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ESEMPI DI GRANDI IMPRESE
La diffusione del modello organizzativo della grande impresa vide protagonista soprattutto l’America (fenomeno
iniziato nel 1870 con le prime compagnie ferroviarie). Esempi sono Ford e General Motor per il settore
automobilistico, DuPont nell’industria chimica, StandardOil (Rockefeller) in quella petrolifera. In Europa le prime
grandi imprese comparvero nella prima metà del XX secolo, e fu un fenomeno minore rispetto all’America. Tra le
europee quelle più importanti furono la tedesca Siemens e l’inglese ICI.
FORME DEL CAPITALISMO MANAGERIALE
Per quanto riguarda il capitalismo manageriale esso assunse diverse forme nei diversi paesi:
Capitalismo manageriale competitivo negli Stati Uniti, dove proprietà e gestione dell’impresa erano ruoli
o separati
Capitalismo personale in Gran Bretagna, dove le imprese erano di proprietà familiare
o Capitalismo manageriale cooperativo in Germania, dove le banche svolgevano un ruolo fondamentale sia nel
o finanziamento, sia nella proprietà.
STRUTTURE DI MERCATO
In molti settori tipici della seconda rivoluzione industriale la struttura di mercato principale fu la concorrenza
oligopolistica, dove la produzione e i prezzi erano decisi dall’iterazione di un numero limitato di imprese. In alcuni di
queste strutture, specialmente nel ventennio tra le due guerre mondiali, si crearono CARTELLI o TRUST ovvero la
fissazione dei prezzi e la ripartizione di quote di mercato da parte di queste imprese.
4.3 – IL SECOLO AMERICANO
4.3.1 LA LEADERSHIP TECNOLOGICA AMERICANA
L’epoca della seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata da mutamenti nella leadership tecnologica ed
economica internazionale. Nel 50ennio precedente alla prima guerra mondiale la GB perse la sua tradizionale
supremazia a favore di Germania e Stati Uniti. Questi ultimi due paesi investirono tantissime risorse nella ricerca
presso Università e Politecnici, e nella successiva applicazione tecnica delle nuove conoscenze scientifiche. Si creò
quindi una sistematica compenetrazione tra laboratori di ricerca, università, grande imprese e stato. La forza
americana, all’inizio del XIX secolo, consisteva solo in parte nell’effettuare nuove scoperte, in parte derivava dalla
capacità di adattare a scale superiori di produzione numerose innovazioni europee (per lo più tedesche). A partire
dagli anni immediatamente precedenti la 2GM la tecnologia statunitense ricevette un forte impulso grazie al decollo
di massicci programmi governativi di ricerca e sviluppo prendendosi cosi un primato che deterrà per anni.
Parallelamente aumentarono anche gli investimenti da parte delle grandi imprese private, soprattutto sotto
l’incentivo di una legislazione antitrust.
Alcuni storici ritengono che anche durante la seconda rivoluzione industriale gli standard produttivi americani fossero
superiori rispetto a quelli inglesi. La leadership americana non è da considerarsi quindi dovuta dal sorpasso nella
produttività dell’industria manifatturiera, ma da fattori di altro tipo, che risalgono dalla metà dell’800:
Ricchezza di materie prime sfruttate in modo intensivo
• Scarsità di manodopera specializzata che accelerò l’introduzione di macchinari tecnologici che aumentarono
• la produttività e l’efficienza delle fasi produttive
4.3.2. PRODUTTIVITA’ E LEADERSHIP ECONOMICA
In quale misura leadership tecnologica si tradusse in leadership economica?
Il soprasso americano nei confronti della GB avvenne tra il 1870 e il 1913, e il divario si accentuò negli anni 20,
quando la produttività dell’industria americana aumentò esponenzialmente, grazie a: adozione del sistema taylorista-‐
fordista, passaggio definitivo all’elettricità come fonte di energia e al raggiungimento di elevate economie di scala. Si
consolidò così anche la leadership economica degli Stati Uniti. Non si verificò lo stesso per la Germania, a causa della
sconfitta subita con la grande guerra, e il periodo di instabilità sia politica sia economica della Repubblica di Weimar.
Perché i paesi europei e il Giappone raggiunsero i livelli di produttività americana solamente a partire dal secondo
dopoguerra? Perché nella prima metà del 900 in molti paesi europei una grande quota della popolazione lavorativa,
compresa tra il 20 o 50%, in base al paese considerato, era ancora impiegata nell’agricoltura, ed essendo l’agricoltura
un settore con produttività inferiore a quella dell’industria manifatturiera, più forte è il suo peso sull’economia, più
lento è l’aumento del livello generale di produttività. Fu a partire dal secondo dopoguerra che anche in Europa si
raggiunsero i livelli di produttività standard americana, in seguito a :
completamento della fase di mutamento strutturale, che condusse da una parte a nuovi sistemi di
• produzione moderni nell’agricoltura dall’altra al rapido declino della quota dell’occupazione agricola e di
espansione di quella industriale
adozione di tecnologia e sistemi produttivi americani
• elevati investimenti in capitale umano
•
4.4 – CARATTERISTICHE E FASI DELLA CRESCITA
4.4.1 INDUSTRIALIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONE
seconda RI fu caratterizzata da tr