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COME CAMBIA IL RUOLO DEL SENATO:

Modificazione che si inizia ad avere verso la fine della Repubblica. In qst periodo il Senato inizia ad entrare nell’indirizzo politico,

dapprima attraverso “consigli”, i senatuconsulta, poi verso la fine della repubblica qst attività del senato si irrigidisce tanto che Cicerone

inserisce in una lista sulle ragioni del ius anche il SenatumConsultumUltimum. qst strumento può essere utilizzato come scriminante per

uccidere un cittadino romano. Quindi esso sta assumendo una forma e un efficacia che nei primi tempi del principato farà si che i

senatusconsulta saranno cosiderati “fonti del diritto”. [secondo Gaio] il Senatoconsulto ha forza di legge anke se su qst punto c’è

stato un dibattito . Quindi il senato ha facoltà di modificare il ius civile. Infatti ci sono alcuni senatoconsulta che modificano alcune

strutture riguardanti la successione (madre-figlio ad esempio) ecc. Il senato diventa anche una corte criminale (e anche qui abbiamo

dei precedenti con ad esempio la repressione dei baccanali e poi tutto il palleggiamento dei senatori e degli equites nelle corti giudicanti).

Il senato è luogo di esecuzione di alcuni crimina in età augustea:

1)crimen de repetundis (che si sposta dalla questio de repetundis al senato)

2) crimen de maiestatis (che si sposta dalla questiones de maiestate al senato).

Quindi abbiamo l’ordo iudiciorum che comprende le questiones , mentre qst 2 crimini sono giudicati nel senato e sono sottratti all’ordo

iudiciorum.

C’è un importantissima traslatio di poteri dal popolo al senato in particolar modo x quanto riguarda l’elezione dei magistrati. Già Cesare

abbiamo visto che “pilota le elezioni”, nel principato di Augusto qst vicenda si struttura attraverso candidature fatte dal principe e una

complessa sorta di prevotazione. Già con Tiberio le elezioni dei magistrati non saranno fatte più dal popolo ma dal senato e i

magistrati saranno in parte raccomandati dal principe. Il senato quindi ha compiti ormai “legislativi” anche se inizialmente in età

augustea la capacità legislativa del popolo è molto frequente infatti abbiamo tantissimi plebisciti (le leges iuliae) [nb xk plebisciti? Xk

augusto aveva la tribunicia potestas]

Già con Tiberio il popolo perde qst poteri e le leggi verranno fatte sempre più dal senato e poi dal princeps [e qst giustifica la tesi di

Mommsen]

Vincenzo De Liso

Quella pax Augusta ,dirà Lucano (il poeta), “cum domino venit” à è una pace non di concordia ma di sottomissione. C’è un fortissimo

interesse del Princps di controllare il senato, espresso attraverso le lectiones senatus. Nel 29-28 a.C. c’è una prima lectio senatus di

Ottaviano (non augusto xk il nome di augusto lo ha nel gennaio del 27). Qst revisione augustea del senato passa attraverso un tentativo

di revisione censoria del senato ma non riescono a portare a termine la revisione della lista senatoria [nel 22] e qst è il motivo x il quale

nel 18 sarà ancora Augusto a fare la lectio senatus che sarà fatta attraverso un procedimento molto articolato in cui il senatore scelto

sceglie a sua volta. Un sistema di scelta e sorteggio. Nella Lectio del 18 rimasero nel senato Labeone che sceglierà Marco Emilio

Lepido (il terzo triumviro) che di certo Augusto non avrebbe scelto. Anche nel 13-12 a.c. si ha una lectio senatus e l’ultima lectio

augustea si ha nel 4 a.C.

LA QUESTIONE DELLA SUCCESSIONE

C’è il princeps e dopo di lui che succede?? X i senatori si ritornava alla Repubblica, e invece NO!

Il Principato è uno strumento di equilibrio tra una costituzione cittadina e un imperio mondiale. E qst la giustificazione per il dopo

augusto per mantenere il principato.

Come si diventa princeps?? Il processo è complesso:

Il problema è sfuggente xk non c’è una posizione giuridica del principe allora è ovvio che non si sa come si diventa princeps.

Augusto può trasmettere la tribuncia potestas ma non l’auctoritas . L’auctoritas è un qualcosa di così sfuggente. È un carisma

“metagiuridico” che si può trasmettere attraverso una “domus”. Cioè, attraverso una gens che è stata indicata come “divina” (ricordati

Iulio ecc) si inizia a stabilire l’idea che il potere è di una domus. Quando muore l’ultimo principe della gens Iulia (Nerone), il nuovo

principe sarà Galva che dirà “noi siamo diventati l’ereditas di una domus” cioè la trasmissione patrimoniale e sacrale interna a un

gruppo strutturato come una famiglia. Augusto, morti i nipoti Lucio e Caio (indirizzati consoli a 15 anni), sappiamo che il figlio della

moglie (Tiberio). Augusto alla fine è costretto non solo a conferirgli la tribunicia potestas ma anche ad adottarlo. Il successore della gens

iulia è un claudio!!! [tiberio]. Una gens antichissima e importantissima (deriva da Atto Claudio).

La gens Iulia diventa la Gens Iulio-claudia . Vedremo che i principi successivi non saranno figli di Tiberio, ma tutti della domus claudia.

Il grande problema si avrà nel 69 xk Nerone muore senza figli e senza aver adottato nessuno. È un periodo di grandissima crisi xk

non si sa più come reggere il principato. Qui iniziano a scontrarsi gli eserciti tra governatori provinciali, ci sono vari scontri tra le

armate che portarono Galba. Alla fine dell’anno dei “4 imperatori” si staglia all’orizzonte la figura di un altro governatore provinciale

che era in Palestina e stava concludendo una repressione in Giudea che sfociò con la distruzione di Gerusalemme: Vespasiano .

Vespasiano ottiene il potere attraverso un investitura “lex de imperio vespasiani”. In essa c’è scritto che Vespasiano avrebbe avuto gli

stessi poteri che nella linea ascendente dei principi aveva avuto augusto.

DUBBIO: tutti i principi hanno avuto qst lex de imperio? Oppure essa è una lex per iustificare un potere sostanzialmente nuovo xk x la

prima volta c’è una nuova dinastia. Infatti Vespasiano da luogo a una nuova dinastia con i suoi figli Tito e Domiziano (la domus

Flavia, origini non nobili, da un municipio). Alla morte di Domiziano si instaura un’età nuova con Nerva, un vecchio senatore, e egli

svolta affermando un principio quale quello adottivo: riprende l’idea di Galba di scegliere il “migliore” non nella sua famiglia, ma

nell’impero! E qst è l’età “d’oro” dell’impero romano, del II sec, di tutti quegli imperatori che non incarnano la figura dei “tiranni” ma

che regnano in maniera bonaria ecc. E Nerva sceglie come suo successore Traiano e poi abbiamo la fase degli imperatori antonini fino

a Marco Aurelio dopo il quale si inizia ad incrinare l’idea dell’adozione xk i è un periodo di principato di 2 fratelli e poi c’è la

trasmissione dell‘impero da Marco Aurelio a Commodo (un altro imperatore “pazzo”, almeno così rappresentato), che sale al potere

nel 180 fino al 193 dove sale al potere Severio che instaura una nuova dinastia,quella dei Severi che arriva fino al 4 decennio del III

secolo. nel 284 instaurazione del Dominato dove al principe si sostituisce il “domino ed deus” [Diocleziano].

Qst c fa capire come era difficile il problema della successione a Roma.

Come il princeps contribuisce alla produzione del diritto???

Con le COSTITUTIONES. Cosa significa costitutione? Deriva da constituo=stabilire. Stabilire ha un significato molto simile a

“fondare” (mettere le fondamenta), quindi lo stabilire attraverso decisioni che diventano normative significa mettere le fondamenta a un

certo ordinamento politico.

Alcuni atti che promanano dal princeps vengono ricondotti a una categoria unitaria detta “Costitutiones” e i giuristi diranno che esse

avranno forza di legge xk il princpe a “legittimazione de popolo”.

Prima di ciò abbiamo diversi tipi di interventi attraverso cui i principi “decidono qualcosa”.

La dottrina fa una distinzione tra Edicta e mandata da una parte e dall’altra le Epistule, prescriptae e decreta.

EDICTA:

Gli Edicta sono disposizione generali e astratte che hanno una sorta di corrispondenza con gli editti di tutti i magistrati repubblicani [ql

de pretore, ql degli edili curuli in città, mentre in provincia ci sarà l‘editto del questore e quello del governatore. NB=Durante il

principato nelle province imperiali non c‘è l‘editto del questore xk nel principato non ci sono i questori xk qst accompagnano solo i pro

magistrati e non i governatori o i legati ecc.]

Nel libro c’è scritto che gli editti sono atti di autoregolamentazione. In realtà non è sempre così. Esso può esser anche un atto di

etero regolamentazione. Cioè (il caso dello schiavo cieco davanti all’edile curule), se andiamo a vedere i resti dell’editto curule noi

troviamo questa norma “non si possono portare x strada orsi, pantere ecc”. Quindi l’editto sia del principe che qll dei passati magistrati

può essere un editto anche di etero regolamentazione.

Da ciò capiamo l’editto del principe: un editto di etero regolamentazione che stabilisce norme generali e astratte.

La struttura dell’editto è di comunicazione generale e astratta della volontà del princeps ai sottoposti.

La funzione: inserire norme nell’ordinamento destinate a tutti.

Fondamento: qual è il fondamento giuridico di qst attività del principe? Lo ius edicendi, il principe ha lo ius edicendi in base al suo

imperium

MANDATA

Il principe da un istruzione al prefetto o al magistrato [es: “perseguita i cristiani!”].

C’è un rapporto tra il principe e il magistrato e l’ordine che il principe da al magistrato è attraverso il mandato. Anche in qst caso il

principe non risolve il caso concreto ma sta disponendo in modo generale e astratto una fattispecie (es, sempre, perseguitiamo i

cristiani!).

Quindi edicta e mandata sono uniti dalla caratteristica della generalità e astrattezza.

Vincenzo De Liso

EPISTOLA

Da dove gli viene qst caso? Da un epistola

Un governatore provinciale non sa come inquadrare giuridicamente una fattispecie che gli è stata proposta alla sua giurisdizione. Allora

scrive una lettera al principe e il principe lo risponde con un’altra epistola.

RESCRIPTUM:

Simile all’epistola, ma in qst il Princeps scrive sullo stesso Libello che (in qst caso il privato) gli è pervenuto.

DECRETA:

In qst caso il princeps diventa “giudice”.Qualcuno gli sottopone non solo la questione ma anche come risolverla.

Augusto ottiene il potere di “giudicare su richiesta” attraverso la sua auctoritas impostata sul suo imperium. Quindi il decretum è la

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Publisher
A.A. 2013-2014
40 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vincenzodelys di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Cascione Cosimo.