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CAP.6 IL DECLINO INGLESE E L’EMERGERE DI COMPETITORI FUORI DALL’UE: USA
E GIAPPONE
Due casi di industrializzazione extra-europea di maggior successo: USA e GIAPPONE.
1. Il declino della Gran Bretagna
L’interesse del declino inglese è dato dal fatto che è il primo che si verifica in età industriale,
inoltre, diversamente dai declini precedenti, la GB ha motivazioni prevalentemente economico-
sociale-culturali e non politico-militari. Si tratta del declino della leadership inglese, non della
scomparsa dell’intero paese. La GB è stato il primo paese in cui l’agricoltura si è fortemente ridotta
a favore dell’industria, ed è stato il primo paese in cui l’industria si è fortemente ridotta a favore dei
servizi. Ma i tassi di crescita del reddito sono stati complessivamente inferiori a quelli di molti altri
paesi industriali, permettendo un “catching up” (agganciamento) non solo da parte degli USA , ma
anche da parte di quasi tutti i paesi europei più avanzati (compresa l’Italia) e dal GIAPPONE.
Dunque, il declino inglese ha attirato l’interesse di molti studiosi per identificarne le cause.
Trattandosi di un fenomeno molto complesso, i fattori presi in considerazione sono stati molti, e
divisi in tre gruppi:
1. L’inizio precoce diede sicuramente dei vantaggi dal punto di vista competitivo, ma come
l’arretratezza può rivelare dei vantaggi (vantaggi di arretratezza), avere cominciato presto
produce degli svantaggi. I modelli adottati di macchine e infrastrutture erano i primi che
raggiunsero presto un elevato grado di obsolescenza economica (anche se ancora
perfettamente funzionanti);
2. Rigidità istituzionali -> questo aspetto è stato indagato con riferimento a:
2.1 la finanza: la GB non riuscì né a rendere efficiente la sua borsa, né ad introdurre
banche più legate al finanziamento industriale, lasciando le sue industrie prive di un
efficace sostegno finanziario;
2.2 l’istruzione: la GB non introdusse un sistema pubblico di istruzione e non si interessò di
quella tecnica. Quindi i tecnici erano degli autodidatti e non avevano uno status sociale
elevato. Questo impedì alla GB di far bene nella seconda rivoluzione industriale che
necessitava di un’istruzione tecnica più diffusa
2.3 la grande impresa: l’evoluzione verso forme di organizzazione manageriale delle
imprese fu in GB molto più lenta degli USA ma anche della Germania.
2.4 lo Stato: anche esso non si adeguò in GB verso l’assunzione di maggiori responsabilità
nei confronti dello sviluppo del paese, preferendo impegnare le risorse nel colonialismo.
3. Il peso della leadership -> essere leadership impone anche dei costi:
3.1 le colonie: costi militari e amministrativi
3.2 il sostegno del gold standard: la banca d’inghilterra amministrava le sue politiche
monetarie con l’obiettivo di mantenere la stabilità internazionale, piuttosto che quella
interna
3.3 il predominio della City: gli interessi della City erano ritenuti + importanti di quelli delle
industrie inglesi e l’abilità da essa dimostrata nelle attività internazionali fu tale attirare gli
investitori e le merchant banks verso investimenti esteri più che verso investimenti nazionali
3.4 il ruolo di poliziotto del mondo: la GB venne coinvolta in molte guerre e questo la portò
ad eccessivi investimenti militari e notevoli perdite di capitale umano.
Il declino della GB ebbe una battuta d’arresto negli anni ’30 e ’40 , ma precipitò negli anni
successivi alla seconda guerra mondiale.
2. Ascesa degli USA
Lo sviluppo industriale degli USA non iniziò in modo particolarmente rapido. Quando si costituirono
come nazione indipendente (alla fine del ‘700) l’80-90% della forza lavoro era in agricoltura, data
l’abbondante terra disponibile, ed una remunerazione procapite elevata. Le prime industrie
vennero formate già in quell’epoca e continuarono ad espandersi già nella prima metà dell’800; i
salari erano alti e la tendenza alla meccanizzazione era forte, sia per la scarsità di manodopera
che per il suo alto costo. Ma furono le ferrovie a segnare il vero e proprio decollo del paese,
unificandone il mercato. La crescita continuò fino alla grande crisi del ’29 e si caratterizzò per
l’affermazione della grande impresa. Perché quest’ultima ebbe tanto successo negli USA? Il primo
elemento da considerare è il rapporto tra risorse e popolazione. Quello che divenne territorio degli
USA era un’area immensa e scarsamente popolata. I colonizzatori europei, non trovarono alcuna
difficoltà nel marginalizzare le popolazioni locali ed appropriarsi di questo immenso territorio ricco e
particolarmente di terra da coltivare (oro e petrolio). Questa abbondanza di risorse lasciò un
marchio indelebile nella mentalità degli americani. La scarsità è una tipica dimensione europea,
che evoca immediatamente guerre, rivoluzioni, conflitti sociali. Negli USA, invece, i conflitti furono
secondari e marginali, perché di risorse ve ne era in abbondanza e prevalse un atteggiamento
costruttivo: come organizzare al meglio lo sfruttamento delle risorse. Il secondo elemento
significativo deriva dall’essere una popolazione di emigranti. Nel corso del lungo ‘800 , oltre 30
milioni di europei emigrarono negli USA; l’emigrante per definizione considera andare a cercare
lavoro piuttosto che restare a far la fame dove è nato o dove si trova. Dunque, la nazione
americana è fata di gente che non si accontenta di ciò che ha, ma che cerca di migliorare la sua
condizione con un atteggiamento disponibile allo spostamento, al rischio, al costruirsi il destino con
le proprie mani. Poi, un terzo e importante elemento senza il quale i primi due non avrebbero
potuto agire: il territorio non era solo vuoto di gente e culture, ma anche di leggi. Normalmente, per
introdurre una nuova legge bisognava lottare contro gli interessi di chi appoggiava quella già
esistente. Mentre negli USA le nuove leggi vennero introdotte per consenso in un ambiente politico
che da subito si organizzò democraticamente. Persino l’urbanistica delle nuove città americane era
più adatta alla nuova era industriale di quanto non lo fosse l’urbanistica delle città europee. Anche
su questo versante venne rafforzata la mentalità americana costruttiva, rispetto a quella europea
che oscillava spesso tra : il non poter far nulla o rivoltarsi violentemente. Così è più facile capire
perché la grande impresa ebbe così successo negli USA: in tale paese non si trovavano mercati
già funzionanti (come in europa). La gran parte degli emigranti arrivava senza molta istruzione alle
spalle, quindi il miglior modo per aumentare la produzione fu quello di creare imprese che
controllassero da cima a fondo il processo produttivo. La grande impresa nacque nelle ferrovie e
si realizzò attraverso la nascita di una struttura manageriale che combinava la line (con
responsabilità operative) e lo staff (con resp di pianificazione). Poi fu la volta dei telegrafi e telefoni,
poi dell’acciaio, petrolio, elettricità (con la General Electric), le automobili (con Henry Ford). Nel
settore del commercio si affermarono grandi imprese, come quella di WoolWorth che inventò i
magazzini a prezzo unico ( dove la merce era in vendita già pesata, confezionata e prezzata). Si
configurò, dunque, un paese rappresentato dalle grandi imprese: la centralità di queste è stata
preferita a quella dello stato, in quanto l’impresa è un’espressione più diretta del popolo (sovranità
del popolo negli USA). L’impresa ha quindi assunto responsabilità sociali ed ha voluto una
legislazione antitrust, per proteggersi da conseguenze dell’eccessivo gigantismo. In quest’ottica si
comprende perché le grandi imprese non vedessero bene l’ascesa di altri poteri forti: le banche
vennero così mantenute piccole e ciò impediva loro di diventare sufficientemente grandi da
svolgere un ruolo di peso nel paese. Ciò che fu richiesto allo stato fu il protezionismo per poter
sfruttare il proprio mercato nazionale. Già alla fine dell’800, il reddito procapite americano aveva
superato quello inglese, mentre anche in valori assoluti l’economia americana diventò la più
grande e potente del mondo.
3. perché il Giappone fu l’unico paese di cultura NON europea a decollare nell’800?
Il giappone aveva avuto nel corso della sua lunga storia forti influenze dalla Cina ed era quindi un
paese basato sulla cultura confuciana della lealtà, del decoro e dell’armonia e su di un
nazionalismo spinto, sviluppato per distinguersi dalla Cina. A differenza di quest’ultima, inoltre,
aveva un imperatore che divenne “costituzionale” in quanto conservava un ruolo simbolico di unità
della nazione, ma non esercitava direttamente il potere, che venne messo in mano al capo
dell’aristocrazia militare (shogun). La struttura di potere tese così a frazionarsi dando luogo ad un
sistema multicentrico simile al sistema feudale europeo. Il giappone preindustriale aveva grandi
città e mercati funzionanti; la diffusione dell’istruzione nelle classi più elevate (samurai) era
eccellente anche se se queste non si potevano dedicare agli affari, lasciati nelle mani del popolo.
Come la Cina, tuttavia, il Giappone si era chiuso all’influenza occidentale, proibendo ai suoi
cittadini di viaggiare all’estero e limitando il commercio. A seguito della penetrazione occidentale in
Cina, l’ammiraglio americano Mattew Perry arrivò con le sue navi nel porto di Tokyo, con la
minaccia di bombardare la capitale se la politica estera del Giappone non fosse cambiata,
costrinse l’imperatore a cedere e gli impose i “trattati ineguali” , in base ai quali non solo il
giappone si doveva aprire, ma non poteva introdurre dazi superiori al 5%. Il paese inizialmente
tentò la strada delle rivolte xenofobe, quindi salì al trovo un giovane che diede una svolta al
destino del Giappone, iniziando una serie di riforme istituzionali. Vennero abolite le caste e i
samurai non ricevettero più uno stipendio, il sistema educativo fu reso più efficiente. Vennero
mandati in occidente giovani preparati per studiare le istituzioni occidentali e consigliare il governo
giapponese sul da farsi. Il sistema feudale fu abolito ed il governo si dotò di un’amministrazione
centralizzata sul modello francese; l’esercito venne organizzato come quello prussiano; la flotta
come quella inglese; mentre industria e finanza seguirono i modelli americano e tedesco. Con
questa nuova bas