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MOTIVI ECONOMICI:
Aumento della popolazione, dall’anno 1000 in poi fino alla peste nera la crescita della popolazione è una
costante, aumentano gli scambi e aumenta la domanda di moneta quindi.
Sempre più presente la moneta segno che ha la stessa logica della moneta conto e ha il vantaggio rispetto
alla moneta merce di non perdere mai valore.
QUINDI abbiamo una diversificazione monetaria in Europa GRANDISSIMA. I TRATTATI sulla moneta del 600 e 700 si
sprecano.
Nascono delle istituzioni private che hanno come scopo la COMPENSAZIONE di conti: nascono i conti correnti.
I soldi fisicamente rimangono dove sono. Prima funzione della banca: funzione di custodire i valori e di
permettere ai conti di muoversi;
Ritorno al baratto;
Si va ad utilizzare miniere pur avendo costo maggiore: rendimenti decrescenti. Prima sono le cose che
costano meno che hanno maggior profitto, ma se aumenta il valore della moneta occorre spendere di più;
Riappare l’utilizzo di monete che erano rimaste tesaurizzate.
Riappare l’oro. Il soldo non sarà MAI coniato, riappare con il nome per esempio di oro zecchino, con il nome
della città.
TALLERI che vengono da fuori Europa: aumenta la monetazione che spinge a segnare queste monete. Il tallero segnato
è $ (la S con due colonne d’Ercole è simbolo del dollaro).
Le ghinee invece dal Golfo di Guinea che provengono dall’Africa.
LA “RIVOLUZIONE” DEI PREZZI
Periodo della rivoluzione dei prezzi: i momenti di inflazione sono RARI. Si può considerare l’inflazione come una
medicina “sbagliata” per curare la deflazione, che è la cosa più grave che possa accadere in economia.
cioè
HAMILTON, con il libro “il tesoro” scrive nel 1934 nel decennio che segue la crisi di Wall Street nel ’29, crisi che
si ripercosse nel continente europeo. In quel momento chi osservava quella crisi che non capiva da cosa fosse
provocata, era solito guardare nel passato quando si erano verificati dei fenomeni passati simili a quella del ’29. Nel
’34 allora si volse lo sguardo indietro e si individuò un momento peculiare nel quale si verificò una crisi definita
RIVOLUZIONE DEI PREZZI.
Nel ’34 si hanno fenomeni altalenanti: non si sa bene cosa studiare, e quindi si guardò alla rivoluzione dei prezzi degli
anni 500 fino al 600.
Hamilton nota che chi risparmia tra il 1501 e il 1650 la dinamica dei prezzi rispetto ai salari si modifica: se
consideriamo il salario = 100, nella base 1571 – 1580, ci accorgiamo che rispetto ai prezzi il salario si modifica in
maniera non indifferente. E’ un altalena in cui vediamo che il salario vale meno rispetto alle merci.
DOPO di che osserva che ci sono dei momenti in cui le importazioni, soprattutto d’argento, conosce un escalation
incredibile. Il momento topico dell’importazione di argento è tra 1591 – 1600: esattamente il periodo in cui c’è un
rapporto salari prezzi in cui i prezzi salgono molto di più rispetto ai salari. Abbiamo una tale importazione di pezzi da
far salire in maniera considerevoli i prezzi. Hamilton si chiede allora perché questo provoca la crisi per la Spagna?
Perché questa importazione di mezzi monetari spinge piuttosto che investire in oro, a SPENDERE questi soldi e quindi
a cercare mercati nuovi. L’argento entra, e il denaro esce e se ne va in altri posti senza dare un buon contributo alla
Spagna. Si forma una specie di circolo vizioso che porta fuori l’argento dopo aver provveduto ad innalzare i prezzi.
Questo innalzamento provoca degli effetti.
In Inghilterra succede il contrario: momento di crescita economica.
Da qui comincia un processo di trasformazione che investirà tutta l’Europa e ha messo le basi per quelle grandi
trasformazione economiche e monetarie che chiamiamo RIVOLUZIONI ECONOMICHE. In questo periodo di grande
accelerazione, vediamo la moneta che arranca sempre più. Siamo in una situazione sempre meno compatibile la
dicotomia tra moneta di conto e pagamento: sistema sempre più inadeguato. QUINDI gli obiettivi che vediamo in
Europa sono quelli che hanno come target quello di RAZIONALIZZARE IL SISTEMA. Obiettivo che interessa tutte le
economie ma nella fattispecie due sistemi prevalenti:
SISTEMA MONOMETALLICO AUREO INGLESE, che conserva la cultura carolingia ma introduce il
monometallismo aureo: tutto si basa sull’ORO (cosa che era impensabile nella cultura carolingia). Non più
sull’argento: sistema del GOLD STANDARD. Sistema che troverà una grande resistenza e inaugurerà la
cosiddetta GOLD AGE (era dell’oro). Vedremo nel sistema europeo la presenza di un gold standard effettivo
anche se esisterò il bimetallo. Con la prima guerra mondiale finisce questo momento.
UNIONE MONETARIA LATINA, SISTEMA BIMETALLICO NAPOLEONICO, si continua l’uso dell’argento oltre che
dell’oro. Ma di fatto sarà il sistema più innovativo in assoluto perché introdurrà il SISTEMA METRICO
DECIMALE. Quando l’Inghilterra adotta questo sistema lasciando stare il gold standard è come se fosse
avvenuta una sintesi di questi due modelli.
ACCELERAZIONI, MONETA E STRUMENTI FINANZIARI
Cosa avviene nell’ambito delle strutture dello scambio.
La moneta serve per fare gli scambi, l’organizzazione della moneta nasce ed evolve perché occorre SCAMBIARE MERCI,
SERVIZI. Se non ci fosse la divisione del lavoro non servirebbe. C’è bisogno di creare altri strumenti, modalità per
permettere alle merci di circolare: AREA DELLO SCAMBIO. La globalizzazione è iniziata da quanto l’uomo ha
cominciato a scambiare beni. L’area dello scambio si allarga sempre più.
L’autoconsumo NON sparisce perché è presente ancora oggi, ma prende una posizione più residuale. C’è una forte
accelerazione nell’ambito dello scambio di merci perché c’è uno sviluppo nel trasportare merci, servizi, nelle
comunicazioni.
Se all’inizio del secolo con 3 denari acquisto 3 stai di frumento, alla fine del secolo ne prendo solo 1. C’è un
processo che vede dopo tanti secoli in cui le cose andavano avanti secondo patti ereditari, si comincia a passare a
PATTI A TERMINE, si pongono le condizioni per far sì che si esigano pagamenti in natura.
La cosa che è in movimento è il cambiamento di STRUTTURA dei luoghi in cui avvengono gli scambi:
Siamo di fronte a una strutturazione a più livelli del mercato:
1. MERCATO MINUTO in cui avviene lo scambio dei beni di prima necessità. Questi mercati si formano nel luogo
in cui si possono trovare casualmente produttori/venditori e consumatori. Il mercato va a porsi nel luogo in
cui PUO’ avvenire questo incontro tra domanda e offerta. Il produttore che offre nel posto più agevole
possibile il suo prodotto. Gradualmente alcuni luoghi, diventano specifici per determinate merci: sono
economie di scala che si evolvono automaticamente. Esempio: la bancarella di pomodori troverà vicino a sé
altre bancarelle di quei prodotti, così si creano economie di scala. Ovvero si fanno concorrenza le due
bancarelle ma in questo modo si trovano sicuramente acquirenti.
LA PERIODICITA’ segue l’andamento di vita delle merci: se alimentari deperibili vedono una cadenza molto
frequente.
Ci sono dei casi nei quali invece che fermarsi in un posto preciso il produttore va a cercare il consumatore:
PRIVATE MARKET. Mercante privato, simile al nostro ambulante, che diventano prima spontanei, poi
organizzati, poi legati a un sistema complesso fino a quando nascono dei mercati sempre più simili ai nostri.
Generalmente è il produttore che offre nel luogo più agevole possibile il suo prodotto. Gradualmente alcuni
luoghi diventano i luoghi specifici in cui si vendono le merci, si tratta di economie di scala che si mettono in
moto automaticamente. I luoghi di passaggio delle merci diventano con il tempo luoghi di mercato. Questi
mercati originari seguono l'andamento e le condizioni di vita delle merci, se si tratta di mercati dove vengono
scambiati alimentari (dato che in quel periodo non esistono metodi particolari di conservazione) essi hanno
una cadenza breve (giornaliera o settimanale). Quindi la periodicità è data dalla merce scambiata. Si ha anche
la bottega artigianale, qui si può notare un'evoluzione: nasce la figura dell'intermediario, ovvero il
commerciante. Il mercato si specializza. L'artigiano è colui che fa un prodotto non legato alla produzione di
massa, produce dei beni in logica pre-industriale. Nelle città alcuni artigiani si trasformano in commercianti
puri, soprattutto quando con l'avvento dell'industrializzazione alcuni beni cominciano ad essere prodotti in
massa. L'ambulante, che porta direttamente la merce al consumatore, è già un intermediario, difficilmente è
un produttore. L'intermediario ha il vantaggio di essere uno specialista dei prodotti che offre sul mercato,
inoltre si accolla i rischi di collocamento del prodotto. La presenza di più o meno intermediari dipende dalle
esigenze di un determinato periodo, la crescita non è lineare ma si muove a seconda delle esigenze. Si
possono individuare vari livelli di scambio. Nei momenti di accelerazione sono i livelli più avanzati a subire
una velocizzazione sostenuta, ad esempio il terzo livello. Invece i primi livelli rimangono sostanzialmente
stazionari.
Il passaggio dal primo al secondo livello vede affermarsi la figura del commerciante di professione, ovvero un
intermediario specializzato nell'acquisto e nella vendita di beni. La concentrazione di questi operatori dello scambio
all'interno delle città è subita dalle città stesse.
Per città si intende il potere politico, ovvero la città organizzata. Ci sono delle città che sono naturalmente predisposte
ad essere luoghi di scambio, città che diventano sempre più mercati aperti (stagionali, periodici o anche permanenti).
Queste sono le città che si trovano nei luoghi dove si incrociano le direttive dei traffici più importanti.
In Italia ci sono molti esempi di città-mercato, come Bolzano, Luino, Milano (mediolanum= in mezzo ai traffici) e
Senigallia. Poi ci sono città meno predisposte ad essere mercati, per a prescindere da ci tutte le città sono luoghi di
scambio. Nella storia la città, rispetto al mercato, assume una posizione dialettica perché il mercato dentro la città dà
problemi ma fornisce anche la possibilità di dare ricchezza. In alcuni momenti storici il mercato nella città fa emergere
soprattutto i suoi lati negativi, il mercato può creare disordini, problemi di ordine pubblico e in alcuni casi la città
estromette il mercato. Il più delle volte la citt&a