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L’ECONOMIA TEDESCA DALL’INIZIO DELL’OTTOCENTO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Prima delle Guerre Napoleoniche, la Germania era un paese molto frazionato, diviso in 360 stati.
Il Congresso di Vienna, 1815, diede vita alla Confederazione germanica, riducendo il numero degli stati a 39.
L’economia tedesca risultava però ancora poco sviluppata:
- L’agricoltura costituiva l’attività prevalente
- L’industria era quasi assente
- Il commercio era intralciato dalla presenza di un gran numero di barriere doganali non solo fra i vari
stati ma anche all’interno di ciascuno di essi
Agricoltura
Lo stato dell’agricoltura risultava molto diverso fra la parte occidentale e orientale del paese.
- GERMANIA OCCIDENTALE, ad ovest del fiume Elba
Il contadino possedeva la terra che coltivava, ma doveva al signore un canone che pagava in natura o in
denaro, una tassa. Le piccole aziende erano coltivate per soddisfare i bisogni degli agricoltori e al
massimo per rifornire il vicino mercato contadino.
- GERMANIA ORIENTALE, ad est del fiume Elba
Prevalevano i grandi possedimenti degli Junker, signori feudali discendenti dai conquistatori tedeschi
che avevano, nel Medioevo, colonizzato quelle terre e sottomesso le locali popolazioni di origine slava.
Gli Junker sfruttavano al massimo il lavoro dei contadini.
In Prussia il sistema dei campi aperti fu progressivamente abbandonato. Il maggese fu continuamente
ridotto e si introdussero piante da foraggio. La disponibilità di foraggio permise di allevare un maggior
numero di animali e disporre di una consistente quantità di concime.
Industria
L’industria della Germania era ancora più arretrata dell’agricoltura.
La produzione di beni per il mercato era dovuta prevalentemente agli artigiani riuniti nelle corporazioni.
Corporazioni che rimasero molto forti, almeno fino al 1810 quando il lavoro fu reso libero in Prussia.
Numerosi altri beni erano prodotti tramite il lavoro a domicilio e il sistema di fabbrica si affermò con molto
ritardo. Anche qui si dovettero utilizzare macchine importate dall’Inghilterra.
L’INDUSTRIA SIDERURGICA era ancora arretrata e si basava su altiforni che utilizzavano carbone di legna.
Il bacino carbonifero della Ruhr non costituiva ancora una risorsa utile per l’industrializzazione del paese.
EMANCIPAZIONE DEI SERVI E UNIONE DOGANALE
Sul finire del 700, la Prussia aveva preso alcuni provvedimenti per giungere all’EMANCIPAZIONE DEI SERVI.
Solo dopo la Battaglia di Jena, 1806, dove Napoleone sconfisse i Prussiani, divenne necessario creare una
nazione di uomini liberi.
- 1807, un Primo Editto abolì la servitù e la distinzione fra proprietà nobiliari e non nobiliari, che
impediva la vendita delle terre a categorie diverse da quelle a cui appartenevano
- 1811, un Secondo Editto abolì i diritti feudali ancora in vigore e procedette alla ripartizione della terra
fra contadini e signori.
L’altro problema fu la creazione di un MERCATO COMUNE fra gli stati tedeschi. Accanto alle dogane fra i 39
stati che componevano la Confederazione germanica, sussistevano i dazi interni ai singoli stati. Questo
FRAZIONAMENTO DEI MERCATI rendeva difficile competere con l’Inghilterra nella produzione a basso costo di
manufatti.
Il primo importante passo verso la creazione di una zona di libero scambio fu compiuto nel 1818 dalla Prussia,
che soppresse le barriere doganali interne.
Furono necessarie però lunghe lotte politiche, nelle quali si distinse Friedrich List, per eliminare il danno ai
prodotti tedeschi, causato dai dazi doganali riguardanti i prodotti esteri di qualsiasi provenienza.
Nel 1828 si costruirono le tre leghe:
1. Al Nord quella prussiana, alla quale aderirono successivamente altri stati
2. Al Sud una lega fra la Baviera e Wurttemberg
3. Al Centro una lega favorita dall’Austria. Quest’ultima piano piano si disgregò e molti stati aderirono a
quella prussiana (1) per dare vita all’UNIONE DOGANALE, Zollverein, costituita nel 1833 ed entrata in
vigore l’anno successivo
Ci furono accordi fra i singoli stati per agevolare gli scambi fra le diverse parti della Germania:
- Gli stati del Sud adottarono una moneta comune, il FIORINO, nel 1837
- Gli stati del Nord assunsero come unica moneta il TALLERO, nel 1838
Furono create le prime Banche di emissione, la più importante fu la Banca di Prussia, derivata dalla Banca Reale
di Berlino. I biglietti di banca erano però quasi sconosciuti.
Mezzi di trasporto
Il miglioramento dei mezzi di trasporto amplificò gli effetti dello Zollverein.
- Le strade erano in pessimo stato, tranne a Sud, così bisognò procedere al loro adeguamento con criteri
moderni. Si distinse in particolare la Prussia.
- Molto più incisivo fu lo sviluppo delle ferrovie.
Le costruzioni procedettero in modo diverso: alcune furono costruite grazie all’intervento dello stato,
mentre altre furono realizzate da imprenditori privati.
- La costruzione di navi aumentò in misura considerevole, dando avvio a una flotta mercantile destinata a
un grado sviluppo successivo. Seconda rivoluzione industriale
L’ESPANSIONE TEDESCA
In seguito alla vittoriosa guerra contro la Francia, la Prussia riuscì a realizzare l’unificazione tedesca, grazie
all’azione del cancelliere Otto von Bismarck.
Essa venne proclamata nel 1871 nella Reggia di Versailles.
Si era costituito l’Impero, Reich, una confederazione di 25 Stati a capo della quale fu posto il re di Prussia
Guglielmo I, con il titolo di imperatore, Kaiser.
La Germania era ancora un paese agricolo, ma in pochi decenni diventò una grande potenza industriale, tanto
che si parlò di MIRACOLO TEDESCO, diventò infatti la principale potenza economica continentale.
Per quando riguarda il settore industriale, la siderurgia si giovò di un forte incremento della produzione di
carbone, specialmente nel bacino della Ruhr.
Aumentò la produzione di minerali ferrosi, in seguito all’annessione della Lorena. Va ricordata la famosa casa
Krupp, con 70 dipendenti.
Si svilupparono anche le nuove industrie chimiche ed elettriche. Quelle chimiche sfruttarono il vantaggio del
last comer. Sorsero fabbriche di fertilizzanti, coloranti e di prodotti farmaceutici.
Anche la crescita dell’industria elettrica fu rapida.
I fattori dell’espansione
- Unificazione e annessione dell’Alsazia e della Lorena
- BANCHE
Al vertice del sistema bancario fu posta la banca dell’Impero, REICHSBANK, costituita nel 1875 con il
compito di regolare l’emissione cartacea della nuova moneta, il marco. Introdotto dopo l’unificazione,
consentì alla Germania di adottare il gold standard.
Alle banche sorte precedentemente, se ne aggiunsero altre, con la caratteristica di banche miste.
Le quattro banche più importanti, dette banche D per le loro iniziali, costituirono potenti gruppi
bancari.
- TRASPORTI
I trasporti furono fondamentali perché contribuirono alla formazione di un grande mercato nazionale e
permisero la sua partecipazione al commercio internazionale.
Il vero miracolo fu la creazione di una potente flotta mercantile, la Germania fu infatti la prima a
costruire transatlantici giganteschi.
- GRANDI IMPRESE
Le grandi imprese diedero vita a numerosi gruppi e cartelli.
I cartelli si diffusero durante la grande depressione, con lo scopo di regolare la concorrenza e di evitare
la sovrapproduzione. In un primo momento lo stato cercò di contrastarli perché portavano a forme di
oligopolio, ma nel 1897 li regolamentò con una legge rendendoli del tutto legali.
Molte imprese e gli stessi cartelli praticarono il DUMPING. Con questo termine si intende una politica di
vendita con la quale si fissano due listini di prezzi:
1. Uno più alto per il mercato interno
2. Uno più basso per i mercati esteri
Il dumping provocò le proteste dei consumatori che erano costretti a pagare prezzi più alti.
- STATO
Lo stato tedesco sostenne lo sviluppo economico in diversi modi:
Favorì i cartelli e il dumping
Adottò un’efficace politica protezionistica
Gestì la rete ferroviaria
Indirizzò gli investimenti esteri verso paesi amici con i quali vi erano rapporti commerciali e
finanziari
Sostenne le esportazioni
Il governo si incaricò anche di portare avanti un’attiva politica commerciale, a partire dal 1879.
Bismarck inaugurò una forma di protezionismo solidale che mirava a proteggere l’industria e
l’agricoltura, con ottimi risultati.
Particolare importanza venne data alla diffusione dell’istruzione tecnica e scientifica. Vi era
infatti una grande considerazione per la scienza.
Infine Bismark dotò la Germania dell’assicurazione obbligatoria dei lavoratori contro le
malattie, gli infortuni, l’invalidità e la vecchiaia, facendone il primo paese a disporre di una
forma di PREVIDENZA SOCIALE.
L’ECONOMIA RUSSA DALL’INIZIO DELL’OTTOCENTO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
La sconfitta della Russia nella Guerra di Crimea, 1853-1856, da parte di un corpo di spedizione franco-britannico,
rese evidente che il paese necessitava di una profonda trasformazione se voleva allinearsi alle principali potenze
economiche.
La popolazione russa conobbe l’incremento più consistente fra i paesi europei per tutto il secolo XIX. Questo
aumento non costituì però un elemento di forza per la Russia.
Il principale problema della Russia era la permanenza della SERVITÙ DELLA GLEBA.
I due terzi della popolazione erano costituiti infatti da servi che si dividevano in diverse categorie:
- I servi che appartenevano ai grandi proprietari terrieri
Essi erano considerati proprietà battezzata dei loro signori, potevano essere venduti, affittati o essere
dati in pegno alla Banca dei nobili, ceduti ai padroni delle fabbriche e anche consegnati all’esercito.
Le terre dei signori erano affidati alle comunità di villaggio, che le distribuivano alle famiglie contadine
in base alle unità di lavoro. In cambio i servi dovevano pagare un canone o fornire gratuitamente la loro
opera.
- I servi che dipendevano dallo stato o dalla famiglia imperiale
Essi si trovavano in una condizione migliore rispetto ai servi dei proprietari terrieri. Facevano sempre
parte di una comunità ma avevano meno obblighi.
- I servi che servivano come domestici
- I servi che lavoravano nelle miniere e nelle fabbriche
Emancipazione dei servi
I contadini spesso si ribellavano e uccidevano i loro padroni.
Durante la Guerra di Crimea era emersa in tutta evidenza l’arretratezza del paese. Una guerra moderna
richiedeva quindi il ricorso alla mobilitazione generale di uomini liberi.
Nel 1861, lo Zar Alessandro II decretò l’EMANCIPAZIONE DEI SERVI dei nobili e, qualche ann