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PERCHÉ IN EUROPA?
La prima rivoluzione industriale non sarebbe potuta avvenire in Asia perché la leadership cinese e araba dura fino all'XI secolo poi piano piano declina e intorno al XV secolo avviene il ribaltamento. 45 dice che da lì si è creata la "grande divergenza" perché l'Europa non solo aveva superato l'Asia ma era diventata anche molto più avanzata.
Quali sono stati i fattori che hanno privilegiato l'Europa in questo processo di industrializzazione moderna? Ci sono diversi fattori di ordine economico ma ancora di più sociale e istituzionale:
- (in Europa occidentale) sin dal '400/'500 viene tutelata cioè ci sono libertà individuale leggi a favore della libertà individuale. In Asia invece i diritti di proprietà sono meno presenti, c'è il potere imperiale. Gli "Enclosure Acts" in
Inghilterra sono definitivi per la nascita del capitalismo. →- nel XIII secolo nasce un sistema di mercato Competizione e frammentarietà territoriale dove i migliori vincono. È la competizione che spinge al progresso e all'innovazione. Ogni territorio cercava di sorpassare gli altri.→- attenzione al rispetto delle regole codificate in Europa Giustizia Si tratta di fattori le cui origini sono di natura istituzionale perché ci sono forme di governo che →spingono su questo in Inghilterra c'è una monarchia parlamentare e non assoluta, sarà un vantaggio fondamentale per l'Inghilterra.
PERCHÉ IN INGHILTERRA?
- Poteva avvenire in Francia perché all'inizio del '700 aveva qualità migliori ma perde l'occasione e viene superata dall'Inghilterra che mette a frutto i suoi aspetti positivi.
Fattori: →- il fatto che l'Inghilterra fosse ricchissima di carbone, ferro ed Geografico -
naturali→energia idraulica ampia disponibilità di materie prime e fonti energetiche. Il fatto che siaun’isola (insularità) è un vantaggio perché gli inglesi hanno sfruttato questa posizione perirradiarsi verso il Mare del Nord, il Mar Baltico e l’Oceano Atlantico: maggiore possibilità didifesa da attacchi stranieri (strategia usata da Elisabetta I contro gli spagnoli, e→successivamente contro Napoleone Bonaparte e contro Hitler l’Inghilterra non è mai statainvasa per la sua difesa naturale)→- sostituzione della casa regnante con una nuova casa, gli Orange,Politico-istituzionali → →con un passaggio istituzionale dal 1689 (gloriosa rivoluzione) monarchia parlamentarei poteri sono parzialmente limitati dalla presenza di un parlamento, formato da due camere:la camera dei Lords (alta) e la camera dei Comuni (bassa).Common Law = in Inghilterra non esiste costituzione scritta ma leggi ordinarie cheIl parlamento vara di volta in volta più giurisprudenza, cioè le sentenze dei tribunali che diventano costituzione. La costituzione è sempre in movimento e cambia di volta in volta adattandosi ai tempi: flessibilità che è un grande vantaggio per l'Inghilterra perché adatta le leggi ai tempi che stavano cambiando.
La Camera dei Comuni riuscì a far passare provvedimenti di legge a favore dei ceti mercantili e industriali che contribuirono alla rivoluzione industriale. I diritti di proprietà ("Enclosure Acts") vengono tutelati dalla legge, come i brevetti.
C'è un mix tra mercantilismo e libero scambio. Dagli anni '20-'30 dell'800 si ha libero scambio, prima c'era il protezionismo (Navigation Acts contro l'Olanda + impediscono l'importazione del cotone indiano (Calico Acts) + grano dal Baltico (Corn Laws)). L'industria nascente del '700 poi l'Inghilterra.
acquista consapevolezza e elimina le barriere. Efficace gestione del pauperismo dal punto di vista economico: la povertà diventa un problema perché in ambiente protestante ciò non è una risorsa (al contrario di un ambiente cattolico perché viene visto come simbolo di salvezza quello di aiutare i poveri). Quindi gli inglesi adottano una serie di leggi, le "Poor Laws", e tra queste alcune creano e istituiscono le work houses, le case di lavoro, cioè degli istituti all'interno dei quali vengono presi dalla strada con la forza i mendicanti. Obiettivo: togliere i mendicanti dalla strada (infatti la carità non serve per ottenere la salvezza ultraterrena perché secondo i protestanti si è già tutti predestinati). Secondo loro bisognava toglierli perché possono destabilizzare l'ambiente cittadino e sono inutili e dannosi dal punto di vista sociale. Ma si possono utilizzare dal punto di vista.produttivo infatti dentro questi edifici si lavora e si fabbrica: si tratta di laboratori dove i mendicanti sono costretti a lavorare e quindi sono fonte di ricavo e profitto con forza lavoro con costo quasi pari allo zero (meccanismo che viene applicato anche in Olanda). Nel resto d'Europa i mendicanti continuano a stare per strada e a creare problemi.
tolleranza religiosa l'Inghilterra pur essendo un paese anglicano apre le porte ai protestanti che fuggono dagli altri paesi (soprattutto dalla Francia) ma anche ai cattolici questi immigrati in molti casi costituiscono capitale umano di pregio (operai, imprenditori) ed entrano efficacemente nel processo produttivo.
Capacità di far fronte alle avversità (erano riusciti a sconfiggere l'invincibile armata).
società aperta in Inghilterra non esistono caste e non ci sono né formalmente né sostanzialmente barriere ai passaggi interclasse.
è un sistema per ceti. Aristocrazia non aliena agli affari è propensa agli investimenti. Nesso fra ricchezza e status sociale, si cerca di investire e fare profitto→- Inghilterra prima imita, poi perfeziona Tecnologici
IL DIBATTITO STORIOGRAFICO
L’espressione “rivoluzione industriale” è un’espressione usata per la prima volta da MaTOYNBEE. ciò che è accaduto in Inghilterra in questo periodo può essere considerata veramente unarivoluzione? → Intorno ‘700 e ‘800 il dice che non c’è una vera e propria frattura e quindi New Economic History i teorici ritengono che ci sia stato un processo importante ma non una vera e propria rivoluzione. In realtà la crescita industriale inglese è stata lenta. Altri storici invece (ASHTON, MOKYR E LANDE) ritengono che sia un fenomeno comunque rivoluzionario perché induce profonde trasformazioni di lungo periodo. Ciò che è avvenuto
in Inghilterra ha cambiato tutto il mondo dal punto di vista economico. Varie scuole di pensiero, ciascuna concentrata su una specifica dimensione della rivoluzione industriale: - Scuola del cambiamento sociale, capitanata dall'economista contemporaneo POLANYI dice che da quel momento è stato introdotto definitivamente il sistema del mercato. - Scuola dell'organizzazione industriale (MANTOUX e POLLARD) la fabbrica è il luogo di produzione, si sostituisce alla bottega e alla manifattura pre-industriale (sistema di fabbriche): passaggio da un'economia a capitale circolante a un'economia a capitale fisso, gli impianti e gli edifici diventano fondamentali. - Scuola dell'innovazione tecnologica (LANDES) 47. E' interessante ragionare sul rapporto che la rivoluzione industriale ha intessuto con alcune variabili di natura economica e sociale: RIVOLUZIONE INDUSTRIALE/LAVORO. Per quanto riguarda il lavoro non ci sono visioni univoche.ma di svolgere una specifica attività all'interno del processo produttivo →- la divisione del lavoro permette di aumentare l'efficienza e la produttività →- la concentrazione della forza lavoro in un unico luogo favorisce lo scambio di conoscenze e l'apprendimento reciproco tra gli operai →- la presenza di un grande numero di lavoratori permette di sfruttare economie di scala e di ridurre i costi di produzione. Tuttavia, la concentrazione della forza lavoro in grandi fabbriche ha anche alcuni svantaggi: →- gli operai sono sottoposti a un controllo costante e rigido da parte dei sorveglianti, con conseguente perdita di autonomia e libertà →- la divisione del lavoro può portare alla specializzazione e alla perdita di competenze polivalenti →- la monotonia e la ripetitività delle mansioni possono causare stress e insoddisfazione lavorativa →- la mancanza di autonomia e di coinvolgimento nella gestione del lavoro può portare a una scarsa motivazione degli operai. In conclusione, la concentrazione della forza lavoro nelle fabbriche durante la rivoluzione industriale ha portato sia vantaggi che svantaggi. Da un lato, ha favorito l'efficienza e la produttività, permettendo lo sviluppo dell'industrializzazione. Dall'altro lato, ha comportato una perdita di autonomia e libertà per gli operai, oltre a possibili problemi di stress e insoddisfazione lavorativa.ma di operare solo una fase del processo produttivo. Il primo che ha studiato questo metodo è stato Adam Smith (con lui nasce l'economia politica) es: prima della rivoluzione industriale gli spilli venivano fatti in maniera classica mentre con la rivoluzione industriale si utilizza questa tecnica e questo fa sì che la produzione sia molto più efficiente cioè rapida e precisa: con la rivoluzione industriale si produce un numero doppio o triplo di spilli rispetto a prima- Standardizzazione dell'output Concentrazione di fabbrica + meccanizzazione della produzione + alti ritmi di lavoro + alienazione (MARX, con il sistema di fabbrica l'operaio non è proprietario dell'oggetto che produce) = conflitto sociale la nascita del sistema di fabbrica comporta anche una serie di cambiamenti dal punto di vista sociale e della vita quotidiana. Con il sistema di fabbrica il lavoratore diventa succube degli orari che gli vengonoImposti dall'imprenditore di lavoro, l'autonomia che i lavoratori avevano in età medievale con il sistema di fabbrica scompare, ci sono orari determinati. In età preindustriale si tendeva a non lavorare il lunedì ("lunedì santo"), una sorta di prosecuzione della domenica, perché la domenica i lavoratori, mancando di altri svaghi, andavano in osteria a ubriacarsi e il lunedì erano quindi incapaci di lavorare. Invece, in età industriale cambiano i ritmi e le usanze delle persone, quindi è un passaggio molto traumatico per la società e questo coinvolge anche la famiglia. Nelle città inglesi, la famiglia diventa esclusivamente il luogo del consumo, la famiglia perde una delle sue funzioni caratterizzanti.