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I primi dieci emendamenti della Costituzione americana
Emendamento I. Il Congresso non potrà fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione, o per proibirne il libero culto; o per limitare la libertà di parola o di stampa, o il diritto che hanno i cittadini di riunirsi in forma pacifica e di inoltrare petizioni al Governo per la riparazione dei torti subiti.
Emendamento II. Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben ordinata milizia, il diritto dei cittadini di tenere e portare armi non potrà essere violato.
Emendamento III. Nessun soldato, in tempo di pace, potrà essere alloggiato in una casa privata senza il consenso del proprietario; né potrà esserlo in tempo di guerra, se non nei modi che verranno prescritti per legge.
Emendamento IV. Il diritto dei cittadini a godere della sicurezza per quanto riguarda la loro persona, la loro casa, le loro carte e le loro cose, contro perquisizioni e sequestri ingiustificati, non potrà essere violato.
Potrà essere violato; e nessun mandato giudiziario potrà essere emesso, se non in base a fondate supposizioni, appoggiata da un giuramento o da una dichiarazione sull'onore e con descrizione specifica del luogo da perquisire, e delle persone da arrestare o delle cose da sequestrare.
Emendamento V. Nessuno sarà tenuto a rispondere di reato che comporti la pena capitale o comunque infamante, se non per denuncia o accusa fatta da una Grande Giuria, a meno che il reato non sia compiuto da individui appartenenti alle forze di terra o di mare, o alla milizia, quando questa si trovi in servizio attivo, in tempo di guerra o di pericolo pubblico; né alcuno potrà essere sottoposto due volte, per un medesimo delitto, a un procedimento che comprometta la sua vita o la sua integrità fisica; né potrà essere obbligato, in qualsiasi causa penale, a deporre contro sé medesimo, né potrà essere privato della vita, della
libertà o dei beni, se non in seguito a regolare procedimento legale; e nessuna proprietà potrà essere destinata a un uso pubblico senza un giusto indennizzo.
Emendamento VI.
In ogni processo penale, l'accusato avrà il diritto di essere giudicato sollecitamente e pubblicamente da una giuria imparziale dello Stato e del distretto in cui il reato è stato commesso (i limiti del quale distretto saranno stati precedentemente determinati per legge); e avrà diritto di essere informato della natura e del motivo dell'accusa; di essere messo a confronto con i testimoni a carico, di far comparire i testimoni a suo favore, e di farsi assistere da un avvocato per la sua difesa.
Emendamento VII.
Nelle cause che dovranno essere giudicate a norma delle Common Law, il diritto al giudizio a mezzo di giuria sarà mantenuto ogni volta che l'oggetto della controversia superi il valore di venti dollari; e nessun fatto giudicato da una giuria
Potrà essere sottoposto a nuovo esame in qualsiasi altra Corte degli Stati Uniti, se non secondo le norme della Common Law.
Emendamento VIII. Non si dovranno esigere cauzioni esorbitanti, né imporre ammende eccessive, né infliggere pene crudeli e inusitate.
Emendamento IV. L'enumerazione di alcuni diritti fatta nella Costituzione non potrà essere interpretata in modo che ne rimangano negati o menomati altri diritti mantenuti dai cittadini.
Emendamento X. I poteri non delegati dalla Costituzione agli Stati Uniti, o da essa non vietati agli Stati, sono riservati ai rispettivi Stati, ovvero al popolo.
(da R. Hofstader, Le grandi controversie della storia americana, Roma, Opere Nuove, 1966, vol. I)
A. de Tocqueville, La popolazione nera. Il territorio occupato ai nostri giorni, o reclamato dall'Unione americana, si estende dall'Atlantico al Pacifico. All'est e all'ovest i suoi limiti sono dunque gli stessi del continente; essa si avanza
Ammezzogiorno fino al limite della zona tropicale e risale in seguito in mezzo ai ghiacciai del Nord. Gli americani sparsi in questo spazio non formano come i popoli d'Europa altrettanti rami di una stessa famiglia, ma si scoprono subito fra essi tre razze naturalmente distinte, e potrei dire nemiche. L'educazione, la legge, l'opinione, perfino la forma esteriore dei tratti, hanno elevato tra loro una barriera quasi insormontabile; il caso le ha riunite sullo stesso suolo, ma le ha mescolate senza poterle confondere e ognuna persegue il suo destino per conto proprio. Fra questi uomini così diversi, il primo che attira l'attenzione, il primo per cultura, potenza, benessere, è l'uomo bianco, l'europeo, l'uomo per eccellenza; sotto di lui appaiono il negro e l'indiano. Queste due razze sfortunate non hanno in comune né l'origine, né il tipo fisico, né la lingua, né i costumi; solo le loro sventure si rassomigliano.
Entrambe occupano una posizione inferiore nel paese che abitano; entrambi subiscono gli effetti della tirannide; e, anche se le loro miserie sono diverse, ne possono accusare i medesimi autori.
Gli indiani morranno nell'isolamento in cui hanno sempre vissuto; ma il destino dei negri è in certo modo allacciato a quello degli europei.
Le due razze sono legate l'una all'altra, senza tuttavia confondersi ed è per esse altrettanto difficile separarsi completamente o unirsi.
Il maggiore di tutti i mali che minacciano l'avvenire degli Stati Uniti nasce dalla presenza dei neri nel loro suolo. Quando si cerca la causa dei presenti imbarazzi e dei futuri pericoli dell'Unione, si arriva quasi sempre a questo primo fatto da qualunque punto si parta [...].
Non vi è un africano che sia venuto liberamente sulle rive del nuovo mondo, perciò tutti quelli che vi si trovano oggi sono o schiavi o affrancati. Così il negro con l'esistenza
trasmette a tutti i suoi discendenti il segno esteriore dell'ignominia. La legge può distruggere la schiavitù, ma solo Dio può farne sparire le tracce.
Lo schiavo moderno non differisce dal padrone solo per la mancanza di libertà, ma anche per l'origine. Voi potete rendere il negro libero, ma non potete fare in modo che egli non resti sempre uno straniero di fronte all'europeo.
Ma non è tutto: quest'uomo è nato nella bassezza; a fatica noi riconosciamo i tratti generali dell'umanità in questo straniero introdotto fra noi dalla servitù. Il suo viso ci sembra schifoso, la sua intelligenza limitata, i suoi gusti bassi, poco manca perché lo prendiamo per un essere intermedio fra il bruto e noi.
I moderni dopo aver abolito la schiavitù dovranno ancora distruggere tre pregiudizi assai più inafferrabili e tenaci di essa: il pregiudizio del padrone, il pregiudizio di razza e infine il pregiudizio
pregiudizio del bianco. È molto difficile per noi, che abbiamo avuto la fortuna di nascere in mezzo ad uomini simili a noi per natura ed uguali per legge, immaginare lo spazio insuperabile che separa il negro d'America dall'Europeo [...].
Mi sembra dunque che coloro che sperano che gli europei si confonderanno un giorno coi negri accarezzino una chimera. La mia ragione mi impedisce di crederlo e non vedo nulla che me lo provi nei fatti. Finora ovunque i bianchi sono stati più potenti hanno tenuto i negri nell'avvilimento o nella schiavitù, e i negri, ove sono stati più forti hanno distrutto i bianchi; è questo il solo conto che si sia mai aperto fra le due razze.
Se considero gli Stati Uniti del nostro tempo vedo bene che, in una parte del paese, la barriera legale che separa le due razze tende ad abbassarsi, ma non quella dei costumi: vedo dunque indietreggiare la schiavitù, ma non il pregiudizio che l'ha fatta nascere.
Nella parte
dell'Unione ove i negri non sono più schiavi, essi sono forse più vicini ai bianchi? Chiunque abbia vissuto negli Stati Uniti avrà notato che si è prodotto un effetto contrario. Il pregiudizio di razza mi sembra più forte negli Stati che hanno abolito la schiavitù che in quelli in cui esiste ancora, e in nessun luogo si mostra così intollerante come negli Stati in cui la servitù non è mai penetrata. È vero che nel Nord dell'Unione la legge permette ai negri e ai bianchi di contrarre matrimonio legittimi, ma l'opinione pubblica dichiara infame il bianco che si unisce a una negra e sarebbe molto difficile citare esempi di un simile fatto. In quasi tutti gli Stati in cui la schiavitù è abolita si sono concessi ai negri i diritti elettorali, ma se uno di loro si presenta per votare rischia la vita. Se viene oppresso può querelarsi, ma trova solo bianchi fra i suoi giudici. La legge gli apreil banco dei giurati, ma il pregiudizio ne lo respinge. I suoi figli sono esclusi dalle scuole frequentate dai bianchi; nei teatri egli non può anche a prezzo d'oro sperare di sedersi vicino a colui che fu suo padrone; negli ospedali giace a parte. Si permette al negro di pregare lo stesso Dio dei bianchi, ma non di pregarlo allo stesso altare; egli ha i suoi sacerdoti e i suoi templi. Non gli si chiude la porta del cielo: l'ineguaglianza si ferma appena alle porte dell'altro mondo. Quando il negro non è più, si getta il suo corpo da parte e la differenza di condizione si ritrova anche nell'uguaglianza della morte. Perciò il negro è libero, ma non può dividere i diritti, né i piaceri, né i lavori, né i dolori, né la tomba di colui di cui è stato dichiarato uguale; non può incontrarsi con lui da nessuna parte né della vita né della morte. Nel Sud, ove la schiavitù
esiste ancora, i negri sono tenuti meno accuratamente da parte; essi dividono talvolta i lavori dei bianchi e i loro piaceri; e si permette ad essi fino a un certo punto di mescolarsi con loro; la legislazione è più dura con loro, ma le abitudini più dolci e tolleranti. Nel Sud il padrone non teme di elevare fino a sé il suo schiavo, poiché sa bene che potrà sempre se vuole rigettarlo nella polvere. Nel Nord, il bianco non scorge più distintamente la barriera che lo deve separare da una razza avvilita, e tanto più si allontana dal negro quanto più teme di confondersi un giorno con lui. Nel Sud la natura, rientrando talvolta nei suoi diritti, viene per un momento a ristabilire l'uguaglianza fra bianchi e negri. Nel Nord l'orgoglio fa tacere perfino la passione più imperiosa dell'uomo: l'americano del Nord consentirebbe forse a fare della negra la compagna passeggera dei suoi piaceri se i legislatoriavessero dichiarato che essa non deve aspirare a dividere il suo letto, ma poiché essa può divenire la sua sposa, egli si allontana da lei con una specie di o