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CORNO D'AFRICA - ETIOPIA

Menelik divenne imperatore d'Etiopia nel 1889; durante il suo regno respinse con successo due attacchi colonialisti dell'Italia di Crispi, e, dopo aver firmato il Trattato di Uccialli, nel 1893, scoprì che, per equivoco relativo alla traduzione, il trattato faceva dell'Etiopia un protettorato italiano e rifiutò.

Dopo l'incidente di Dogali, nel quale circa trecento Italiani mal condotti in uno sconfinamento dall'Eritrea vennero annientati dalle forze etiopiche, la situazione precipitò verso un tentativo di invasione diretta delle truppe del governo di Crispi. Nel 1895 si svolse la battaglia di Amba Alagi, tra italiani ed etiopi e successivamente, oltre ventimila italiani ed eritrei, dopo aver ricevuto messaggi di sollecito del Crispi sotto pressione a Roma, attaccarono presso Adua, il 1° marzo 1896, ma furono duramente sconfitti dalle truppe etiopi nel giro di una giornata. Col Trattato di pace di Addis Abeba, che

annullava il trattato di Uccialli, l'Italia riconobbe l'indipendenza dell'Etiopia (Abissinia) e questa riconobbe la colonia italiana d'Eritrea.

Nel 1930, salì al potere Haile Selassie I, che fu il principale artefice dell'ingresso dell'Etiopia nella Società delle Nazioni, primo paese africano.

ERITREA: la vicenda coloniale italiana ebbe inizio nel 1869, con l'acquisizione della Baia di Assab, da parte della società di navigazione genovese Rubattino (primo atto della presenza ufficiale italiana nel continente africano); nello stesso anno fu siglato l'accordo di acquisizione, che fu contestato dal governo egiziano, erivendicò il possesso della baia, innescando una controversia che si risolse solo nel 1882, quando il possedimento italiano divenne ufficialmente italiano. Successivamente fu acquisita la città portuale di Massaua, ed il controllo italiano si estese nell'entroterra. Nel 1890, durante il governo Crispi,

L'Eritrea fu dichiarata colonia italiana. Nel 1893 Menelik denunciò il Trattato di Uccialli, ed in Eritrea gli italiani continuavano la penetrazione. Con il Trattato di pace di Addis Abeba, l'Eritrea era riconosciuta colonia italiana.

Durante il fascismo, la colonia fu oggetto di un ambizioso programma di modernizzazione, soprattutto negli anni '30, per trasformarla in un centro di commercializzazione dei prodotti e materie prime: furono costruiti km di ponti, strade, ferrovie, le città furono sistemate ed i porti potenziati, furono sviluppati i servizi ospedalieri e sanitari, e l'agricoltura venne favorita.

SOMALIA: nel 1885 venne stipulato un accordo col sultano di Zanzibar per ottenere un protettorato sulla Somalia, su cui, in realtà, l'Italia aveva già iniziato ad acquisire controllo. Tutta l'area era però contesa da Francia, Italia e Inghilterra. Nel 1884, l'Italia fece un accordo con la GB per l'occupazione del porto di

Massaua che, assieme ad Assab, formò i "possedimenti italiani nel Mar Rosso", dal 1890 denominati Eritrea e base per un progetto che doveva sfociare nel controllo dell'intero Corno d'Africa. I britannici stabilirono il controllo sulla Somalia Britannica, mentre la parte meridionale venne occupata dagli italiani (Somalia Italiana) e quella più settentrionale dalla Francia (Somalia Francese).

DODECANESO

Durante la guerra italo-turca, culminata con l'occupazione della Libia, l'Italia occupò il Dodecaneso nel 1912. Con la Pace di Losanna (ottobre 1912), l'Italia ottenne il riconoscimento dell'amministrazione civile sulla Libia, in cambio del ritiro delle truppe dal Dodecaneso; tale clausola non fu rispettata, perché subordinata alla cessazione di atti di ostilità contro l'amministrazione italiana in Libia, apparentemente fomentati dalla Turchia. L'Italia mantenne quindi l'occupazione sulle 12 isole per tutta.

la I GM. Il 29 luglio 1919 fu sottoscritto un accordo segreto tra Italia e Grecia, in cui l'Italia rinunciava alle isole del Dodecaneso, salvo Rodi, in cambio dell'appoggio greco ad un mandato sull'Albania. Con il Trattato di Sèvres (agosto 1920), venne confermato il possesso italiano su tutto il Dodecaneso; tale trattato fu sostituito dal Trattato di Losanna (1923), con cui la Turchia e la Comunità Internazionale riconobbero per la prima volta all'Italia la sovranità sul Dodecaneso; dal 1926, le isole vennero trasformate il "Governo delle Isole italiane dell'Egeo". Giolitti, nel 1911, iniziò la conquista della Tripolitania e della Cirenaica, inviando migliaia di marinai a Tripoli contro l'Impero Ottomano. Col Trattato di Losanna, ufficialmente solo la Tripolitania fu sotto il controllo dell'esercito italiano, anche se molte altre regioni vennero occupate; la guerriglia indigena continuò per molti anni.

L'ascesa del fascismo, vi fu un inasprimento della politica italiana verso i ribelli, e dal '21 al '25, nuove campagne militari portarono alla conquista effettiva di altre regioni libiche. Nel 1930, la situazione era a favore degli italiani; la lotta proseguiva solo in Cirenaica, dove, tra l'altro, per impedire i rifornimenti dall'Egitto, venne innalzata una lunga barriera di filo spinato, lunga 270 km. Nel 1931, alla fine, Omar al-Mukhtar, capo dei ribelli, venne ucciso: ciò segnò la fine della resistenza libica e la riunificazione delle provincie libiche sotto il comando italiano.

All'inizio degli anni '30, Mussolini ordinò l'inizio di una vasta immigrazione di coloni italiani nelle aree coltivabili della colonia, e cercò l'integrazione della locale popolazione araba e berbera.

Dal '39, la colonia della Libia fu incorporata nel territorio metropolitano del Regno d'Italia, e considerata parte della Grande

Italia (progetto fascista, che cercava la creazione di un grande impero italiano nell'area del bacino del Mediterraneo), col nome di Quarta Sponda.

Rivolta dei Boxers

Dal 1899 fino al 1901, sotto la dinastia Qing, si scatenarono rivolte anti-imperialiste e anti-straniere, capeggiate dalla "Società dei Pugni Giusti e Armoniosi", i boxers per l'appunto. Gli attacchi erano rivolti verso gli stranieri che stavano costruendo ferrovie e contro la loro continua ingerenza negli affari cinesi.

L'intervento dell'Alleanza dello 8 Nazioni (JAP, USA, GB, ITA, FRA, GER, RUS, AUS-UNG) si risolse con la sconfitta dei boxers.

TIENTSIN

La Concessione di Tientsin, fu ottenuta dall'Italia dopo la spedizione internazionale contro la Rivolta dei Boxer, nel 1901, in cui fu presente un corpo di spedizione italiano; all'Italia, come alle altre 7 potenze intervenute, fu garantita una concessione commerciale nell'area della città di Tientsin (quella italiana fu

la minore). Dopo la IGM, la concessione austriaca nella città tornò alla Cina, ma nel '27, fu inglobata in quella italiana.

ALTRE MIRE DEL GOVERNO ITALIANO

CIAD

Questo paese interessò l'Italia fin dalla conferenza di Versailles, causando frizioni diplomatiche con la Francia; il corpo diplomatico italiano, avendo già possesso della Libia, chiese la colonia tedesca del Camerun, e il passaggio del Ciad dalla Francia all'Italia come compenso per la partecipazione alla guerra. Ma il Camerun venne assegnato alla Francia, e l'Italia ottenne solo l'Oltregiuba da Regno Unito (parte del Kenya), che guadagnò a sua volta 1/5 del Camerun, che venne annesso alla Nigeria britannica. L'Oltregiuba, nel '26 sarà annessa alla Somalia italiana.

ANGOLA

Anch'essa fu ambita nelle trattative di Versailles: il governo italiano infatti dichiarò che il Portogallo aveva un impero sproporzionato rispetto alle sue piccole dimensioni,

furono quindi avanzate due proposte:
  • il riconoscimento all'Italia da parte del Portogallo di concessioni agricole in Angola per emigranti italiani;
  • nel caso che il Portogallo venisse privato di alcune sue colonie, la Gran Bretagna e la Francia avrebbero riconosciuto all'Italia il diritto sull'Angola;
Contemporaneamente il governo italiano promosse la costituzione da parte delle 11 banche italiane più importanti di una "Società Coloniale per l'Africa Occidentale" per la gestione delle concessioni agricole in Angola. Comunque questo progetto trovò una ferma opposizione da parte delle autorità portoghesi. Alla proposta italiana, poi definita "assurda", risposero con fermezza GB e Francia, in difesa portoghese. L'Italia, a giudizio franco-britannico, aveva ottenuto già abbastanza con la conquista del Trentino Alto Adige e dell'Istria, nonché le rettifiche territoriali sempre a vantaggio italiani.nell'Oltregiuba.

YEMEN

La colonia eritrea, sotto l'amministrazione del Governatore Gasparini, nel '26, cercò di ottenere un protettorato sullo Yemen, per creare una base per un impero coloniale sulla penisola araba; ma Mussolini non volle inimicarsi la GB, e si lasciò convincere da Churchill, con cui era in contatto epistolare, a fermare il progetto di Gasparini, lasciandosi sfuggire il possibile controllo di un'interessante area petrolifera.

La Russia esce dall'isolamento (vd. pg 10-11)

Il Ministro degli Esteri russo Cicerin, già autore del Trattato di Brest-Litovsk, si mosse da subito per cercare di far uscire l'URSS dall'isolamento diplomatico, causato dalla rivoluzione bolscevica. Iniziarono quindi le trattative con gli stati baltici e confinanti, come la Turchia, l'Iran e l'Afghanistan, oltre che con la GB.

I mercati britannico e russo, infatti, erano complementari, il primo esportatore di materie prime e importatore di manufatti.

Il secondo, viceversa.; inoltre la Russia offriva grandi possibilità di investimento per le imprese inglesi, in quanto essa era un paese devastato dalla guerra. Nel 1921, GB e Russia, quindi, stringono un'alleanza commerciale. Il 28 ottobre 1921, Cicerin inviò una nota diplomatica a USA, JAP, GB, FRA, ITA per organizzare una conferenza economica internazionale. Ciò avveniva un mese prima della richiesta di moratoria da parte della Germania. La GB, si impegnò da subito a cercare un tentativo per risolvere la questione delle riparazioni dell'isolamento russo, e iniziò a dialogare con la Francia: nel 1921, Lloyd George e Briand si incontrarono a Londra, e la Francia richiese un'ulteriore garanzia anche per i suoi alleati orientali, area a cui la GB non è però interessata. Nel gennaio 1922 si svolse a Cannes la conferenza interalleata, fortemente voluta da Lloyd George e Briand, per affrontare ancora i problemi della ricostruzione.

economica e dei pagamenti dei debiti di guerra tedeschi; alla Conferenza partecipano anche i rappresentanti tedeschi, non più in qualità di accusati, e la destra francese insorge: Millerand sostitui
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Publisher
A.A. 2007-2008
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Degl'Innocenti Maurizio.