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Aggiunti i più recenti A. M. C T , Colegios Mayores: centros de poder, Salamanca 1986 e D. DARABIAS ORRES EL , Sobre las orígenes del burócrata moderno. El Colegio de San Clemente de Bolonia durante la impermeabilización habsgurguesa (1568-1695), Bolonia 1980.
33J. B R , Prologo, cit., p. 37: “Prendendo il Consiglio delle Indie ad esempio, dei 19 consiglieri (su un totale di 24) eletti durante il regno di Carlo V di cui si conosce la posizione che avevano occupato in precedenza, 13 provenivano dalle cancellerie (10 da Valladolid e 3 da Granada). Su un totale di 39 che furono nominati da Filippo II si conserva la documentazione precedente di 37. Di questi, 17 provenivano dalle cancellerie e dalle audiencias […], 7 erano stati oidores dell’Erario (Contaduría Mayor), 6 fiscales nello stesso 11professionale raggiunto e mantenuto durante gli anni di studio e di pratica, ma anche le risorse del patronage che si è
riusciti a controllare. La nomina di regente, infatti, matura all'interno dello stesso consejo, che in occasione di una plaza vacante si riunisce e sottopone al sovrano una terna di nomi fra cui scegliere il futuro collega. Sebbene il re sia totalmente libero nella sua scelta e possa decidere di nominare all'interno della struttura consiliare chiunque egli ritenga opportuno, solitamente la sua scelta si indirizza su uno dei nominativi della rosa propostagli. Per il letrado che voglia entrare a far parte attivamente dell'apolisinodia, con una carica come quella di regente, generalmente vitalizia, più che necessaria è, quindi, una accorta politica clientelare che ne guidi i passi durante la carriera e che lo promuova all'interno dell'élite governativa, magari fino a giungere al gradino più alto dell'amministrazione, costituito dal Consejo de Castilla o fino a un rango nobiliare di prestigio e considerazione. Malgrado la preponderanza deiletrados all'interno dellapolisinodia, l'alta nobiltà non è tuttavia totalmente esclusa dalla struttura governativa. Non solo, come si vedrà, i suoi esponenti di maggior spicco siedono nel Consejo de Estado, ma possono in diversi casi aspirare alle presidenze dei diversi consejos e quindi trovarsi in una posizione di preminenza rispetto agli altri componenti dell'organismo, malgrado per il loro rango e per la loro mancanza di preparazione non possano partecipare attivamente quando viene trattata una questione di ordine giudiziario e non possano esprimere dopo la loro esamina il loro voto. Tuttavia, il ruolo di presidente all'interno del consejo è quello che detiene il maggior prestigio e autorità, a detta dei contemporanei: "A su cabeza llaman presidente, más porque preside a lo que se trata, y ordena lo que se ha de tratar, y.prohibe cualquier desorden"
L'organico dei consejos è completato dai segretari, i cui
Compiti possono essere estremamente variabili e andare, come si è detto, dalle semplici redazione e copiatura dei documenti a uno speciale e riservato contatto quasi quotidiano con il sovrano. Consiglio delle Indie e 4 membri del Tribunale delle Alcaldes de Casa y Corte". D. H M , Guerra de Granada (1627), a cura di B. Blanco González, Madrid 1970, p. 105.
"La estructura de los Consejos, como organismos pluripersonales, se ordena fundamentalmente en la triple escala de presidentes - consejeros - secretarios": J. A. E , Lo orígenes del Consejo de Ministros en España. La Junta Suprema de Estado, Madrid 1979, vol. I, p. 21.
Precise istruzioni redatte dal sovrano al momento della creazione o durante i primi anni della sua esistenza regolano l'attività di ciascun consejo e prescrivono giorni e orari delle sue sessioni. Sede delle riunioni dei diversi consejos è il palazzo regio: Quel el Consejo Real.
[Consejo de Castilla] se haga siempre en palacio como se acostumbra, y.assimismo los Consejos de Estado, Guerra, Cámara y Hazienda, y el de Aragón, Ordenes y la Contaduría
Prescrizione unanimemente valida per i regentes è il silenzio all'esterno sulle questioni trattate durante le sedute consiliari. Come scriverà Francisco Bermudez de Pedrazanella prima metà del XVII secolo:
El ministro consejero del principe por naturaleza de oficio está obligado al secreto de lo que se trata o comunica con él. [...] El descubrir las acciones secretas del príncipe o su Consejo, los votos del, la consulta o resolución, daña lo público y ofende lo particular
Unico mezzo di espressione consentito a un consejo è la consulta, un documento nel quale l'assemblea presenta la sua opinione su una questione che le è stata sottoposta dal sovrano o da privati che richiedono al consejo, previa
espressione del suo parere, di inoltrare una supplica al re. La consulta è articolata su uno schema definito, che presenta in maniera ordinata la classificazione della questione esaminata, de oficio se riguarda questioni generali sottoposte al giudizio dell'assemblea, de parte se attiene a petizioni di privati, l'esposizione succinta ma chiara del problema che il consejo ha trattato e il parere che sull'argomento ha dato in forma unanime o, in caso di disaccordo fra i diversi componenti, le distinte opinioni espresse durante la seduta. Il documento si conclude con l'apposizione della data e delle firme di tutti i presenti. Compito del segretario è farlo pervenire al monarca, che procede alla risoluzione del caso proposto. Il sovrano, in caso di discordanza fra i regentes detiene un'ampia gamma di possibilità di scelta, ma in nessun modo è vincolato a quanto espresso dal consejo o dai suoi componenti: la sua decisione, presa nel chiuso
del suo studiolo, è annotata sul dorso del documento, in calce a un breve riassunto dell'argomento trattato, e firmata. Un percorso inverso a quello condotto in precedenza conduce il documento36Corpus documental de Carlos V, vol. IV, p. 107. Lettera di Filippo II a Juana de Austria. La Coruña, 21 luglio 1544.37F. B P , El Secretario del Rey, Madrid 1620, pp. 58r-59v.ERMUDEZ DE EDRAZA38J. B , Historia de la administración española e hispanoamericana, Madrid 1958, p. 353.ENEYTO 13nuovamente al consejo, che sulla base di quanto stabilito dal re redige il despacho. Il despacho, ultima tappa del macchinoso processo decisionale che coinvolge le strutture governative e il re, dopo essere stato firmato da tutti i componenti del consejo e dal sovrano stesso, viene inviato a chi degli ordini in esso contenuti è il destinatario.Ciascun consejo conduce una vita autonoma, pur intrattenendo relazioni con gli altri organi della struttura polisinodale. I contattipossono essere stabiliti dalla presenza di un medesimo consejero in due o più consejos, seppure con funzioni diverse all'interno di ciascun collegio. Ciò può dar luogo al controllo da parte di alcuni consejos su altri. Il secondo meccanismo di controllo deriva dalla convocazione di sessioni speciali congiunte di due o più consejos, allo scopo di esaminare una determinata questione, oppure dall'inserimento temporaneo all'interno di un consejo di elementi provenienti da altri organismi, convocati a titolo personale, perché diano la loro opinione o prestino il loro aiuto in casi particolari. Questi due mezzi di comunicazione, insieme al lavoro coordinatore svolto dal sovrano tramite ordini e decreti ai differenti organi, promuove una coerenza, anche se a livello minimo, dell'intero sistema. Non rari sono però i problemi di competenza che sorgono fra le diverse strutture consiliari. Sebbene, infatti, ciascun organo veda delimitatoIl suo ambito da concreteistruzioni, la vaghezza della normativa redatta dal re a questo proposito porta con sé la conseguenza di frizioni e conflitti tra le diverse strutture, la risoluzione dei quali chiama in causa nuovamente il sovrano. Ulteriori motivi di contrasto fra i principali organi di governo della Monarchia possono sorgere per questioni di onore e di preminenza durante le cerimonie pubbliche, durante le quali ciascun consejo reclama una maggiore importanza e richiede una più distinta visibilità che lo distingua dagli altri, numerosi, organismi di governo. Tredici sono, infatti, i consejos che nell'epoca di Filippo II compongono l'articolata polisinodia. Essi sono nati o per derivazione da una struttura medievale preesistente o per gemmazione da un consejo esistente o sono stati creati ex nihilo. Generalmente sono stati classificati in due gruppi, il primo che riunisce gli organismi con giurisdizione territoriale (Consejo de Castilla,Cámara de Castilla, Consejo de Aragón, Italia, Flandes e Portugal), il39F. B , El Consejo de Estado de la Monarquía española 1521-1812, Madrid 1984.ARRIOS40È il caso del Consejo de Aragón e del Consejo de Castilla.41È il caso del Consejo de Indias che deriva dal Consejo de Castilla o del Consejo de Italia, parte dei cui componenti prima della sua costituzione sedevano nel Consejo de Aragón.42È il caso del Consejo de Estado, che però da più punti di vista costituisce un eccezione nel panorama politico-nodale; del Consejo de Portugal, creato al momento dell'incorporazione del Portogallo fra i domini della Monarchia; del Consejo de Cruzada, formato per dare risposta a una serie di nuove e gravose necessità amministrative. 14secondo che raccoglie le strutture con competenze specifiche (Estado, Guerra, Inquisición, Hacienda, Ordenes e Cruzada). Questa suddivisione non è però del tutto soddisfacente.nerno un potere amministrativo. Questi consejos sono il Consejo de Castilla, il Consejo de Aragón, il Consejo de Italia e il Consejo de Flandes. Infine, nel terzo settore troviamo i consejos specializzati, che si occupano di specifiche materie. Tra questi ci sono il Consejo de Hacienda, il Consejo de Órdenes, il Consejo de Cruzada e il Consejo de Indias. Ogni consejo ha il suo presidente, che è nominato direttamente dal re, e i suoi consiglieri, che sono esperti nel campo di competenza del consejo. Questa struttura polisinodale permetteva al re di ricevere consigli da diverse fonti e di prendere decisioni informate su questioni politiche, amministrative e giudiziarie.