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L'impatto sociale dell'avvento del fascismo

Il movimento fascista aveva pochi legami con i ceti dominanti in Sicilia. Quest'ultimi non volevano che qualcosa cambiasse nella politica siciliana, poiché l'aristocrazia terriera si era accontentata di una rendita fissa che le consentiva di trasferirsi nelle città politicamente più importanti per difendere i suoi interessi. Tale equilibrio era consentito anche dal potere mafioso, quindi la classe dominante siciliana cercò di far capire al neofascismo di non aver bisogno di cambiamenti se si fossero schierati al suo fianco. Infatti, fu lo stesso Mussolini che dopo le elezioni facendo visita in Sicilia, capì che i consensi ottenuti non rappresentavano un'adesione convinta al suo partito. Il governo Mussolini, inoltre, inviò in Sicilia degli efficienti funzionari, per impedire infiltrazioni moralmente condannabili nel partito; la sua battaglia per combattere le infiltrazioni mafiose trovò.un grande ostacolo nei palermitani. Questo portò Mussolini ad inviare il prefetto Mori, Mussolini inoltre aveva tentato di coinvolgere nella politica la classe intellettuale siciliana, inserendo nel suo primo governo ben quattro ministri: Carnazza, Colonna di Cesaro, Gentile e Corbino. Invece, nel 1928, il prefetto Mori venne rimosso da Mussolini allo scopo di mutare la strategia verso la Sicilia che da militare avrebbe dovuto trasformarsi in economica e finanziaria attraverso un programma di bonifica integrale, che favorisse lo sviluppo dell'agricoltura meridionale. Per convincere i vertici finanziari ad investire nell'agricoltura meridionale, si prospettò la costruzione di dighe allo scopo di raccogliere le acque da utilizzare per l'irrigazione e la produzione di energia elettrica. Per raggiungere il suddetto scopo occorreva una notevole spinta legislativa che puntasse ad una ristrutturazione dell'agricoltura latifondistica. La legge Serpieri sulletrasformata nel corso degli anni '20. Le trasformazioni fondiarie del maggio 1924 consentivano alle società per azioni di sostituirsi ai proprietari fondiari che non avrebbero potuto opporsi alla bonifica integrale. Allo stesso tempo, veniva assegnata a un grande gruppo finanziario la ricostruzione di Messina, che era controllata dalle clientele municipali, al fine di utilizzare i consistenti finanziamenti pubblici. Tuttavia, la continua ridimensionamento dell'industria mineraria, a causa della concorrenza dello zolfo americano, e la successiva crisi economica hanno ridotto notevolmente il volume d'affari. Nel 1927 è stata introdotta la demanialità delle miniere di zolfo per eliminare l'estagio (percentuale di zolfo percepita dai proprietari del terreno) che non avrebbe danneggiato né i proprietari terrieri né le società private che gestivano le zolfare. Nonostante la profonda crisi economica, la struttura clientelare della Sicilia si era via via trasformata nel corso degli anni '20.stabilizzata,mimetizzandosi di fronte all'abolizione della lotta politica decretata e sbandierata da Mussolini.Per riuscire ad ottenere l'eliminazione di personaggi scomodi venne utilizzata la denunzia anonima. Il regimeeliminò anche l'elezione dei sindaci che vennero sostituiti dai podestà nominati dal governo e per limitarel'influenza dei deputati in sede locale, nelle elezioni del 29, venne decretata l'incompatibilità tra la carica dideputato e quella di federale. Così che, molti federali eletti in Parlamento dovettero abbandonare la loro carica.Nella realtà dei fatti gli scambi clientelari continuarono a prosperare attraverso la mediazione dei politici e del cetoaristocratico. IL risultato della politica fascista in Sicilia sarà quello di sciogliere tutti i circoli civili che verrannoriorganizzati come circoli di ricreazione, tenendo distinte le associazioni dei ceti abbienti da quelle dei ceti popolari.Vengonocosì eliminati i canali di comunicazione fra centro e periferia che erano rappresentati dai mediatoripolitici. Per conoscere la realtà locale il governo fascista si affida ai suoi funzionari (prefetti e podestà), i quali nedanno una visione deformata sia per le arretrate condizioni economico-sociali della maggior parte dellapopolazione che per le lamentele espresse attraverso numerose lettere anonime.Il progetto di attacco al latifondo del tardo fascismo .La struttura economico-sociale della Sicilia, dopo l'avvento del regime fascista, era cambiata nella sua formaesteriore ma non nella sostanza. Le condizioni economiche soprattutto il progetto di una nuova politica fascistaorientata al dominio del Mediterraneo indussero Mussolini a ritornare in Sicilia nel 1937.Nei suoi discorsi Mussolini esaltava il ruolo della Sicilia quale centro di espansione della politica italiana nelMediterraneo, inoltre Mussolini attribuiva una forte importanza allo smantellamento del

latifondo che non era stato possibile realizzare contestualmente alla distruzione di una buona parte delle organizzazioni mafiose.

Il blocco delle correnti migratorie verso l'America e il Nord Europa aveva accresciuto la pressione demografica, determinando una forte crescita verso un lavoro stabile nell'agricoltura siciliana la quale necessitava di miglioramenti strutturali.

La lotta al latifondo era risultata essere incompatibile con l'egemonia di un ceto parassitario di grandi proprietari terrieri, i quali avevano anche fallito nella gestione della bonifica integrale.

L'economia siciliana durante la guerra (1940-45)

L'economia di guerra incise negativamente sulla popolazione meno abbiente, la quale, a causa del razionamento, visse in uno stato di privazione, mentre gli strati borghesi e aristocratici riuscivano con facilità a trovare quasi tutto al mercato nero.

Era inevitabile che si creasse una frattura fra popolazione e regime a causa del provvedimento del 1941.

con ilquale si prolungava l'orario di lavoro di due ore e dava ai datori di lavoro la possibilità di accrescerlo di altre due ore e di sospendere le ferie, provocando un aumento dello sfruttamento lavorativo. Contestualmente, la partenza di molti giovani per la guerra aveva svuotato le campagne di braccia lavorative, diminuendo la disoccupazione ed accrescendo il livello salariale che, però, veniva vanificato dalla crescita dell'inflazione e dal conseguente aumento del costo della vita. Nel 1940 venne introdotto il razionamento di farina, pane e riso. La politica degli ammassi portò alla formazione del mercato nero e provocò un impressionante aumento dei prezzi del grano. Il panico si sparse fra la popolazione che nei centri urbani diede in alcuni casi l'assalto ai formi. La mancanza di materie prime come il ferro e il cemento fece crescere la disoccupazione nelle attività industriali, ed anche la pesca era quasi ferma per le misure di.

Sicurezza militare che ne limitavano il raggio d'azione e ne vietavano l'esercizio nelle ore notturne. Le uniche note positive dal punto di vista economico furono la costruzione di opere militari e la crescita della presenza di truppe tedesche nel territorio siciliano, a partire dal 1943 iniziarono i bombardamenti anglo-americani aventi lo scopo di fiaccare la resistenza italo-tedesca prima di avviare l'occupazione militare dell'Isola. Per evitare gli effetti devastanti dei bombardamenti, gli abitanti abbandonarono le aree urbane e si rifugiarono nei piccoli paesi circostanti. Lo sbarco degli anglo-americani, avvenuto il 10 luglio del 1943 determinò una svolta a loro favore ed il crollo del regime fascista portò all'occupazione della Sicilia entro nell'agosto del '43, mentre le truppe italo-tedesche ripiegavano rapidamente verso la Calabria. Da quel momento iniziò la gestione politico-amministrativa. Vennero costituiti organi di governo locale.

nei quali glistatunitensi ebbero un posto di primo piano, riconoscendo al generale inglese Alexander il ruolo di governatore.

Dal punto di vista amministrativo venne scelta la forma di governo indiretto. I due capoluoghi più popolosi, Palermo e Catania, divennero centri politici di primo piano, mentre nel resto del territorio, latifondisti e boss mafiosi risultarono essere gli unici interlocutori dell'amministrazione anglo-americana.

A partire dal settembre 1943 l'Italia assunse la posizione di coalizione degli anglo-americani che venne confermata dalla Conferenza di Mosca. In questa fase il governo italiano riassunse gradualmente la titolarità del territorio siciliano con l'appoggio della Commissione anglo-americana di controllo.

Durante la stessa fase di occupazione nacque il Comitato per l'indipendenza della Sicilia (CIS) con l'obiettivo di entrare a far parte degli USA come stato federale allo scopo di sottrarla economicamente e politicamente.

aldisastro della sconfitta. Tale proposta non trovò grande accoglienza da parte degli anglo-americani, i quali puntavano dapprima all'armistizio con l'Italia e, successivamente, ad un'intesa.

Dopo l'invasione anglo-americana, i grandi proprietari terrieri cominciavano a dissociarsi dalla politica dalle classi dirigenti fasciste. Quando l'Italia, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, dichiarò guerra alla Germania, i partiti unitari antifascisti furono costretti a riunirsi in un fronte unico siciliano che ribadiva ufficialmente i legami fra la Sicilia e l'Italia, mentre il movimento indipendentista si proponeva come interlocutore privilegiato nei confronti dei nuovi alleati.

L'idea di mantenere le organizzazioni amministrative esistenti facendole guidare da funzionari siciliani non coinvolti con il passato regime vennero subito adottati e per garantire la collaborazione dei funzionari locali, si rivolsero ai ceti dominanti locali.

alle gerarchie ecclesiastiche. La necessità di coordinare l'attività amministrativa indusse gli alleati, a realizzare un vero decentramento. Questo tipo di riforma portò alla nomina di nuovi funzionari. Il governo nell'ottobre del 1944 emanò i decreti Gullo, il primo dei quali era destinato a rendere più favorevoli ai coltivatori la ripartizione dei prodotti della terra. Tale decreto, la cui applicazione doveva essere autorizzata dall'Alto Commissario per la Sicilia, venne modificato nei suoi contenuti, nel giugno 1945, a favore dei proprietari allo scopo di tutelare i margini di rendita e quindi accaparrarsi l'appoggio politico dei latifondisti. Con la fine della Seconda guerra mondiale, la situazione economico-sociale della Sicilia che aveva toccato il punto più basso, solo durante il periodo bellico cominciò a dar segni di ripresa. In tale contesto bisogna tener conto del ruolo della mafia che venne utilizzata dagli

anglo-americani per facilitare l'occupazione e la gestione politica dell'Isola.

L'economia siciliana e i progetti del suo sviluppo nell'immediato dopoguerra

La ricostruzione in Sicilia alimentò un ampio dibattito finalizzato a trovare soluzioni adeguate all'avviamento

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _Carmela08_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof .