Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE - CAPITOLO PRIMO
I MUTAMENTI NELLA POPOLAZIONE, NEL PENSIERO ECONOMICO...
La crescita della popolazione ebbe tale accelerazione nell'Ottocento che si parla di vera e propria rivoluzione demografica. La crescita maggiore si ebbe negli stati dell'America del Nord e del Centro. Le cause e le modalità della crescita furono spesso diverse non solo all'interno dei continenti, ma anche nell'ambito di uno stato o regione, ma in via generale furono dovute ad una riduzione della mortalità che fu a sua volta dovuta al miglioramento dell'alimentazione e dell'igiene assieme ai progressi della medicina (Louis Pasteur scoprì sieri e vaccini per combattere diverse malattie infettive). La caratteristica di maggiore rilievo della rivoluzione demografica, fu il movimento della popolazione, che assunse due aspetti: spostamento da una nazione ad un'altra (emigrazione) e trasferimento dalla campagna nella città (urbanizzazione).
Il movimento degli europei fu 5 volte superiore a quello degli asiatici. Alcuni paesi furono interessati da un movimento di immigrazione e di emigrazione come la Francia. Il fiume degli espatri dall'Europa cominciò con la crisi economica e politica del 1845-48. le cause generali furono la forte crescita della popolazione in Europa, l'esistenza di vaste aree ancora disabitate in America, in Australia, in Africa, la crisi dell'agricoltura europea e la conseguente disoccupazione dei contadini, lo sviluppo industriale e la coltivazione di nuove terre negli Stati Uniti. Le conseguenze positive furono il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie rimaste in patria, grazie ai risparmi effettuati dagli emigrati e l'aumento dei salari per la minore offerta di lavoro. Gli stessi risparmi depositati per mezzo della Cassa depositi e prestiti, furono impiegati per le spese dello stato e furono concessi in prestito agli enti locali. L'urbanizzazioneIl comportamento della crescita geografica della città avvenne in tre modi: con l'occupazione delle terre circostanti, ossia attraverso la dilatazione di cerchi concentrici sempre più ampi che incorporavano i borghi periferici; con la costruzione di grattacieli; con la formazione di costellazioni per cui crebbero più centri vicini, ciascuno separatamente.
Contemporaneamente allo svolgersi della prima e della seconda rivoluzione industriale si ebbe l'evoluzione del pensiero economico. Alcuni studiosi esaminarono gli aspetti positivi del capitalismo e sono noti come economisti liberisti, altri come socialisti che misero in luce i difetti del capitalismo. Gli economisti liberisti basarono le loro idee sull'equilibrio economico di Smith e derivante dal rapporto tra offerta, domanda e competizione del mercato. Essi sostennero la piena libertà di movimento delle merci e dei capitali. I maggiori esponenti dell'economia liberista furono Malthus, Ricardo.
Mill. Malthus scrisse un Saggio sul principio della popolazione, nel quale constatò che la popolazione cresceva più rapidamente dei mezzi di sussistenza. Ricardo formulò tre teorie: rendita, del salario e dei costi comparati. La rendita ricardiana è costituita dalla differenza tra il guadagno delle terre più fertili e quello delle terre meno fertili. La teoria del salario si enuncia dicendo che il salario tende a raggiungere il minimo di sussistenza dell'operaio. Con la terza teoria, Ricardo sostenne la convenienza alla specializzazione e alla divisione del lavoro su scala internazionale. Mill fu estremo sostenitore della libera concorrenza e del libero gioco delle leggi naturali. La dottrina liberale fu criticata dai seguaci della scuola storica, da Owen, dai socialisti francesi e da Karl Marx. Essi respinsero l'ipotesi che l'economia fosse soggetta alle leggi naturali, ritenevano necessario l'intervento dello stato nell'economia.
emaggiormente nella vita sociale per migliorare le condizioni materiali e morali degli operai. Owen iniziò come garzone e divenne proprietario di alcune manifatture in Scozia; egli tentò nelle sue fabbriche di migliorare le condizioni degli operai e tentò la strada del sindacalismo. Purtroppo il padronato, sostenuto dal governo, fece fallire le iniziative di Owen. Esse però lasciarono il segno sullo stato d’animo degli operai e certamente influirono sul movimento cartista. Il gruppo più folto di socialisti si ebbe in Francia. Sismondi sostenne che la lotta fra imprenditore e l’operaio sarà permanente ed ineguale perché il primo domanda lavoro per guadagnare (e potrebbe farne a meno), il secondo chiede lavoro per vivere (e non può farne a meno). Saint-Simon e i suoi seguaci sostennero la soppressione della proprietà perché permetteva lo sfruttamento dei più deboli, lo stato doveva divenire proprietario.delle classi sociali per il controllo dei mezzi di produzione. Secondo Marx, la classe operaia, sfruttata dalla classe capitalista, avrebbe dovuto ribellarsi e rovesciare il sistema capitalistico. La teoria del valore-lavoro e del plus-valore di Marx sosteneva che il valore di un bene dipendeva dal lavoro necessario per produrlo. Inoltre, secondo Marx, il capitalista sfruttava il lavoratore appropriandosi del plus-valore, ovvero del valore aggiunto creato dal lavoro del lavoratore. Marx evidenziò anche la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi capitalisti e la crescente miseria delle classi lavoratrici. Secondo lui, il capitalismo avrebbe portato inevitabilmente a una polarizzazione sociale sempre più accentuata. In conclusione, il socialismo critico proposto da Fourier, Blanc e Marx cercava di superare le ingiustizie del sistema capitalistico attraverso l'organizzazione di gruppi autosufficienti, la lotta di classe e la critica al sistema economico dominante.La teoria del valore-lavoro si riallaccia alla teoria di Smith, per cui il valore di un bene è dato dal lavoro che in esso è stato accumulato, ossia dal lavoro che è stato necessario per produrlo.
La teoria del plus-valore deriva dalla teoria del salario di Ricardo, in base alla quale l'offerta di lavoro era superiore alla domanda e il salario tendeva al minimo di sussistenza dell'operaio. E conclude che l'imprenditore non paga tutto il lavoro che svolge l'operaio ma solo una parte, la parte restante si chiama plus-valore e costituirebbe il profitto dell'imprenditore rubato.
Questo sfruttamento degli operai porterebbe alla concentrazione della ricchezza nelle mani della borghesia e alla miseria crescente degli operai.
La teoria di Marx prevedeva la rivoluzione sociale per cui gli espropriatori sarebbero stati espropriati dagli operai e lo
stato sarebbe divenuto proprietario di tutti i mezzi di produzione. Per rivoluzione agraria (‘700) si intende l’insieme delle innovazioni introdotte in agricoltura per aumentare la produttività e la produzione. Tuttavia possiamo parlare di rivoluzione agraria solo quando le innovazioni per aumentare la produzione furono largamente diffuse. Si misero a coltura nuove terre, si accrebbe la produttività introducendo nuove tecnologie agrarie. I più celebri innovatori furono Tull (diffuse la seminatrice a solchi), Coke (combinò e perfezionò le tecniche dei suoi predecessori), Young (propagandò le innovazioni introdotte nell’agricoltura inglese), Bakewell (creò una fattoria modello dove introdusse nuove tecniche agricole). La crescita della popolazione europea fece lievitare la domanda dei prodotti alimentari. Si scoprì la composizione delle piante e ciò mise in grado i chimici di produrre concimi artificiali necessari alla.fertilizzazione dei terreni; di qui lo sviluppo dell'industria chimica.
L'impiego del vapore, che rivoluzionò il settore dei trasporti e delle industrie, non ebbe grande applicazione in agricoltura.
Nell'Ottocento, nelle zone equatoriali e tropicali dell'America crebbero le coltivazioni di cacao, caffè e tè.
Nell'America settentrionale era molto diffusa la coltura del tabacco.
La pianta che rivoluzionò la produzione agricola fu quella del cotone che veniva quasi esclusivamente coltivata negli Stati Uniti.
L'aumento maggiore della produzione si ebbe allorché Whitney scoprì la sgranatrice che lavorava il cotone a fibra corta.
L'alta produttività dell'agricoltura del nuovo continente consentivano di vendere i prodotti a prezzi inferiori di quelli praticati in Europa; ciò comportò un periodo di grande depressione dei prezzi.
Come la rivoluzione agraria, anche la rivoluzione industriale
iniziò in Inghilterra, e si propagò in altri paesi occidentali e in Giappone. Con i perfezionamenti tecnologici si passò dall'utensile a mano alla macchina e al vapore; dalla lavorazione artigianale, alla realizzazione di grandi quantità di prodotti uguali con conseguente riduzione dei costi. Le industrie tessili e del ferro sono definite industrie trainanti, il loro tasso di sviluppo è superiore al tasso di incremento del prodotto totale di una nazione. Le novità di maggior rilievo furono introdotte nelle macchine per la filatura, per la tessitura, per la stampa e la colorazione delle stoffe. Per la costruzione delle macchine, prima fu impiegato il legno, poi la ghisa e poi il ferro e l'acciaio. Oltre al ferro furono utilizzati numerosi altri metalli: il rame, il piombo, lo stagno. James Watt inventò la macchina a vapore, che si diffuse grazie a Boulton. L'industria edilizia subì grandi rinnovamenti con l'impiego.delle macchine avapore e altri apparecchi per il sollevamento dei materiali necessari alle costruzioni. Con la seconda rivoluzione industriale furono sfruttate nuove fonti di energia come l'elettricità e il petrolio, e si affermarono industrie che prima erano solo appendici minori di altre industrie come quelle chimiche e quelle alimentari. L'utilizzazione dell'energia elettrica iniziò su vasta scala dopo che il belga Gramme, nel 1872, inventò la dinamo. L'impulso maggiore a produrre energia elettrica su vasta scala si ebbe con l'invenzione da parte dell'americano Edison, nel 1881, della lampadina elettrica. Il consumo del petrolio aumentò notevolmente nei primi anni del Novecento, dopo l'invenzione del motore a nafta, da parte dell'ingegnere Diesel. Un notevole impulso all'industria chimica fu dato, con la seconda rivoluzione. Si ricavò l'acido cloridrico, il bicarbonato di sodio; si produssero
concimi minerali. Un'altra industria che fece rapidi progressi fu quella della produzione della gomma, dopo che, nel 1839, Goodyear inventò una serie di procedimenti per