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STORIA E CRITICA DEL CINEMA
principali periodi della storia del cinema:
1895-1907 Cinema delle attrazioni
1907-1919 Istituzionalizza del cinema MUTO
1919-1930 Cinema di avanguardia
1930-1944 Cinema classico
1945-1959
1959-1968 Cinema moderno SONORO
1968-1980
1980- 2013 Cinema postmoderno
Il linguaggio del film
6 elementi:
1. INQUADRATURA
2. MOVIMENTI DI MACCHINA
3. MONTAGGIO
4. CONFINI SPAZIALI
5. SUONO
6. TEMPO
1. INQUADRATURA : momento che intercorre dall'inizio alla fine della ripresa, blocco
di partenza, unità di base.
La successione di più inquadrature creano la scena (episodio narrativo che si svolge in un
unico luogo e in continuità temporale) e la sequenza (episodio narrativo con salti sul piano
del tempo e\o dello spazio, una sequenza è formata da più scene ) e il piano sequenza
(un'unica inquadratura è usata oer mostrare un'unintera sequenza) long- take (un'unica
inquadratura molto lunga che non corrisponde a un'intera sequenza)
MOVIMENTI DI MACCHINA: panoramica (rotazione della cinepresa sul proprio
2. asse) carrellata (la cinepresa è collocata su un supporto mobile e segue il percorso
lineare se segue il personaggio a procedere se lo anticipa e a seguire se lo segue alle
spalle
3. IL MONTAGGIO: il passaggio da un'inquadratura all'altra è realizzato attraverso i
raccordi che seguono criteri di continuità spaziale o di sviluppo dell'azione.
.Spazio- raccordo di sguardo (il prot guarda una cosa e poi si inquadra quella cosa)
- doppio raccordo di sguardo o campo controcampo (usato durante i diaoghi)
- raccordo sull'asse (inquadratura più vicina o più lontana ma sempre sullo stesso asse
per quanto riguardo il raccordo di sguardo abbiamo anche la soggettiva ovvero gli occhi
delprotagonista si trasfrmano nell'obbiettivo dela telecamera.
.Raccordi basati sull'azione -raccordo di posizione (anche se cambia inquadratura
ogni personaggio mantiere la propria posizione)
- raccordo di direzione (se esce da destra deve entrare
da sinistra)
raccordo di movimento ( un'azione che finisce in
un'inquadratura e prosegue nell'altra deve avere le stesse
caratteristiche)
4. I CONFINI SPAZIALI : diegetico (tutto ciò che riguarda la storia e l'universo
narrativo) extradiegetico( tutto ciò che esula dall'universo narrato)
5. IL SUONO : diegetico e non diegetico, suono in, suono over
6. IL TEMPO : storia ( l'insieme degli avvenimenti che compaiono) racconto ( la
modalità con cui questi avvenimenti vengono disposti nel film)
tempo della storia ( il modo in cui si sono svolti gli avvenimenti in ordine cronologico)
tempo del racconto ( cstruzione temporale utilizzata dal film) l'ordine può anche essere
sconvolto
CINEMA DELLE ATTRAZIONI 1895-1907
predilige il concetto di attrazione mettendo in secondo piano la narrazione. Non si può
ancora parlare di film ma si parlerà di veduta animata. Presenza di un imbonitore che
spiegava i quadri (indipendenti, paratattiche). Il montaggio serviva solo come trucco (non
per unire logicamente le inquadrature) ricordiamo gli spettacoli di mèlies. Il pubblico
diventò molto più esigente quindi Melies idea "il viaggio sulla Luna"
le vedute potevano essere colorate (rigorosamente a mano da donne) usato come attrazione
(danza serpentina) come effetto pirotecnico, come visione ravvicinata (la peine du talion)
come effetto spettacolare (viaggio sulla luna), Pathè (concorrente di Melies) inventò
l'industria del technicolor (industra addetta alla colorazione).
La diatriba sul colore durò per moltissimi anni e lo schieramento tra pro bianco e nero e pro
colore ontinuò anche dopo l'entrata in gioco delimmagine analogica. La tesi di maggior
forza sostenuta dai pro b\n era quella secondola quale il colore distraesse lo spettatore dal
racconto, nel frattempo i pro colore stablirono delle regole ben precise di utilizzo del colore
secondo le quali il colore veniva scelto con rigorosi criteri che andassero di pari passo con
l'emozioni che quela det inquadratura volesse esprimere, sceglievano colori più fotogenici e
e scartavano altri. Il problema della colorazione più seccante nasceva quando si doveva
effettuare delle riprese notturne, la pellicola non era ancora così sensibile.
I primi trucchi grazie al montaggio: la metamorfosi (sparizione o metamorfosi) , mascherino
contro mascherino, scatto singolo, spostamento del soggetto per ingrandirlo o rimpicciolirlo
La Chase inglese : o detto anche il racconto moralista, nasce il primo piano (per far leggere
qualche cosa ) e il primissimo piano (bocca). Nella chase nasce la concezione di bene e
male, del bene che ha la meglio sul male, nase la ripartizione in tre fasi (ordine trasgressione
ripristino) necessità del lieto fine, la cosiddetta fuga-inseguimento.
Primo tentativo di ricostruzione narrativa, di logica tra le sequenze : la grande rapina al
treno.
ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL CINEMA 1907- 1930 cinema come linguaggio
Nasce il concetto di narrazione e di conseguenza sparisce la veduta animata per lasciare il
posto al film, rimangono le didascalie ma sparisce l'imbonitore, il montaggio non vine e più
usato come trucco ma per creare una narrazione.
Il pubblico diventava sempre più esigente e non pagava più per vedere pochi minuti di
veduta voleva un motivo più valido, il cinematografo andò in crsi, per combattere questa
crisi nacquero le prime sale stabili,i primim giornali che pubblicizzavo il cinema e il
cosiddetto noleggio cosìcchè i film sarebbero stati venduti fino a che lo spettatore volesse
andando oltre il numero di copie. Il cinema dunque divenne una vera e propria istituzione.
Nasce il linguaggio cinematografico.
Nascono le didascalie abbandonando l'imbonitore anche se ci sono acora alcune eccezioni
dovute analfabetismo, le didascalie servivano per spiegare le sequenze, a introdurle, dire
quello che non si vedere, per i dialoghi.
Il montaggio diventa narrativo quindisi procede per raccordi seguendo determinati criteri di
movimento di sgauardo di posizione.
IL CINEMA D'AVANGUARDIA 1919-1930
[avanguardie russe, avanguardie francesi, avanguardie tedesche]
Come predilige il nome AVANGUARDIA, come è capitatonella letteratura, le avanguarde
puntano a rompere qualsiasi legame con la tradizione, costrire nuove immagini del mondo,
vuole ricreare immagini con forme più moderne, esalare lamodernità, vogliono rompere a
sequenza narrativa classica (secondo loro non era mportante la narrzione ma ciò che veniva
visto e soprattutto come veniva visto). Le avanguardie si prendeevano tutta la lbertà di
espressione. Prendendo in esame in articolar modo le avanguardie tedesche dobbiamo tener
presente il difficile contesto storico della Germania del tempo: La repubblica di weimer
(1919-1933), periodo di crisi economica e sociale (inflazione, disoccupazione, povertà)
nonostante ciò le arti risentirono di un grande sviluppo; pittura, architettura, teatro, cinema,
letteratura.
Le avaguardie tedesche giocavano molto con le immagini. I film di avanguadia erano
caratterizzati da distorsione dele immagini, di un uso spietato delle ombre che potevano
deformare o rimarcare certi dettagli che potevano esternare uno stato interiore di ribelione e
anticonformismo tipico delle avaguardie. Lo spazio (le ambientazioni) è artificiale ricreato
appositamente con riferimento alla pittura e alla letteratura. Il film per eccellenza era Il
gabinetto del dottor Caligari (wiene 1919-1920) luci e ombre dipinte, spazi artificiali. Il
perturbante: ipnosi e sonnambulismo. Nosferatu (Murnau 1922) luci e ombre naturali, spazi
reali...il perturbante: il vampiro e la peste. Gli spazi erano spigolose e molto dure quasi
come un quadro cubista. (nuova oggettività e realismo-realismo politico e psicologico)
Cinema anni dieci è un cinema prevalentemente colorato
TINTURA (imbibizione) : i neri restato neri mentre i grigi e le trasparenze si colorano della
tinta impegata proporzionalmente al loro grado di chiarezza.
VIRAGGIO: i neri e i grigi sono convertiti chimicamente in pigmento colorato in
proporzione della loro chiarezza, mentre le trasparenze restano tali
cinema istituzionale: progressi delle tecniche di illuminazione, cinema d'avanguardia:
bianco e nero come forma specifica delle arti riproduttive. Il cinema istituzionale: i
progressi delle tecniche di illuminzione.
Colorato vs bianco e nero nel corso degli anni dieci si iniziano a sperimentare teniche per
simulare condizioni di luce particolari (esempio notte o buio) uso di luce artificiale.
Passagio progressico all'oscuramento del set. Problema della contiuity. Dalla fotografia e dal
teatro vengono assimilare le tecniche di illuminazione chiaroscurale e contrastata.
Sostituzione funzionale degli effetti cromatici con gli effetti di luce.
Illuminazione alla rembrandt lanciata al cinema dal film i prevaricatori di DeMille.
Contro la colorazione
«Colorare le immagini fotografiche non porta che a dei toni falsi senza significato […] è
importante non mescolare il colore fotografico, [che è il] bianco e nero, con la colorazione,
che esprime un’altra cosa». Marcel Gromaire (1919)
In favore della luce
«In tedesco il cinema viene chiamato Lichtspiel [gioco di luce], e in fin dei conti esso è
davvero solo un gioco di luce. Luci e ombre sono il materiale di quest’arte come i colori lo
sono per la pittura, come le note per la musica. Recitazione mimica e gestuale, anima,
passione, fantasia… tutto questo è alla fin fine solo fotografia. E ciò che la fotografia non
può esprimere, il cinema non può includerlo nel proprio ambito». Béla Balázs (1924
nasce il concettodi di fotogenia e non fotogenia
la scelta del film in bianco e nero o film colorato èdifficile da stabilire dato he la maggior
parte dei fiom più importante usano luci artificiali o colorazoni come tinture e viraggi
proprio per esaltare alcune immagini o emozioni.
CINEMA CLASSICO 1930-1959
Stile classico fondato su principi stabili, modo di produzione: studio system. Centralità del
produttore. Divismo (star syster). Illusione di realtà. Nascita dei generi.
Contesto storico ottombre 1929 crollo di wall street e grande depressione (inizio anni
trenti ) 1933-1937: New Deal (nuovo accordo) di Franklin D. Roosvelt. Cinema e new deal:
il racconto classico come visione del mondo positiva.
Il passaggio al sonoro the jazz singer solo la canzone era sonora. NOVEMBRE 1929
ultimo film muto realizzato a hollywood.
TRE PRINCIPI DEL CINEMA CLASSICO:
leggibilità: chiarezza del contenuto narrativoe stile omogeneo
gerarchizzazione : distinzione netta tra figura e sfo