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Ruolo del Futurismo

Il 20 febbraio 1909 Filippo Tommaso Marinetti pubblicò sul periodico francese “Le Figaro”

il “Manifesto del futurismo”. In tale articolo venne espressa la bellezza per la velocità e per

le macchine sull'arte classica.

Nel settembre del 1916 fu pubblicato sul giornale “L'Italia futurista” il “Manifesto della

cinematografia futurista” in cui viene espresso: «occorre liberare il cinema come mezzo di

espressione per farne lo strumento ideale di una nuova arte, immensamente più vasta e più

agile di tutte quelle esistenti».

Le avanguardie russe

A seguito della Rivoluzione socialista del 1917, si era creata una nuova società, alla quale

serviva una nuova arte che rispecchiasse i loro ideali : «il cinema è un gigante, ma il cinema

è malato: il capitalismo gli ha gettato negli occhi una manciata di monete d'oro» Vladimir

Majakovskij.

Secondo Majakovskij il cinema non si doveva interessare al denaro e al profitto, ma doveva

solo avere lo scopo di creare arte.

Concetti chiave del montaggio

1) Formalismo : afferma che l'importanza di un'opera sta nella forma (modo in cui i film

sono fatti) e non nel contenuto. Occorre quindi che il cinema sposti l'attenzione dal

contenuto alla forma. Un esempio è quello della drammaturgia della forma (creazione

di un dramma attraverso il montaggio) di Ejzenštejn.

2) Straniamento : consiste nell'osservare i fenomeni da un punto di vista nuovo e

inedito. Inoltre occorre far vedere il montaggio, la forma allo spettatore.

3) Centralità del montaggio : “Effetto Kulešov” → nato da un esperimento fatto con

degli studenti di cinema. Kulešov collegò al primo piano di un attore prima un piatto

di minestra (fame), poi un cadavere (tristezza) e infine un bambino (gioia). Da questo

esperimento e dai risultati ottenuti, egli confermò che il senso non sta nelle immagini

ma nel modo in cui esse si collegano = montaggio. In questo processo lo spettatore

ha un ruolo attivo. Egli aggiunge al film ciò che non c'è nel film.

La frammentazione della sequenza è in inquadrature brevi o brevissime.

4. Approfondimento: "La corazzata Potemkin"

Il regista de "La corazzata Potemkin" è Sergej Ejzenstejn (1898-1948). Egli produsse

quattro film di successo:

1. "Sciopero" 1924

2. "La corazzata Potemkin" 1925

3. "Ottobre" 1928

4. "Il vecchio e il nuovo" 1929

Ejzenstejn era allievo di Vsevolod Mejerchol'd con il quale aveva formulato la teoria delle

attrazioni nel saggio che poi venne applicato al cinema come montaggio delle attrazioni nel

1923. Secondo Ejzenstejn sia il cinema che il teatro dovevano essere forme di violenza che

servivano a scuotere lo spettatore.

Montaggio

– il montaggio delle attrazioni cinematografiche : si ritrova in "Sciopero" 1924 quando

gli operai vengono sostituiti da dei buoi, e quando gli idolatori vengono sostituiti con

delle scimmie dotate di megafono. Tipico di questo tipo di montaggio è il disordine

che da allo spettatore un senso di smarrimento e caos della vita reale.

– il montaggio intellettuale : si ritrova in "La corazzata Potemkin" 1925 quando si

susseguono tre inquadrature brevissime di tre statue di un leone che si sveglia. Tale

escamotage ha come simbolo il risveglio del popolo oppresso.

Analisi

"La corazzata Potemkin" è un cine-poema che racconta in cinque atti una tragedia

dell'umanità: quella dello sfruttamento e della ribellione. Il film rievoca la famosa

insurrezione del 1905. Gli atti sono:

1. la rivolta dei marinai, sottoposti a mille angherie e che trovano solidarietà nel popolo

di Odessa

2. la morte del marinaio Vakulinčuk e i suoi funerali

3. l'unione della popolazione con i marinai della corazzata

4. bandiera dei ribelli

5. repressione da parte dei cosacchi dello zar che scendono la scalinata di Odessa,

sparando sulla folla composta da donne, uomini, bambini e anziani.

La morte di una madre durante l'ultima sequenza viene enfatizzata dalla ripetizione poetica

che la mostra cadere due volte. Ejzenstejn non porta mai a termine una scena, ma accumula

una violenza dopo l'altra. Infatti l'obiettivo del maestro russo non era quello di mostrare

solamente la lotta e la rivoluzione, ma di portarla dentro al film attraverso il montaggio.

Da Ejzenstejn a Fantozzi

Nel 1976 nel celebre film di Luciano Salce "Il secondo tragico Fantozzi", viene mostrata la

parodia de "La corazzata Potemkin" intitolata questa volta come "La corazzata Kotemkin".

5. Il cinema di avanguardia in Francia

Il cinema non si accontenta più di raccontare storie, ma ambisce ad essere considerato

un'arte. Il cinema era la più giovane delle arti ed in quanto tale doveva rompere i legami con

la tradizione e costruire una nuova immagine del mondo. L'immagine riprodotta, sia nel

cinema che nella fotografia, doveva rispecchiare la modernità e parlare di temi "giovani,

freschi".

Le avanguardie cinematografiche degli anni '20 saranno in:

• Russia (montaggio)

• Francia (la poesia delle immagini)

• Germania (espressività delle immagini)

Contro il cinema istituzionale

Per rompere con il passato il cinema doveva rompere con il suo modello che lo precedeva: il

cinema istituzionale.

– contro la diegesi → la macchina da presa può spostarsi nello spazio e nel tempo

come vuole, non importa se lo spettatore si sente spaesato

– rottura della sequenza narrativa → il senso del cinema non è il racconto ma

l'attrazione per l'estetica

– libertà di espressione e scrittura → il cinema è come la poesia del mondo moderno

Ruolo del Futurismo

Il 20 febbraio 1909 Filippo Tommaso Marinetti pubblicò sul periodico francese “Le Figaro”

il “Manifesto del futurismo”. In tale articolo venne espressa la bellezza per la velocità e per

le macchine sull'arte classica.

Nel settembre del 1916 fu pubblicato sul giornale “L'Italia futurista” il “Manifesto della

cinematografia futurista” in cui viene espresso: «occorre liberare il cinema come mezzo di

espressione per farne lo strumento ideale di una nuova arte, immensamente più vasta e più

agile di tutte quelle esistenti».

Le avanguardie francesi

1) Dadaismo → (1916-1923) Il dadaismo nasce a Zurigo nel Cabaret Voltair da Tristan

Tzara ed ha come obiettivo quello di liberare le parole dall'obbligo di avere un

significato. Secondo i dadaisti: il pensiero nasce nella bocca; chiunque può essere

Dada; i veri dadaisti sono contro Dada; Dada non significa nulla. «L'arte non è una

cosa seria,dico sul serio». Nel 1919 il dadaismo si “trasferisce” a Parigi. Il suo

intento è distruttivo, negativo.

2) Cubismo → (1920-30) Il cubismo tratta il corpo umano e lo spazio in forma

geometrica. Inoltre questo movimento considera il corpo una macchina, un

meccanismo.

3) Surrealismo → (1924) Il surrealismo fu fondato da André Breton come una scissione

del dadaismo. I surrealisti mostrano un particolare interesse per la psicoanalisi di

Sigmund Freud. Essi vogliono esprimere i moti dell'inconscio e liberare l'uomo dalle

imposizioni sociali come il potere, la religione e la sessualità.

La poesia delle immagini

– cinema dadaista : i dadaisti considerano il cinema come un gioco, un divertimento.

Utilizzano i trucchi (es. scatto singolo e mascherino-contromascherino) e le attrazioni

del cinema delle origini come forma di poesia visiva. Un esempio di film dadaista è

“Entr'acte” del 1924 di René Clair fatto su commissione per Francis Picabia da

inserire all'interno del suo spettacolo teatrale “Relânche”. Per il film furono utilizzate

dalle 200 alle 250 lampade. L'idea era quella di costruire una poesia visiva attraverso

vedute e tagli di palazzi parigini. L'esperienza rappresentata è quella urbana,

meccanica, di movimento (macchine, strade, traffico, luci).

– cinema cubista : i due film cubisti principale sono: 1) “L'inhumaine” di Marcel

L'Herbier del 1924. Si tratta di un melodramma tradizionale con elementi

fantascientifici. Tratta la storia di uno scienziato che mette a punto una macchina per

riportare in vita le persone. Le immagini e le riprese furono fatte con l'aiuto di Léger,

un pittore e regista cubista. Gli sfondi sono geometrici. 2) “Ballet mécanique” di

Léger del 1924. questo film si contrappone al cinema narrativo. Léger considerava il

cinema come il prolungamento della pittura. Vedendo il film si ha una percezione

frammentata delle figure, del corpo umano. L'essere umano e gli elementi tecnologici

sono messi sullo stesso piano.

– cinema surrealista : il cinema surrealista ha come obiettivo quello di usare le

immagini e le associazioni visive per scavare al di sotto della realtà visibile. Per i

surrealisti il cinema era una macchina che dava vita alle visioni dell'inconscio senza

passare dal filtro della razionalità. Volevano, attraverso le riprese, liberare

l'immaginario umano. Un esempio di film surrealista è “Un chien andalou” di Luis

Buñuel e Salvador Dalì del 1929. Caratteristici di questo film sono: le visioni della

veglia; l'insensatezza della logica narrativa; le rappresentazioni delle pulsioni

dell'inconscio. Rimangono poi degli elementi narrativi tradizionali come le

didascalie, che però svuota di senso logico. Ad esempio il contenuto delle didascalie

è incoerente con le scene che dovrebbe descrivere, introdurre.

6. Il cinema di avanguardia in Germania

Il cinema non si accontenta più di raccontare storie, ma ambisce ad essere considerato

un'arte. Il cinema era la più giovane delle arti ed in quanto tale doveva rompere i legami con

la tradizione e costruire una nuova immagine del mondo. L'immagine riprodotta, sia nel

cinema che nella fotografia, doveva rispecchiare la modernità e parlare di temi "giovani,

freschi".

Le avanguardie cinematografiche degli anni '20 saranno in:

• Russia (montaggio)

• Francia (la poesia delle immagini)

• Germania (espressività delle immagini)

Contro il cinema istituzionale

Per rompere con il passato il cinema doveva rompere con il suo modello che lo precedeva: il

cinema istituzionale.

– contro la diegesi → la macchina da presa può spostarsi nello spazio e nel tempo

come vuole, non importa se lo spettatore si sente spaesato

– rottura della sequenza narrativa →

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
28 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jemba98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e critica del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pierotti Federico.