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Estratto del documento

THE FEDERALIST PAPER

Rivoluzione americana: il 4 luglio 1776 si dichiarano indipendenti dalla madre patria.

La dichiarazione di indipendenza redatta da Thomas Jefferson:

“ noi consideriamo queste verità di per sé tutti gli uomini sono stati dichiarati uguali e il creatore li ha dotati di alcuni diritti inalienabili, la vita, la libertà e la ricerca della felicità ”

Qua si evince l’influenza di John Locke perché qui Jefferson riprende sia l’idea che ci sono dei diritti naturali che l’uomo ha, ma sia l’idea che questi diritti siano fondati in maniera forte perché dati da Dio.

Locke lo dice piuttosto esplicitatamene, ma Jefferson lo dice chiaramente.

La ricerca della felicità è molto bella, innanzitutto perché questa è dinamica, in contrapposizione alla staticità della proprietà di Locke e in secondo luogo è parte fondamentale dell’etica Aristotelica.

“ ogni

qual volta una forma di governo diventa negativa per il raggiungimento di questi scopi il popolo ha il diritto di mutarla, di abolirla o di costituire un nuovo governo. Quindi l'idea è che la sovranità l'abbia il popolo proprio come sosteneva Locke. Il governo esiste per proteggere i nostri diritti naturali ogni qual volta che il governo diventa negativo, un freno a questo, il popolo ha il diritto di mutarla, abolirla o un nuovo governo. Questa dichiarazione di indipendenza è influenzata da Locke e la sua idea dei diritti naturali e che il popolo sia sovrano e che il governo esista per difendere i diritti naturali. Nel 1783 la Gran Bretagna riconosce la libertà dei coloni inglesi d'America con la convenzione di Parigi. A quel punto sono liberi e autonomi, possono darsi le leggi. Nel nord America fanno la convenzione di Filadelfia (1786) e dibattono sulla forma di governo da darsi ed è la prima in cui degli esseri umani dibattono su qualedeve essere la loro forma di governo (non in astratto). Viene proposto di fare un governo unitario, ma con poteri separati (un potere legislativo diviso in due camere, un potere esecutivo e un potere giudiziario) e così viene fatto un progetto costituzione degli Stati Uniti che viene presentato nel 1787. A seguito della presentazione c'è un dibattito sul perché ratificare questa costituzione, quali siano i vantaggi della forma di governo unitario con separazione dei poteri (l'alternativa era una confederazione di stati sovrani). E allora nello stato di New York cominciano ad apparire su tre diversi giornali degli articoli "publius", firmati in latino, scelta interessante. Si scoprirà dopo 20 anni il nome degli autori. "The Federalist" sono 85 saggi su tre quotidiani, pubblicati tutti insieme con il nome "Publius" da tre autori: Hamilton, John Jay, James Madison. Loro si consideravano inglesi. Questi autori rielaborano nell'idea americana, le
  1. Pagina 35 di 74- Idee di Locke sui diritti naturali, la separazione di poteri e lo stato non deve cambiare la natura umana ma evitare i conflitti tra individui
  2. Le idee di Montesquieu sulla separazione dei poteri e sulle piccole repubbliche
  3. Aristotele: naturale socievolezza umana e in politica non possiamo pretendere un'esattezza matematica e il perseguimento della felicità
  4. Cicerone: visione del ruolo del diritto
  5. Montesquieu: visione della separazione dei poteri e la visione dei pesi e contrappesi
  6. Machiavelli: approccio realistico alla politica anche in ambito internazionale

Questi innovano molte delle idee che circolavano in Europa.

Hamilton si è fondato su Locke e sui classici (in particolare Aristotele e Cicerone), questo si vede nelle affermazioni dei saggi ad esempio sostiene che in politica ci vuole un approccio realistico, fondato sull'esperienza, l'effettivo comportarsi degli esseri umani Machiavelli.

Aggiunge che non si

può avere la stessa certezza della matematica in politica (Aristotele, dell'etica nicomachea). Considerano la politica l'individuazione degli interessi permanenti di una comunità e ritengono sia necessario un governo forte, avere un forte governo federale, perché un'esigenza che si ritrova in qualsiasi società. Come essi ripetono tante volte: "non temiamo il potere esecutivo, ma la debolezza e l'inefficienza del governo". 2. Qual è la funzione di buoni istituzioni? Non è modificare la natura umana, bensì proteggere gli individui derivanti dai conflitti sociali. Questa è una visione molto Lockiana di governo, che non deve cambiare la natura umana. "Non si può rendere buone le persone con leggi del parlamento", la bontà è una questione individuale. 3. Teoria dell'allargamento dell'orbita: (innovativo perché contro all'idee di Montesquieu e Rousseau)

Rousseau che era teorico della partecipazione diretta ). L’idea che nei grandi spazi dell’America un sistema federale possa consentire agli individui di avere libertà e democrazia senza conflitti, ribaltando l’idea che la democrazia potesse essere possibile solo nei piccoli stati.

Al contrario loro dicono che nei grandi stati è possibile avere la democrazia perché i conflitti si stemperano.

Un altro punto per la visione generale che hanno questi autori è l’idea, che rimarrà in tutto il pensiero americano improntato al realismo, la teoria della anarchia internazionale ( John Jay era stato un ambasciatore e quindi conosceva bene questo punto ).

La teoria dell’anarchia internazionale: nei rapporti tra stati non c’è ordine ma anarchia. È la legge della potenza che regola la politica estera ( visione realistica e Hobbesiana ).

La guerra non è provocata dalla struttura autoritaria degli ordinamenti interni

allo stato, ma solo che in politica internazionale vige la potenza, così i nostri autori demistificano l'ideale europeo, sulla pace (contrario alla visione europea) quello dello spirito pacifico delle repubbliche basata sull'osservazione dei sovrani assoluti, avevano una concezione patrimoniale dello stato, consideravano lo stato come loro, con il risultato che dichiaravano guerra, combattute però dal soldato semplice. Le repubbliche invece hanno spirito pacifico, essendo di tutti e nessuno vuole andare in guerra (Montesquieu e Rousseau). Pagina 36 di 74 Hamilton e company sostengono che questo non è vero, ma che dipenda dal fatto che vige la legge di potenza per cui se uno stato ha l'occasione di ingrandirsi cercherà di farlo. Una visione estremamente cruda e realista dei rapporti internazionali, che demistifica l'idea tipica, specialmente di Rousseau.

La costituzione americana:

Questi autori sostengono un'idea rimasta

Fondamentale nella costituzione americana, cioè teoria dei poteri impliciti, la tutti quei poteri dei singoli stati i singoli stati non si sono esplicitamente tolti, questi poteri rimangano allo stato nella loro pienezza (ancora attuale USA). Quindi finché non c'è una condanna, gli stati fanno come vogliono.

I tre autori sostengono che in questo nuovo stato USA sia necessario un esecutivo molto forte, però i nostri autori pensano che sia importante che al potere molto forte dell'esecutivo ci sia un potere altrettanto forte del legislativo. (pesi e contrappesi) → alla Montesquieu e alla Locke.

La costituzione americana ha avuto diversi emendamenti, la cosa interessante è che se vengono studiati, questi dimostrano molto bene, l'intelligenza di Burke del tradizionalismo, di adattarsi seguendo la tradizione, dimostrando che Burke aveva ragione.

IMMANUEL KANT

Kant afferma che sia possibile creare una morale universale, perché gli esseri

ragione, senza essere limitati da autorità esterne. L'illuminismo sostiene che ogni individuo ha il diritto di pensare autonomamente e di esprimere le proprie opinioni senza censura. L'illuminismo promuove anche l'idea di progresso attraverso l'educazione e la diffusione della conoscenza. Gli illuministi credevano che l'ignoranza fosse la causa principale delle ingiustizie e delle disuguaglianze sociali, e che solo attraverso l'istruzione e la diffusione delle idee si potesse raggiungere una società migliore. In conclusione, l'illuminismo è un movimento che promuove la ragione, la libertà di pensiero e l'uguaglianza. Esso invita gli individui a usare la propria ragione in modo critico e a lottare per una società basata sulla giustizia e sulla libertà. Formattazione del testo

ragione.→ siamo nella Prussia di fine ‘700

Perché Kant è un liberale? Perché fa una fondamentale distinzione tra due ambiti umani.

  1. adesione esteriore imperativoLegalità: è la nostra alla lettera della legge ( a unipotetico ). Esempio: non rubare se non vuoi andare in galera.
  2. categoricoMoralità: adesione intima allo spirito della legge ( all’imperativo ).

Per Kant lo stato si occupa solo della legalità a questo non gli importa se non rubiamoperché siamo buoni o perché non vogliamo finire in galera. Quindi la sua visione èl’opposto della visione che noi chiamiamo etico ( lo stato che vuol fare di te un buonessere umano ). Quindi la sfera della legalità dello stato, per Kant, è solo la sferapubblica? Di come siamo dentro, allo stato non interessa nulla, purché non siano attivitàcriminali. Noi nella nostra anima abbiamo piena libertà di coscienza.

Pagina 37 di

Lo stato non si occupa della nostra moralità e non vuole fare di noi buoni esseri umani. Lo stato quindi si priva dell'ambito della morale e della religione, perché Kant ritiene che l'alternativa sia molto peggiore: dovrebbe imporre una morale giusta o la religione giusta e sarebbe pericoloso (stato di diritto quindi).

Questa è l'idea fondamentale di Rechtsstaat, stato di diritto, quello che si occupa del diritto, della sfera pubblica, che lascia l'interiorità e la moralità dell'essere umano intoccata, perché Kant ritiene che imporre una religione o una morale è sbagliato e sbagliato.

Quando si parla dello stato di diritto, di garantire l'armonia delle libertà di ciascuno con le libertà di tutti, si sostiene che si potrebbe anche risolvere il problema di costituire uno stato tra diavoli. I diavoli sono le persone peggiori del mondo, che ti vogliono ingannare e rubare, la quintessenza del male.

Possibile creare uno stato tra diavoli purché siano intelligenti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
74 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ornella.p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Giorgini Giovanni.