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Il padre, che era un mercante, gli aveva portato quando dalla fine del IV° secolo a tutto il terzo secolo a.C.;
era ragazzino diversi libri socratici, cioè di discepoli di quello della media Stoa, che si svolge fra il II e il I°
Socrate, e si formò su questi. Ma forse l’ispirazione secolo a.C., e quello della nuova Stoa o stoa romana. 1
principale gli venne dalla filosofia di Eràclito (o Dottrina della Stoa antica. Zenone e la Stoa (altro
Eraclìto), filosofo che visse prima di Socrate, nome importante nell’antica Stoa è quello di Crisippo)
famosissimo per aver sostenuto che l’elemento principale suddividono la filosofia in logica, fisica ed etica. La
nella natura è il fuoco. Il fuoco, diceva Eraclito, governa filosofia è come un giardino: il muro è la logica, gli
tutte le cose; insomma, il fuoco è ciò che di più alberi la fisica, i frutti l’etica; o come l’uovo: il guscio è
importante e fondamentale c’è nella natura, nel cosmo. la logica, l’albume la fisica, il tuorlo l’etica. La logica –
Zenone e con lui tutti i suoi discepoli – gli stoici, o il logos - è l’ordine del mondo, l’organizzazione, la
appunto – ripresero questa idea di Eraclito, ma invece di razionalità del mondo. Il logos regna nel mondo e
usare la parola “fuoco” usavano parole come phusis, nell’uomo, e il logos del mondo non è diverso da quello
logos o anche Dio per dire la stessa cosa, e cioè che il dell’uomo, e pertanto il significato del mondo e quello
mondo (o il cosmo) è un tutto vivente, ordinato, in dell’esistenza umana è lo stesso.
definitiva razionale e perfino divino.
L’anima per gli stoici non è qualcosa di diverso e di proposizioni o giudizi. Per es., quando diciamo la rosa è
separato dal corpo; l’anima è corporea. Sull’anima si rossa, il predicato “rossa” è un esprimibile a cui non
imprimono le impressioni che ci vengono dai sensi (dalla corrisponde niente di materiale, insomma non è un
vista, dall’udito, ecc.). Dalle sensazioni derivano le corpo. Questo predicato, come ogni predicato, può essere
rappresentazioni o immagini. Dalla sensazione si passa detto di moltissime altre cose ed è per questo che è
dunque alla rappresentazione e dalla rappresentazione universale e non è a sua volta una cosa, un corpo. La
all’intellezione (cioè al pensiero); per es. dal bianco che rosa, in quanto causa del giudizio (“la rosa è rossa”),
vedo (rappresentazione) passo alla nozione di bianco, invece è materiale, è un corpo.
cioè ai concetti, in altri termini ai contenuti del pensiero. In generale, per gli stoici, ogni causa è corporea,
Ci sono concetti che si riscontrano in tutti gli uomini e materiale (non a caso erano materialisti); gli effetti, o gli
questi concetti vengono chiamati “universali” (già eventi, non sono corporei (e questa è una cosa difficile da
Aristotele aveva parlato degli universali). Qual è la capire; che vuol dire che gli eventi non sono corporei, 2
natura di questi universali? La domanda si spiega col materiali?).
fatto che per gli stoici anche l’anima è corporea. La loro Della logica facevano parte, per gli stoici, la dialettica
risposta è che i concetti, cioè i contenuti del pensiero, e la retorica. La dialettica per loro era la scienza del
sono incorporei, sono dei semplici nomi, hanno a che discutere e quindi essi si occuparono molto del
fare col nostro pensiero e con il nostro linguaggio. Ma linguaggio, al punto che essi gettarono le basi per lo
perché sono incorporei dal momento che tutto per loro è studio scientifico della grammatica. Interessante la loro
corporeo (anche l’anima come abbiamo detto)? Sono idea secondo cui la verità è corporea mentre il vero è
incorporei perché sono frutti della nostra attività incorporeo, e questo si capisce: la verità, infatti, ha a che
razionale degli effetti dei corpi, insomma non sono essi fare con le cause, mentre invece il vero non è altro che il
stessi corpi. In quanto frutti della nostra attività discorso sulla verità e in quanto discorso, cioè in quanto
razionale, allora, i concetti sono degli esprimibili, e gli insieme di esprimibili (o concetti), esso è incorporeo.
esprimibili sono in definitiva i predicati delle nostre
Nel loro studio sui ragionamenti essi si interessarono Dunque B non è dunque non è notte
soprattutto dei giudizi o sillogismi ipotetici e disgiuntivi. (B)
Per loro, tutti i ragionamenti si riducono a 5 tipi:
1. Se A è, anche B è ad es. Se è giorno (A), è 5. O A è o B è O è giorno (A) o è
chiaro (B) notte (B)
Ma A è ma è giorno Ma B non è ma non è notte (B)
Dunque anche B è; dunque è chiaro Dunque A è dunque è giorno.
2. Se A è, anche B è Se è giorno (A), è Questi tipi di sillogismi sono stati ritenuti più moderni
chiaro (B) rispetto ai sillogismi di Aristotele (il tipo più famoso di
Ma B non è ma non è chiaro (B) sillogismo aristotelico era il seguente: Tutti gli uomini
Dunque nemmeno B è dunque non è giorno sono mortali, Socrate è un uomo, Socrate è mortale; era 3
(A) un ragionamento che partiva dall’universale (“tutti gli
uomini sono mortali”) e arrivavamo al particolare, ma la
3. A e B non possono essere ad un tempo Non può conclusione non aggiungeva niente a quanto già viene
essere ad un tempo giorno (A) e notte (B) enunciato nella proposizione universale e quindi in un
Ma A è ma è giorno certo senso il sillogismo di Aristotele era improduttivo).
(A) Oltre che della dialettica gli stoici si occuparono della
Dunque B non è dunque non è retorica, che per loro era la scienza dell’esposizione
notte (B) corretta, la scienza del “dir bene”, in altri termini l’arte
del parlare con eleganza.
4. O A è o B è O è giorno (A) o è Passiamo ora alla fisica. “Fisica” per loro non era la
notte (B) stessa cosa che intendiamo oggi dopo Galileo e Newton
Ma A è ma è giorno (A) e Einstein. “Fisica” per loro era la scienza che ci dice che
cosa è la natura (mentre per noi è la scienza che spiega definitiva ciò che dobbiamo o possiamo intendere per
come, secondo quali leggi, avvengono le cose). “Dio”. Dio, mente, anima, natura, sono tutti termini che
Ebbene, per gli stoici la natura, il mondo, è materialità dicono una sola cosa, e cioè il principio attivo, ossia ciò
e corporeità. Ma che cos’è la materialità, la corporeità? che muove, plasma, la materia. Cosa importante, materia
Che cos’è un corpo? Risposta: “corpo”, o “materia”, è e Dio non sono due entità diverse e separate; sono
tutto ciò che è capace di agire e di patire (“patire” ha qui distinguibili, certo, ma solo logicamente,
significato di sentire, di sensibilità in generale). concettualmente, ma nella realtà sono un’unica cosa.
Dunque, tutto è corpo; anche Dio, anche l’anima; non Così, si deve dire che Dio è tutto e in tutto. Insomma, il
solo, ma anche il bene, il sapere, i vizi, le virtù sono Cosmo è Dio stesso; Dio, per gli stoici, almeno per la
“corpi”! In che senso? Ce lo spiega Seneca quando dice: stoa antica, non è un essere spirituale, una “persona” che
“Il bene è un corpo? Il bene agisce… ciò che agisce è sta prima e sopra il mondo, come per es. per i cristiani.
un corpo. Il bene agisce sull’animo ed in cero qual modo Ma proprio tutto nel cosmo è materia? Non 4
lo forma, lo regge, attività queste che sono proprie di un esattamente. Già abbiamo parlato degli “incorporei”, per
corpo…”. es. i nostri concetti. Ci sono altre cose incorporee? Sì.
“Corpo” è però per gli stoici un concetto molto Per es. il luogo, il tempo, il vuoto. Che cos’è un luogo? È
complesso; esso è materia, sì, ma anche qualità (o ciò che è occupato da un corpo, ma non è un corpo; il
forma), e materia e qualità (o forma) si trovano sempre luogo, poi, non è un corpo perché non è capace di agire o
unite (anche Aristotele aveva sostenuto qualcosa del di patire, e lo stesso possiamo dire del tempo e del vuoto
genere quando diceva che ogni cosa è una unione di in quanto assenza di corpo. Allora, dobbiamo dire che la
materia e di forma). La qualità (o forma) è la causa, ossia realtà non è solo corpo ma anche incorporeo? In un certo
il principio attivo, mentre la materia è il principio senso sì, e infatti alcuni stoici parlavano del cosmo come
passivo. Insomma, per loro nella realtà, nella natura, ci di un “Qualcosa” che riuniva appunto corporeità e
sono due principi essenziali, che sono la causa e la incorporeità. Ma questa teoria dovette suscitare molte
materia, inseparabili fra loro. Il principio attivo è in
perplessità: non a caso l’accettarono in pochi, mentre gli ragione vuole che sia. Il mondo, tutto il cosmo,
altri la trovavano incomprensibile e impensabile. l’universo, essendo prodotto dal Logos (cioè dal
Tornando a Dio, Dio è la Natura e anche il Logos, vale principio divino) è perfetto; questo mondo è il migliore
a dire la razionalità. Dio è per così dire l’anima del dei mondi possibili o comunque è fatto nel migliore dei
mondo, il “soffio” (pneuma, in greco vuol, dire “soffio”; modi possibili, e tutte le cose del mondo sono ordinate
poi, con i cristiani, è passato a significare “spirito”), il secondo un fine o in maniera finalistica nel senso che
soffio caldo, calore quindi in definitiva il “fuoco” (l’idea ogni cosa, ogni essere, esiste per uno scopo: ogni essere
di Eraclito). Cicerone scriveva infatti: “tutti gli esseri … c’è affinché ci siano gli altri. Per es. la terra produce
contengono in sé energia calorifica senza la quale non frutti e altre cose per gli animali, e gli animali ci sono per
potrebbero né nutrirsi né crescere”. servire all’uomo, e l’uomo c’è per contemplare il mondo.
Questa concezione di Dio è una concezione Gli stoici arrivarono a concepire anche l’idea di
panteistico-materialistica. Tuttavia, gli stoici accettavano Provvidenza, sebbene non in senso cristiano. 5
anche il politeismo, cioè accettavano l&rs