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Estratto del documento

STRUMENTI BANCARI

Lettera di cambio

Era utilizzata per trasferimenti internazionali di denaro senza che il denaro viaggiasse materialmente.

Coinvolgeva 4 soggetti:

  • Datore: colui che vuole trasferire il denaro all'estero
  • Beneficiario: colui a cui il Datore vuole trasferire il denaro
  • Prenditore: il mercante banchiere concittadino del Datore
  • Trattario: il mercante banchiere concittadino del Beneficiario

Il Datore si rivolge al Prenditore al quale chiede di inviare una somma x al soggetto Beneficiario e versa la relativa somma in moneta locale.

Il Prenditore consegna la lettera di cambio al Datore e invia una lettera di istruzioni al Trattario.

Il Datore invia la lettera di cambio al Beneficiario insieme ad una lettera di istruzioni.

Il Beneficiario si rivolge al Trattario alla data prestabilita e consegnando la lettera di cambio ottiene l'equivalente della somma versata dal Datore in moneta locale.

Considerando lo spettro dell'usura che spesso aleggiava sulle operazioni.

< p >Creditizie a volte le lettere di cambio erano usate anche, da sapienti banchieri, per approfittare dei diversi tassi di cambi. La lettera veniva infatti compilata e quindi veniva applicato il tasso di cambio ma poi non veniva ritirata ma rispedita al Prenditore dopo essere stato di nuovo applicato il cambio. Se il banchiere aveva fatto bene i suoi conti il valore di ritorno sarebbe stato maggiore. Tale operazione anche se di fatto generava una remunerazione del capitale non era considerata peccato.

< p >Assegno Le prime forme di tale strumento bancario vengono fatte risalire al XV secolo nella regione della Toscana. Si trattava fondamentalmente di trasferimenti di denaro da un conto ad un altro per ordine scritto. Generalmente (senza l'assegno) tali trasferimenti avvenivano oralmente, ma ciò comportava la presenza contemporanea di debitore, creditore e banchiere. L'ordine scritto rendeva inutile la compresenza fra debitore e creditore. Si nota quindi immediatamente come tale

avveniva attraverso un intermediario. La compensazione era un metodo utilizzato per semplificare le transazioni commerciali, evitando la necessità di effettuare pagamenti e riscossioni immediati. Invece, i crediti e i debiti accumulati nel corso di un periodo di tempo venivano saldati alla fine di tale periodo o alla fine di una serie di scambi, solo per l'importo del saldo. La compensazione poteva avvenire direttamente tra due parti coinvolte o in modo indiretto, attraverso un intermediario. Questo strumento era particolarmente basato sulla fiducia tra il banchiere e il debitore. Infatti, il banchiere doveva fidarsi della reale solvibilità del debitore. Questa forma di compensazione si sviluppò e fu di fondamentale importanza in Toscana, poiché in questa regione la componente fiduciaria era più forte e sviluppata. Inoltre, è interessante notare che anche le scritture contabili erano più diffuse in Toscana. A volte, per dimostrare il trasferimento effettuato, bastavano le scritture contabili presenti nel libro del debitore e del creditore.avveniva fra più parti. Tale pratica era effettuata assiduamente nelle fiere di cambio, un'evoluzione delle precedenti fiere in cui si trattano esclusivamente operazioni finanziarie, nelle quali avveniva appunto la compensazione fra crediti e debiti globali. L'esempio più famoso ed importante di tali fiere era rappresentato da quelle genovesi fra il XVI e il XVII secolo, in cui dell'imponente mole di transazioni che avvenivano, 3/4 venivano compensati e 1/4 pagati attraverso l'emissione di nuove cambiali. Dai cambia valute alla banca moderna I primi soggetti che svolgevano operazioni finanziarie possono essere considerati i: - Cambia Valute: operavano cambi fra monete di diverse città. - Banchieri di deposito: una prima evoluzione dei cambia valute fu rappresentata dai banchieri di deposito, i quali effettuavano anche pagamenti per conto dei propri clienti. - Prestatori di pegno: erano soggetti che in momenti di liquidità.

Eccedente effettuavano prestiti su pegno

Ebrei: non sottostando ai limiti imposti dalla chiesa cattolica sul prestito di denaro a interesse avevano ampia autonomia in tale settore

Mercanti Banchieri: tale figura, come detto, è molto sviluppata nel Medioevo poiché i mercanti avevano spesso tutte le caratteristiche per effettuare anche operazioni finanziarie:

  1. Godevano spesso di un eccesso di liquidità in seguito alle operazioni commerciali svolte
  2. Possedevano spesso una fitta rete di filiali all'estero
  3. Godevano di una forte affidabilità poiché riconosciuti operatori di successo

Grandi fallimenti

La storia dei grandi banchieri del Medioevo è stata spesso testimone di grandi fallimenti. Tali fallimenti erano principalmente causati dai seguenti fattori:

  • I banchieri non tenevano ovviamente tutta la moneta loro depositata ferma ma usavano investirne una parte. Se i depositanti avevano sentore di una crisi si riversavano a richiedere i soldi

depositati con il risultato che il banchiere non poteva esaudire le loro richieste ed era quindi portato al fallimento.

Era poi uso del medioevo che i banchieri più importanti prestassero denaro ai sovrani degli Stati. Questo avveniva soprattutto poiché in seguito a tali prestiti i banchieri potevano beneficiare di migliori condizioni economiche nel paese in cui il sovrano aveva influenza oppure in seguito a tali prestiti il sovrano poteva concedere altri favori al banchiere come la riscossione di tasse o gabelle per conto del sovrano, e tali operazioni erano molto proficue per il banchiere. Tuttavia spesso i prestiti raggiungevano una tale consistenza che il banchiere non era in grado di sopportare tale peso.

Esempi eccellenti di tali fallimenti sono rappresentati dal fallimento della famiglia dei Bardi nel 1343 e della famiglia dei Peruzzi nel 1346.

Tuttavia le conseguenze di tali fallimenti furono sicuramente evidenti per la città di Firenze ma del tutto marginali nel

contesto europeo a dimostrazione di come nonostante l'indiscussa potenza di talifamiglie ancora tale settore era assolutamente marginale.

Banchi pubblici

Fra i più importanti si ricordano:

  • La Taula de Canvi a Barcellona fondata nel 1401
  • Il Banco di S. Giorgio a Genova fondato nel 1408

Erano essenzialmente banche di deposito. Si svilupparono nel XV sec per poi decadere e riprendere importanza nel XVI sec.

I monti di pietà

Erano operatori che effettuavano prestito su pegno. Dalla metà del XV secolo ebbero grande successo. Dal 1512 iniziarono ad effettuare anche operazioni di deposito. Erano finanziate da enti ecclesiastici o da lasciti testamentari ed erano anche un importante strumento contro l'usura.

Le banche moderne

Il primo esempio di banca moderna fu rappresentato dalla Banca d'Inghilterra fondata nel 1694. Tale banca svolgeva sia la funzione di istituto di credito ma era allo stesso tempo banca di emissione.

Le caratteristiche delle banche moderne sono:

l'accesso al credito per le imprese manifatturiere al fine di promuovere gli investimenti e lo sviluppo del settore. Il Settore Agricolo Il settore agricolo, fino al XIII secolo, era il settore predominante dell'economia. Tuttavia, a partire da quel periodo, il settore manifatturiero ha iniziato a crescere rapidamente, grazie anche alle politiche economiche messe in atto dalle autorità pubbliche. Le politiche per favorire il settore agricolo prevedevano: - la promozione dell'immigrazione di agricoltori esperti, al fine di migliorare le tecniche di coltivazione e aumentare la produttività. - la riduzione delle barriere doganali per le importazioni di prodotti agricoli, al fine di garantire un mercato interno competitivo. - l'accesso al credito agevolato per gli agricoltori, al fine di favorire gli investimenti e lo sviluppo del settore. In conclusione, le politiche economiche messe in atto dalle autorità pubbliche hanno contribuito a promuovere lo sviluppo sia del settore manifatturiero che di quello agricolo, favorendo l'immigrazione di professionisti qualificati, regolando le barriere doganali e facilitando l'accesso al credito.

L'ingresso di capitali esteri e materie prime, sempre agendo sulle tasse doganali. Tale periodo che vede quindi l'utilizzo di tali politiche prende il nome di mercantilismo ('600).

Controllo della Produzione

Tale controllo poteva essere svolto dal governo, come abbiamo visto, o dalle corporazioni.

Corporazioni o Arti o Gilde

Tali associazioni erano caratteristiche delle città e riguardavano l'artigianato, l'industria ed il commercio (Arte di Calimala).

Svolgevano una fondamentale e rigidissima funzione decisionale che riguardava tutti i passaggi del processo produttivo come ad esempio:

  • Orario di lavoro
  • Tipologia dei prodotti
  • Standard qualitativo
  • Numero apprendisti
  • Durata dell'apprendistato
  • Ecc.

Erano fonte di una forte gerarchia che andava dal maestro artigiano all'apprendista. I maestri aderivano alle corporazioni proprio al fine di limitare l'autonomia dei lavoratori e le loro eventuali rivendicazioni. Tuttavia erano anche

associazioni caratterizzate da una forte fratellanza e solidarietà, che potevaandare dalla maggiore forza nei confronti di governi o autorità pubbliche a cui potevano richiedereuna migliore politica economica agli aiuti per le vedove degli iscritti. Le Arti Maggiori Fiorentine Oltre a 14 arti minori vi erano le arti maggiori considerate le più importanti : - giudici e notai - cambio - lana - seta - calimala - medici e speziali - vasai e pellicciai Le arti spesso raccoglievano anche funzioni politico istituzionali. Ad esempio erano scelti fra imaggiori esponenti delle arti i priori fiorentini, che svolgevano anche un importante peso politico. Produzione Possiamo analizzare le principali differenze fra la produzione in bottega e quella nella fabbricamoderna: - differenze si notano nell'organizzazione del lavoro in quanto l'artigiano lavorava senza turniprecisi, cosa che avviene normalmente in fabbrica. - importante è che l'artigiano

Lavorava su richiesta mentre la fabbrica ha un ciclo di produzione continuo e di lavorazione. Proprio questa ultima differenza, oltre alla maggiore economicità della produzione in fabbrica, determineranno soprattutto con l'aumento dell'offerta e quindi con la maggiore competitività la progressiva scomparsa delle botteghe troppo poco flessibili (anche per colpa delle arti) per adattarsi ai cambiamenti del mercato.

Industria Domestica

Tale modalità di produzione si sviluppò a partire dal XV secolo. Con l'industria domestica, il mercante forniva ai contadini le materie prime da lavorare. I contadini, direttamente nelle loro case, dedicavano parte del tempo a loro disposizione per lavorare tali prodotti, generalmente con mezzi propri, che poi consegnavano una volta ultimati al mercante. Tale sistema era essenzialmente utilizzato nel settore tessile.

DRAPRIERS (?????????????????????????????????????????????)

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
51 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Segreto Luciano.