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ALTO MEDIOEVO
Si definisce Alto Medioevo il periodo che va dal 476 d.C. All'Anno Mille.
Date le condizioni di pericolo dovute alle continue incursioni dei barbari, si sviluppa la
società feudale.
Feudo, dalla radice germanica feh, significa terra. Il sovrano concede ad un signore a lui
fedele il controllo di un determinato territorio in cambio di un beneficio.
Si instaura un rapporto di do ut des tra sovrano e signore feudale: il feudo per un cavaliere
significa la possibilità di governare un certo territorio con una discreta autonomia.
Possesso terriero = potere.
Questo rapporto ha origini antiche: può essere rintracciato si nella clientela romana che nei
rapporti personali tra i barbari.
1037 – Costitutio de Feudis: con questo atto i feudi più grandi divengono ereditari,
passando di padre in figlio.
Che impatto ha il sistema feudale sulla società medievale?
1. Si crea una società tripartita:
Oratores (clero)
• Bellatores (cavalieri)
• Laboratores (contadini)
•
La violenza è insita nell'economia, nella giustizia e nei costumi: l'aspirazione delle persone
comuni è la pace, ma il potere politico si rivela incapace di mantenerla. Arriva un impulso in
questa direzione dal clero, che anche per questo si trova sul gradino più alto, e la società
acquista un carattere sacrale.
Secondo la visione dell'Alto Medioevo, i tre ordini terreni rispecchiano l'ordine celeste: a
immagine di Dio, uno e trino.
Giustificazione religiosa dell'ordine trinitario: gli uomini, uguali in origine e nella fede, sono
diseguali nella società in conseguenza del loro peccato.
Si crea una visione "solidale" sotto la continua minaccia delle invasioni: gli oratores
pregano per la salvezza della società, i bellatores combattono per difenderla, i laboratores ne
assicurano il sostentamento.
Da notare l'assenza della figura del mercante: "bandito" dalla società poichè il denaro è
visto come attività del demonio.
2. Dal punto di vista economico:
Sviluppo della curtis: sistema economico all'interno di un territorio ristretto.
I rapporti tra gli uomini sono regolati non dal denaro ma da servizi e doveri.
Terra divisa in due parti:
Pars dominica, del signore feudale;
• Pars massaricia, terreno da coltivare in concessione alla famiglia contadina:
• conduzione familiare.
Rapporto servile tra padrone e famiglia contadina:
il raccolto va in maggior parte al signore;
• quando il contadino non coltiva: corvée, prestazione per il signore che occorre al
• funzionamento della curtis.
L'economia curtense è un'economia di autoconsumo:
la produzione rimane nella curtis:
• se ci sono eccedenze, sono trasferite sul piano urbano;
• la produzione è finalizzata principalmente al sostentamento della famiglia contadina.
•
Sistema feudale: permette:
la "razionalizzazione" dell'organizzazione territoriale del potere; relativa sicurezza
• delle campagne.
L'accrescimento della produttività, ovvero il rapporto tra prodotto e quantità di lavoro
• necessario per produrlo.
Il termine feudalesimo nasce nel 1700 con l'Illuminismo.
ANNO 1000
L'anno 1000 è una data periodizzante: in realtà i cambiamenti socio-economici partono già
dal IX secolo.
Cambiamenti economico-sociali
In questo secolo si verifica un aumento di produttività – cause?
Clima più caldo, che porta ad una contrazione dei boschi e quindi all'aumento del
• suolo fertile;
Innovazioni tecniche (alcune già dal VII secolo) quali: aratro pesante, rotazione
• triennale, zoccolo ferrato e collare rigido per i cavalli, attacco in coppia per gli
animali da tiro.
L'aratro pesante si diffonde lentamente poichè, essendo in ferro, aveva un costo più
elevato.
Con la rotazione triennale si sfrutta il 66% del coltivo: 1/3 del campo è coltivato a
frumento, 1/3 a maggese per il pascolo, 1/3 a leguminose che, apportando azoto al
terreno, lo rinvigoriscono, rendendolo più produttivo. Inoltre permette di
diversificare la coltivazione. Invece con la rotazione biennale si sfruttava il 50% del
coltivo (1/2 a frumento, 1/2 a maggese).
Conseguenze:
Aumento demografico;
• Ampliamento delle terre coltivabili;
• Miglioramento delle condizioni di vita;
• Sviluppo delle città, e quindi delle attività commerciali.
•
Lo sviluppo dell'agricoltura getta le basi per la rivoluzione agraria e commerciale.
Si comincia a produrre anche per la città.
Cambiamenti politici:
Evoluzione del sistema feudale: nasce una relazione tra potere centrale e poteri locali,
• che divengono potere delegato ma controllati dal potere centrale: gli stati diventano
più stabili, il che porta di nuovo ad un maggiore sviluppo urbano e commerciale.
Nota: Nell'Impero Ottomano non esiste il feudalesimo come quello europeo; vi è il timar,
ovvero una concessione di terreno del sultano a favore dei militari che può essere revocata.
Nel 1100 avviene una rivoluzione commerciale.
La figura del mercante cambia: diviene mercante-imprenditore: coinvolto sia nell'attività
mercantile che in quella produttiva.
Sviluppo del "capitalismo finanziario": nascono il credito, la lettera di cambio, la
commenda...
Con la lettera di cambio ci si impegnava a restituire la somma equivalente in un'altra città
nella valuta locale con l'ordine di pagare al portatore/presentatore della lettera; con la girata
si poteva cedere il credito a un terzo dal quale si aveva acquistato qualcosa.
La commenda è un contratto, il mercante è il commendatario: vengono specificate le tappe,
le finalità del viaggio, i finanziamenti (i finanziatori partecipano agli utili o alle perdite in
relazione alla quota versata).
L'attività commerciale è un rischio.
1200: nasce il proto-capitalismo: l'imprenditore organizza il lavoro in fasi separate; il
mercante non partecipa direttamente alla produzione.
Il mercante diventa proprietario terriero: ha potere economico e lo manifesta attraverso la
terra. CRISI DEL 1300 e RIPRESA del 1400
Nel 1348 scoppia un'epidemia di peste bubbonica in gran parte d'Europa.
Crisi demografica:
abbandono delle campagne: porta alla diminuzione della produzione agricola e alla
desertificazione;
vi è una reazione signorile: le attività vengono trasformate, si aumenta l'allevamento ovino
e bovino: produzione di carne e prodotti caseari.
Il mondo contadino si trasforma, grazie ai proprietari terrieri:
sviluppo di colture specializzate: nuovi sistemi produttivi;
• nuovi contratti tra contadino e proprietario;
• recinzione degli open-fields per il pascolo.
•
Si tratta di una crisi di sussistenza (hanno andamento ciclico).
Diminuzione della produzione, crollo dei prezzi.
Cause della crisi:
Clima: aumento della piovosità nei periodi di semina e raccolto; la produttività
• agraria cala;
Guerre: gli spostamenti degli eserciti e la razzia delle città sono un mezzo di
• diffusione della peste; la distruzione dei campi porta alla carestia, e quindi alla
malnutrizione: difesa minore dalla peste.
Conseguenze della crisi:
Demografiche: crollo demografico: non c'è recupero nel breve – medio periodo;
• Economiche: a causa del crollo demografico, diminuzione prezzo cereali; la
• popolazione urbana è colpita dalla depressione economica.
A cosa si deve l'andamento negativo dei prezzi? Alla diminuzione dei consumatori
rispetto ai produttori: crollo della domanda.
Quella del 1300 è una crisi di trasformazione; è abbastanza omogenea, tutta l'Europa viene
colpita, l'Italia settentrionale e i Paesi Bassi in maniera minore, per via dell'espansione
agricola e pastorale, e per la presenza di imprenditori più dinamici.
Costo del lavoro: se prima il rapporto salario-prezzi era stabile, con la crisi il costo del
lavoro aumenta per la scarsa manodopera. Vantaggio per il mondo contadino, più "libero"
nei confronti del padrone.
A volte divengono coltivatori indipendenti occupando le aree spopolate, diventando
proprietari terrieri: aumento del potere contrattuale nei confronti del padrone.
Potere d'acquisto della moneta, ovvero il suo valore di scambio, cala.
I canoni d'affitto (detti censi) pagati dai contadini ai signori calano.
Monete deprezzate: i signori introducono altre monete per cercare di recuperare denaro ma
avevano stipulato con i contadini contratti a lung:o termine che non possono infrangere.
Perciò:
Il ristagno dei traffici commerciali;
• i salari più alti;
• la diminuzione degli introiti per padaggi e gabelle;
• l'inoperosità dei mulini;
• le guerre e l'abbandono delle terre
•
provocano una caduta delle rendite signorili.
Reazione signorile alla crisi:
Aumento dei canoni d'affitto, nuove imposte, più corvée, che provocano l'aumento dello
sfruttamento contadino.
La peste e la crisi econimica avviano una trasformazione economica e sociale:
Società:
Si accentuano le differenze economiche tra ceti e tra le aree europee.
Controreazione dei contadini: rivolte, Jacquerie in Francia, i ciompi in Italia (intorno alla
metà del 1300).
Nobiltà: la spartizione tra gli eredi significa indebolimento della casata e quindi del
prestigio, perciò il patrimonio passa indiviso al primogenito; conseguenze:
molti nobili si danno al brigantaggio,
• altri entrano nei ranghi ecclesiastici,
• altri diventano cavalieri e soldati di ventura.
•
Borghesia si "infiltra" tra i ranghi della nobiltà, ma rimane un elemento spurio; perde i
connotati di imprenditorialità quando si adegua ai costumi nobiliari (tranne che in
Inghilterra, dove anche la nobiltà guarda agli affari in maniera completa).
Durante il 1400 si verifica un nuovo aumento demografico: cause:
riduzione tasso di mortalità, per la minor incidenza di peste e un'alimentazione
• diversificata;
abbassamento età matrimoniale: ampliamento del periodo fertile;
• urbanizzazione: migrazione dalle campagne
•
*Ceto: concetto teorizzato da Max Weber (1864-1920); basato su fattori sociali e
comportamentali (mentre la classe è un concetto considerato dal punto di vista economico).
Politica:
In Inghilterra e Francia si rafforza la monarchia, mentre in Europa orientale, specie in
Polonia, il potere centrale è debole, i poteri locali si rafforzano.
Nel 1400 nasce lo stato "moderno", che in Francia ad esempio