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Principali vicende economiche degli anni di guerra

La seconda guerra mondiale consumò un'incredibile quantità di risorse. L'Italia ebbe la mobilitazione più modesta, probabilmente perché il regime non credeva molto nella guerra e la popolazione non l'avrebbe potuta sopportare. L'escalation della Germania e dell'Unione Sovietica a partire dal 1942 e degli USA del 1943 fu evidentissima. In Germania l'idea base era quella di un "Nuovo ordine" che comprendeva:

  • uno stato corporativo di stampo fascista;
  • una programmazione ad economia mista con forte presenza dello stato;
  • l'autarchia;
  • lo "spazio vitale", ossia una sorta di egemonia tedesca dell'economia europea.

La Francia con il governo collaborazionista di Pétain diede il contributo più rilevante allo sforzo bellico tedesco; importanti furono anche la Norvegia per le materie strategiche, l'Italia nel...

periodo dell'occupazione con le indennità, Belgio e Olanda per le loro capacità produttive. L'est europeo, da cui tanto la Germania aveva sperato, non fu di grande utilità per il loro sottosviluppo. Proprio perché l'intero sistema si reggeva sulla coercizione e la violenza, i tedeschi dovettero affrontare il serio problema dell'organizzazione di una forza lavoro spesso ribelle. In Gran Bretagna il primo problema fu quello di trovare le risorse per far fronte alla guerra che diventava sempre più lunga e costosa; dovette allora chiedere aiuto agli USA che consigliarono la liquidazione degli investimenti esteri (1940). Nel marzo 1941 il Congresso approvò la legge in base alla quale ogni aiuto sarebbe stato fornito senza contropartita per evitare i problemi post prima guerra mondiale. Nel maggio 1941 la Gran Bretagna inviò una delegazione capeggiata da Keynes per negoziare il piano di aiuti; dopo tre mesi di trattative venne

varata la Carta atlantica (agosto 1941) in cui si affermava il principio del multilateralismo1 e si invocava un assetto mondiale cooperativo per espandere produzione, occupazione e scambi, eliminando pratiche discriminatorie e riducendo le barriere al libero commercio. Nel febbraio 1942 venne approvato il Mutual Aid Agreement che fornì alla Gran Bretagna 30 miliardi di dollari mentre altri miliardi vennero distribuiti alla Russia, un flusso minore anche agli altri paesi. Punto di svolta fu l'entrata in guerra degli USA nel 1942 riequilibrando le sorti del conflitto. LA PRESENZA AMERICANA IN EUROPA DOPO LA FINE DELLA GUERRA E IL PIANO MARSHALL Il coinvolgimento degli americani fu molto intenso e nel novembre 1943 dovettero varare un piano di aiuti per la popolazione civile, l'UNRRA, ponendo il problema di amministrare le zone tedesche occupate dove l'economia non funzionava e il sistema monetario era andato distrutto. Alcuni stati europei iniziarono ad agitare ilproblema delle riparazioni, ma c'era anche un altro problema: l'espansione sovietica che faceva leva sui partiti comunisti dei vari paesi europei. Nel 1947 gli USA si trovarono di fronte due scelte: lasciare l'Europa a se stessa nella sua spirale negativa o intervenire con un nuovo piano di aiuti. Il 5 giugno 1947 il segretario di stato americano George Marshall annunciò l'intenzione degli USA di effettuare un nuovo piano di aiuti per la ricostruzione dei paesi europei, l'European Recovery Program (ERP o piano Marshall). L'obiettivo era di capire mediante aiuti americani i disavanzi delle bilance dei pagamenti in modo da riavviare il processo produttivo senza inflazione o colpi di mano; il modello che veniva proposto era quello americano basato sull'organizzazione scientifica di lavoro. Fu progettato anche un meccanismo per la distribuzione dei fondi basato su due pilastri: 1) si trasferivano direttamente i beni richiesti, 2) qualunque decisionedoveva essere concordata con gli americani che mantenevano la supervisione dell'intero sistema. I beni venivano consegnati ai governi aderenti senza pagamento i quali li piazzavano sui propri mercati interni e la moneta ritirata veniva raccolta in un fondo il cui utilizzo veniva concordato con gli americani. L'ERP durò quattro anni facendo affluire in Europa più di 72 miliardi di dollari, ma nell'ultimo anno si limitò molto a causa della guerra in Corea. Fra i paesi maggiormente beneficiati vi furono: Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e marginalmente Portogallo, Turchia e Grecia. Tuttavia il valore effettivo degli aiuti fu di 100 miliardi di dollari. IL PIANO MARSHALL E GLI INIZI DEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA Il 12 luglio 1947 venne creato a Parigi un Comitato per la cooperazione economica europea con i rappresentanti di tutti i paesi per lo studio e la formazione dei piani quadriennali. In seguito il gruppo fu ufficializzato il 16 aprile.1948 tramutandolo nell'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OECE); gli americani videro di buon occhio l'OECE e decisero di affidargli compiti importanti. L'Organizzazione era tuttavia priva di potere decisionale per l'individualità di singoli stati; ne seguì poi il mutamento in OCSE con l'aggiunta di Canada, Australia e Giappone. I francesi continuavano a temere la ricostruzione dell'industria pesante tedesca e chiedevano l'istituzione di un'Alta autorità che tenesse sotto controllo la Ruhr, ma era difficile chi dovesse dirigere tale autorità. Fu per il coraggio del ministro degli Esteri francese Schuman che formulò un accordo diretto con i tedeschi per la costituzione di un organismo congiunto sovranazionale con pieno potere decisionale, aperto all'adesione di altri paesi per il controllo dei settori del carbone e dell'acciaio. Il 18 aprile 1951 nacque la CECA (Comunità

Europea del Carbone e dell'Acciaio), alla quale aderirono Francia, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Italia. La CECA, anche con i fondi dell'ERP, creò un mercato comune per il carbone e l'acciaio. Insieme alla CECA il 19 settembre 1950 venne creato l'UEP (Unione Europea dei Pagamenti), che aveva il compito di finanziare i deficit temporanei delle bilance dei pagamenti allo scopo di non intralciare i flussi di import ed export. L'UEP fu il primo esperimento di cooperazione monetaria che affinò i metodi di intervento sul mercato finanziario, ma soprattutto abituò a negoziati che dovevano ottenere benefici per tutti ed eliminò molte delle restrizioni che erano in vigore. Era il primo esempio in cui il paese vincente aiutasse alla ricostruzione sia alleati che sconfitti, affermando la proprio egemonia.

CREAZIONE DI ORGANISMI ECONOMICI INTERNAZIONALI: GATT, FMI E BANCA MONDIALE

Nel 1948 venne istituito il GATT, un forum per negoziati

commerciali che ebbe moltosuccesso con i seguenti criteri:

  • nessuna discriminazione, ossia applicazione generalizzata della NPF;
  • eliminazione delle restrizioni quantitative;
  • reciprocità, ossia concessione delle stesse condizioni fra tutti i partner.

Le sedute negoziali iniziarono già nel 1947 a Ginevra. Sul fronte monetario Harry White aveva studiato un metodo per la reintroduzione del gold standard che prevedeva la creazione di un Fondo con il potere di intervento a sostegno dei tassi di cambio in vigore. Oltre oceano Keynes preparava una controproposta molto differente da quella di White; il progetto Keynesiano avrebbe portato alla formazione di un vero e proprio governo dei flussi finanziari con lo scopo di eliminare alla radice squilibri nelle bilance dei pagamenti attraverso un monitoraggio centralizzato. Il governo americano appoggiò naturalmente il proprio progetto ma con dei cambiamenti ispirati a quello di Keynes, lo propose durante l'assemblea delle

Nazioni Unite a Bretton Woods, rettificandola poi nel 1945. Fu così che nacquero il FMI (Fondo Monetario Internazionale) e il BIRS (Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo) o Banca Mondiale, ambedue entrati in funzione nel 1947. In poco tempo la Banca Mondiale divenne la banca per lo sviluppo dei paesi arretrati. Il FMI aveva invece due compiti: la supervisione del nuovo sistema di cambi fissi e gli interventi di sostegno finanziario ai paesi in temporanea difficoltà. Nel 1947 venne reintrodotto il "gold exchange standard", la cui supervisione da parte del FMI fu impeccabile, ma non riuscì ad impedire l'assottigliamento delle riserve aurifere statunitensi al 20%, portando nel 1973 all'inconvertibilità del dollaro e la fine del gold exchange standard. Da allora è prevalso un sistema di cambi fluttuanti che non necessitava più di un fondo di intervento. Tutt'oggi il compito del FMI è di ispezionare il.

paese richiedente il prestito, concordare un piano di intervento di politica economica e di cedere un modesto credito che poi veniva integrato con altre fonti; oggi molti vorrebbero riformare il ruolo del FMI nella direzione del progetto di Keynes.

LA RICOSTRUZIONE NEI QUATTRO PRINCIPALI PAESI EUROPEI

La capacità produttiva dei vari paesi era stata molto meno distrutta delle infrastrutture: paesi come Italia e Germania si ritrovarono con una produttività nel settore pesante molto superiore ai livelli del 1936, mentre Francia e Gran Bretagna, pur uscendo con l'apparato produttivo quasi intatto, risentirono dell'obsolescenza e dei problemi non risolti derivanti dalla grande crisi. Con l'introduzione degli organismi internazionali la Germania ottenne i migliori risultati e con essa tutti i paesi che utilizzarono la maggioranza dei fondi per scopi produttivi, denotando politiche economiche per il sostegno dell'offerta. La scarsa attenzione agli investimenti e

lamancata adesione alla CECA, resero la ripresa dell'economia inglese molto lenta; tuttavia sono due i fatti importanti riguardanti la Gran Bretagna: il National insurance Act. Che introduceva il servizio sanitario nazionale, il pagamento degli assegni familiari e delle pensioni di vecchiaia; le estese nazionalizzazioni dei settori del carbone, acciaio, elettricità, gas, trasporti aerei, ferroviari e su gomma, telefoni fatte dai governi laburisti. In Gran Bretagna le nazionalizzazioni vennero fatte su base ideologica, mentre gli altri paesi o erano state ereditate dal passato o avvennero per raggiungere determinati obiettivi di politica economica (Francia). Dei quattro principali paesi europei, tre sistagliano per una performance particolarmente brillante, collegata non solo con il piano Marshall, ma anche con una serie di importanti misure di politica economica. In Germania sono tre da ricordare: la riforma monetaria del 1948; l'adozione di un'economia sociale.di mercato o mista; una cooperazione fra capital
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
30 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaya098 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Chiapparino Francesco.