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GOLD OROguerra mondiale (in lingotti d’oro)BULLIONSTANDARD

1.Dopo la prima guerra Solo in divise estere (aGOLD ORO E loro volta convertibili inmondialeEXCHANGE DIVISE ESTERE oro)

2.Con gli accordi diSTANDARD Bretton Woods 1944GLI ANNI DIFFICILI (1919-1930)Il peggioramento della bilancia dei pagamenti e l’abbandono del imposero unatallone-oro politica diche portò il tasso di conto al 7% nell’Aprile del 1920.deflazione,Le furono pesanti:conseguenzeUna del 30% della produzione (1920-21).riduzione industriale

  • Una brusca della che nel giugno 1921 raggiunse i 2 milioni.impennata disoccupazione,
  • Mentre gli altri Paesi si risollevavano, in Gran Bretagna mancò una vera ripresa:Il annuo restò agli altri Paesi.tasso di crescita inferiore
  • La che nel 1913 rappresentava oltre il 14% di quella mondiale, nel 1929 siproduzione industriale,
  • assestò al 9,4%.della fu ritenuta la del cancelliere cheResponsabile crisi politica monetaria W. Churchill,

Ripristinò la della sterlina (23 Maggio 1925). Convertibilità in oro. L'operazione, fortemente criticata dall'economista J.M. Keynes, finì per sopravvalutarla rispetto al tasso di cambio antecedente alla guerra, ossia a 4,86 dollari per sterlina. La Gran Bretagna, però, non poteva accettare il declino per ragioni di prestigio e per recuperare almeno in parte il primato finanziario. Le conseguenze per l'economia inglese furono rilevanti: la dellerivalutazione della sterlina provocò la diminuzione delle esportazioni. La politica deflazionistica post-bellica bloccò la ripresa e provocò gravi crisi sociali. La sterlina finì dunque per essere sacrificata all'equilibrio con l'estero.

I sostenitori della rivalutazione ritengono, però, che l'ingresso di capitali stranieri nell'industria inglese (ades. la creazione di filiali della Ford, della General Motors, della Singer,

ecc..) e le più favorevoli condizioni per l’importazione di materie prime:

  • Riequilibrarono la bilancia dei pagamenti.
  • Favorirono lo sforzo di modernizzazione.
  • Aumentarono il dinamismo del padronato.
  • Stimolarono nuove concentrazioni di imprese.

Dalla crisi del ’29 all’abbandono del Gold-Standard

Lo scoppio della crisi di ebbe su un’economia non ancora perfettamente ristabilita e attorno al ruotante commercio internazionale.

Le furono le prime a subire le reazioni protezionistiche esterne e le conseguenze delle abbassamento del potere d’acquisto delle esportazioni inglese dei Paesi industrializzati.

Il sarebbe stata la ma l’Inghilterra si rassegnerà a tanto solo sotto la pressione della rimedio svalutazione, crisi mondiale (nel Settembre 1931).

Il fu una un milione e mezzo di disoccupati, di cui un terzo risultato notevole disoccupazione strutturale: concentrato in alcune regioni con produzioni

superate (ad es. le zone carbonifere). La profonda crisi finanziaria innescò una crisi politica che travolse il governo laburista, portando alle dimissioni del gabinetto McDonld. L'alternativa logica sarebbe stata una coalizione tra conservatori e liberali, ma si optò per la formazione di un governo di unione nazionale, che includeva le tre formazioni. Il primo atto del nuovo governo riguardò il pareggio del bilancio, che fu presto raggiunto, ma che non bastò a risolvere il problema monetario. Nonostante un cospicuo prestito da parte di banche americane e francesi, la congiuntura politica internazionale provocò una fuoriuscita di oro, che compromise seriamente la fiducia nella moneta inglese. Il governo fu costretto a sospendere la convertibilità della sterlina e ad abbandonare il Gold Standard. La crisi valutaria del 1931 e l'abbandono del Gold Standard costituirono il punto di svolta della crisi. Dopo questi eventi...l'economia inglese potrà iniziare una fase di ripresa: ► una finalmente con tassi d'interesse bassi, incentivò glipolitica monetaria interna espansiva, ►investimenti, specialmente nel settore dell'ediliziainoltre fu adottata una e con gli fu creato un mercatopolitica protezionistica accordi di Ottawa►protetto tra la G.B. e i paesi del Commonwealthla scese, ma si mantenne a livelli alti, secondo alcuni autori a causa delladisoccupazione► di una (mancò, infatti, fino al 1938, una espansione della spesamancanza politica Keynesianapubblica)Fu solo a partire dal che la G.B. intraprese quando le preoccupazioni nei1938 una politica di riarmo,confronti del riarmo tedesco si fecero veramente serie.La Gran Bretagna tra guerra e ricostruzione (1940-1960). Le conseguenze della ricostruzioneLa Gran Bretagna alla fine del II conflitto mondiale beneficiò dei e delleprogressi della tecnica nuovescientifiche, anche se in gran parte il era

Rappresentato da impianti scoperte capitale produttivo specializzati nella fabbricazione di munizioni. Si era sviluppata anche la e le tecnologie facilmente strumentazione elettronica tecniche dei calcolatori, utilizzabili in tempo di pace. Mostrò che con una spesa relativamente contenuta per le riparazioni fu possibile L'esperienza francese gran parte del capitale produttivo. Riportare in attività Nel di una e di una come nel primo dopoguerra e dopo la timore sovrapproduzione forte disoccupazione, crisi del '29, la Gran Bretagna piuttosto che preoccuparsi del ritorno alla libertà, cercò di attuare una avviando contemporaneamente la del politica di piena occupazione, nascita Welfare State.

Il Welfare State In molti Paesi dell'Europa occidentale, distrutti dalla guerra, ai bisogni della si ricostruzione economica accompagnò una diffusa alle aspirazione riforme sociali. Dopo la fine del primo conflitto mondiale lo era intervenuto in maniera più

diretta ed intensa per gli Stati ma con la II Guerra Mondiale lo Stato assumerà un ruolo del tutto nuovo. L’espressione anglosassone “Welfare State”, tradotta come “Stato del benessere”, piuttosto che “Stato sociale”, appunto questa che vuole essere la risposta politica ed ideologica delle democrazie al socialismo ed al corporativismo. Essa sta ad indicare una concezione interventista dello Stato, che garantisce ad ogni individuo il godimento dei diritti sociali riconosciuti dalla comunità a tutti i suoi membri: - Diritto alla vita, al lavoro, alla salute, all’educazione, alla casa. - In sintesi diritto al benessere, tanto caro ai socialisti utopisti. - In Gran Bretagna il movimento di riforma prese avvio dall’ascesa del Labour Party. Nel II dopoguerra, l’Inghilterra rappresenta l’esempio tipico di un’economia basata quasi completamente sul welfare state.sull'applicazione dei principi keynesiani. L'idea di una politica di governo basata sul pieno impiego e sul benessere sociale era stata formulata dal rapporto Beveridge nel 1942. Ricalcava le linee guida seguite dal precedente sistema di governo liberale, organizzazione delle assicurazioni sociali e dell'assistenza pubblica, creato nel 1946 ed entrato in vigore nel 1948, poteva dirsi erede del National Health Insurance Act del 1911. La differenza stava nel fatto che il vecchio sistema, già riservato alle categorie meno abbienti, era ora esteso a tutti gli strati sociali e a tutti i rischi, come aveva detto Churchill nel 1943. Oltre alla politica di piena occupazione ed alla creazione del Welfare State, la Gran Bretagna post-bellica si propose un terzo obiettivo: la nazionalizzazione delle industrie più importanti, a forte densità di capitali. Le ragioni addotte furono molteplici; inLa realtà era il risultato della vittoria del partito laburista. Motivazioni: La prima nazionalizzazione riguardò la Banca d'Inghilterra, non le banche di deposito. L'industria del carbone fu successivamente nazionalizzata, seguita dall'elettricità e dal gas. Infine, furono nazionalizzati i trasporti, con le ferrovie in testa. Il risultato non fu molto lusinghiero: la flotta inglese tornò ad essere la più attiva del mondo, ma la Gran Bretagna perse la sua influenza negli equilibri internazionali. Negli anni successivi, la Gran Bretagna tenderà ad assumere un ruolo diplomatico nella frattura tra Stati Uniti e Unione Sovietica. L'alternativa francese al "modello" inglese: La Francia presenta una forte differenziazione dal modello inglese. Queste differenziazioni, in un periodo in cui si guardava al modello inglese come l'unico possibile per lo sviluppo, hanno prodotto una visione negativa dello sviluppo francese, considerato a lungo lento e ritardato. Alla fine...

degli anni’70 è incominciatauna revisione di questa tradizionale visione che ha inserito la Francia nei casi di industrializzazione disuccesso sui generis.

Gli storici-economici si sono domandati anzitutto perché la Francia non fu la prima ad industrializzarsi.

Alcuni ritengono che la Francia aveva tutti i presupposti per l’industrializzazione:

  • Nel '700 la Francia era un paese popolato
  • Con un grande e unificato fin dal Medioevomercato interno
  • Aveva anche se non dinamicaun'agricoltura prospera
  • Una buona pre-industrialitradizione di manifatture
  • Una paragonabile a quella inglesecrescita economica

In realtà non era esattamente così perché:

  • I livelli di diffusione della cultura erano più bassi dell’Inghilterra
  • La distribuzione del reddito era più accentrata
  • L’aristocrazia era meno orientata verso gli affari
  • La monarchia era ancora fortemente assoluta

Gli inizi

La Rivoluzione Francese fu determinata da un forte contrasto tra Monarchia e borghesia sulla questione del diritto ad imporre tasse. Questa questione era stata già risolta in Inghilterra a favore del Parlamento già un secolo prima.

La Rivoluzione Francese, con i suoi estremismi e la salita al potere di Napoleone, trascinò la Francia in un continuo conflitto (1790-1815). Le guerre stimolarono certe industrie ma tagliarono fuori la Francia dalle innovazioni inglesi.

In conclusione, furono proprio i conflitti e gli estremismi della Rivoluzione Francese a rivelarsi meno favorevoli rispetto alla situazione in Inghilterra.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
58 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulia690 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Frescura Isabella.