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Marx in quest’opera coglie anche il problema della religione: afferma infatti che la
religione ha inventato un mondo fittizio come ricompensa delle sofferenze
“oppio dei
terrene, ed è definita da lui come popoli”. La religione dice che gli uomini
sono uguali in cielo, ma il Comunismo, abolendo la proprietà privata, abolisce
anche le diseguaglianze materiali tra gli individui, che non avranno più bisogno di
ricorrere alla uguaglianza fittizia in cielo.
“La Questione Ebraica”:
Marx
In quest’opera parla del ruolo della religione nella società: essa serve a dare
delle consolazioni irreali per le nostre sofferenze reali nel mondo, ed è quindi
responsabile di una “alienazione religiosa” prodotta nell’uomo. La religione non è
un semplice errore dell’intelletto, bensì un prodotto sociale, e produce alienazione
aristocratici ricchi,
perché offre la visione di un mondo capovolto, in cui gli e i che
nella realtà comandano, al contrario sono subordinati nel mondo ultraterreno.
Marx
In quest’opera sostiene inoltre che mentre i filosofi in precedenza si sono
occupati di spiegare ed interpretare il mondo, devono ora cambiare il mondo,
all’ultima classe proletari,
facendo appello della società: i che devono rovesciare la
società attraverso una rivoluzione. È una visione propria di quello che lui identifica
come un “socialismo scientifico”, opposto al “Socialismo utopistico” proprio di
(Saint-Simon).
autori come dei predecessori
Storia e Materialismo storico:
Marx assume il compito di indagare quale è stato veramente il motore della storia.
Hegel,
La storia, come sostenuto anche da è auto produzione dell’uomo. Essa è
sempre stata tuttavia una storia di sfruttamento di una classe da parte di un’altra
classe. Lo studio della storia quindi rivela una grande dialettica di sfruttamento e di
conflitti di classe, nell’ambito della quale cambiano le classi sociali ma non il
fondamento di questo conflitto. La soluzione dunque è terminare questo sfruttamento
e rendere tutti gli individui uguali dal punto di vista materiale attraverso il
Comunismo.
Marx società capitalista”
parla della società del suo tempo con il termine “ perché essa
è dominata dalla legge del capitale: chi possiede il capitale, ovvero i mezzi di
Marx
produzione, detiene il potere. Il Comunismo dunque è per un modo per
giungere all’umanesimo ed è la soluzione all’enigma della storia, ovvero al fatto
che ci sono sempre state delle disuguaglianze.
Manifesto del Partito Comunista
“ ”: Londra, 1848
Marx, Engels. “Manifesto”
Opera maggiore di scritta insieme ad Si chiama perché
Mazzini, ”Manifesto della giovane
anche egli esule a Londra, nel '46 pubblica il
Europa”, al quale Marx risponde con questa opera, obiettando che il manifesto
mazziniano era ancora elitario.
Nell’opera Marx espone la sua “concezione materialista della storia”, per la quale
egli non intende sostituire un principio filosofico ad un altro, bensì intende un
modo di guardare alla storia nei suoi aspetti materiali, ovvero innanzitutto ai
rapporti economici e sociali, che strutturano la storia umana. Essa è una storia di
come gli uomini hanno creato strumenti per soddisfare i propri bisogni materiali:
attraverso il lavoro infatti gli uomini costruiscono il mondo storico e sociale e
trasformano la natura.
La storia è storia dei modi di produzione, che dipendono dalla divisione del
lavoro. La concezione materialista della storia ci dice che nella storia c’è sempre stato
classe dominante
una che controlla i mezzi di produzione, che comanda e
classe sfruttata,
consuma senza lavorare, e una che lavora e produce per l’intera
“La storia di tutte le società esistite fino ad oggi è storia di
collettività. Scrive Marx:
lotte di classe”, perché la divisione del lavoro produce conflitto tra le classi.
Marx sostiene che la nostra epoca, epoca di produzione capitalistica,
caratterizzata da persone che detengono il capitale ed i mezzi di produzione, ha una
grande importanza, perché è caratterizzata da una profonda contraddizione:
ricchi classe
continua infatti ad arricchire i e ad impoverire i poveri. Dunque la
borghese, i detentori dei mezzi di produzione, e la società capitalistica stessa,
hanno un ruolo nel preparare la rivoluzione futura. “pensata dall’alto”
Qui Marx è critico della rivoluzione francese perché
(intellettuali, illuministi, borghesi), mentre la nuova rivoluzione deve partire dal
popolo, proletari,
dai da quelli più sfruttati. La società capitalistica non si rende conto
che mettendo insieme queste enormi classe di lavoratori all’interno elle fabbriche
prepara il terreno per la rivoluzione: a queste masse, infatti, che possono unirsi e
parlare, manca solo la “coscienza di classe” ovvero la coscienza di essere in questa
condizione a causa di mere circostanze storiche, di valere qualcosa e di essere
una classe che può fare una rivoluzione, abbandonando una concezione metafisica
o religiosa dei rapporti di classe. Fornire la coscienza di classe agli operai è appunto il
partito comunista.
ruolo del Qui entra in gioco il concetto marxiano di “ideologia”,
Marx
che per è una “falsa coscienza”, una “falsa rappresentazione dei rapporti
di classe”. Concetto centrale della ideologia è che le idee dominanti di un’epoca
classe dominante.
sono le idee della Bisogna quindi cambiare i rapporti materiali
dominanti. governo
Nella società capitalistica il è l’espressione dei rapporti economici nella
chi comanda
società, poiché questi identificano nella società (chi è ricco).
L’organizzazione dell’economia nella società quindi è la struttura, da cui deriva la
sovra struttura (che comprende anche la politica e il governo). Ciò che conta nella
società quindi sono i rapporti economici e chi detiene il potere economico, perché
chi ha il potere economico detiene anche il potere politico.
Marx
Secondo questa è l’ultima delle rivoluzioni perché crea un società senza
classi, non sostituisce una classe con un’altra. È una società di uomini tutti uguali
dal punto di vista materiale.
Il Capitale
“ ”, 1867:
Marx
Nel 1867 scrive e pubblica la prima parte dei tre libri che contengono la sua
concezione economica. In quest’opera Marx spiega i fondamenti della sua fiducia
proletariato
nel come fautore della rivoluzione. Afferma che la società
proletari
capitalistica inserisce molti dentro le fabbriche ed è caratterizzata da
poche
continue crisi perché il sistema capitalistico tende ad arricchire persone e ad
impoverire tutte le altre. La società capitalistica tende inoltre ad unificare il
mondo poiché il modo di produzione capitalistico tende ad essere globale (qui
Marx
dunque coglie l’idea della globalizzazione) e ad esportare questo
classe media,
sfruttamento. Egli prevede dunque un impoverimento della che si
riduce sempre di più per poi essere spazzata via, e una semplificazione dei
rapporti sociali.
Le crisi diventano sempre più ricorrenti finché non si arriva al punto in cui la
proletariato,
situazione diventa intollerabile e il se avrà “coscienza di classe”,
potrà attuare la rivoluzione. Questa rivoluzione avviene in due momenti: 1) Una
fase transitoria di “dittatura del proletariato” con cui esso si impossessa dei mezzi
di produzione e li controlla in modo dittatoriale; 2) La fase di creazione della società
comunista, ovvero una società senza classi e priva di Stato (per Marx infatti lo Stato
è costituito da rapporti di classe). È una società che segue un ideale umanistico:
“a ognuno secondo i propri bisogni, da ciascuno secondo le proprie capacità ” e che
vuole rimettere al centro dell’attenzione l’uomo. La distruzione della società
proletari
capitalistica avviene perché essa perpetuata una forma di oppressione e i
intervengono per far rifiorire l’essere umano prima alienato dalla divisione dei
Marx
lavoro nella società capitalistica. quindi non vuole sostituire il proletariato come
classe dominante nel nuovo Stato Comunista.
Marx e L’Influenza Hegeliana:
Marx
Nelle proprie opere la teoria politica di risente in modo molto forte della
influenza Hegeliana; secondo gran parte delle interpretazioni contemporanee egli,
interpreti
infatti, intende capovolgere la concezione hegeliana dello Stato. Molti
dunque si chiedono fino a che punto Marx possa essere considerato un Hegeliano o
Marx
fino a che punto sia un innovatore che promette ed intende realizzare un
“socialismo scientifico”.
Egli disprezza coloro che chiama ”socialisti utopisti” che non hanno fatto i conti con
la realtà della storia, tuttavia secondo molti interpreti contemporanei questa
concezione marxiana secondo cui le contraddizioni della società capitalistica
conducono inevitabilmente alla dittatura del proletariato e alla estinzione dello Stato,
non rappresenta un programma scientifico bensì un’altra versione dell’idea hegeliana,
espressa nella “Fenomenologia dello Spirito”.
Marx è inoltre convinto che le circostanze storiche siano favorevoli ad una
rivoluzione Comunista, perché io modo di produzione della società capitalistica
lavori unito dentro una fabbrica, e ciò fa sì che gli individui possano parlare ed
organizzarsi; ad essi manca solo la coscienza di classe.
Revisionismo Marxista:
1) Riformisti: Bernstein Kautsky,
Corrente in cui si distinguono e e che si comprende solo
legandosi al marxismo, che sostiene che la società capitalistica
inevitabilmente crollerà (cosa che evidentemente non è a avvenuta, anzi il
capitalismo si è rafforzato). Questi studiosi dunque affermano che è importante
revisionare la teoria di Marx: non è dunque necessaria la rivoluzione, bensì il
riformismo, che consiste nell'attuare le riforme attraverso l’elezione di
rappresentati presso il Parlamento (idea questa alla base della
Socieldemocrazia).
Marx ha sbagliato le previsioni riguardo la polarizzazione della società (il
salario medio di un operaio è infatti aumentato); inoltre sosteneva che ci
sarebbero state crisi ricorren