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RICOSTRUZIONE ED ECONOMIA APERTA: I lasciti del fascismo
Il paese eredita un'autarchia chiusa. Il paese cerca di fare da sé, non importare prodotti e produrre da sé. (Dazi e Contingentamenti ovvero limiti nelle quantità di importazioni di un prodotto).
Accordi di Clering: baratto tra stati. Si fissano delle quantità di scambio a pareggio tra importazioni ed esportazioni per evitare l'utilizzo della moneta.
Dopo il 1935 il commercio estero viene fortemente regolamentato.
IRI e gli istituti Beneduce: L'IRI ha la struttura finanziaria di una Holding ovvero divisa in alcune finanziarie di settore dove ognuna si occupa di gestire il settore ad esso affidato. Lo stato interviene salvando le banche ed il mondo dell'impresa dal collasso. (Lo stato controlla quasi il 45% delle spa italiane).
1936 Riforma bancaria: mette fuori gioco le banche miste. Le banche sono obbligate a scegliere il credito che vogliono impiegare.
specializzandosi.Miserie e danni di guerra: usciamo dalla guerra sconfitti e con il sistema produttivo sconvolto. L'agricoltura è ridotta al 60% di quanto era prima della guerra. L'industria invece produce nel 1945 circa il 28% di quanto aveva prodotto nel 1935.I danni sono devastanti soprattutto a servizi ed infrastrutture (le impese faticano a commerciare).Sparisce la marina mercantile quindi i paesi per importare prodotti devono noleggiare navi con costi enormi.I danni riguardano non solo il capitale materiale ma anche quello umano. Moltissime persone sono morte e moltissime soffrono di disturbi postraumatici dovuti alla guerra. pag. 54Epurazioni molto forti dopo la dittatura che si chiudono con un'amnistia di coloro che hanno commesso crimini meno gravi.Carenze di materie prime.Inflazione- Gli aiuti internazionali:UNRRA: programma delle nazioni unite con contributo che arriva soprattutto dagli stati uniti (73% delle risorse). Invia in Italia eIn altri paesi sconvolti dalla guerra prodotti per sostenere la popolazione quali medicinali (antibiotici), cibo e beni di prima necessità, semi, fertilizzanti, tessuti ed abbigliamento, materie prime soprattutto energetiche (Carbone: solo in Italia 470 mila tonnellate al mese).
Piano Marshall: Italia è il terzo paese europeo a livello di aiuti ricevuti.
OECE: centro del piano che coordina le richieste dei vari stati.
Si creano i fondi di contropartita: il governo guadagna risorse su quello che gli Stati Uniti regalano agli stati per la ricostruzione del paese.
Prestiti: i governi possono accedere a prestiti da parte degli Stati Uniti di soldi che poi andranno restituiti.
Il piano è necessario perché l'Europa non ha liquidità di risorse per comprare dalle industrie americane che altrimenti si sarebbero fermate.
- La ripresa dell'industria:
Il tessile
La meccanica: produzione della vespa e di beni durevoli
(Alfa Romeo produce cucine perché)
la richiesta di auto è bassa). I bilanci delle imprese sono appesantiti dall'eccesso di manodopera a causa di una legge che vieta i licenziamenti per evitare di aggravare il sistema sociale. Entro il 1948 i problemi delle materie prime sono pian piano risolte e la produzione riparte tornando al livello di prima della guerra. Gli investimenti dei primi anni '40 iniziano a fruttare ed il settore tessile ha un forte boom visto che non necessita di carbone, inoltre la domanda è altissima perché repressa per anni. Sul mercato internazionale sono spariti i tedeschi ed i giapponesi così che il settore tessile esplode fino al culmine del 1951 quando tornano sul mercato tedeschi e Giapponesi con telai più moderni ed avanzati. pag. 55
L'Italia non aveva puntato all'innovazione perché la domanda era alta ma le nuove tecnologie estere mandano in crisi il settore dopo il '51.
Infrastrutture: dopo il '48 la ricostruzione
è praticamente ricostruita, soprattutto gli edifici pubblici vengono velocemente ricostruiti.
Luigi Einaudi presidente liberale eletto: nel 1947 si trova a combattere il problema dell’inflazione visto che i prezzi dopo la guerra erano aumentati di 45 volte.
Per bloccare l’inflazione si propone di cambiare Einaudi propone una deflazione innalzando i tassi che le banche devono pagare alla banca d’Italia e a ricaduta su tutti i settori.
Molte aziende falliscono e la disoccupazione aumenta ma così facendo si incentiva il magazzino delle aziende. Una volta rimessi sul mercato le rimanenze delle aziende i prezzi scendono e si blocca l’inflazione stabilizzando la lira nei confronti delle altre monete.
L’Italia decide di entrare in Europa e nell’unione europea dei pagamenti firmando nel 1947 Breton Woods. Fine dell’autarchia e dei contingentamenti.
Italia come paese fondatore della CECA.
In Italia la siderurgia e la produzione di carbone
ed acciaio è scarsa e di bassa qualità.
Il piano INA-Casa: Piano che prevede un fondo comune che permetta la costruzione di case per i dipendenti delle aziende, affittati o venduti a basso prezzo. È una riforma che doveva durare 7 anni per rilanciare il settore edilizio, ma funziona e dura 14 anni con 20.000 cantieri e circa 350.000 appartamenti costruiti. Il piano rappresenta il 10% dell'edilizia italiana.
La riforma agraria: Diffusione della piccola proprietà contadina. I contadini sono molto importanti anche per la resa in termini elettorali. La riforma riduce il latifondo e migliora la produttività in molte zone. Molte terre incolte o mal coltivate vengono espropriate e distribuite ai contadini. La riforma è importante ma arriva un po' tardi ed i suoi effetti non sono grandissimi.
La cassa per il mezzogiorno: Necessità che il sud cresca come il nord per evitare che l'economia globale del paese non sia
Fortemente rallentata dall'arretratezza del sud. Il divario è ampio fin dall'unificazione dell'Italia. Tentativo di investire al sud prima sostenendo la riforma agraria e successivamente investendo in infrastrutture (Strade, acquedotti). 1957: creazione di un'area di massa critica dove far confluire aziende nel sud Italia con contributi a fondo perduto per chi investe al sud, agevolazioni creditizie a bassi interessi, commesse pubbliche per il sud. Il sud per la prima volta dall'unità tiene il passo del nord ed il divario tende a chiudersi. Molti degli investimenti però sono "Cattedrali nel deserto": grandi imprese molto avanzate tecnologicamente che non hanno bisogno di agire con il tessuto economico locale e rimangono come corpi estranei. Guardare il filmato 4 volte brindisi- Il ruolo pubblico dello stato: IRI e la sua gestione da lavoro a 200.000 persone e diventerà uno dei motori del miracolo economico.
Le imprese pubbliche sono fondamentali per lo stato italiano. Piano Senigallia: idea di iniziare a produrre acciaio a ciclo integrale ovvero partire dai minerali ed arrivare al prodotto finito. Grande scontro con la Siderurgia privata che vuole mantenere il mercato protetto, di alta qualità ed a prezzo alti. Si allea con la fiat e l'Italia inizia a produrre acciaio a produzione di massa ed in quantità industriale. Da Agip ad Eni: Mattei: l'Italia deve essere autosufficiente dal punto di vista degli idrocarburi. Finge di trovare il petrolio in pianura padana dando il via alla creazione dell'ENI (entenazionale idrocarburi). Italia diventa la raffineria d'Europa prendendo petrolio da stati esteri come l'Iran. CAPITOLO 3 GLI ANNI D'ORO DELLA SECONDA GLOBALIZZAZIONE (53-73) - L'economia cresce, il sistema finanziario è stabile, siamo in un contesto molto favorevole (si passa da 52 a 72 anni come aspettativa di vita) - Anni in cui leMerci si spostano liberamente, lavoratori abbastanza liberamente, i capitali però si spostano a fatica in quanto Bretton Woods li limitava, quando si spostano sono IDE (investimenti diretti esteri). Sono gli anni di Keynes (lo stato ha il compito di gestire il mercato ed ha una funzione attiva nell'economia creando posti di lavoro e generando domanda) - In parallelo al modello keynesiano si diffonde il welfare State, nel '42 viene presentato il modello di riferimento inglese, lo stato ha il compito di distribuire ricchezze (solo per la cittadinanza).
Contesto favorevole:
- Il prezzo del petrolio rimane stabile e basso
- Non ci sono grosse speculazioni
- I tassi di cambio sono fissi
- L'Europa è arretrata rispetto agli USA, questo aiuta perché si ha un modello di riferimento a cui ispirarsi
Settore Agricolo:
In questi anni l'Italia cambia, si passa dal 40 al 20% di occupati nell'agricoltura (stati del sud ancora 40%) si passa da
esserecontadini ad operai o muratori. Nonostante questo calo dioccupazione la produzione agricola aumenta del 40% grazie all'uso delle mietitrebbie e dei fertilizzanti (inizialmente prodottisolo dall'azienda privata Montecatini, quindi con prezzi alti, masuccessivamente grazie all'Eni che gli leva il monopolio i prezzisi abbassano).
Settore Industriale:
Il grosso cambiamento nel settore industriale è di tipo strutturale, si sviluppa il settore meccanico, gli impianti nonhanno troppi danni a seguito delle guerre quando arrivano lematerie prime il settore si espande, soprattutto quelloautomobilistico.
L'Economia di scala funziona bene e i prezzi calano.
Con l'industria cambia la società, cambia il modo di vivere (nuovi metodi di produzione che abbassano i prezzi) si sfruttamolto di più l'energia.
I consumi di energia aumentano del 9% annuo, aumentanoanche i consumi di plastica e di acciaio.
Rapporti con
è effetto di un aumento degli investimenti, sia nazionali che stranieri, che hanno contribuito a modernizzare l'economia italiana.3. Miracolo è effetto di una politica economica attenta e mirata, che ha favorito lo sviluppo industriale e l'export. In ogni caso, il miracolo italiano ha portato ad un notevole miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, con un aumento del reddito pro capite e una riduzione della disoccupazione. Tuttavia, nonostante i successi economici, l'Italia continua ad affrontare alcune sfide, come la corruzione, la criminalità organizzata e la disuguaglianza sociale. Nonostante ciò, l'Italia rimane una delle principali economie europee e continua ad essere un importante attore sullo scenario internazionale.