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SCAMBI MONETARI e SISTEMI INTERNAZIONALI
Europa ed economia mondiale
• liberismo
• ritorno al protezionismo
• colonialismo
• meccanismi di economia internazionale
• bilance di pagamento e gold standard
•
Analizziamo l'economia globale nel XIX sec : il mercato mondiale è dominato dall'Europa
(soprattutto da UK=stabilità sterlina) che istituisce una rete di scambi con USA, Asia ed Africa.
Su di essa influiscono 5 fattori : il progresso tecnologico, l'aumento delle risorse naturali
(importate), la rivoluzione di trasporti e comunicazioni, l'aumento demografico e migratorio,
l'accumulazione di capitali (in paesi inseguitori-investimenti esteri).
Nella 2 metà del 1800 si afferma un periodo di libero scambio, adottato per primo da UK
(Smith/Mill) x superare gli ostacoli naturali ed artificiali (dazi, proibizioni). Esso favorisce la
specializzazione nel lavoro aumentando la produttività globale. Avviene infatti una
multilateralizzazione del commercio : ogni paese compensa gli squilibri negli scambi con una
nazione, commerciando con un'altra. Nel mercantilismo precedente al contrario si necessitava di
una bilancia commerciale con saldo positivo (+ export, - import (regolate da dazi/proibizioni). Le
guerre napoleoniche e la restaurazione avevano rafforzato le forme protezioniste (Hamilton/List) e
UK aveva approvato le Corn Laws (no import di grano), poi abolite. Nel 1860 vi è l'accordo
commerciale Cobden-Chevalier con la Francia che stabilisce il libero scambio.
Negli anni '70 del 1800 vi è un ritorno al protezionismo derivante da 6 cause :
1. i ceti imprenditoriali vogliono protezione dei propri privilegi
2. afflusso grani americani a basso costo
3. grande depressione agraria (come conseguenza pt 2)
4. nazionalismo e imperialismo (occupazione di vaste aree nel globo) in Europa
5. colonialismo
6. abbandono progressivo del libero scambio
Il colonialismo segna l'età moderna ed è attuato soprattutto da UK, Francia, Spagna e Portogallo x
espandere i mercati (merci, capitali, acquisizioni materie prime=valvola di sfogo x popolazioni
crescenti). Francia e Germania inseguono UK, soprattutto x le colonie africane, in cui l'Italia fallisce
miseramente. Si verificano diverse esperienze di colonialismo nei vari paesi e si parla di : legami di
intervento, legami di dipendenza o tipologie di scambi.
L'espansione del commercio internazionale europeo struttura il sistema economico internazionale
(Europa al centro) in questo periodo storico come mai in passato. Il sistema delle relazioni
internazionali segue il modello centro(Europa)-periferia. L'industrializzazione europea crea
ricchezza, ossia sviluppo, ma anche dipendenza. Londra regola il mercato mondiale in quanto
deposito di materie prime e merci + titoli azionari e di stato (grande espansione finanziaria).
Per monitorare i rapporti commerciali viene utilizzata la bilancia dei pagamenti (indicatore
andamento dell'economia nazionale nel mercato internazionale) che riassume la somma di : bilancia
commerciale (import-export) + bilancia degli influssi (servizi, turismo, noli=prezzo x trasporto
merce) + bilancia delle rimesse (degli emigranti) + bilancia degli interessi e dei dividendi
(movimento capitali). Ogni paese presenta un equilibrio caratteristico del modello/grado di sviluppo
raggiunto. Il gold standard invece vede la sterlina come moneta di riferimento (unità di conto in cui
tutte le valute possono essere convertite) x la potenza economica/finanziaria inglese. Intanto nei vari
paesi le monete metalliche vengono progressivamente sostituite con le banconote, emesse dalle
banche centrali valutando il corso forzoso (banca deve avere una q di metalli preziosi sufficiente a
convertire le banconote, prive di valore reale) e legale (serve una disciplina rigorosa x emissione
moneta ed equilibrio bilancia dei pagamenti= x evitare inflazione e svalutazione). In Europa si
affrontano diverse esperienze di stabilità monetaria (sterlina, franco, marco, monometallismo,
bimetallismo..).
IL SECOLO BREVE : XX secolo – ROTTURA e PROSPERITÀ
inizio
• evoluzione dell'economia europea
• grandi tappe
• politiche economiche e sociali
•
Fino al 1914 l'Europa vive un periodo di prosperità (benessere si diffonde costantemente e reddito
pro-capite si alza ovunque) e globalizzazione (beni/servizi, capitali, uomini, informazioni circolano
nel mondo facilmente e a basso costo). Tale modello, guidato da UK, declina a causa di altri paesi :
Germania x guerra nel '14, Russia x rivoluzione nel '17, USA x isolazionismo nel '19. Il livello di
internazionalizzazione commerciale/finanziaria di inizio secolo verrà superato solo negli anni
'70-'90 e ciò dimostra che è servito un secolo (seppur breve) per tornare al punto di partenza : dal
primo dopoguerra alla crisi petrolifera vi è una frenata.
Nel corso del secolo il PIL europeo cresce di 7 volte (+2,31%), anche se meno di USA e Asia. Nel
'13 l'Europa emette il 47% del PIL mondiale, nel '98 scende al 26% (perché il resto del mondo
cresce di più). Il PIL pro-capite cresce + in Europa che nel mondo poiché la sua crescita
demografica è pari alla metà di quella mondiale. La popolazione cresce infatti di circa 300 milioni
(da 500m a 800m di persone) ed è divisa in 2 fasi : '13-'50 crescita contenuta x guerre (stagnazione
in Francia e Germania, perdita in Polonia e Cecoslovacchia) e '50-'98 crescita aumenta a parte in
Ungheria e Bulgaria (picco tra '50 e '73=1% annuo=miracolo economico in Italia). L'evoluzione
demografica consiste in abbassamento della mortalità ed allungamento delle aspettative di vita (fino
a 50 prima, fino a 78 a fine sec). Nel dopoguerra e negli anni '60 l'Europa occidentale diviene un
continente di immigrazione. Attualmente vi è un equilibrio demografico tra bassa natalità e
mortalità con un regime di stagnazione/lieve caduta in Europa est e più capacità di crescita ad ovest
(0,3-0,4%). Si sviluppa anche il potenziale economico e nel '13 l' 85% del PIL europeo è di Russia,
Germania, UK, Francia, Austria-Ungheria, Italia. Il PIL coloniale rientra nel potenziale economico
(fondamentale quello inglese) e questo mostra una dipendenza dalle risorse detenute all'estero.
Alla fine del secolo cambia tutto : Germania e Francia ai vertici, UK e Italia allo stesso livello,
URSS smembrata e Federazione russa al 5 posto.
Il reddito pro-capite cresce in Europa con tempi e geografia molto diversi : la crescita è moderata
fino al '50 ed elevata nella golden age (fino al '73) x l'ovest, mentre l'est vive la prosperità fino al
'50, un peggioramento dopo il '73 e crollo negli anni '90. Nel '13 il primato è di UK, Germania e
Francia, nel '98 passano avanti Norvegia, Danimarca, Svizzera, Olanda. Gli incrementi del reddito
pro-capite elevano e migliorano i livelli di consumo, soprattutto : alimentare, immobiliare ed
individuale + diffusione automobile (socializzazione tecnologica), televisione e PC (2 ondate di
progresso tecnologico). Con la grande guerra e la restaurazione tuttavia vi è un freno
all'innovazione e vengono fatti sempre più investimenti nelle tecnologie della 2 rivoluzione
industriale, mentre per la crescita economica è fondamentale investire in R&S (ricerca e sviluppo).
Gli USA invece sono più innovativi : introduzione della catena di montaggio da Ford
(abbassamento costi) e crescita rapporto scienza-industria (fibre artificiali/sintetiche, industria
farmaceutica..). Dopo la 2 GM la trasformazione tecnologica attuata da USA (energia atomica x usi
produttivi) viene imitata dall'Europa (anni d'oro='50-'73). Cresce l'industria e il PIL da essa
prodotto, mentre decade l'agricoltura (entrambe superate dal terziario a fine secolo). La caduta della
popolazione agricola attiva si registra soprattutto dopo il '50 con differenti casi nazionali, con un
simultaneo aumento della produttività agricola (processo non lineare a causa GM). Negli anni
'50-'60-'70 gli agricoltori si aggregano all'aggiornamento tecnologico e capitalizzano le loro
attività : rivoluzione verde. Dalla metà degli anni '70 si avvia un processo di deindustrializzazione
(cambia localizzazione industriale) : nel '47 il Belgio è al 1 posto x industria, Svizzera Olanda
Svezia e Danimarca nei '60, Italia nei primi '70, Spagna Irlanda Grecia e Portogallo tra fine '70 e
inizio '80. Nel 1980 si crea un nucleo industriale europeo con Germania Cecoslovacchia Svizzera
Olanda Italia e Ungheria (UK era già in deindustrializzazione). L'industria manifatturiera è divisa in
6 settori : alimentazione/bevande/tabacco, tessile/confezioni, metalli, lavorazione prodotti metallici,
chimica, altro. I paesi emergenti divengono sedi di settori manifatturieri maturi, i paesi avanzati si
occupano di quelli più progrediti x cui è importante il capitale umano (passaggio da tessile ad
elettronica). UK e Germania sono sede di 14 colossi industriali (grandi imprese di settori dinamici)
ed all'inizio le tecnologie passate coesistono ancora con quelle nuove, che le sostituiscono solo dalla
2 GM (nascita di colossi imprenditoriali legati all'industria
automobilistica/chimica/elettricità/petrolio...). Dal '73 nascono imprese farmaceutiche (chimica
fine). A fine secolo Belgio Russia e Lussemburgo non sono più paesi di grande imprese industriali,
mentre sono tali Svezia Svizzera Olanda Italia Spagna e Finlandia. Successiva alla crescita
industriale vi è la crescita dei servizi (sottoposta a diversificazione) espressa dalla Legge di Clark in
fasi : nel XIX sec si sviluppano i servizi moderni (trasporto/comunicazione, bancari/assicurativi),
tra '13-'50 cresce la richiesta di servizi anche nell'impresa (ruoli amministrativi x donne..), anni
'50-'60 crescono benessere e status sociale (necessità di risorse umane=sanità, scuola..), anni '80-'90
vi è una rivoluzione informatica e nelle telecomunicazioni (terziarizzazione), ultimamente si sta
sviluppando una convergenza tecnologica fra i vari settori del terziario (ex. terziarizzazione imprese
industriali x immissione nuove tecnologie di informazione).
Vediamo ora le caratteristiche dei paesi di 1 industrializzazione : Inghilterra, Belgio + Olanda e
Svizzera (senza materie prime).
UK : primato nel '13 (crescita massima nella rivoluzione industriale), PIL cresce anche nelle GM
che affronta con esiti positivi, stagnazione economica del dopoguerra e decolonizzazione dopo 2
GM (negativa), reazione al crollo del '29 ed alla 2 crisi energetica dopo il '79.
Belgio : 1 inseguitore, difficoltà nelle GM, riprese nei dopoguerra, sofferenze crisi