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I RIFLESSI DELLA GUERRA DI COREA

Il luogo in cui la guerra di Corea fa più paura è l’Europa, perché sembra rispecchiare la situazione della

Germania. Si teme la guerra per procura anche in Germania. Questo è il motivo per cui gli USA iniziano

già dal settembre 1950 a porre un problema all’interno dell’Alleanza Atlantica: c’è la necessità di

riarmare la Germania. Il paese che vede con maggior timore l’ipotesi di un riarmo nazionale tedesco è

la Francia. Le pressioni da parte americana sono forti e la Francia escogita una formula per riarmare la

Germania.

Il maggio 1950 è l’anno della dichiarazione Schumann, l’inizio del processo di integrazione europea,

che grazie all’azione di Jean Monnet e dei padri fondatori dell’Europa porta alla nascita del primo

organismo sovranazionale, la CECA: il trattato viene firmato nel 1951. Creano un organismo, l’Alta

Autorità, con poteri sovranazionale sulla gestione delle risorse carbosiderurgiche, che nel 1950

servivano a riarmarsi. In questo modo la Francia controlla la rinascita economica e militare della

Germania. I francesi pensano a una formula europea anche per il riarmo della Germania.

Nell’ottobre 1950 il primo ministro francese propone il piano Pleven, all’origine della Comunità

Europea di Difesa. Si prevedeva di creare un esercito europeo e di dotare questa embrionale comunità

europea di un braccio armato composto da 6 divisioni all’interno delle quali ci sarebbero stati dei

militari delle unità tedesche. In questa maniera si sperava di far accettare l’ipotesi del riarmo tedesco,

che doveva avvenire attraverso la creazione di un esercito europeo. I trattati della nascita della CED

vengono firmati nel maggio 1952, ma all’interno della Francia c’era un’opposizione trasversale al

progetto della CED da parte di comunisti (contrari al riamo della Germania e al processo di

integrazione europea), socialisti, gaullisti (che temevano la perdita di sovranità nazionale per il

governo francese). In Francia il dibattito serrato sulla questione della ratifica del trattato della CED

prosegue fino al 1954. In quegli anni la Francia visse anche la crisi in Indocina: la Francia vuole

riprendere il controllo della propria colonia, ma inizia una guerra contro i Viet Minh che la porterà a

una sconfitta clamorosa nel maggio 1954 e sarà costretta a uscire dall’Indocina. Nell’agosto 1954 viene

deciso di non ratificare il trattato della CED e il progetto fallisce.

Nel 1953 ci sono la vittoria alle elezioni presidenziali americane di Eisenhower, un candidato più

aggressivo di Truman, e la morte di Stalin, a cui non fa subito seguito l’arrivo al potere di Krusciov, ma

viene costituita una direzione collegiale che dà segnali di distensione.

Gli americani non prendono bene il fallimento della CED. Eisenhower vuole che l’Europa partecipi di

più alla propria difesa e permetta il riarmo della Germania: egli minaccia una revisione angosciosa

della politica estera americana verso l’Europa. La Gran Bretagna trova una soluzione: siccome non era

interessata a mettere in comune le sue risorse militari, propone di riesumare il patto di Bruxelles. Con

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la conferenza di Parigi nell’ottobre 1954 vengono fatte entrare la Germania e l’Italia all’interno del

patto di Bruxelles, si riconosce la piena sovranità tedesca e viene ripreso il progetto di Unione Europea

Occidentale presentato nel patto di Bruxelles. La Germania entra nella NATO nel 1955.

DWIGHT EISENHOWER (1953-1960)

Eisenhower vince le elezioni presidenziali del 1952 e nomina John Foster Dallas come segretario di

Stato. Truman, nel corso del 1952, è soggetto a fortissime critiche e viene accusato dai repubblicani di

essersi concentrato toppo sull’Europa a scapito del fronte asiatico: viene incolpato della perdita

dell’alleato cinese e dello scoppio della guerra di Corea. Truman decide di non ricandidarsi alle elezioni

presidenziali.

I repubblicani, durante la campagna elettorale, s’impegnano in una requisitoria contro il containment

di Truman, troppo soft on communism. Essi propongono una politica estera più aggressiva, più

ardimentosa, più dinamica e lo stesso John Foster Dallas, in un articolo apparso su Life nel 1952,

utilizza il termine che identificherà la nuova politica estera: il principio del roll back, che consiste in

una controffensiva in grado di spingere indietro i sovietici rispetto alla propria sfera di influenza. Si

parla di new look, nuova immagine dell’amministrazione Eisenhower. Si fa riferimento alla strategia

militare adottata dagli USA e caratterizzata da una diminuzione delle spese militari relative agli

armamenti tradizionali e da una rincorsa agli armamenti nucleari. Il principio di rappresaglia

massiccia, o maxim retaliation, stabiliva che si sarebbe risposto in maniera massiccia a qualsiasi

attacco da parte dell’URSS, utilizzando armamenti nucleari contro qualsiasi tipo di attacco.

L’idea della rappresaglia non era attuabile: avrebbe provocato un’immediata risposta da parte

dell’URSS, che in questi anni compie progressi nel campo degli armamenti nucleari. Nel 1957 avviene il

lancio dello Sputnik nello spazio. Inoltre, l’URSS si dota di bombardieri intercontinentali in grado di

violare la sacralità del suolo americano. Questi principi sono molto propagandistici. Si parla di

coesistenza competitiva. Un esempio è il caso ungherese del 1956: gli occidentali potevano intervenire,

ma non muovono un dito.

Oltre al riarmo nucleare, l’amministrazione Eisenhower fa ampio ricorso alla c.d. guerra psicologica,

che prevede un miscuglio di propaganda e covert operation da parte della CIA. È il caso dell’Iran, dove

nel 1953. dopo l’esperienza del governo nazionalista dal 1951, gli USA organizzano un’operazione

sotto copertura per riportare al potere lo Shah: dal 1953 fino al 1969 l’Iran è una pedina fondamentale

degli USA in Medio Oriente. In Guatemala viene portato a termine un colpo di stato nel 1954.

Italia ha uno dei partiti comunisti più forti dell’Europa occidentale. In questi anni Dallas cerca di creare

un sistema di alleanze con dei paesi che possano circondare l’URSS. Si avvicina alla Spagna, che si trova

in condizione di isolamento a causa della presenza di Franco e nel settembre 1953 viene stipulato un

accordo: gli USA iniziano a inviare aiuti economici e militari, e in cambio la Spagna concede l’uso di

basi militari.

C’è il rafforzamento dei legami con Tito: nel 1954 viene posta l’idea di un patto balcanico tra

Jugoslavia, Grecia e Turchia, ispirato dagli USA. Gli USA vogliono di accerchiare l’URSS attraverso

nuove alleanze militari, come la SEATO, un trattato di mutua difesa analogo al Patto Atlantico, che

viene firmato da USA, Gran Bretagna, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Filippine, Tanganika e

Pakistan. Le aree che rientrano in questo trattato sono la Malesia, il Borneo, il Laos, la Cambogia e il

Vietnam del Sud (su cui Eisenhower mette al potere Ngo Dinh Diem fino al 1963). Il patto di Baghdad

del 1955, di cui non fanno parte USA, vede la partecipazione di Iraq, Turchia, Gran Bretagna, Pakistan e

Iran; ci sono tentativi per farci entrare anche l’Egitto, ma al potere c’è Nasser, che non ha intenzione di

diventare alleato degli americani. L’obiettivo è quello di chiudere il Medio Oriente all’infiltrazione

sovietica.

LA DESTALINIZZAZIONE IN URSS E LA CRISI UNGHERESE DEL 1956

Stalin muore il 5 marzo 1953. Gli ultimi anni di vita hanno visto aumentare la sua paranoia: vedeva

cospirazioni ovunque, tanto che dimise Molotov. Uno degli ultimi avvenimenti fu il complotto dei

medici, accusati di tramare contro di lui. Si crea una direzione collegiale: una serie di politici russi

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prendono il posto di Stalin, fra cui il primo ministro Malenkov, il ministro degli interni Berija, molotov

e Krusciov. Molotov identificava la prosecuzione della politica estera di Stalin, mentre Malenkov il

cambiamento. Egli rimase al potere circa una anno e cercò di attuare dei cambiamenti iniziando a

sottolineare la necessità di ridurre gli investimenti destinati all’industria pesante per migliorare il

livello di vita della popolazione.

C’era il bisogno della coesistenza con il blocco occidentale, tanto che invia dei segnali di disgelo. Berija,

a capo dei servizi della sicurezza nel periodo staliniano, scompare dalla scena politica: viene ucciso

dopo aver subito un processo sommario.

Nel 1953 in Germania Est scoppiano delle proteste da parte di persone comuni che denunciano il

livello di vita insopportabile.

Krusciov era segretario del PCUS e si appoggiava all’esercito: questo lo rendeva molto forte.

Progressivamente prende dominio della scena politica e Malenkov viene allontanato dal Cremlino. Nel

settembre 1954 Krusciov ha in mano le redini dell’URSS. È un personalità diversa da Stalin: per quanto

Stalin era chiuso, diffidente e calcolatore, Krusciov era espansivo, esuberante e molto rozzo.

Tra il 1954 e 1955 compie vari viaggi. Il viaggio in Cina nel settembre 1954 prevede una serie di

accordi economici e scientifici: inizia lo scambio di scienziati per lo sviluppo del nucleare cinese.

L’URSS concede dei prestiti alla Cina: si ritiene che fra il 1950 e il 1960 abbia concesso a Mao due

miliardi di dollari. Con il viaggio in Jugoslavia nel 1955, Krusciov tenta di ricucire lo strappo causato

dallo scisma jugoslavo del 1948. Krusciov riconosce l’esistenza di vie nazionali al comunismo, ma Tito

non abbandona la sua libertà di manovra. Il viaggio alla fine del 1955 in India segna il progressivo

allineamento dell’India su posizioni filosovietiche.

Si parla di coesistenza competitiva: ci sono esempi di dialogo, ma anche delle crisi molto forti come

quella dei missili a Cuba. Nel 1955 una serie di esempi testimoniano la possibilità di dialogo tra i due

blocchi: il trattato di pace con l’Austria del 1955 (trattato di Stato); la conferenza di Ginevra nel luglio

1955, a cui partecipano Gran Bretagna, USA, Francia, URSS e dove si discute della grandi tematiche

(disarmo, problema tedesco); la visita di Adenauer a Mosca nel settembre 1955, che segna il loro

reciproco riconoscimento nonostante la dottrina Hallstein.

Ne l febbraio 1956 si tiene il XX Congresso del PCUS. Krusciov tiene due discorsi: uno pubblico,

dedicato alla politica estera, in cui si notano dei cambiamenti, perché si parla della possibilità di

coesistenza pacifica tra i due blocchi; l’altro segreto, rivolto ai leader dei partiti comunisti dell’Europa

orientale, in cui demolisce il mito di Stalin, lo accusa del culto della personalità e dei tremendi crimini

compiuti con le purghe. Questo discorso appare sulla stampa americana e l’URSS non smentisce, ma gli

effetti più importanti si hanno nei paesi dell’Europa del

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Publisher
A.A. 2013-2014
76 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matdan di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Guasconi Maria Eleonora.