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Il rapporto tra Hegel e la religione
Il problema intorno al quale viene elaborata questa distinzione riguarda il rapporto con la religione, gli hegeliani di destra sono più propensi a un'interpretazione del pensiero di Hegel che lo veda più vicino all'accettazione delle religioni positive (quelle delle chiese, del cristianesimo in particolare, chiesa cattolica, protestante). Hegel dice che lo spirito del mondo si è reso immanente grazie soprattutto al luteranesimo perché il cristianesimo luterano ha contribuito alla secolarizzazione, a rendere più mondano lo spirito del cristianesimo. Gli hegeliani di destra pongono l'accento sugli elementi spirituali all'interno del pensiero di Hegel, quelli di sinistra pongono l'accento più sull'immanenza, sulla natura, su tutto ciò che secondo loro è alla base della stessa religione. Un autore molto importante sia per Marx che per Engels, che è inquadrato nel contesto degli hegeliani di sinistra.è Feuerbach, ma anche lo stesso Engels si sentono vicini agli hegeliani di sinistra. Feuerbach (L'essenza del cristianesimo, 1841) sostiene, coerentemente con l'attenzione a privilegiare gli aspetti mondani rispetto a quelli spirituali dell'hegelismo, che in sostanza il rapporto che viene delineato dalle grandi religioni che individuano in Dio il creatore del mondo deve essere rovesciato: sono gli uomini a crearsi un'immagine di Dio, egli è una proiezione immaginaria dell'umanità. In Feuerbach si giunge ad affermare che il cristianesimo stesso è una forma di patologia psichica, perché è una proiezione di un'umanità che non si accontenta di quello che è. Espone tali idee anche in un altro scritto del 1845, Essenza della Religione. Per Feuerbach è questa proiezione ad essere l'essenza della religione. L'elemento che al di là di tutto il complesso di contraddizioni.parla di interpretazioni insite in Hegel, per Marx ed Engels è da preservare e da rielaborare il nucleo del pensiero di Hegel che loro ritengono più razionale: la parte dialettica, i tre momenti. In Marx, al di là di queste conclusioni che Hegel trae da questo esercizio dialettico basato sulla triade, così come per Engels, il nucleo più importante della posizione filosofica di Hegel è costituito dalla dialettica. Marx non usa mai l'espressione di materialismo storico, essa gli viene poi giustamente attribuita dagli interpreti (un po' come per Machiavelli: "il fine giustifica i mezzi"), è comunque plausibile per spiegare l'interpretazione della dialettica hegeliana da parte di Marx. Marx nasce nel 1818 e muore nel 1883, insieme ad Engels è il fondatore, il teorico di una visione ideologica che darà vita in futuro a più di un movimento politico e a più di un gruppo o partito politico. Quando si parla di interpretazioni insite in Hegel, per Marx ed Engels è da preservare e da rielaborare il nucleo del pensiero di Hegel che loro ritengono più razionale: la parte dialettica, i tre momenti. In Marx, al di là di queste conclusioni che Hegel trae da questo esercizio dialettico basato sulla triade, così come per Engels, il nucleo più importante della posizione filosofica di Hegel è costituito dalla dialettica. Marx non usa mai l'espressione di materialismo storico, essa gli viene poi giustamente attribuita dagli interpreti (un po' come per Machiavelli: "il fine giustifica i mezzi"), è comunque plausibile per spiegare l'interpretazione della dialettica hegeliana da parte di Marx. Marx nasce nel 1818 e muore nel 1883, insieme ad Engels è il fondatore, il teorico di una visione ideologica che darà vita in futuro a più di un movimento politico e a più di un gruppo o partito politico.Parla di Marx e delle conseguenze del suo pensiero si usa l'espressione molto più ampia di marxismo, esso non tiene al proprio interno solo il pensiero di Marx, è un contenitore molto più ampio. È uno dei pochi casi nella storia in cui ci si trova di fronte ad una teoria, ideologia che diventa azione politica, legittimazione di un movimento storico, che a un certo punto diventa sempre più rilevante, sempre più importante, proprio perché Marx da pensatore diventa ispiratore di azione politica. Marxismo non è solo teoria, è prassi, una filosofia che tende ad entrare all'interno della realtà per trasformarla. Questa trasformazione segue dei ritmi e delle modalità peculiari, tipiche della visione di Marx e del marxismo. Gli autori che si possono definire marxisti anche nel '900 e anche nella seconda metà del '900, quasi un secolo dopo la morte di
Marx e Engels, dedicano i propri sforzi a una critica della società borghese. Marx insieme ad Engels indicano chiaramente già quando iniziano la loro propaganda politica, predicazione del verbo nuovo del comunismo, che non è nuovo ma è nuovo il comunismo e il socialismo scientifico, dal momento in cui inizia questa diffusione, poco prima in realtà del 1848 (Manifesto del partito comunista), nel 1847 partecipano alla riunione della società dei giusti e riescono a sostituirsi alla leadership della società dei giusti e a farla transitare verso la società dei comunisti. Ne sostituiscono il motto "Gli uomini sono tutti fratelli" della società dei giusti con: "Proletari di tutto il mondo unitevi", che si ritrova a conclusione del manifesto. Marx e Engels sono agitatori e propagandisti di questa idea, non succede spesso che un autore diventi ispiratore di azione politica concreta, è un'eccezione perché.in Marx si trovano alcuni elementi fondamentali per azione politica: 1. il mito: c'è qualcosa di mitico in Marx, una visione escatologica, mitica? 2. un soggetto politico, almeno due: soggetto politico trasformativo, che per loro è anche un soggetto socio-economico, il proletariato, soggetto politico su cui fare leva, per cui loro combattono, sulle cui gambe deve camminare la rivoluzione, i proletari sono appartenenti ad un'altra soggettività che è di tipo socio-economico, più generale: la classe operaia, i proletari sono le élite della classe operaia Vi sono anche altre soggettività politiche, per esempio il partito comunista, che diventa colui che media, che interpreta la storia e che fornisce indicazioni su quando è il momento di agire e su che cosa si deve fare. Di questa élite che sono i comunisti e poi diventa il partito comunista aveva parlato anche, non in questi termini, Hegel, dove si presenta già ilproblema dei tempi storici, della loro interpretazione, Hegel dice per esempio che Socrate anticipa troppo la storia, anticipa troppo la razionalità che è insita nel processo storico ed è per questo che viene condannato. Hegel parla dei filosofi, coloro che possono interpretare. Il ruolo analogo è svolto in Marx dai comunisti, delle élite che interpretano la storia. Marx a un certo punto con Engels vanno oltre Feuerbach e oltre la dialettica hegeliana: se per Feuerbach la religione è solo una proiezione immaginaria di una umanità che non si sentiva appagata, Marx e Engels dicono che questa umanità che non si sente appagata non lo è perché vive in un regime di oppressione e di sfruttamento che è il capitalismo. Aggiungono un'altra parte. Il pensiero di Feuerbach deve essere meglio precisato. Si concentrano sul sistema capitalistico, esso è il bersaglio di tutte le critiche di Marx ed Engels. Il sistemaIl sistema capitalistico non rimane sempre uguale a se stesso, dialetticamente muta nel tempo, usano la dialettica per dire che il sistema capitalistico si trasforma e soprattutto che non è eterno. Si dicono appartenenti al socialismo scientifico, ma c'è anche un elemento di mito, prima o poi finirà e l'umanità se ne libererà e finirà la distinzione tra servo e padrone, tra schiavo e libero. Individuano nel sistema capitalistico e non nell'umanità (come aveva fatto Agostino) l'origine di tutti i mali. L'umanità uscendone cambia, tutta l'ingiustizia, tutta l'ineguaglianza è frutto del sistema capitalistico, che si afferma dall'età dei comuni in poi, che alla loro epoca ormai si stanno manifestando pienamente con la prima Rivoluzione industriale (la seconda inizierà intorno al 1870). Loro assistono a tutti i problemi provocati da questa e dicono che il sistema capitalistico è malato.
L'uomo può vivere in un altro modo. La dialettica hegeliana si basa sul rapporto famoso, dialettico, di influenza reciproca tra struttura e sovrastruttura, termini usati quando si parla del materialismo storico, non è un rapporto da intendersi deterministico tra struttura (economia, ossatura della civiltà) e sovrastruttura (tutto ciò che ha a che fare col mondo delle credenze, della cultura e anche della politica, dell'opinione, del costume) come Engels precisa dopo la morte di Marx, tutto è determinato, ma si tratta di un'influenza reciproca, esiste un primato della struttura nei confronti della sovrastruttura, non deterministica. All'interno delle sovrastrutture identificano anche le istituzioni politiche, il modo di pensare dell'uomo. Il sistema capitalistico influenza in modo significativo la sovrastruttura o le sovrastrutture.
Il manifesto esce nel 1848, anno in cui ci sono i moti in Europa. Qual è il motore della storia?
La lotta di classe, il rapporto tra struttura e sovrastruttura muta attraverso la lotta di classe. Marx e Engels sono anch'essi figli dell'illuminismo. Che cosa rappresenta la Rivoluzione francese? È il momento in cui la borghesia (terzo stato) lotta e trionfa rispetto all'aristocrazia, cioè all'ancien régime. Loro lodano questo progresso. Ma siccome la storia è dialettica, la borghesia ha rinforzato e dato vita a nuovo sistema capitalistico basato e incentivato dalla rivoluzione industriale. Siccome la storia progredisce, è emersa e sta emergendo una nuova classe sociale, nuova soggettività politica e soprattutto per loro socio-economica: la classe operaia, al suo interno identificano come gruppo particolare il proletariato, che sarà la nuova classe destinata a compiere la nuova rivoluzione. Quale sarà l'esito della rivoluzione comunista di cui sarà protagonista il proletariato? Il tramonto delsistema capitalistico. Con l'avvento dellasocietà comunista dopo la rivoluzione non vi sarà più alcun tipo di sfruttamento e di oppressione. Si realizzerà con l'avvento della società comunista una vera e propria fenomenologia dello spirito: si avrà un uomo nuovo. Combattono per un ideale altissimo. I proletari emancipando seStoria del Pensiero Politico 53stessi attraverso la rivoluzione, emanciperanno l'umanità intera e darà vita ad un nuovo sistema produttivo, ad una nuova modalità di produrre le merci e i beni in cui prevarrà la pianificazione (si parlerà nella Russia stalinista di piani quinquennali della società comunista). La società pianificata è una società programmata ed è la società post-rivoluzione, in cui non vi è più alcun sfruttamento dell'uomo sull'uomo e in cui vale il moto "da ognuno secondo le sue"
capacità a ognuno secondo i suoi bisogni". Non esiste più la meritocrazia, non c'è bisogno perché gli individui lavorano per il bene comune, non esiste più antagonismo, competizione, lavorano tutti per il bene comune, per la società, l'elemento solidale cancella del tutto l'elemento antagonistico. Nella società pianificata non vi è più alcun bisogno di incentivi, perché non esiste