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KELSEN(pg. 138 "Potere")

L'affermazione di Schmitt secondo cui "l'ordinamento giuridico posa sempre su una decisione, non su una norma", è per contrastare Kelsen.

Lo scontro tra i 2 si basa fondamentalmente sulla legittimità dell'ordine politico:

  • Schmitt legittimità non è solo legalità, ma si fonda su una decisione fondamentale (sul caso di eccezione) che è sempre di tipo conflittuale. La legittimità sta nella decisione politica. Il diritto viene dopo;
  • Kelsen la legittimità consiste nella legalità e risiede nella norma fondamentale dell'ordinamento, cioè la costituzione. Non esiste una decisione politica precedente. Kelsen vuol far coincidere Stato e ordinamento giuridico.

Scrive l'opera "Dottrina pura del diritto" dove critica la centralità che nel pensiero moderno ha lo Stato perché secondo lui questo significa porre attenzione al...

fatto che esso è superiore, che è sovrano ciò porta, per Kelsen, alla legittimazione dello Stato-potenza che in quegli anni stava avanzando.
Potere = potere giuridico; Diritto = organizzazione della forza. Il potere dello Stato si manifesta attraverso alcune azioni umane, cioè quelle che corrispondono a quanto stabilito dall'ordinamento giuridico presupposto.
POTERE POLITICO = efficacia dell'ordinamento coercitivo riconosciuto quale diritto.
I rapporti internazionali sono visti in chiave imperialistica.
Se lo Stato non deve essere basato solo sulla sovranità Stato = ogni ordinamento giuridico che abbia raggiunto un certo grado di centralizzazione.
Origini dello Stato: il prius è la sfera sociale, attraversata da conflitti e divisioni. Tali conflitti devono trovare un modo per stare insieme istituzione del Parlamento = luogo del compromesso (che ha, qui, valore positivo).
Forma governativa adatta: democrazia parlamentare ilParlamento assume un ruolo centrale. La democrazia parlamentare, per Kelsen, è un compromesso politico che trova la sua legittimità sulla Costituzione. La Cost. prende una nuova rilevanza e finisce in un luogo diverso; non è più una legge come le altre [i grandi fascismi e nazismi vanno al potere per via legale e, una volta al potere, per prima cosa cambiano la Cost. e si]. legittimano, impiantando il regime totalitario Cost. = norma fondamentale, sottratta alla disponibilità del Parlamento. Nella parte di Cost. non disponibile si inseriscono le garanzie dei diritti sociali. Kelsen è il grande teorico del predominio del diritto. La sovranità popolare è del Parlamento che però non è più assoluto perché non dispone della Cost. Elemento fondante della teoria kelseniana è anche il PRINCIPIO della MAGGIORANZA: in realtà, quello a cui pensa Kelsen è più un PRINCIPIOMAGGIORITARIO-MINORITARIO = nella Cost.devono essere date le garanzie e le possibilità affinché le minoranze di oggi diventino le maggioranze del domani. Il 1° grande diritto è quello di voce pensa alla possibilità, cioè, di alternanza al potere. L'alternanza garantisce la tutela di tutti (non più solo a livello individuale), a livello costituzionale. Kelsen è anche uno dei grandi teorici liberali e, in quanto tale, uno dei suoi punti forti è il pluralismo, cioè il fatto che ci sia libertà di avere i propri principi, idee, credo, ecc. Tale pluralismo sociale deve essere garantito e trasformato in pluralismo politico attraverso i partiti. Non vuole negare le differenze ma cercare di livellarle per non arrivare a un nuovo conflitto (come quello dopo Weimar, caduta, per Kelsen, perché la Cost. è diventata disponibile). Diritti fondamentali (in Cost. Sono i diritti umani) devono essere posti a

protezione delle minoranze. Tali diritti diventano fondamentali, sanzionabili, perciò, solo se inseriti nella Cost. statale. Se il Parlamento vota a maggioranza una legge che va contro la Cost., l'organo che lo impedisce (al Parlamento) è il SINDACATO di COSTITUZIONALITÀ: una legge diventa legge (legittima) solo dopo che ne è stata dichiarata la costituzionalità. L'istituzione di costituzionalità l'avevano già applicata gli USA, dove tale sindacato di cost. è di tipo diffuso. Kelsen, invece, teorizza la CORTE COSTITUZIONALE, dove risiedono giudici diversi dai giudici ordinari (non è diffuso). La sua è una democrazia consociativa, con sistema proporzionale.  Dopo la 2° GM si pensa alla necessità di istituire una specie di Società delle Nazioni Kelsen è il teorico della società internazionale in una visione monistica: primato dell'ordinamento internazionale (che è

Un insieme di norme superiori che autorizzano quelle inferiori. L'istituzione che mette in pratica ciò è, storicamente, l'ONU. La guerra legittima è quella a copertura internazionale. Si istituiscono, dunque, tribunali istituzionali internazionali in cui si giudicano le controversie internazionali, o altre giurisdizioni internazionali. Tutto ciò perché la grande idea di Kelsen è che l'umanità è una comunità superiore che pacifica il mondo attraverso la sua capacità giuridica. C'è una concezione giurisdizionale dello Stato (con una democrazia fondata sulla pluralità), del conflitto ricomposto in Parlamento attraverso un compromesso.

Funzionamento Stato:

  • ridimensionamento esecutivo, sottomesso al Parlamento;
  • rivalutazione del potere giudiziario (con l'elemento della Corte Costituzionale, custode della Cost.);
  • agevolazione delle istituzioni di garanzia, il cui proliferare

è un prodotto di questa teoria. Al primato della sovranità cerca di sostituire quello del diritto infatti: legittimità dell’ordinamento politico = legalità. Egli polemizza anche con Lenin.

LENIN elabora il concetto di potere rivoluzionario. Conflitti tra Stato tedesco e SPD + conflitti all’interno dell’SPD stessa portano al REVISIONISMO MARXISTA:

  • Bernstein SPD entra in Parlamento perché si pone l’obiettivo della lotta salariale e dell’ottenimento del suffragio universale (cioè della democrazia);
  • Ortodossi/Kautsky interpretazione evoluzionista del marxismo; la rivoluzione verrà di sicuro e i marxisti devono assumere una posizione attendista, pronti per la naturale rivoluzione.

Ma con l’avanzare del tempo la rivoluzione non scoppia si arriva a 2 grandi posizioni:

  • Luxemburg: violenta critica contro il riformismo; ripropone i temi ortodossi del marxismo: la classe operaia deve costituirsi e agire
politicamente e volontariamente. Fin qui, è d'accordo con Lenin: la rivoluzione deve scoppiare. La rottura fra i due pensieri riguarda il soggetto politico della rivoluzione: per la Luxemburg deve venire dalle masse, che non devono essere guidate da alcun partito perché hanno già insita in loro stesse l'energia necessaria per far avvenire la rivoluzione; - Lenin invece per lui il soggetto politico a fare la rivoluzione deve essere il partito (=avanguardia operaia organizzata). Vive la contrapposizione tra bolscevichi (dittatura democratico-rivoluzionaria del proletariato e dei contadini attraverso la presa del potere immediata da parte di un potere dittatoriale diretto dal vertice del partito in funzione della rivoluzione socialista) e menscevichi (socialismo si può affermare solo in un paese economicamente e socialmente evoluto; la Russia si deve prima sviluppare economicamente). Soviet = "consiglio di fabbrica"; non esprimono una

Rappresentanza politica formale ma l'immediatezza del potere operaio. Permettono la diretta partecipazione delle masse all'organizzazione democratica dello Stato. Per valorizzare tale immediatezza, è necessario passare attraverso il partito = momento di mediazione politica; il partito è sempre un'avanguardia centralizzata che orienta e dà forma al movimento spontaneo della classe operaia. La coscienza socialista è qualcosa che non è insito nella lotta di classe ma è importato dal proletariato dall'esterno; inoltre, per Lenin, la classe operaia con le sue forze è in grado di elaborare solo una coscienza tradeunionistica; compito primario del partito = lottare contro le forme di rivendicazionismo puramente sindacale, così da imprimere alle sue lotte economiche una direzione disciplinata dall'organizzazione politica, affidata a "rivoluzionari di professione". partito = motore della rivoluzione.

16La stessa concezione attivistica della politica si rinviene anche nella prospettiva di Lenin sulla rivoluzione e sulla democrazia:
  • la rivoluzione borghese deve essere opera del proletariato contro la borghesia, non della borghesia;
  • la repubblica democratica deve assumere il profilo di una dittatura degli operai e dei contadini.

STATO = organizzazione della violenza per reprimere una classe e mantenere una forma determinata di dominio sociale. Strumento della rivoluzione, cioè mero apparato tecnico-amministrativo.

Borghesia reprime il proletariato proletariato, protagonista del modo di produzione capitalistico, è la classe rivoluzionaria capace di guidare i lavoratori e gli sfruttati proletariato, attraverso la sua azione, può impossessarsi dello Stato e reprimere la borghesia dittatura del proletariato.

SOVIET = espressione di una democrazia rivoluzionaria e proletaria. Essi fanno in modo che la rottura della macchina statale trovi le masse già

pronte ad essere protagoniste di un nuovo modo di gestire la società, la partecipazione delle masse lavoratrici alla vita dello Stato viene prevista in funzione dell'estinzione dello stesso. Ma, siccome i soviet sono i consigli che si tengono nella fabbrica, il problema è proprio quello della gestione delle macchine: eliminando i padroni, gli operai si auto-gestiscono. Organizzazione del potere: teoria marxista della dittatura del proletariato + tema della dittatura giacobina (che giustifica l'uso del terrore in nome della libertà) = TEORIA del PARTITO, secondo cui il partito è appunto il motore della rivoluzione perché è il depositario della verità rivoluzionaria in quanto è capace di capire e interpretare l'essenza della classe operaia; il partito è pensato come luogo autonomo. Partito comunista = nuova élite politica capace di direzione. Comunismo = società senza classi. Rivoluzione: conferma la

necessità del dominio. Potere: monista e militare (dittatura del proletariato) che monopol

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
29 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Novadelia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Sociali Prof.