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STORIA DELLO SPORT
LEZIONE UNO
“SPORT” parola che risale alla fine del ‘700, deriva dal francese “desport”. Il corrispondente in Inghilterra è sport, in Spagna è deporte, in Italia diporto, termine poi sostituito con l’inglese sport. Il suo significato corrisponde a quello che noi intendiamo per discipline sportive moderne, ma in realtà non è altro che la codificazione della ritualità del quotidiano nell’antichità.
GINNASTICA EDUCATIVA
Attorno all’inizio/metà dell’ottocento in Prussia comincia a emergere la ginnastica educativa, utilizzata per formare i giovani soldati. Aveva quindi una finalità militare. Fu poi attorno alla metà dell’ottocento che avvenne una svolta: la ginnastica educativa venne diffusa in molti paesi europei anche al di fuori dell’ambito militare.
ITALIA
Rudolf Obermann: importante figura per la ginnastica in Italia e Svizzera, paese dove egli nacque. È stato il responsabile della diffusione della ginnastica educativa in Italia. Fu chiamato in Italia dal ministro della guerra di Carlo Alberto per diventare istruttore delle truppe sabaude. Egli fondò un’accademia militare a Torino. Inoltre nel 1836 gli fu assegnato il compito di educare con la ginnastica il corpo speciale dei Bersaglieri.
Fondò inoltre il primo sodalizio sportivo, la “Reale Società Ginnastica di Torino” nel 1844. Poco anni prima dell’avvento del Regno d’Italia(1861), anche in Italia si consumò il passaggio da ambiente militare a quello civile. La LEGGE CASATI (1859) che riforma la scuola del regno, fa riferimento anche ad alcuni capisaldi di Obermann.
N.B. ESTREMA ARRETRATEZZA DELL’ITALIA IN QUESTO CAMPO: mentre in Italia la ginnastica entra “in punta dei piedi” nelle scuole, in Inghilterra esiste già lo sportsman , cioè l’uomo della media-alta società che fa sport per proprio diletto. Un altro esempio è che nelle English Public School il rugby è già un’istituzione.
La Gran Bretagna è la culla degli sport moderni, qualsiasi sport, i loro regolamenti sono passati prima di tutto lì e poi nel resto d’Europa. 1879: fondazione della Prima Scuola Magistrale di Educazione Fisica
Francesco De Sanctis: divenne ministro dell’istruzione nel 1878. Egli nello stesso anno vara la Legge De Sanctis. Con tale legge la ginnastica educativa diviene obbligatoria in tutte le scuole del Regno d’Italia. Nell’articolo 2 si dice anche che per i maschi la ginnastica era propedeutica al servizio militare.
Quindi in Italia come in Germani e Francia la ginnastica è ancora subordinata all’ambito militare. 1887: EXPO a Milano. La “Società forza e coraggio” organizza nell’ambito dell’esposizione universale una mostra internazionale su Scherma e Ginnastica. Per la prima volta l’Italia rivendica un suo posto nel panorama Internazionale sportivo. È inoltre una buona occasione per propagandare lo sport a livello nazionale.
Angelo Celli: fu preside della Scuola Magistrale di Educazione Fisica. Secondo la scuola bisogna Superare il modello Obermann troppo improntato su quello tedesco
Andare verso la Gran Bretagna, bisogna aprirsi agli sport moderni ed emanciparsi dalla finalità militare.
Alcuni pensavano che lo sport danneggiasse le menti dei giovani e perciò ci fu un’aspra polemica su questo fronte.
Angelo Mosso scrive saggi per aiutare l’apertura dell’Italia verso gli sport moderni. Lui e molte illustri menti fecero pressioni perché l’educazione motoria comprendesse nuove discipline e fosse modernizzata.
Martini: ministro dell’educazione del primo governo Giolitti, propone una nuova riforma. Nomina una “commissione per l’educazione fisica”, nel 1893.
Innanzitutto bisognava cambiare il termine educativa in educazione fisica, più vicino ai cambiamenti affrontati nei programmi scolastici.
LEGGE DANEO: 1909, è la prima legge organica su spot ed educazione fisica. Stabilisce che le vecchie scuole magistrali siano soppresse.
Vengono costituite scuole permanenti di due anni con materie definite quali storia dello sport, fisiologia, anatomia, igiene ecc.
A tali scuole potevano accedere solo coloro che conseguono diploma liceale.
Nelle scuole elementari ogni giorno gli insegnanti dovevano dedicare mezz’ora alla ginnastica.
Tutti coloro che volevano diventare insegnanti dovevano fare un corso magistrale di educazione fisica in una facoltà di medicina e superare un esame. (approdo sport nel mondo accademico)
In Europa si scontrano due modelli, quello Inglese (sport visto come arricchimento personale, morale e fisico) e quello Tedesco.
MEDAGLIA CONI AL VALORE ATLETICO Era un premio attribuito ad atleti professionisti che si distinguevano per aver vinto competizioni importanti. La medaglia di bronzo veniva conferita a chi vinceva premi nazionali, quella d'argento a chi otteneva risultati importanti a livello europeo, quella d'oro a chi si imponeva in gare di importanza mondiale. Era simile alla medaglia all'onore militare e venne istituita per esaltare figure sportive di rilievo nazionale che potessero far sentire gli italiani orgogliosi di essere italiani fascisti.
Caso Bartali Bartali vinse il tour de France nel '38, corsa ciclistica più difficile a livello non solo europeo ma anche mondiale. A Bartali fu conferita la medaglia d’argento e non d’oro, e il partito si difese dicendo che la gara era a livello europeo, perciò gli spettava la medaglia d’argento. Questo perché Bartali non si era mai pronunciato sul fatto che fosse fascista, ma era considerato AFASCISTA.
GIUCO CALCIO L’Italia negli anni 30 vince due mondiali di calcio 34/38 e le olimpiadi del 36. Questi fatti sono dovuti a
- Nuova organizzazione di scuole per calciatori
- Emergere di nuovi carismatici dirigenti: Pozzo
- Rivisitazione in campo tecnico
RUGBY Assieme al basket si diffonde in campo universitario. Fino agli anni 30 non c’era una federazione autonoma ma il rugby dipendeva dalla FIGC. Il dirigente sportivo che diffuse il Rugby fu Otorino Barassi. Nel 1928 nasce la Federazione Italiana Palla ovale.
PALLACANESTRO Nasce nel 1892 negli states da James Naismith, medico e insegnante di ed. fisica danese. In Europa si diffuse innanzitutto in Francia e poi in Italia. La prima squadra di basket fu quella di Siena. Dopo la disfatta di Caporetto, nella prima guerra mondiale, viene utilizzato come gioco di squadra tra le giovani truppe, per creare spirito di gruppo. L’Italia si distinse particolarmente nei Giochi sportivi Interalleati del 1919 dove arrivò in finale contro gli USA e venne battuta. La FIP nacque nel 1921, suo presidente fu Augusto Turati. Tra il ’26 e la metà degli anni ’30 la Feder-basket fece passi da gigante, dato che il partito investì molto su questo sport avendo capito le enormi potenzialità propagandistiche ed educative. Inoltre vennero create testate quali “Palla al cesto” per istruire la gente normale. Un importante figura fu Giorgio Asinari conte di San Marzano, presidente per 11 anni della FIP, che venne coinvolto nella creazione dell’organizzazione mondiale di Basket.
Il fatto che non lo fosse creava diversi problemi, due in particolare gli insegnanti di educazione fisica erano subordinati agli altri professori che avevano una laurea allora esisteva l’ispettorato centrale di ed. fisica. Per potervi accedere bisognava essere laureati e gli insegnanti di ed. fisica non lo erano. Perciò a stabilire se il loro operato fosse giusto non erano commissari che venivano dal mondo dell’isef ma molto spesso erano medici, o altre figure di laureati che non necessariamente avevano competenze speciali nel mondo dell’ educazione fisica.
Si pone il problema di una valorizzazione della qualità e della competenza in questo settore. Apparentemente è una questione che riguarda solo la burocrazia.
Tra le proposte avanzate ve n’è un’altra importante, appoggiata da diverse forze politiche sia di destra sia di sinistra. Vi si oppose il PCI.
Secondo tale proposta era necessario creare sinergie operative con il CONI in modo tale da dare vita alla LEVA DEGLI ATLETI.
Ossia, gli insegnanti di educazione fisica avrebbero potuto selezionare dei loro alunni particolarmente bravi per approfondire l’esperienza sportiva ed eventualmente poterli formare per diventare atleti agonisti. Gli insegnanti avrebbero ricevuto un compenso per le ore spese dietro a questi potenziali atleti.
Una sinergia con il coni avrebbe portato probabilmente al superamento di un grosso problema del nostro paese→ con i stato non si mai occupati di proporre un modello culturale legato allo sport che andasse al di là del settore esclusivamente agonistico, tagliando fuori la gran parte delle persone. Se questa proposta di legge avesse avuto seguito probabilmente la qualità dell’offerta formativa dell’educazione fisica scolastica avrebbe avuto un impatto maggiore.
Oppositore di questo progetto fu il PCI che sosteneva al contrario un altro tipo di approccio educativo . Innanzitutto secondo loro non c’era bisogno del coni perché il ministero dell’istruzione aveva al suo interno tutte le risorse umane ed economiche sufficienti per assolvere alla funzione di insegnare l’educazione fisica ai ragazzi. Non vogliono lo sviluppo di sinergie operative forti tra scuola e coni. Ma il PCI era terrorizzato soprattutto da quella che definivano “una svolta esageratamente individualistica” ossia un modello educativo di questa natura legato alla selezione di potenziali atleti a cui andare a fare lezioni mirate individuali era espressione di un modello educativo individualistico che il PCI rifiutava. Secondo il Partito comunista l’educazione fisica si giovava della dimensione collettiva , doveva essere insegnata a livello di classi, di gruppi più o meno omogenei. Ovviamente una visione di questo genere era molto ideologizzata.
Il risultato fu che la proposta non passò come legge.