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Riassunto esame Storia, prof. Lazzarino, libro consigliato Storia delle dottrine politiche Pag. 1
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Capitolo 26 - Liberalismo e Stato Costituzionale: Constant

Gli avvenimenti politici che avevano caratterizzato il corso della rivoluzione francese e le conseguenze che da essa erano derivate sia per la Francia che per l'Europa avevano posto, per Constant, il problema di individuare il principio sul quale fondare un ordinamento politico in grado di accogliere le esigenze di profondo rinnovamento politico e civile espresse dalla rivoluzione e di garantire, nel contempo, i cittadini da qualsiasi forma di oppressione e di arbitrio. Constant ritiene che nel corso della rivoluzione si è espresso il nuovo sentimento dell'individualità e quindi della libertà, che è il presupposto essenziale sul quale deve essere riorganizzata la società e lo Stato. I suoi scritti politici fra il 1796 e il 1828 hanno lo scopo di difendere l'individualità in tutte le sue manifestazioni. La prima organica esposizione delle sue idee politiche sono i Principi di

politica applicabili a tutti i governi. Nella libertà religiosa è radicata la libertà di pensiero, la quale si esprime mediante la libertà di parola e la libertà di stampa, che sono le libertà politiche fondamentali dell'individuo. Per Constant solamente l'opinione pubblica esercita un vero controllo sul potere del governo, sull'attività legislativa dei parlamenti e quindi sul valore intrinseco delle leggi, sulle sentenze dei magistrati e rappresenta, più delle istituzioni, la reale garanzia delle libertà degli individui. La grande differenza fra le istituzioni politiche antiche e quelle moderne consiste nel fatto che le seconde mirano a conseguire e mantenere la pace, ed hanno quindi una funzione di tutela, di difesa, onde avere rapporti stabili con i propri vicini e con gli altri popoli, per favorire le industrie e i commerci, attività che sono decisamente prevalenti nella società moderna rispetto a

quella antica.<<La libertà dei tempi antichi era tutto quello che assicurava ai cittadini la parte più grande nellapartecipazione all’esercizio del potere sociale. La libertà dei tempi moderni è tutto quello chegarantisce l’indipendenza dei cittadini nei confronti del potere>>.

Constant ritiene che il principio della libertà individuale debba regolare anche l’attività economico-produttiva, sì da garantire la libertà industriale. Constant ritiene che la proprietà privata è l’istituzione fondamentale dell’intero sistema economico, che consente di organizzare e incrementare la produzione e nel contempo indica il criterio per la giusta remunerazione dell’attività svolta. Lo stato ha dei compiti ben definiti: la difesa nei confronti dei nemici esterni, il mantenimento dell’ordine pubblico, l’amministrazione della giustizia come garanzia dei diritti.

dovrebbero essere sottomessi e governati dalla Francia. Constant critica questa forma di governoimposta, sostenendo che la libertà dei popoli europei viene soppressa e che la Francia sta cercando diimporre il suo dominio su di loro. Egli sostiene che la libertà politica e civile degli individui è un dirittofondamentale e che ogni individuo dovrebbe essere libero di scegliere il proprio governo e di parteciparealla vita politica del proprio paese. Inoltre, Constant critica anche l'intervento dello Stato nelle grandiopere di interesse pubblico, sostenendo che questo limita la libertà individuale e impedisce lo sviluppoeconomico e sociale. In conclusione, Constant sostiene che la libertà politica e civile degli individui è unvalore fondamentale che deve essere difeso e che ogni forma di governo che limita questa libertà èingiusta e oppressiva.

Sono poi sottomessi ad un potere burocratico-militare che spegne in essi ogni spirito di indipendenza, di autonomia e di libertà. La politica di guerra e di conquista ha una conseguenza negativa sull'intera massa della nazione; le giustificazioni del governo per i suoi provvedimenti di carattere militare e le sue continue iniziative sono necessariamente artificiose e pretestuose. Le affermazioni politiche, i programmi, i principi politici, diventano delle mere formule per giustificare la politica di aggressione. L'Impero, come ordinamento politico fondato sulla forza militare e sulla guerra di conquista, non è altro che "usurpazione", una nuova forma di governo che deve essere distinta dalla monarchia e dal dispotismo. L'usurpazione si identifica con la persona dell'usurpatore, cioè di colui che senza l'appoggio di un voto nazionale, s'impadronisce del potere, o che, investito di un potere circoscritto, oltrepassa i limiti.

che gli sono stati prescritti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
2 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Lazzarino Del Grosso Anna Maria.