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Le conoscenze necessarie per questi tipi di industrie erano più avanzate di quelle
necessarie per le tecnologie passate, quindi la Germania si impegnò nella diffusione
dell’istruzione.
L’industria si sviluppò nell’ovest della Germania, l’est era ancora agricolo (teoria di
Pollard).
Le banche tedesche erano definite miste perché erano contemporaneamente banche
commerciali e banche d’investimento.
Quattro – La parziale modernizzazione della periferia
Impero asburgico: era costituito da territori diversi che si erano aggregati intorno a
Vienna.
Era un territorio poco adatto all’agricoltura, aveva un unico sbocco sul mare e le
riserve di carbone erano poche. Dal punto di vista politico la servitù della gleba fu
abolita tardi, come i dazi interni, inoltre la politica protezionistica limitò gli scambi.
Si sviluppò prima l’industria leggera poi l’industria metal meccanica, elettrica e
ferroviaria. 2
Il sistema finanziario si basava sulle banche miste.
Nella seconda metà dell’Ottocento, complessivamente tutte le zone erano cresciute,
alcne più, altre meno, ma non si erano pareggiate le differenze iniziali (es. Austria più
ricca).
Russia: era povera e basava la sua economia per lo più sull’agricoltura.
L’urbanizzazione era limitata, l’analfabetismo diffuso, eppure aveva la ferrovia più
lunga in Europa e produceva più acciaio e elettricità della Francia, ma questo solo
grazie alle sue dimensioni.
La Russia aveva subito influssi dall’oriente e solo a cavallo tra Seicento e Settecento si
aprì all’Europa. Dopo la sconfitta nella guerra di Crimea, Alessandro II abolì la servitù
della gleba, incoraggiò la creazione di ferrovie e banche. L’industria legata alla ferrovia
e alle armi decollò. All’inizio del 1900 la crescita si fermò, all’alba della prima guerra
mondiale la Russia era comunque povera e lontana dal resto d’Europa. In Russia fu
fondamentale il ruolo dello Stato (massimalista)
Italia: l’Italia del Cinquecento ospitava attività manifatturiere avanzate ed era molto
prospera, ma tra la frammentazione politica, l’insistenza sul lusso e lo spostamento
dei commerci sull’Atlantico provocarono un declino, l’Italia era costituita da sette Stati
e solo il Regno di Sardegna aveva dimostrato dinamicità politica ed economica. Dopo
l’unificazione, l’Italia si modernizzò, ma non riuscì ad avere una banca centrale.
I governi cercarono di investire nelle ferrovie ma il paese non decollava. Inoltre l’Italia
mancava di carbone e ferro.
Con la creazione della prima acciaieria gli affari si risvegliarono. Anche se a questo
seguì una crisi delle banche, il sistema finanziario fu basato sulle banche miste alla
tedesca.
Alla fine dell’Ottocento iniziò il decollo industriale che durò fino alla Grande Guerra. Lo
sviluppo non fu però ai livelli di altri Stati europei perché l’Italia non è riuscita a
sfruttare a pieno i vantaggi di arretratezza e soffriva di profondi squilibri regionali.
Spagna: la Spagna aveva avuto un periodo di splendore nel Cinquecento ma le
politiche mal concepite la portano al declino, tanto da perdere le colonie.
L’agricoltura era arretrata e l’istruzione carente. Solo la Catalogna e i Paesi Baschi si
dimostrarono dinamici. L’industrializzazione continuò durante la seconda guerra
mondiale ma fu interrotta dalla guerra civile.
Alcuni pensano che il mancato sviluppo della Spagna sia legato al protezionismo.
Cinque – Il declino inglese e l’emergere di temibili competitori fuori
dall’Europa: USA e Giappone
Come le potenze del passato la GB non ha resistito al logorio della storia. Ma il suo è il
primo declino in età industriale. Le motivazioni non sono politico-militari come in
passato. Inoltre la differenza rispetto al passato è che la GB ha continuato ha crescere
anche se con ritmi molto inferiori.
Cause:
inizio precoce: i modelli di macchine adottati erano i primi e sono diventati
obsoleti quando ancora erano funzionarti, mantenerli ha però significato
perdere in competitività.
Rigidità istituzionali: la GB dopo le innovazioni non seppe guardarsi intorno per
ispirarsi ad altri. Questo aspetto può essere approfondito in tre aspetti:
• Finanza, la GB non rese efficiente la sua borsa, inoltre le banche erano
troppo legate al finanziamento di attività internazionali.
• Istruzione: sistema pubblico di istruzione in ritardo e non si interessò
all’istruzione tecnica
• La grande impresa: non si impegnò verso forme manageriali delle
imprese
• Stato: si impegnò più nel colonialismo che nello sviluppo del paese
Peso della leadership
3
• Colonie
• Sostegno del gold standard (per mantenere la stabilità internazionale)
cap.7
• Predominio della City sugli interessi delle industrie
• “poliziotto del mondo” per gli equilibri la GB partecipò a molte guerre
(spese e perdite)
Stati Uniti: quando gli USA divennero indipendenti la maggior parte della forza lavoro
era impiegata nell’agricoltura. Le prime industrie furono create nello stesso periodo
perché la manodopera era poca e costosa. Il decollo degli USA partì con le ferrovie e
durò fino alla Grande Crisi del 1929. L’industrializzazione statunitense si differenzia da
quella europea per l’affermazione della grande impresa. Perché? 1. negli USA i conflitti
erano limitati grazie all’abbondanza di materie prime ed era necessario collaborare
per sfruttarle, 2. negli USA si riunivano gli emigranti, ovvero persone insoddisfatte che
cercavano altrove qualcosa di meglio, e che furono in grado di collaborare malgrado
fossero di diverse etnie, 3. le leggi erano nuove, non sostituivano nessuna legge
precedente e l’urbanistica moderna era più appropriata all’industria.
La grande impresa nasce anche su un nuovo mercato.
La prima grande impresa è quella ferroviaria, poi telefoni, acciaio, elettricità,
automobile e commercio.
Le banche erano mantenute nei confini nazionali ed erano piccole per non rivaleggiare
con le G.I.
Alla fine dell’Ottocento gli USA avevano la più grande e potente economia mondiale.
Giappone: era uno stato nazionalistico che non permetteva i contatti con l’Occidente.
L’imperatore aveva un ruolo simbolico e il Regno era fondato su un sistema feudale.
Dal punto di vista dell’economia e della politica interna era ben organizzato. A metà
dell’ Ottocento un ammiraglio americano minaccio di bombardare Tokio se la politica
estera giapponese non fosse cambiata. L’imperatore cedette.
Durante la restaurazione Meiji vennero portate aventi riforme, fu creata una banca
Nazionale e vennero mandati giovani in Occidente per studiare le lo ro istituzioni.
Il Giappone era piccolo, montuoso e con risorse del sottosuolo scarse, avevano quindi
bisogno di importare, riuscirono a pagarle con le esportazioni di seta grezza.
Alla fine dell’Ottocento i trattati inuguali vennero abrogati e il Giappone poté
proteggere gli imprenditori, vennero costruite le ferrovie, si diffuse l’elettricità e il
reddito pro capite crebbe.
Il Giappone si avvicinò all’Occidente dopo la prima guerra mondiale e la crisi del ’29.
Sei – Tecnologia e cambiamenti socioeconomici
In ogni rivoluzione industriale le innovazioni si raggruppano intorno a alcune
teconologie di base. Le rivoluzioni industriali
Rivoluzione Prima Seconda Terza
Anni Settecento – Metà Ottocento – Metà Novecento –
Ottocento metà Novecento in corso
Tecnologia di base Caldaia a vapore Elettricità, motore a Biochimica,
scoppio, chimica materiali artificiali,
organica, radio elettronica, energia
nucleare
Istruzione Non alta Più alta (invenzioni Altissima e
necessaria più complesse) => specializzata
istruzione tecnica
Realizzazione Da singoli non Necessità di Laboratori
serve un laboratorio laboratori specializzati, lavoro
di gruppo
Imprese Piccole, controllo Grandi imprese =
del proprietario 4
Capitali Medi Necessità di grandi =
capitali
Novità Economia globale
Servizi (sviluppo del
terziario)
Le rivoluzioni hanno avuto delle ripercussioni:
vita e famiglia: la speranza di vita media è aumentata ed è calato il tasso di mortalità
grazie ai miglioramenti della medicina, al miglior igiene e alla migliore nutrizione.
L’allungamento della vita ha permesso curricola di studi più lungi, quindi migliori
specializzazioni e ha reso possibile la progettualità legata al lungo periodo.
L’allungamento della vita ha portato all’accumularsi di popolazione nelle metropoli,
alla disoccupazione e all’invecchiamento della popolazione. La famiglia è diventata
più piccola.
La grande impresa: nasce negli USA ma si sviluppa in Europa nasce dalla teoria di
Taylor sulle catene di montaggio (i lavoratori sono fermi e i pezzi si spostano sulla
catena) per questo processo abbassava i costi ma erano necessari grandi investimenti
che non tutti potevano permettersi.
Le grandi imprese tendevano a diventare sempre più grandi attraverso l’integrazione
di aziende simili o che si occupavano di altre fasi della produzione. Il rischio è quello
che si creino monopolio, negli USA sono state fatte leggi anti trust, adottate più tardi
anche in Europa.
Il controllo del proprietario non era più possibile: a capo dell’impresa vi era un
manager che non possedeva azioni ma che veniva nominato dal consiglio di
amministrazione.
L’evoluzione dei sistemi finanziari: il primo sistema finanziario è la banca centrale, che
viene creata ovunque. Ha il monopolio dell’emissione della carta moneta, ma anche
altri compiti. Vennero creati diversi tipi di banca, ad esempio le casse di risparmio
(raccolgono i risparmi) ebbero molto successo e si ingrandirono, anche le poste
istituirono casse di risparmio. Si diffusero le società per azioni bancarie.
C’erano due sistemi alternativi: quello anglosassone che prediligeva la banca e quello
tedesco che prediligeva la borsa.
Sette – L’economia internazionale tra fine 800 e inizio 900: l’affermazione del
gold standard
Mutamenti delle relazioni economiche internazionali:
mobilità di beni e fattori: aumento del commercio internazionale, il primo paese ad
espandere il commercio internazionale fu la GB. I periodi migliori per le esportazioni
furono quando i paesi si aprirono al commercio internazionale e quando