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“BANCHE POPOLARI”,
Nascono nuovi istituti bancari che vanno incontro alle esigenze economiche dei ceti medio bassi.
PAREGGIO DEL BILANCIO,
Successo ottenuto dalla destra storica: ottenuto attraverso:
• corso forzoso,
il nonché l’autorizzazione concessa alla banca nazionale del Regno sospendere la conversione
metallica dei propri biglietti, con l’obiettivo di far aumentare la circolazione della moneta cartacea rispetto a
quella metallica. Slegare l’emissione di moneta cartacea dalle riserve auree.
• tassa
una politica fiscale particolarmente drastica, che vede l’introduzione di pesanti imposte indirette, come la
sul macinato che va a colpire i consumi di base della stragrande maggioranza della popolazione
→ incide poco sul bilancio di una famiglia benestante, ma incide invece pesantemente su una famiglia
meno agiata
. (tassa che viene pagata quando si comprano prodotti ottenuti con la lavorazione delle farine)
L’Italia dopo il 1876: dal libero scambio al protezionismo + passaggio dalla destra alla sinistra storica
Governo che non ricerca il risanamento dei conti pubblici e il potenziamento dell’attività agricola (come la dx), ma si
rete infrastrutturale settore secondario,
impegna a sviluppare una e a orientare la crescita del Paese puntando sul potenziando
attività di trasformazione,
quindi le poiché consapevole della necessità di investire nelle infrastrutture per sostenere una
crescita industriale al fine di riportare l’Italia ad alti livelli.
La crescita economica è possibile solo grazie all’intervento dello stato, che commissiona molte imprese, soprattutto
quelle pesanti, per favorire lo sviluppo industriale. 63
Si passa da una politica economica di libero scambio a una protezionistica, in seguito a: profonda crisi nel sistema bancario e
“crisi agraria”
alla del 1873, perché con l’introduzione dei piroscafi, finanziario che determina numeri
vengono importate elevatissime quantità di grani americani a fallimenti di imprese bancarie e del
prezzi limitati, questo mette in difficoltà la produzione agricola settore edile. Nel 1893 al fine di affidare
europea e soprattutto quella italiana. competenze parzialmente unificate in
materia di ordinamento della politica
Così venne deciso di abbandonare così il libero scambio e adottare Banca
monetaria venne istituita la
una politica economica protezionistica, attraverso la creazione del nazionale d’Italia.
“BLOCCO INDUSTRIALE-AGRARIO” nel 1887, che unisce i proprietari
terrieri (sud) che vogliono il protezionismo per difendere le proprie
produzioni rispetto la concorrenza straniere, e gli industriali (nord)
che per difendere le proprie produzioni industriali, che altrimenti
non sarebbero state in grado di competere con le produzioni
industriali di altri paesi.
La crescita accelerata dell’Italia tra il 1895 ed il 1914
L’Italia ha un processo di crescita industriale molto lento, arriva in netto svantaggio e ritardo rispetto agli paesi, ma riesce
comunque a ridurre questo divario e ad arrivare in uno stato non di arretratezza alla 1° GM.
Fattori di crescita:
È un paese profondamente agricolo e che si avvia a un processo rilevante di crescita industriale solo negli ultimi
politica economica protezionistica.
decenni dell’Ottocento, in seguito all’adozione di una
capitale tedesco due grandi banche miste
La discesa del in Italia e la nascita di (la Banca Commerciale Italiana
e il Credito Italiano) a cui spetta il ruolo di avviare, sostenere e accompagnare l’affermazione di
numerose attività industriali, questa volta attive anche nei settori “pesanti”.
dell’energia elettrica
La mancanza di carbone viene superata con l’introduzione (prodotta da centrali idroelettriche,
le quali sfruttano l’acqua) che diviene la risorsa indispensabile per accompagnare la crescita industriale.
Riescono ad affermarsi comparti come la gomma, la chimica, la meccanica e la siderurgia, nonché
produzioni strategiche e ad alto tenore tecnologico che permettono all’Italia di essere annoverata,
finalmente, tra i paesi industriali tra fine Ottocento ed inizio Novecento.
l’ECONOMIA DI GUERRA,
Con lo scoppio della I Guerra Mondiale si afferma che vede alcuni settori in una
pesante crisi, ma altri in forte crescita, come quelli legati alle esigenze belliche. L’Italia presenta evidenti
squilibri non solo tra nord e sud, ma anche all’interno dello stesso settentrione.
ritardo nel processo di industrializzazione
Il è dovuto a molti aspetti come: la divisione geografica e politica, l’essere collocata
in una zona non più centrale ma periferica per l’economia, lontananza dall’Inghilterra, la controriforma cattolica…
Al contrario degli altri stati, i quali conoscono il fenomeno dell’urbanesimo, l’Italia, tra 600 e 700, conosce il fenomeno
le zone in cui avviene l’industrializzazione non sono le città, ma le zone rurali.
inverso,
L’Italia conosce il fenomeno dell’urbanesimo solo negli anni 50 del Novecento, nel periodo del boom economico. 64
4. FRANCIA ritardatario
“ ”
Il modello di industrializzazione in Francia, che si differenzia notevolmente dagli altri è stato considerato
arretrato
“ ”,
o modello però preso in considerazione
La crescita francese è contrassegnata da due periodi:
1. - Rivoluzione francese):
Napoleone I Bonaparte (1789 dove c’è una crescita economica e la Francia diventa un paese
molto avanzato, ma non industrializzato.
2. verso la metà del 1800:
Napoleone III, Lo Stato decide di intervenire in maniera molto decisa nella crescita
economica e industriale attraverso il sostegno della costruzione di strade, canali e soprattutto della rete
ferroviaria, fondamentale per il processo di industrializzazione. Vengono fatti importanti investimenti anche nel
campo edilizio.
Motivi del ritardo nel processo di industrializzazione: Dal 1790 al 1815 la Francia è coinvolta
lungo periodo di guerre Rivoluzione delle Guerre
dalla (conflitti
modesta crescita demografica (tassi inferiori rispetto a quelli inglesi) moderni che vedono la costruzione di masse e
frammentazione delle proprietà agrarie e da una
quindi l’impiego di forze di lavoro)
insufficienza di risorse naturali rivolte interne
nuova fase di ma con
Napoleone III riprende una crescita accelerata. Nel 1870 la Francia perde le due province più ricche di materie prime: la
Alsazia alla Lorena. belle époque,
L’inizio del XX secolo è il periodo denominato
caratterizzato da prosperità economica e la grande creatività intellettuale
espropriate grandi proprietà terriere
Con la Rivoluzione francese sono state (ecclesiastiche e nobiliari) e sono state
piccoli-medi proprietari terrieri,
frammentate in piccole unità, favorendo la nascita dei i quali producono principalmente per
l’autoconsumo e poco per il mercato . (fenomeno opposto rispetto al fenomeno delle enclosures)
• Nell’Ottocento crollano le produzioni perché viti e bachi da seta sono colpiti da gravissime malattie.
• Il settore primario continua ad essere il settore principale, aspetto che però viene considerato come motivo di
arretratezza, anche se nel XIX secolo è l’unico paese industrializzato autosufficiente da un punto di vista
(Si afferma la FISIOCRAZIA chi credeva che la ricchezza della nazione si posasse sull’agricoltura).
alimentare. le riforme della rivoluzione francese favoriscono la crescita delle industrie con l’abolizione delle
Ruolo dello Stato corporazioni
il codice civile e il codice di commercio sono fondati sull’uguaglianza tra cittadini
gli interventi sui trasporti alla nascita della ferrovia risultano essere fondamentali
Nella prima metà del XIX secolo la crescita
Fattori favorevoli allo sviluppo francese: determinata da:
Rivoluzione francese − domanda legata alle guerre che però non
L’opera di Sansimoniani introducono innovazioni
L’insegnamento e la ricerca (ambito tecnico scientifico) − politica economica protezionistica
scelta di una fino
agli anni 50
Vengono rafforzate le industrie moderne e si affermano le industrie di medie
(comportato cotoniero, siderurgico e meccanico)
dimensioni quali tessili, chimiche e le raffinerie di zucchero di barbabietole, ma anche l’industriale del vetro e delle
porcellane. Cresce inoltre la manifattura artigianale domestica dei prodotti di lusso che è alla base dell’economia francese
65
La trasformazione dell’economia entra nella sua fase decisiva e in corrispondenza con la presa del potere da parte in
Napoleone III. • Gli investimenti per la costruzione di strade, realizzazione di canali e della rete
ferroviaria.
Si rafforza la produzione del settore siderurgico e meccanico.
→
• L’investimento nel campo edilizio trasformazione di Parigi.
Aspetti della modernizzazione della Francia di Napoleone III:
TRASPORTI
: vengono fatti ingenti investimenti nel settore dei trasporti, fondamentali sia per la creazione del
Stato
mercato interno, sia per i commerci internazionali. È lo che prende il carico della costruzione delle linee,
capitali
mentre i vengono messi a disposizione dai grandi gruppi bancari.
SISTEMA BANCARIO
crescita industriale
: necessario per mettere a disposizione della i capitali necessari, è costituito
blanca”
“alta
dalla formato da banchieri che investono a livello nazionale e internazionale con finanziamenti a
breve termine (non il settore industriale).
Viene fondata la banca di Francia informa di società privata ma sottoposta al controllo dello Stato che può
emettere banconote. Prende quindi avvio un adeguato tessuto di istituti bancari che svolgono investimenti a
medio e lungo termine necessari per sostenere la politica di accrescimento delle infrastrutture ed
industrializzazione
Commercio e politico commerciale
La sconfitta delle guerre napoleoniche comporta la perdita di colonie e il ridimensionamento di alcuni porti.
Per quanto riguarda la politica economica, la Francia alterna periodi di protezionismo a periodi di libero scambio,
trattati bilaterali
sanciti dai il cui più l’importazione
la Francia abolisce le clausole che limitano dei tessuti dei filati
importante è quello tra Inghilterra e dazi
Francia: inglesi mentre l’Inghilterra cancella i all’esportazione di carbone verso
la Francia e sull’importazione dei prodotti vitivinicoli.
clausola della nazione più favorita
Viene inoltre introdotta la in base alla quale
l’interscambio tra i due paesi può venire sulla base di dati inferiori a quelli