra attenzione. La fotografia può dialogare con queste forme di arte?
All'inizio la fotografia doveva combattere contro la problematica di essere vista come un quadro "più facile", che sostituisce l'autore, che ha una mancanza evidente di abilità; ma tutte queste problematiche erano legate all'arte moderna: nell'arte contemporanea l'abilità, la tecnica è già stata abolita, quindi la fotografia non si pone più il problema di dover combattere contro la presunta mancanza di tecnica.
È da ricordare che la fotografia non è solamente arte. Rappresenta anche un ricordo, una prova, una testimonianza, una sostituzione (foto del ragazzo nel portafoglio), certificazione di realtà,...
Perpetualkid.com
Sharon Widmer Bologna, 13.10.2009
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Lezione 5 - Niépce
L'artisticità della fotografia nell'Ottocento
l'invenzione della fotografia viene attribuita a Joseph Nicéphore Niépce.Joseph-Nicéphore Niépce sperimenta una resina fotosensibile detta "bitume di Giudea". Grazie alla proprietà del "bitume di Giudea", Niépce comincia a realizzare delle fotoincisioni. Contemporaneamente, però, continua ad usare la camera oscura per produrre dei "points-de-vue" (fotografie). "La scoperta che ho fatta, e che indico con il nome di 'eliografia' (dal greco, elio = sole), consiste nel riprodurre spontaneamente, mediante l'azione della luce colle gradazioni di tinte dal nero al bianco, le immagini ricevute nella camera oscura". Col nome "eliografia", non sappiamo cosa Niépce volesse effettivamente dire, in fatti la traduzione dal greco ha due possibilità: scrittura col sole o scrittura del sole. Le due affermazioni sono completamente differenti. Ma ancora non era stata ufficialmente inventata la fotografia. Dalla prima fotografia esistente (veduta da unaFinestra dalla casa di Gras, 1826-7), si capisce che probabilmente la lastra fotosensibile che avevautilizzato era poco fotosensibile: infatti è illuminata dal sole sia verso est che verso ovest, ciò significa che per questa prima fotografia ci volle un tempo di posa molto lungo (8 ore, il sole ha avuto il tutto il tempo di girare).
Il 14.12.1829, a Chalon-sur-Saône, Nicephore Niépce e Jacques-Louis Mandé Daguerre firmarono un contratto societario della durata di 10 anni. Ma nel 1833 Niépce morì prima di vedere riconosciuta la paternità delle sue invenzioni. Daguerre continuò il progetto in proprio e nel 1839 suo cognato Alphonse Giroux costruì il primo apparecchio fotografico di Daguerre.
7 gennaio 1839: il direttore dell'osservatorio astronomico di Parigi, François Arago, presenta all'Accademia delle Scienze l'invenzione di Daguerre.
Sharon Widmer Bologna, 14.10.2009
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Lezione 5
– TalbotLa camera lucida, o camera chiara - TalbotTavola con una bacchetta alla quale è attaccato un prisma. Sul prisma veniva riflessa l'immagine da disegnare sul foglio appoggiato sulla tavola. Purtroppo, a differenza della camera oscura, questo strumento poteva essere utilizzato solo da chi era già a conoscenza delle tecniche del disegno. Padre di questa invenzione fu Henry Fox Talbot; il 25.01.1939 il fisico Michael Faraday presenta alla Royal Institution di Londra questa invenzione.La macchina fotografica venne presentata come identità scientifica, con un brevetto scientifico.In seguito, Talbot chiamò le sue immagini "calotipi" (da "kalòs" = bello) basate su una procedura negativo-positivo in uso ancora oggi nella tecnica fotografica.L'utilizzo della carta come supporto e del procedimento negativo-positivo, permise a Talbot di realizzare nel 1843 il primo libro fotografico della storia; "the pencilof nat