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ROCCO CARABBA

ROCCO CARABBA NACQUE in una cittadina favorevole e pronta ad iniziative culturali e

commerciali nel panorama librario. Fondata probabilmente dai Frentani, Lanciano fu il municipio

romano con il nome di Anxanum; denominata Emporium Frantanorum per le sue famose nundinae

(fiere) che si tevano ogni nove giorni, Lanciano testimonia la spiccata propensione per gli affari,

essendo ritenuto luogo di convegno e di scambio per i mercanti.

Fino al XVII sec. Le sue fiere sono frequentate da mercanti italiani, francesi e balcanici, fu perciò

un punto importante di scambi e d’incontro di idee e culture. Collegata tramite le vie della

transumanza a l’Aquila, città in cui intorno alla fine del ‘400 il tipografo Adam Rotwel avviò

l’imprenditorialità nell’arte della stampa, Lanciano divenne sede e luogo di un’importante

organizzazione fieristica tesa a promuovere la commercializzazione di libri prodotti altrove. Almeno

2 volte l’anno a Lanciano si svolgeva una vera e propria fiere del libro. Nel 1515 diventa sede di

vescovado, i librai aquilani e veneziani aprono vari depositi nella città per distribuire i libri in tutto il

regno. Già alla fine del ‘400 a

Lanciano c’è un tipografia, il primo testo di sicuro stampato qui è del 1609.

L’invasione francese del 1799, la conseguente reazione monarchica, il contrattacco francese,

l’anarchia, le vendette contro i Giacobini e il ritorno dei francesi, con l’andirivienidegli schieramenti

antagonisti, gli arresti, le distruzioni, gli incendi, i massacri, non costituirono certamente un

momento tranquillo per la storia della cittadina. Le attività produttive ed economiche lancianesi

ebbero un impulso notevole nel primo ‘800. Dopo l’Unità d’Italia, le manifatture lancianesi

realizzarono un ventaglio di produzioni. Nel 1876 Rocco Carabba apri la sua prima

bottega a Lanciano era particolarmente attiva la tipografia di Masciangelo , nel 1877 si aggiunse

anche la stamperia di Ruggero De Crecchio. Dopo l’unità nascono

tipografie in tutto il regno, vennero rimossi gli ostacoli costituiti dalle dogane dei singoli Stati e dalle

censure poliziesche, i libri circolano più liberamente. Fu proprio la dimensione nazionale del

mercato a dare potente impulso all’industria editoriale: chi produceva i libri sapeva di poter contare

su un numero di potenziali acquirenti ben più vasto che nel passato. A testimonianza di ciò si

consideri quanto la realtà abruzzese postunitaria abbia conosciuto la notevole diffusione di

stamperie e tipografie. Si constata che nella realtà di lanciano legge il 9% della

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popolazione e quindi 3 tipografie sono troppe, nel 1911 analfabetismo in Abruzzo e del 57%,

emerge Rocco Carabba è proprio lui ad intuire che la qualità del proprio lavoro, unita al suo

notevole spirito imprenditoriale, avrebbero portato la sua attività ad emergere, ottenendo importanti

risultati.

Nato nel 1854 da una modesta famiglia, Rocco Carabba si dedicò fin da giovanissimo al lavoro

presso la tipografia locale Masciangelo. A spingerlo verso questa professione furono inizialmente

le difficoltà economiche in cui versava la propria famiglia, conseguentemente alla morte del padre

e al cessato aiuto dello zio Ludovico Casalanguida, in un primo momento si fece carico della

famiglia preoccupandosi di impartire una buona educazione ai nipoti. Nel giro di pochi anni, dopo

aver appreso il mestiere,chiede un un prestito e si mise in proprio acquistando le attrezzature

necessarie per stampare, apre nel quartiere di Lancianovecchia, a pochi passi dal Municipio, la

sua prima bottega dove lavorano 4 operai tra cui il fratello Luigi. Nei primi anni della sua

produzione tipografica, il suo scopo era farsi conoscere, per questo motivo , pubblica opere di

ordine quotidiano. L’obiettivo di Carabba era quello di convincere i cittadini a stampare fogli di loro

interesse e, soprattutto a stamparli con le sue macchine.

Rocco iniziò a muovere i primi passi uscendo dal territorio lancianese, e stampa un giornale di

Vasto “ In vacanza” , su cui scrivono Scarfoglio e Mezzanotte.

Nel 1880 Scarfoglio pubblicò con Carabba Papaveri , un libro di poesie evento che sottolinea,

senza dubbio, la notevole capacità dell’editore di intessere rapporti favorevoli, ricercando

conoscenze intellettuali potenziando solide reti di amicizia. E come nota De Laurentiis si può

ritenere tipico di tanti self-made-man dell’epoca.

Il 1880 è un anno particolarmente importante per il nostro editore, perché gli venne affidata la

pubblicazione della seconda edizione di “Primo Vere” di D’Annunzio, la stampa di Primo Vere fu

una di quelle vittorie che condussero l’editore lancianese alle ricchezze e agli onori, quella edizione

fu alla pari col Zanichelli e Gabriele ne fu contentissimo. Nel lavoro del tipografo c’era la promessa

della futura Casa Editrice. Come si è potuto evincere e valutare da questa prima ricostruzione, gli

anni ’70 e ’80 furono per Rocco Carabba particolarmente significativi, segnando il primo incontro di

Carabba con la migliore cultura abruzzese. Stringe amicizia con intellettuali frentani, e con studiosi

ed artisti regionali. Nel 1880 viene stampato il “vocabolario dell’uso

abruzzese di Gennaro Finamore, l’influenza del Positivismo ebbe nella maggior diffusione e

proliferazione di opere linguistiche, storiche, di economia e saggistica locale. Stringe rapporti con

gli intellettuali di sulmona, Pansa, De Nino.

L’elevato numero e l’alta qualità di tali pubblicazioni, consentirono a Rocco Carabba di consolidare

il proprio ruolo nel contesto regionale ed aprirsi a nuove esperienze.

Le prime collane pubblicate da Carabba furono rispettivamente la Collana di Monografie

chirurgiche e la Biblioteca giuridica del foro italiano . Carabba accettò di stampare anche il

settimanale ll Pallano e la Rassegna abruzzese di storia e arte , ricerca storica del territorio

tradizioni, usanze, problemi , la storia regionale continuerà anch’essa a vivere. La storia si

dimentica e si cancella ma dimenticare la storia regionale non par che sia venuto il tempo in

nessuna parte d’Europa. Aver stampato la Rassegna abruzzese di storia ed arte costitui per il

nostro editore una grande cassa di risonanza. Nel 1884

pubblica testi scolastici, diventa competitivo dei maggiori editori più affermati Le Monnier ,

Paravia, Utet. L’editore, comprese la necessità e l’importante di creare collezioni e collane di testi

scolastici, da destinare gratuitamente, agli insegnanti.

Quella di occuparsi del settore scolastico era una scelta assai lungimirante, legata in modo

imprescindibile sia allo sviluppo post-unitario degli istituti d’ istruzione che all’operato di due ministri

della Pubblica Istruzione, quali Casati e Coppino. Un nuovo dato nel panorama culturale dell’Italia

post-unitaria fu l’introduzione dell’istruzione elementare obbligatoria. Fondata dalla legge Casati

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del 1859 e in un secondo momento la legge Coppino del 1877, la funzione della scuola elementare

era quella di fornire a tutti un minimo bagaglio culturale: l’arretrattezza sociale, linguaggi, costumi,

mentalità . con la legge del 1859 e la riforma del 1877 si regolò l’ordinamento scolastico fino al

1923 con la riforma Gentile. Questi cambiamenti produssero a livello nazionale espansione

sull’editoria scolastica. Mentre cresceva la

popolAZIONE SCOLASTICA le autorità ministeriali attribuivano sempre maggior rilievo al libro di

testo e ne incoraggiavano l’uso in sostituzione della pratica, precedentemente molto diffusa , della

trascrizione delle lezioni ascoltate in classe; pratica che lasciava troppa libertà agli insegnanti e

non garantiva il controllo sui programmi effettivamente svolti. L’estensione di precisi programmi

aveva prodotto evidenti mutamenti non solo nella produzione dei manuali scolastici ma anche

soprattutto nella loro circolazione. Nel 1881 circolavano in Italia ben 3922 manuali diversi ed era

per gli editori allettanti prospettive di guadagno. Carabba si rivolse con particolare dedizione e

cura a questa classe insegnante, potendo contare anche su favorevoli conoscenze in ambito

parlamentare e ministeriale, ottenne anticipazioni sui programmi che cambiano spesso. L’avere

referenti politici locali e nazionali sui cui poter fare riferimento, era importante inoltre ai fini

dell’approvazione dei testi da parte del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e dei Consigli

Provinciali scolatici. E’ amico di Gentile, e nel 1889 a 35 Umberto I lo nomina COMMENDATORE

DELL’ordine della CORONA D’ITALIA E EDITORE TIPOGRAFO DELLA REAL CASA . E’ IL

PRIMO EDITORE CHE divenne Cavalieri del Lavoro. La stampa scolastica assicurò all’editore

profitti cosi ingenti da consentirgli di investire anche in altri settori , un esempio le collane non

scolastiche, quali la Nuova collezioncina per i fanciulli e per le fanciulle e La mia bibliotechina.

Questo nuovo settore divenne per Carabba un punto di forza del catalogo della casa editrice che

vantò la presenza di scrittori come Capuana, che scrisse per l’editore lancianese Cara infanzia ,

racconti per fanciulli. La strategica differenziazione tematica delle collane proposte da un lato

promosse autori di sicuro successo editoriale apprezzati dal pubblico, quale Cesare Titta, e

dall’altro lato promuove autori poco letti come Allan Poe. Nel 1923 Riforma Gentile la

produzione scolastica va in crisi il ministro stabili che i libri già stampati andavano prima approvati

questo elemento può far percepire l’entità delle perdite economiche e Carabba non riusci a

reggere il confronto con grandi case Editrici come Paravia.

Carabba , incontra e conosce a Napoli Salvatore Di Giacomo cui affidò la direzione della collana I

santi nell’arte e nella vita. L’incontro con Di Giacomo portarono Carabba a conoscere molti

intellettuali, vuole divulgare la letteratura straniera, collabora con Domenico Ciampoli uno dei più

grandi slavatisti dell’800, questo sodalizio, portò alla pubblicazione nel 1904 di Saggi critici li

letterature straniere, Canti popolari Armeni. Tra i prestigiosi intellettuali con i quali Carabba ebbe

rapporti di collaborazione, va menzionato anche Luigi Pirandello, autore che fu al centro di una

complessa vicenda giudiziaria avente ad oggetto la mancata commercializzazione di un libro di

lettura per giovanetti. Il non aver ottemperato da parte di PIRANDELLO all’impegno preso con

l’editore, per la scarsa attitudine dello scrittore nel genere giovanile, portò i due contendenti ad

affrontare una causa giudiziaria, e questo segnò la rottura di stima e collaborazione tra i due. A

Firenze nasceva la collaborazione con Giovanni Papini e con l&rs

Dettagli
A.A. 2013-2014
10 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabriellacarolinach di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'editoria scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Puglielli Luca.