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LO SPIRITO DELLE LEGGI

Montesquieu è il primo autore della storia a individuare i tre poteri fondamentali dello Stato: esecutivo, legislativo, giudiziario.

Tre forme di governo:

  • MONARCHIA (il re governa con alcune leggi fondamentali, principio della monarchia è l'onore);
  • REPUBBLICA (comprende come sottospecie aristocrazia e democrazia, principio della repubblica è la virtù, declinata come moderazione o amore della patria);
  • DISPOTISMO (il governo dispotico è un governo senza freni e limiti, suo principio è la paura).

Montesquieu sostiene però che le forme di governo possono essere ricondotte a due macrocategorie: governi moderati e governi dispotici. MODERATO è il governo in cui è presente almeno una separazione dei poteri, quella tra giudiziario e gli altri due.

L'elogio della "costituzione" inglese. L'Inghilterra è l'unico stato moderato al mondo che ha come fine la libertà.

politica dei cittadini. I poteri dello Stato sono divisi in tre organi distinti che si controllano e limitano reciprocamente. Montesquieu vede attuato il principio della divisione dei poteri nella monarchia costituzionale inglese. Il potere legislativo è qui affidato al Parlamento, il potere esecutivo al sovrano e quello giudiziario ad una magistratura non soggetta alle strutture di comando dell'esecutivo.

Per Montesquieu, la varietà delle leggi dipende dal fatto che in ogni Paese fattori come il clima, il territorio, il costume, la religione, l'economia incidono in modo diverso nel determinare la legislazione.

Nei popoli in cui predomina il condizionamento della natura è diffuso il dispotismo. In Occidente, dove in quegli anni si faceva determinante il ruolo economico della borghesia, la forma di governo preferibile è quella in cui questa componente sociale gode di un adeguato riconoscimento politico.

Leggi penali ancora più importanti della

libertà politica in senso stretto perché attengono alla libertà stessa della persona. Il processo garantista non esisteva all'epoca di Montesquieu. Non vi era parità fra accusa e difesa. La difesa non combatteva ad armi pari con l'accusa, aveva poco potere di difendere l'imputato. I vizi del sistema penale non riguardavano solo la procedura penale, ma anche il diritto sostanziale, la parte relativa alle pene erogate ai colpevoli. Montesquieu da questo punto di vista è un illuminista perché vorrebbe una riforma in senso garantista della procedura penale. L'imputato deve avere tutte le garanzie giuridiche affinché, se innocente, possa essere ritenuto tale. Lo Stato non deve essere cattivo quando punisce, non deve dare pene dispotiche, perché non è da quello che dipende la deterrenza del sistema penale. Sovrapposizione tra reato e peccato. Non vuole una trasformazione totale dell'antico regime, sostiene una.

Riforma di tipo penale. Differenza delle leggi in base alla natura, alla religione, all'economia... ci siamo concentrati sulla parte dedicata alle leggi. Che rapporto devono avere con i tipi di governo. Distinzione dei tre poteri dello stato e dei governi secondo natura e principio. Tipologia delle forme di governo di Montesquieu? Diversa da quella di Aristotele. Montesquieu: natura e principio di governo, cosa lo fa muovere, quale è la sua forza motrice.

ROUSSEAU

Nasce a Ginevra, fondamentale per capire l'atteggiamento di Rousseau verso le istituzioni. Fa parte della Svizzera francofona, quindi ha avuto possibilità di conoscere la cultura francese ma l'impronta ginevrina è molto presente in lui sia dal punto di vista religioso (influsso calvinista) e soprattutto per il modello della città stato. Creatore di miti politici. Illuminismo come critica al principio di autorità. Ma è stato anche una giustificazione della nuova

società che stava nascendo: la società moderna, la società borghese. Rousseau rifiuta il vecchio regime e anche il nuovo, il mondo borghese che stava nascendo. Quindi è qui che vi è il contrasto con gli illuministi. Contrasto di tipo ideologico. Episodio particolare che ha determinato il cambiamento radicale del suo modo di pensare: quando il suo amico Diderot fu rinchiuso in una fortezza ma con la possibilità di ricevere visite. Lettera di Rousseau a Malesherbes (direttore della censura, illuminista): l'uomo è buono di natura e diventa malvagio nelle istituzioni (dichiarazione di guerra intellettuale). Ha il suo centro ispiratore negli ideali della libertà e dell'uguaglianza che devono essere fatti valere con un rinnovamento totale della società, delle tradizioni, delle leggi, delle istituzioni. Tale rinnovamento trova esito nella democrazia. Conclude il giusnaturalismo. L'uomo civilizzato nella società nega i principi.i valori, l'ordine della natura. Scrive "il discorso sulle scienze e sulle arti" in cui è esaminato il concetto di progresso e si tratta di capire se ha reso l'uomo più civile. Dice che non ha portato alcun miglioramento. Il progresso delle scienze e delle arti si traduce in un aumento di ricchezza che determina l'amore per gli agi, il lusso... l'amore per la ricchezza fa perdere di vista alla società gli scopi della sua costituzione, il valore della virtù civica, il sacrificio per il bene della comunità. Le scienze e le arti hanno contribuito a purificare i costumi? tesi appoggiata da Diderot ma in parte condivideva e in parte no. Tesi: le scienze e le arti hanno contribuito a distruggere i costumi e la morale. Queste sono ghirlande di fiori stese sulle ferree catene che gravano i popoli. Storicamente hanno avuto una funzione ideologica precisa= fornire la giustificazione ai poteri dominanti, hanno soffocato il

Sentimento di quella libertà originaria per cui sembravano nati... hanno reso il popolo amante della schiavitù. Ne fanno di popoli civili. Contrappone i costumi rozzi ma naturali, spontanei, sinceri a quelli civili ma corrotti: la civiltà promossa dalle arti e le scienze nasconde l'artificiosità dei sentimenti. La scienza tiene a diventare uno strumento politico nelle mani dei governanti e si fa portatrice non tanto di verità quanto di opinioni che avalla con il prestigio della sua autorità. La diffusione dei lumi promossa dall'enciclopedia non promuove una crescita culturale ma si fonda sul nozionismo e nasconde le difficoltà reali connesse all'acquisizione di autentica cultura. È sostenitore della primitiva ignoranza, della semplicità e spontaneità dell'uomo primitivo. La ragione e la scienza sono svuotate da qualsiasi contenuto etico e umano. La contrapposizione tra l'uomo come è

nella natura e la società civile quale risulta dal progresso è approfondita nel "discorso sull'origine della ineguaglianza". Vuole individuare le cause in cui l'uomo originariamente libero e felice perviene ad una situazione opposta. L'uomo vero e autentico era quello dello stato di natura quando non c'era la società civile. Nello stato di natura l'uomo è libero ed uguale, è sollecitato dall'istinto e dai bisogni e conduce una vita semplice e tranquilla. Al contrario di Hobbes, per Rousseau l'uomo primitivo è pacifico. La natura umana si esprime nell'amor di sé stesso che è temperato da un altro sentimento: la pietà che l'uomo avverte nei confronti dei suoi simili. La civiltà tende ad attenuare il sentimento fondamentale dell'uomo perché la ragione dissolve la compassione. La ragione educa il sentimento contrapposto all'amor di sé.

stesso, l'amor proprio per cui l'uomo diventa individuo cioè si chiude in sé stesso e riporta tutto a sé stesso cercando l'esaltazione di sé per primeggiare sugli altri. La scoperta delle arti, la lavorazione della pietra, ferro, bronzo, l'agricoltura, consentono all'uomo di formare associazioni naturali: la famiglia, la tribù, il villaggio, in cui si esprime la socialità primitiva dell'uomo. Si pongono le prime differenze tra gli uomini connesse alle attività che si svolgono in quelle prime società naturali. Queste disuguaglianze vengono istituzionalizzate e riconosciute con l'istituzione della proprietà privata che è il moltiplicatore delle ineguaglianze e la loro legittimazione. La ineguaglianza genera nella convivenza umana le passioni e la primitiva etica comunitaria si corrompe. Il contrasto tra ricchi e poveri determina uno stato di guerra permanente di tutti contro tutti.

Questa situazione indusse i ricchi che vedevano in pericolo i loro patrimoni a proporre una nuova forma di associazione che garantisse la pace per tutti e i beni di tutti con la costituzione di un potere supremo che imponesse a tutti il rispetto di comuni norme di convivenza. È questa l'origine della società politica fondata su un contratto sociale proposta dall'intelligenza dei ricchi che raggirarono i più deboli. Il progresso delle società politiche ha rafforzato sempre più il predominio dei pochi sui molti. Più la società progredisce più l'uomo diventa schiavo di essa. Il termine finale di questo processo è il dispotismo che riproduce rovesciata, l'originaria situazione della società di natura. Tutti si trovano alla mercé del potere dispotico. La storia è un progresso degenerativo che svuota l'uomo della sua vera umanità. La critica della società ècosì autocritica che si contraddice da sola. Perché la critica esiste perché esiste la società che si critica. La critica vuole distruggere quella società di cui non solo sei figlio ma su cui hai basato il tuo pensiero critico. Esempio di come una visione critica della società circostanziata arrivi ad una critica generale che investe anche sé stesso. Gli antichi romani erano un popolo puro politicamente. Spirito di Atene contrapposto allo spirito di Sparta. Sparta mito di Rousseau… città guerriera senza arte e scienze particolari. Contrapposizione radicale di due modelli. Visione dualistica. Individualismo = distruttivo. Atene ha distrutto la volontà del popolo. La politica e la morale non possono essere separate. Ma la visione profondamente morale della politica porta a vedere l'altro come un nemico, come colui che sta compiendo un errore morale. Rousseau dice che l'uomo è stato creato buono dalla natura.Quindi ignora l'idea di peccato originale. A livello politico da ciò che è stato detto finora, sembra che ci sia un consenso generale sulla necessità di riforme. Tuttavia, è importante considerare che le opinioni possono variare e che ci possono essere divergenze su come attuare tali riforme.
Dettagli
A.A. 2021-2022
27 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fashionthoughtblog di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Berti Francesco.