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(BORDWELL CAP. X e XII)

Sensibilità comune, non scuola.

Alla base: guerra e antifascismo.

Molto diversi. De Sica recitava nelle commedie dei telefoni bianchi, Parlami d'amore Mariù.

Rossellini aveva fatto una trilogia fascista.

Fellini e Antonioni non c'entrano più con il neorealismo.

Il neorealismo, fenomeno riconosciuto ex post, si esprime in modi molto diversi. Quando il

neorealismo viene teorizzato (Pesaro, 1949), è già finito (1945-48).

Nel 1948 ci sono le elezioni, da cui esce un quadro sociale abbastanza conservatore. DC,

stabilizzazione, atteggiamento ottimista. Neorealismo fortemente avversato in Italia.

Il riconoscimento arriva dall’estero, non dall’Italia.

Andreotti dice che si presenta un’Italia troppo povera.

Ladri di biciclette, Germania anno zero, Paisà, Sciuscià…

Sole, en plain air, senza scarpe, povertà….

Italia riflessa attraverso gli stereotipi.

La fama arrivata dall’estero si riflette in Italia in due modi:

- Atteggiamento critico di una sinistra voce critica del Paese. Mettere in scena queste

cose ci porta a rifletterci su.

- L’Italia non è solo questo, ci sono dei grandi, esiste la spinta ideale. Dare modelli

più positivi al popolo. Pedagogia paternalista e anche cattolica.

Era una situazione politica e ideologica molto rigida: o qui o lì.

Inizialmente i cattolici criticano il neorealismo, privo di positività e speranza. Solo negli

anni Cinquanta, quando a livello politico sono loro i vincitori, parlano di un neorealismo

cristiano, di una problematizzazione dell’umanità che si rifà ai principi cristiani. Ma ormai

il neorealismo è già andato oltre.

Visconti: neorealismo un po’ ideologico. Simbologia arcaica, il pane de La terra trema indica

l’appartenenza allo stesso nucleo famigliare, ma colui che alza il prezzo del pesce per

guadagnarci si strafoga di pane, perde il valore.

De Sica realizza opere che non sono né comiche né drammatiche.

Ladri di biciclette finisce con il tentativo del protagonista di rubare lui stesso una bicicletta,

ma è un poveraccio e viene scoperto.

Umberto D. non riesce più a vivere e tenta il suicidio, ma non lo fa perché il cagnolino lo

salva.

Racconti banali, ma di un’Italia in trasformazione.

Quattro personalità che portano al neorealismo un contributo personale e molto diverso,

Visconti, De Sica, Rossellini e ….

Visconti

Bellissima – Visconti

http://www.youtube.com/watch?v=Vqw4dAK4usw&feature=share

Anna Magnani ha una parte da protagonista.

Donna che ha una figlioletta brutta e poco significativa che vuole candidare come

protagonista del film di Blasetti, lo vuole a ogni costo.

Non siamo tecnicamente nel neorealismo, ma la sensibilità è realista, Roma è protagonista.

Vita di sobborghi popolari.

Anna Magnani dice che recitare è fingere di essere un altro. Tema metalinguistico:

problema dell’attore nel neorealismo.

Ancora neorealismo?

Senso – Visconti

http://www.youtube.com/watch?v=-JjwO5gId84&feature=share 55

Storia e linguaggi del cinema internazionale

Senso: svolta storica, da neorealismo a realismo. Lo sguardo non viene applicato solo alla

cronaca, ma viene esteso alla storia. Senso non parla più dell’Italia uscita dalla guerra, ma

della Terza Guerra d’Indipendenza. Una delle prime occasioni in cui l’Italia non rilegge la

sua storia alla luce del patriottismo, ma del tradimento.

La protagonista, italiana, patriota, va per amore con un tenente austriaco e gli dà i soldi dei

combattenti, per riformarsi, perché neanche lui vuole combattere.

Totalmente diverso.

Rilettura della storia secondo un’ottica neorealista.

Dal palcoscenico, Visconti passa a inquadrare il pubblico, poi sale fino alla contessa.

Dal luogo della rappresentazione alla rappresentazione inscenata dagli italiani, che vivono

un periodo storico complesso.

Rocco e i suoi fratelli (1960) – Visconti

Anno de La dolce vita.

Base realistica, migrazione da sud a nord, ma messa in parallelo con un melodramma di

Bizet.

Realtà e melodramma sono parallele, non contrarie.

Rossellini

Autore di cinema già nell’epoca fascista.

Va a cercare l’aspetto più umano nel fascismo, non crea epopee eroiche del fascismo.

Roma città aperta – Rossellini

http://www.youtube.com/watch?v=DWLgtSAogNk&feature=share

http://www.youtube.com/watch?v=okFSjsFmvNA&feature=share

http://www.youtube.com/watch?v=-5MMIMKhJNs&feature=share

Raccolto corale.

Guerra civile.

Anna Magnani è la popolana, bambini, prete, nazisti, futuro marito dell’Anna Magnani…

Pluralità di personaggi.

Rossellini evita un solo protagonista, un solo punto di vista.

Distribuisce il punto di vista nei vari personaggi.

Non è il prete, tra i due torturati, a essere mostrato come ecce homo¸ ma l’intellettuale ateo,

che muore con la tipica iconografia del Cristo. Lo stesso accade nella morte di Pina,

raccolta con l’iconografia della pietà.

Pietas messa tutta sui personaggi laici, perché sono italiani e dobbiamo provare pietà.

Pina non è sposata, ha un figlio fuori dal matrimonio ed è incinta, ma muore onorata.

Rossellini

Non gli interessa mostrare gli eventi, che vengono banalizzati e in sé contano poco, gli

interessa la dimensione dell’attesa, che segue l’evento. Possibilità di sondare l’animo

umano in corrispondenza del verificarsi degli eventi.

Che cosa prepara l’evento e che cosa lo segue. L’evento è quello, non interessa. Interessa

l’attesa…

Europa 51. Donna dilaniata di fronte al bene e al male assoluto, incapace di compiere una

scelta. Crisi moderna, che si sposta negli individui, non sta nella politica.

Rossellini avrà un ostracismo fortissimo, accusato di essere passato da un’attenzione alla

società a una sorta di ricerca nell’essere umano, a una rinuncia. Sono i francesi a tenerlo in

vita. Amatissimo dalla Nouvelle vague.

Germani anno zero (1947) – Rossellini

http://www.youtube.com/watch?v=I-DY0gulXp0&feature=share

http://www.youtube.com/watch?v=BgBFvxfiz_E&feature=share

Bambini, come in Paisà e Roma città aperta. Il bambino compare nel cimitero e chiude

suicidandosi.

I bambini ci guardano è uno degli eventi preparatori del neorealismo. Simbolo di una

stagione che si sta manifestando. È come se lo sguardo dei bambini fosse la telecamera, che

guarda il mondo degli adulti.

Che cos’è il neorealismo? Il neorealismo è una koinè, un gruppo di cineasti che hanno alle

spalle l’esperienza comune della guerra, che determina un nuovo tipo di sguardo, attento

alla realtà, nel loro cinema. 57

Storia e linguaggi del cinema internazionale

- Storie che parlino del presente, della storia appena conclusa (guerra e

conseguenze);

- Uso di location en plain air, perché alcuni studi erano inagibili. La realtà deve

permeare la scrittura cinematografica.

- Attori non professionisti, presi dalla strada. Rossellini usa un mix tra esordienti e

professionisti, teoria dell’amalgama, in cui si compensano le due realtà. Tuttavia, i

professionisti non sono divi, potrebbero essere esponenti di una classe popolare.

- La sceneggiatura viene ridotta nella sua dimensione di strumento normativo,

strutturato in modo classico. Si parla di dedrammatizzazione. Rispetto alla coerenza

del plot del cinema classico americano, dove ogni dettaglio aveva un significato

preciso ed era subordinato a una chiave narrativa, il neorealismo opera con delle

fratture, faglie, punti di rottura. (Anna Magnani, protagonista, muore a metà film).

Si dà spazio a tempi vuoti, oggetti inutili… (Umberto D., risveglio della cameriera.

La macchina da presa indugia, si prende i suoi tempi). È un’apertura nei confronti

della realtà. Regista servo della realtà, pedina la realtà. Zavattini, che passa per

essere il teorico del neorealismo, scrive che “non esiste niente che sia banale”

(aforisma): la provocazione da parte della realtà è sempre interessante, significativa.

Sogno del cineasta: seguire il passo stanco dell’operaio, lasciarsi provocare dalla

realtà. Tecnica del pedinamento: macchina da presa che va dietro alla realtà. Il

cinema iraniano presenta echi di neorealismo. C’è una storia al servizio del

personaggio, che lo rispetta. In Ladri di biciclette (1948) si segue la storia dell’uomo,

che trova un lavoro, gli viene rubata la bicicletta, è costretto a provare a rubarne

un’altra, ma lo scoprono subito. Finisce con il figlio che dà la mano al padre. Cosa

significa? Qual è il suo futuro? Finale aperto. Siamo già oltre. Integrazione di senso

da parte dello spettatore, che, dopo aver seguito il personaggio, deve capire cosa gli

è successo. La macchina da presa cattura per un po’ la vita di un altro, ma poi ti

lascia lì.

- Strade personali dei vari autori. Rossellini: tema della responsabilità individuale,

necessità di ricostruzione. De Sica, attore dei telefoni bianchi, diventa regista, è

esponente di un’attenzione sociale (Sciuscià, sono i lustrascarpe). Sciuscià: due

bambini, che vivono esperienze negative. Uno è preso dal sogno di una gestione di

un cavallo. Storia inverosimile. Spesso c’è una componente favolistica, surreale, una

via d’uscita. Sogno, dimensione non pienamente reale. Dopo il ’48, l’Italia prende

una strada di normalizzazione. Miracolo a Milano e Umberto D..

Tutto, ovviamente, con eccezioni.

Miracolo a Milano – De Sica

http://www.youtube.com/watch?v=2UT6NLadaiE

Racconta un mondo utopistico, di baracche costruite dai barboni ai margini di un città in

rapido sviluppo e a rischio di differenziazione sociale. De Sica risolve con i barboni che,

armati di scope, arrivano in Piazza del Duomo e si mettono a volare. Soluzione reale,

fantastica, che lascia intatta la gravità del problema. Non hanno risolto, non sono stati

accettati e se ne vanno.

Umberto D. – De Sica

http://www.youtube.com/watch?v=69hsEbT7BDM

Pensionato che vuole suicidarsi perché gli mancano i soldi per vivere e rinuncia ai suoi

progetti perché gli è scappato il cane. Vaga senza risolvere i suoi problemi. Ricoverato in

ospedale, gli dispiace tornare in una casa dove nessuno lo aspetta e, quando non c’è, la

padrona affitta la stanza a coppie clandestine.

Un anziano al centro: estremamente impopolare.

Non va bene far vedere il marcio dell’Italia al mondo.

Nessuno gli comprerà l’orologio.<

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
153 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kia.kiaretta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e linguaggi del cinema internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Mosconi Elena.