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Storia e cultura del Medioriente e dei Balcani: Selim I, Maometto II e Solimano il Magnifico, motivi del successo dell'impero e metodi di riscossione delle tasse Pag. 1 Storia e cultura del Medioriente e dei Balcani: Selim I, Maometto II e Solimano il Magnifico, motivi del successo dell'impero e metodi di riscossione delle tasse Pag. 2
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Magnifici sultani dell'Impero Ottomano

Sono due i sultani che sono stati particolarmente famosi, anche per coloro che non conoscono la storia dell'Impero Ottomano:

  1. Il primo sultano ha conquistato la città di Costantinopoli nel 1453, facendo cadere l'Impero Bizantino. Alla fine del suo regno, nel 1480, una flotta ottomana si stava dirigendo verso la città di Brindisi per conquistarla, ma un forte vento di tramontana deviò la flotta che invece arrivò a Otranto e la conquistò.
  2. Il secondo sultano ha proclamato l'espansione massima dell'Impero e una fioritura culturale interna. Era il figlio di Selim I Yavuz, che ha posto le basi per il suo successo durante il suo regno dal 1512 al 1520. Selim I Yavuz ha portato avanti grandi imprese, tra cui la vittoria nella battaglia di Çaldıran nel 1514.

control’impero safavide. I SAFAVIDI erano una dinastia islamica (acerrimi nemici dei turchi) di rito sciita; inizialmente anche loro erano di lingua turca ma poi avevano assunto un’identità sempre più persiana. Tra il XV e il XVII secolo, i safavidi furono i principali avversari degli ottomani sul confine orientale. La vittoria ottomana però arginò l’espansione safavide sull’impero ottomano. Uno dei motivi per i quali gli ottomani ebbero al meglio era perché essi utilizzavano delle armi da fuoco che non erano utilizzate dai safavidi.

- 1516-1517= aveva conquistato le provincie arabe degli attuali Egitto e Arabia Saudita che si trovavano sotto il controllo dei mamelucchi. Questi ultimi avevano come capitale il Cairo e i loro territori erano così importanti da conquistare perché al centro dell’Arabia Saudita c’erano due luoghi molto importanti: la Mecca e la Medina.

- Per la prima volta, la carica di califfo non

viene passato da un membro a un altro della tribù ma viene acquisita dal sultano ottomano (in questo caso Selim che porta tutte le sacre reliquie nella città di Istanbul) e questo titolo si conserverà fino a dopo la Prima Guerra Mondiale quando nascerà la Repubblica Turca (che doveva essere uno stato laico, quindi si abolisce il califfato). Il regno di Solimano il Magnifico invece dura tantissimo tempo: dal 1520 al 1566. Durante questo lungo secolo in cui governò Solimano, gli Ottomani iniziarono a combattere a livello mondiale su molti fronti: la flotta ottomana combatteva sia nel Mediterraneo per contrastare il potere degli Asburgo in Spagna e sia nell'Oceano Indiano cercando di bypassare i Safavidi per arrivare in India. Solimano il Magnifico è molto importante forse anche perché iniziò a fronteggiare i grandi imperi di quel periodo trovando anche alleanze discutibili: per esempio, grandi loro rivali erano gli Asburgo di Spagna che

erano nemici anche dei Francesi; così Solimano strinse alleanza con Francesco I re di Francia (chiamata "empia alleanza") affinché la flotta ottomana potesse sbarcare a Tolone per poter combattere gli Asburgo. Fotomontaggio per rappresentare Solimano e Francesco I. La flotta ottomana combatte anche con le navi nell'oceano indiano contro i portoghesi, che non riusciranno mai a battere.

1521= Conquista ottomana della città di Belgrado.

1526= Battaglia di Mohàcs in cui viene sconfitto l'esercito ungherese. Ricordiamo che Solimano il Magnifico fu uno dei pochi ad aver combattuto in campo con i propri soldati.

1529= cerca di conquistare la città di Vienna ma non ci riuscirà.

1566= muore Solimano il Magnifico

ALLEGORIA DELLA BATTAGLIA DI LEPANTO del 1571

Nella parte superiore c'è una scena con la Madonna e i Santi: ognuno di questi santi è il patrono delle nazioni delle leghe sante che prendono parte alla battaglia contro

Gli Ottomani.- San Marco (mantello arancione e leone) rappresenta Venezia e così via con gli altri santi. Nella parte inferiore non si riesce bene a capire che sta succedendo ma è una scena di battaglia: la parte con il fascio buio è la flotta che ha perso; la parte con il fascio di luce della Madonna è la fazione che ha vinto. Attualmente la festa della Madonna del Rosario si celebra a metà ottobre, il 15, che è il giorno in cui la lega santa vince contro gli Ottomani. Nel giro di due anni, gli Ottomani si riprenderanno e la flotta ritorna rientrando nel porto di Costantinopoli.

In questa battaglia, partecipò anche Cervantes, importantissimo scrittore spagnolo di tutti i tempi: venne catturato e portato come schiavo prigioniero in Africa per vari anni (questo lo ricorda più volte nelle sue opere). Un altro personaggio molto importante è l'italiano Giovanni Dionigi Galeni, ragazzo calabrese che venne catturato dal famosissimo

Corsaro ottomano Barbarossa (che fu l'autore di centinaia di incursioni all'interno della penisola italiana). Questo ragazzo fu portato a Costantinopoli e iniziò a lavorare come galeotto (il galeotto era colui il quale veniva usato come rematore nelle galee, imbarcazioni usate nel Mar Mediterraneo).

Ad un certo punto lui si ammalò ma il suo padrone, invece di lasciarlo morire, lo prese a casa con sé come schiavo domestico per preservarlo dalle fatiche della galea.

In più si dice che aveva litigato con altri due schiavi domestici e che ne avesse ucciso uno; per questo motivo decise di convertirsi all'islam (perché se non si convertiva, poteva essere ucciso).

Inoltre, convertendosi all'islam, gli fu cambiato il nome in Uluç Ali.

Dettagli
A.A. 2021-2022
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/13 Armenistica, caucasologia, mongolistica e turcologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MelissaPesare02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e cultura del Medioriente e dei Balcani e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof D'Amora Rosita.